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Il segmento testuale hegeliana è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 457Entità Multimediali , di cui in selezione 10 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 279

Brano: [...]dittatoriali del regime erano secondo Mussolini pienamente giustificate: « Severità necessaria contro coloro che vorrebbero opporsi a questo moto spontaneo e fatale del l’Italia del XX secolo ».

L’assiomatica prosa mussoliniana, pur nella sua sostanziale ingenuità, potrebbe far pen

sare all’esistenza di un certo retroterra nella mente del suo autore (idee che sembrano mutuate dall’» attualismo » gentiliano, da una diffusa pubblicistica posthegeliana, da Alfredo Oriani o da un mal digerito Nietzsche). Ma basta un rapido raffronto tra

il testo di Mussolini e alcuni capitoli del Mein Kampf (v.) di Hitler per dimostrare come il primo avesse semplicemente e sbrigativamente attinto le sue « idee fondamentali » dal libro del secondo.

Nel 1932 non era stata ancora pubblicata una edizione italiana del « Mein Kampf », uscito in Germania tra il 1924 e

il 1926 e già ampiamente diffuso (la prima versione italiana è del 1934), ma è logico pensare che Mussolini avesse letto il libro, in italiano o in tedesco. Solo ciò può spiegare la visibilis[...]

[...]tere, in questo mondo di eterna lotta »); l’esaltazione della « disuguaglianza » tra gli uomini, concetto che nel libro di Hitler viene spinto al parossismo con la teorizzazione razzista dei « figli prediletti della natura » (gli ariani), aventi « il diritto di dominare », e gli « uomini inferiori ».

Poiché Hitler aveva a sua volta attinto le proprie idee, come è stato ampiamente dimostrato, dalla letteratura ultranazionalista, razzista e posthegeliana della Germania dell'immediato dopoguerra (Alfred Rosenberg, Dietrich Eckart, Stewart Chamberlain ecc.) riproponendole in forma delirante nel guazzabuglio politicofilosofico che divenne poi la Bibbia del nazismo, la ripresa fattane da Mussolini nel 1932 è una patetica conferma della persistente mancanza di qualsivoglia autonomia « dottrinale » nella mente del « duce ».

Nel testo mussoliniano mancano la parte storica e quella di politica estera che occupano molto spazio nel libro di Hitler. E soprattutto viene trascurata tutta la teoria razziale. Mussolini non poteva certo entrare in questio[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 573

Brano: [...]ro: materialisti inglesi e francesi del '700 [Locke, Hume, Holbach, Diderot, Helvétius); filosofia classica tedesca [Kant, Fichte, Schelling, Hegel); storici francesi dell’età della Restaurazione; letteratura socialista francese 17941848; economisti della scuola classica (fisiocratici, Smith, Ricardo, Slsmondi, Malthus, Bastiat).

II primo ciclo di letture marxiane deve comprendere i seguenti titoli: « Introduzione alla critica della filosofia hegeliana del diritto », « Tesi su Feuerbach », « L’ideologia tedesca », « Manifesto del Partito comunista », « Lavoro salariato e capitale », « La lotta di classe in Francia dal 1848 al 1850 », «Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte », «Salario, prezzi e profitto », « La guerra civile in Francia », « Critica al programma di Gotha », e scelte di lettere su singoli argomenti pubblicate a più riprese (« Lettere scelte », « Lettere sul Capitale », « Lettere a Kugelmann », « Carteggio MarxEngels », ecc.).

Il secondo ciclo di letture dovrà essere preceduto da uno studio attento almeno delle opere principali d[...]

[...]« Logica » di Hegel (G.W.F. Hegel, Scienza della logica, 1812). Alla lettura e alla comprensione di quest’ultima opera saranno utili sia le « Note » di Lenin alla medesima [Quaderni filosofici 191516, ediz. it., Milano 1956) che la cosiddetta « piccola Logica » di Hegel (G.W.F. Hegel, Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio, voi.

1, Logica).

Le letture marxiane del secondo ciclo dovrebbero comprendere: « Critica della filosofia hegeliana del diritto », « La questione ebraica », « La sacra famiglia », « Manoscritti economicofilosofici », « Miseria della filosofia », « Lineamenti fondamentali della critica deH’economia politica », « Per la critica dell'economia politica », « Manoscritti economici del 186163 » (in italiano, per il momento, è stata tradotta solo la prima parte che comprende le « Teorie del plusvalore », mentre la seconda parte è disponibile soltanto in tedesco e in russo; la terza è in corso di pubblicazione), « Il Capitale» (libri I, Il e III, 186379). Per le letture del secondo ciclo è consigliabile seguire l’o[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 120

Brano: [...]lotta contro il fascismo la base mora

le e culturale della Repubblica italiana. Costoro si avvalsero dell’esperienza metodologica e problematica fatta dalla storiografia francese e anglosassone negli studi di storia moderna per propugnare la necessità che quest’esperienza venisse estesa alla storiografia sull’età contemporanea e, nello specifico, sul fascismo e sulla lotta contro di esso. Era questione di non annegare passato e presente nella hegeliana notte in cui tutte le vacche sono nere; era questione di non affondare nella palude della neutralità. Era questione di avere il coraggio di rischiare una interpretazione, cioè di scegliere secondo la “verità” scientifica e, inseparabilmente, secondo una visione del mondo che si autodenunciasse come coscienza eticocivile espressa da quella “verità”.

Fu dagli Istituti storici della Resistenza (v. I.N.S.M.L.I.) che si sviluppò l’azione più larga, lo sforzo coerente non d’uno o pochi ma di molti per rendere più aggiornata la ricerca storiografica e attraverso l’aggiornamento portarla a farsi p[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 279

Brano: [...]ti a Bologna, rinunziò a esercitare la professione e si dedicò alla narrativa, nella quale aveva esordito a

21 anni (sotto lo pseudonimo di Ottone di Banzole) con il romanzo a sfondo autobiografico Memorie inutili.

Nel 1883 si ritirò nella villa « Il Cardello » di Casola Valsenio, dove avrebbe praticamente trascorso e concluso la propria esistenza, occupandosi di saggistica storica e narrativa. Spirito irrequieto e cupo, nutrito di cultura hegeliana,

279



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 608

Brano: [...]ca della storia, Bari 1965; Lenin V. I., Che cosa sono gli amici del popolo, Roma 1972; Lenin V. I., Karl Marx, Roma 1965; Lichtheim G., Il marxismo, Bologna 1971; Lukàcs G., Storia e coscienza di classe, Milano 1967; Mandel E., Che cos’è la teoria marxiana dell’economia, Roma 1967; Mehring F., Vita di Marx, Roma 1972; Mondolfo R., Umanesimo di Marx, Torino 1968; Pietranera G., Capitalismo ed economia, Torino 1966; Rossi M., Marx e la dialettica hegeliana, Roma 19601963; Vacca G., Marxismo e analisi sociale, Bari 1969; Vranicki P., Storia del marxismo, Roma 19711972; A.A.V.V., Marx vivo, Milano 1969; Il pensiero di Karl Marx, a cura di Cesare Piandola, Torino 1971; Il pensiero di Marx, a cura di Umberto Cerroni, Roma 1972.

U.Ce.

Matjasic, Mario

N. a Trieste T8.12.1907, m. durante la Guerra di liberazione; magazziniere.

Militante del Partito comunista clandestino, per la sua attività antifascista nel 1931 fu condannato dal Tribunale speciale a 8 anni di reclusione. Fu detenuto a Civitavecchia.

Dopo T8.9.1943 prese parte alla Guer[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 605

Brano: [...]lloggettività, e nella serie passiva del mondo praticoreale nel quale l’elemento sensibile o è immediatamente un’articolazione dell’elemento ideale oppure è mera natura, passività inerte.

Questi presupposti teorici del materialismo storico (la critica del soggettivismo attivistico dell’idealismo e dell'oggettivismo inerziale del paleomaterialismo) sono ampiamente svolti nelle « Opere giovani

li » di Marx, cioè nella Critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico nonché nei Manoscritti economicofilosofici del 1844, e trovano una esposizione articolata, anche se non compiutamente sistematica, nelle opere polemiche scritte fra il 1845 e il 1847: La Sacra famiglia, L’ideologia tedesca e la Miseria della filosofia. Vi si mettono nuovamente a fuoco, rispettivamente, il « mistero della costruzione speculativa », i « presupposti reali, dai quali si può astrarre solo neH'immaginazione » e « la metafisica deH'economia politica ».

Con ciò, alla vigilia del Manifesto del partito comunista (v.) le linee teoriche generali del materialismo s[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 220

Brano: [...]azione, io stesso tito

lo venne ripreso da un settimanale pubblicato a cura deH’A.N.P.I. di Biella.

Bakunin,, Mikhail A.

Scrittore e rivoluzionario. N. a Tvier (Russia) il 20.5.1814, m. a Berna (Svizzera) il 26.6.1876. Di famiglia nobile, fu uno dei teorici dell’anarchismo. Ufficiale russo in Polonia, abbandonò il servizio in segno di protesta per l’aggressione zarista contro quel popolo. Emigrato a Berlino (184041), passò alla sinistra hegeliana, poi divenne seguace di Proudhon. Sviluppò la teoria della negazione di qualsiasi autorità dello Stato. Nel suo libro Dio e lo Stato, sostenne che per liberare la società occorrono: 1) la propaganda ateistica; 2) la distruzione violenta dello Stato; 3) la negazione di qualsiasi azione politica di conquista e di riforme. Centro ideale di tutta la sua concezione è l’insurrezione per il rovesciamento di qualsiasi .autorità costituita. La lotta sindacale vale soltanto in vista di uno sbocco insurrezionale, e il sindacato, in quanto base della futura organizzazione dei produttori. All’insurrezione[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 515

Brano: [...], senatore Gen

tile, la giustizia del popolo ha emesso la sentenza: MORTE!

Opere principali di G. G.: Delle Commedie di A. F. Grazzini, Pisa, 1896; Rosmini e Gioberti, Pisa, 1898; La filosofia di Marx, Pisa, 1899; Storia della filosofia italiana dal Genovesi al Galluppi, Milano, 1930; Il modernismo e i rapporti tra religione e filosofia, Bari, 1909; / problemi della scolastica e il pensiero italiano, Bari, 1913; La riforma della dialettica hegeliana, Messina, 1913; Sommario di pedagogia come scienza filosofica, Bari, 191314; Studi Vichiani, Messina, 1915; Teoria generale dello spirito come atto puro, Bari, 1914; / fondamenti della filosofia del diritto, Pisa, 1917; Sistemi di logica come teoria del conoscere, Pisa, 1917; Le origini della filosofia contemporanea in Italia, Messina, 191723; Il tramonto della cultura italiana, Bologna, 1918; Discorsi di religione, Firenze, 1920; La riforma dell’educazione, Bari, 1920; I profeti del Risorgimento, Firenze, 1923; Bertrando Spaventa, Firenze, 1924; La nuova scuola media, Firenze, 1925; Che cos'[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 569

Brano: [...]quello stesso anno, chiusa ormai la « Gazzetta », si trasferì a Parigi per pubblicarvi insieme ad Arnold fìuge (dal quale dipendeva la parte finanziaria dell’iniziativa) una rivista radicale intitolata DeutschFranzòsische Jahrbucher [Annali francotedeschi).

Di tale rivista uscì però un solo numero, nel febbraio 1844. Tra altri scritti, esso conteneva due saggi di Marx (La questione ebraica e la famosa Introduzione alla critica della filosofia hegeliana del diritto) nonché il saggio di Engels Cenni per una critica dell’economia politica. L’uscita della rivista fu poi sospesa a causa del crescente disaccordo tra Marx e Ruge: questo ultimo era infatti rimasto su posizioni idealistiche e di intellettuale radicale piccoloborghese mentre Marx, dopo l’arrivo a Parigi e la presa di conoscenza diretta del pensiero socialista, aveva proseguito la propria evoluzione verso sinistra ed era diventato un rivoluzionario che non si appellava più alla ragione astratta, ma si rivolgeva alle masse, in primo luogo al proletariato. La rottura di Marx con gli heg[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 571

Brano: Marx, Carlo

Coerentemente con tale posizione, Marx considerava che anche la coscienza sociale riflette l'essere sociale e quindi non può essere compresa senza lo studio della realtà sociale concreta. Ma, a differenza di altri materialisti, Marx salvaguardò, conservò e sviluppò ii nocciolo della teoria hegeliana della conoscenza (che egli a buon diritto considerava come la maggior conquista del pensiero filosofico precedente), cioè l’approccio dialettico alla realtà. Facendo proprio il metodo dialettico di Hegel, Marx lo precisò e Io approfondì: in particolare spostò l’accento sul collegamento tra conoscenza e prassi, quest’ultima intesa soprattutto come attività materiale, oggettiva, dell’uomo cosciente, attività che gli permette di arricchire sostanzialmente la teoria della conoscenza.

Infatti per il marxismo la conoscenza, in senso lato, include sia l’aspetto teorico (la conoscenza del reale, i[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine hegeliana, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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