Brano: [...]nizzazione femminile era Irma Franceschino; fra le altre valorose combattenti sono da ricordare: Virginia Tonelli (v.), uccisa nella Risiera di S. Sabba; Iole De Cillia [Paola), caduta in combattimento; Rosina Cantoni [Giulia) deportata in campo di sterminio; e ancora le sorelle Amelia e Rita De Giorgio, Fidalma Garosi [Gianna), Lidia Roiatti [Silvia), Ada Piccoli e numerosissime altre.
Di Udine fu anche un’altra luminosa figura di donna partigiana: l’osovana Cecilia Deganutti (v.) : catturata dai tedeschi nel gennaio 1945, venne uccisa a S. Sabba nei primi giorni di aprile, dopo atroci torture. Alle donne spettavano molti compiti: trasportare le armi da un luogo all’altro della città, tenere i collegamenti fra i gruppi operanti, curare i partigiani feriti, assistere le famiglie dei combattenti. Esse ebbero inoltre un ruolo fondamentale nella diffusione della stampa e del materiale di propaganda prodotti nelle tipografie clandestine. In città ne funzionava più duna: in via Manin, nella tipografia Ciussi, venivano stampati i decreti e le[...]
[...]inoltre un ruolo fondamentale nella diffusione della stampa e del materiale di propaganda prodotti nelle tipografie clandestine. In città ne funzionava più duna: in via Manin, nella tipografia Ciussi, venivano stampati i decreti e le ordinanze del C.L.N.. Un’altra tipografia era in via Magrini, una terza nel Tempio Ossario. Responsabile delle tipografie clandestine della zona di Udine era Gian Angelo Colonnello (Eligio). La rete informativa partigiana era assai efficiente e, oltre che nei Comandi tedeschi e fascisti, aveva addentellati nelle redazioni dei giornali collaborazionisti “La Voce di Furi ani a” e “Il Popolo del Friuli”.
Il duro inverno 194445
Il periodo più duro per la Resisten
Capi partigiani e militanti dei Gruppi di Difesa della Donna davanti alla sede del Comando della Zona libera del Friuli. Da sinistra: Mario Lizzerò,
Gianna, Eugenio Candori (Sergio), le due “gemelle” Amelia e Rita De Giorgio, Franca, Paola (estate 1944)
za fu l’inverno 194445. I partigiani ir. montagna vissero tragici momenti per la grande [...]
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Capi partigiani e militanti dei Gruppi di Difesa della Donna davanti alla sede del Comando della Zona libera del Friuli. Da sinistra: Mario Lizzerò,
Gianna, Eugenio Candori (Sergio), le due “gemelle” Amelia e Rita De Giorgio, Franca, Paola (estate 1944)
za fu l’inverno 194445. I partigiani ir. montagna vissero tragici momenti per la grande offensiva nemica che aveva eliminato la Zona libera del Friuli (v.) orientale e la “repubblica partigiana” della Carnia (v.). Ma neanche in città la vita era facile: i viveri scarseggiavano, l’inverno era particolarmente rigido e, per di più, il 2829 dicembre si ebbero le prime massicce incursioni aeree degli Alleati che seminarono la distruzione e causarono numerose vittime tra la popolazione civile. Si intensificarono gli arresti e le retate, tanto che nelle sole carceri di Udine, della normale capienza di 300 persone, furono rinchiusi, fra detenuti comuni e prigionieri politici, più di 800 persone, mentre riprendevano con crescente intensità le deportazioni nei lager nazisti. Tra i deportati i[...]