Brano: [...] che ci affligge e ci avvilisce » (così scrisse nel 1927 a un suo amico). Pose fine alla propria vita a 57 anni con un suicidio.
M.Gì.
Saluzzo
Comune di 18.000 abitanti in provincia di Cuneo, a 31 km dal capoluogo, importante nodo di comunicazione e centro industriale (cementifici) .
Negli anni che precedettero la Prima guerra mondiale Saluzzo fu teatro di una vivace attività politica, soprattutto a opera dei liberali di orientamento giolittiano, della sezione del Partito radicale (ivi fondata nel 1911 per iniziativa dell'avvocato Liderico Vineis) e dei cattolici. Questi ultimi, che nel 1919 confluiranno nel Partito Popolare, avevano come esponenti locali gli avvocati Fantino e Lagutaine, il dottor Bonelli, il canonico don Borghino (presidente deH’Unione del Lavoro, organismo sindacale cattolico), e l’avvocato Emilio Villa, dirigente dei sindacati “bianchi”. Alla vigilia del conflitto, sotto l’impulso dei nuclei socialisti sorti aH’interno dell’azienda Tranvie Internazionali Belghe che aveva in concessione la linea di collegamento tr[...]
[...] ricordano l’operaio Aldo Claro (nel
1919 eletto consigliere comunale), il tranviere Angelo Blengino e Giovenale Sampò.
Dal 1913 Saluzzo eleggeva alla Camera un deputato liberale (dapprima il marchese Marco di Saluzzo, cui seguirà nel 1921 Francesco Pirovano). Il P.S.I., da parte sua, elesse al Parlamento l’avvocato Paolo Lombardo e, attraverso le colonne del periodico socialista La Riscossa, condusse aspre battaglie contro il clientelismo giolittiano e quello delle altre frazioni liberali cuneesi.
Nel 1921, allatto della scissione socialista di Livorno, un’ala della Sezione locale del P.S.I., sotto l’impulso di Nino Al ladio, dei fratelli Gii io e Ingaramo, di Mario Mortara e di Giovanni Germanetto (v.) che operava da Savigliano, aderì al Partito comunista.
Periodo fascista
Nel giugno 1924, nelle ultime elezioni prima dell’avvento della dittatura fascista, nonostante l’imperversare delle violenze squadriste il “listo
ne” di ispirazione fascista ebbe a Saluzzo e nel suo circondario la più bassa percentuale di voti rispetto alla[...]
[...]ì al Partito comunista.
Periodo fascista
Nel giugno 1924, nelle ultime elezioni prima dell’avvento della dittatura fascista, nonostante l’imperversare delle violenze squadriste il “listo
ne” di ispirazione fascista ebbe a Saluzzo e nel suo circondario la più bassa percentuale di voti rispetto alla media nazionale (che era del 65% circa): 32,95% in città e 41,55 per cento nel circondario. Ciò grazie a una forte resistenza dell’elettorato giolittiano, di quello cattolico, del Partito dei Contadini, dei socialisti e dei comunisti.
Spente le residue forze di opposizione, il regime provvide ad allontanare dalla città alcuni degli antifascisti della sinistra reputati più pericolosi, fra i quali il comunista Mortara; per contro rientrò a Saluzzo il capostazione Giuseppe Culasso, uno dei fondatori del P.C. d’I. cuneese e che, licenziato dalle Ferrovie, dopo una lunga trafila di processi rimase qui praticamente confinato senza lavoro. Pur appartati dalla vita pubblica, Vineis, Lombardo, Mortara, Sampò e l’avvocato liberale Battista Fillia man[...]