Brano: [...]della nazione. E questo era l'intendimento di tutti gli studiosi patrioti, i quali così facevano leva sulle classi umili per rompere la dominazione aristocratica nostrana e straniera.
Tuttavia in questo periodo, che ben possiamo chiamare romanticorisorgimentale, il concetto di a popolo » rimase piuttosto nebuloso
e oscillante: i nostri romantici non pensavano certo alla a classe » o al a proletariato », ma piuttosto idealizzavano i ceti di artigiani e di contadini medi. Anche il problema della capacità creativa delle masse popolari che fu in generale risolto positivamente, attribuendo cioè al popolo capacità creativa, — venne tuttavia affrontato più con entusiasmo che con rigore: l'idea della creazione collettiva rimase allo stato fluido con tendenza a diventare un mito nazionalistico.
III. — Ma questo primo moto di entusiasmo
e di amore per la poesia popolare, si estinse o prese altre direzioni qúando lo slancio ascen_ sionale della borghesia italiana si arrestò nel compromesso con la monarchia. E' molto significativo ad es. che Gios[...]
[...]va che poesia popolare (cioè di tono minore o popolare) può trovarsi anche presso poeti colti, e poesia d'arte (cioè di tono colto e complesso) può trovarsi anche presso poeti del popolo: 3) nessun significato o valore può essere riconosciuto alla elaborazione collettiva.
Da questa teoria deriva con
chiarezza che agli occhi di Croce e in genere dei neoi
dealisti nessun valore hanno per la comprensione della poe
,r sia popolare i gruppi arti
giani, contadini, operai, con i loro problemi di oppressione e di liberazione; nessun rapporto esiste tra la
creazione individuale di un canto, di una poesia, e il mon. do sociale del cantore; nessun significato ha il proletariato in quanto tale nella costruzione storica e culturale delle nazioni. Insomma artigiani, contadini, operai scompaiono nella loro realtà di classe, e restano solo astratti individui.
Il valore negativo di questa teoria si scopre anche meglio quando si osserva che essa, in alcuni seguaci, si accoppia con grande facilità e naturalezza alla teoria della incapacità creativa del popolo : come per es. in M. Sansone il quale ancora oggi afferma che la poesia diffusa tra le classi popolari è tutta poesia colta degradata. Bene dunque fu definita la teoria crociana da un critico borghese quando affermò che il Croce inclina sempre più a verso la destra tanto nella scienza politica che nell[...]
[...]lettività, che se ne serve per tutte le occorrenze della sua vita pratica e spirituale » (PAOLO Toscni).
Nasce da questa impostazione la necessità di analizzare l'ambiente nel quale la poesia di tono popolare si diffonde :
e alcuni studiosi appunto cercano di identificare gli stili popolari, le scuole poetiche popolari (P. Toschi, S. Baldi), contrapponendo cosí all'astratto individualismo crociano la concreta presenza delle collettività di artigiani
e di contadini entro cui vivono i canti.
1) Nella fase romanticorisorgimentale la borghesia scopre con entusiasmo la poesia e il mondo popolare e di ciò si avvale nella propria lotta per la sconfitta della reazione austriacante e clericale; in tale periodo si afferma in genere la capacità creativa del popolo e la forza collettiva della sua poesia;
2) Spentosi lo slancio iniziale di conquista anche l'amore borghese per la poesia popolare prende altre direzioni : si comincia a negare la capacità creativa al popolo e, comunque, si vive lontano da esso e dalla sua vita, immersi totalmente nel [...]