Brano: [...], sapeva farsi apprezzare, la moglie gli era morta in seguito ad un aborto, e la sua casa,
grande, comoda, chiedeva una donna che tornasse ad abitarla. Ersilia si era lasciata persuadere, ma ancora non le riusciva di chiamarlo Lorenzo, « signor Roini » le veniva più naturale.
Erano andati a « dar parola » in Municipio, cotesta mattina, allorché incontrarono un gruppo di dimostranti che gridavano « pane », e agitavano i bastoni; era gente di Sanfrediano, del suo quartiere, Ersilia li conosceva. Gente che davvero aveva fame, anche se c'erano dei teppisti in mezzo a loro. C'era Lucchesi, un ladro, uscito da poco di galera, un affamato pure lui. Ma accanto a Lucchesi, c'era Befani, c'era Mariotto, c'era Fioravanti il tornitore, tutti amici di suo padre.
«Milano é in mano al popolo », gridavano.
« Alla Prefettura! Alla Prefettura! ».
«Pane! Pane! ».
« Sfruttatori del popolo, é venuta la vostra ora D.
Ersilia pensò, fu un attimo, che guardando bene, mentre le sfilavano davanti, scalmanati, forse avrebbe potuto scorgere suo padre; e subito, f[...]
[...]azzesi, un fornaciaio, che l'aveva corteggiata e poi era sembrato essersi messo l'animo in pace, proprio (panda avrebbe avuto più tempo per starle attorno, siccome era rimasto senza lavoro. E le donne, per poche che ve ne fossero, erano le più eccitate, Miranda le capeggiava. Era una sua amica, Ersilia non si stupì di vederla: dacché le avevano mandato il padre al domicilio coatto, Miranda era stata «morsa dalla tarantola », come si diceva in Sanfrediano. Tale adesso le appariva, un fazzoletto rosso le fasciava la fronte, aveva le maniche della camicetta rimboccate.
« Miranda », ella chiamò.
120 VASCO PRATOLINI
Il Roini la spinse dentro l'atrio dov'erano riparati. cc Sei pazza ? », le chiese. « Era da tanto che covavano questa uscita. Delinquenti! », egli commentò.
« Non è vero », ella disse. « Hanno ragione ».
«Io sono un uomo che ama la pace, e tu, bambina, dimenticati l'ambiente in cui sei cresciuta, siamo intesi? D.
Ella non gli poté rispondere. Alle loro spalle era sopraggiunto un uomo che intendeva chiudere il portone. « È il '48,[...]
[...]in viso. «Valle a scancellare, perché tu, te lo puoi togliere dalla mente, di diventare mio marito ».
E fu in cotesto preciso momenta, si possono mai spiegare certe reazioni? che vivo, parlante, come fosse il terzo tra loro, ella si era ricordata di Metello, gli parve addirittura di udire la sua voce: « Ci hanno perfino lasciato i lacci e le cinture D.
***
Finché Metello rimase alle Murate, Ersilia si parti ogni giorno dal suo quartiere di Sanfrediano per raggiungere via Ghibellina, col pranzo chiuso dentro il tovagliolo. Poi, siccome non essendogli
UNA PROMESSA DI MATRIMONIO 12I
parente, le avevano negato il permesso di raggiungerlo in parla torio, ella tornava a casa, si rileggeva l'ultima lettera di Metello e gli rispondeva.
«La strada per via Ghibellina non mi é nuova. Capitava ogni tanto anche a mio padre. Non faceva nulla di male, ma l'avevano preso di mira per via ch'era stato implicato nei fatti del '74... Io a quell'epoca non ero nata, sono dell' '80, ho diciotto anni compiuti ».
« Io nacqui l'inverno dopo, ne[...]
[...] i tre gradini del portone, e allorché si parlarono, sembrò riprendessero un colloquio appena allora interrotto.
« Sono sorprese da fare? ».
« Arrivavo prima io della lettera, anche se te lo scrivevo. Mi hanno condonato sei mesi, era Santo Stefano quando arrivò la comunicazione, per fortuna il giorno 30 c'era il postale ».
« Sicché sei a Firenze... ».
« Da tre giorni, ma mi hanno lasciato libero soltanto un'ora fa. Il tempo di arrivare in Sanfrediano e sapere da tua madre che facevi il turno di notte ».
Camminavano fianco a fianco, e lui disse: «Dunque, ora che mi hai visto in viso, ti sei decisa? ».
« Sei dimagrito », ella disse. « Sei bianco che fai paura, non ti sei nemmeno fatta la barba ».
E spontaneamente, un gesto tuttavia ardito, ella lo prese a braccetto.
Egli disse: ((Ti accompagno, debbo tornare comunque in Sanfrediano, ho da portare notizie a più di una famiglia. Alla moglie e alla figliola di Fioravanti in particolare. E ammalato grave e con l'età che ha, chissà se lo rivedono D.
Ma prima entrarono nel caffè di Piazza Piattellina; lei prese un « corretto », lui un grappino. Gli mancava un centesimo, e lei lo soccorse. Uscendo, egli disse:
ÚNA FROMESSA DI MATRIMONIO 123
« Ho un bel coraggio a chiederti di sposarmi. Ma tu devi avere fiducia. E stata un'esperienza di cui avrei fatto volentieri a meno, ma di cui non ti posso dire di essermi pentito. Si torna di laggiil con una rabbia addosso, tu sapessi. R[...]