Brano: [...]posti nemici, costringendoli a ritirarsi, e occuparono una collinetta. Dalle retrovie fasciste giunsero allora rinforzi, provvisti anche di armi pesanti, che tentarono di riprendere la posizione perduta, ma i combattenti della “Sozzi” li respinsero, costringendoli ad abbandonare anche il retrostante villaggio di Pelahustàn, che venne occupato dal primo scaglione della “Sozzi”. Quando il 13 settembre ricevettero rinforzi ancora più consistenti, i franchisti tornarono all'attacco e la battaglia diventò durissima. Nel corso del combattimento cadde lo svedese Wedin.
Scriverà il già ricordato Pavanin, mitragliere con il compito di “delegato politico”: « La squadra mitraglieri si distinse in modo assoluto nell’azione di difesa dall’attacco dei fascisti il 23 settembre, a quota 800 della Sierra di S. Vincente, dove fece funzionare l’arma per bene, distruggendo e respingendo l’attacco dei fascisti ». Comandante della squadra mitraglieri era Luigi Cannonerò.
Il 15 settembre il secondo scaglione della “Sozzi” raggiunse i compagni a Pelahustàn e, l’[...]
[...]co dei fascisti il 23 settembre, a quota 800 della Sierra di S. Vincente, dove fece funzionare l’arma per bene, distruggendo e respingendo l’attacco dei fascisti ». Comandante della squadra mitraglieri era Luigi Cannonerò.
Il 15 settembre il secondo scaglione della “Sozzi” raggiunse i compagni a Pelahustàn e, l’indomani, la Centuria al completo si mosse per togliere al nemico il controllo di un importante bivio a 8 km oltre il villaggio. Ma i franchisti si erano pre^ parati a tale eventualità e accolsero gli italiani con un fuoco micidiale, sostenuti anche da tre aerei da bombardamento (dell'Aeronautica fascista italiana) che coprirono di bombe l’intero settore occupato dalla Colonna “Libertad”. Caddero in questa fase della battaglia Domenico Nardini e Gino Baldini, nel generoso tentativo di mettere in salvo Vittorio Ghini (v.) che era rimasto gravemente ferito. Ghini verrà ugualmente salvato da un coraggioso intervento di Francesco Leone (e finirà assassinato in Italia, dai nazifascisti, nel giugno 1944). Nonostante le perdite, la “Sozzi” r[...]
[...]e esalterà il comportamento dei volontari antifascisti della “Sozzi”.
Sui giornali venne riportata la frase che il commissario politico Francesco Leone, senza alcuna enfasi, rivolse ai compagni: « Piuttosto di cedere, morire ». E così, su quell’arido fronte di Talavera, italiani e polacchi
combatterono fianco a fianco con i volontari madrileni, cantando: « Avanti o popolo/a Talavera/rossa bandiera/trionferà! ».
Allorché, il 2 ottobre, i franchisti avviarono una manovra di accerchiamento a largo raggio, il Comando della Colonna “Libertad”, per non rimanere intrappolato, ordinò la ritirata su Pelahustàn e Cenicientos. Il 7 ottobre, aerei da bombardamento Caproni e Junker, assistiti dai caccia Breda e Savoia Marchetti, colpirono selvaggiamente la zona di Cenicientos, facendo parecchie vittime tra la popolazione. Era intanto cominciata l’operazione di spostamento delle forze repubblicane su un arco di circa 150 km per sfuggire aM’accerchiamento e attestarsi a San Lorenzo dell'Escuriale.
Il 16 ottobre la Centuria “Sozzi” si portò a Brune[...]
[...]bombardamento Caproni e Junker, assistiti dai caccia Breda e Savoia Marchetti, colpirono selvaggiamente la zona di Cenicientos, facendo parecchie vittime tra la popolazione. Era intanto cominciata l’operazione di spostamento delle forze repubblicane su un arco di circa 150 km per sfuggire aM’accerchiamento e attestarsi a San Lorenzo dell'Escuriale.
Il 16 ottobre la Centuria “Sozzi” si portò a Brunete, poi davanti a Chapineria, controllata dai franchisti. Dopo un durissimo combattimento gli italiani riuscirono a impadronirsi del cimitero del paese, ma due giorni più tardi (18 ottobre) i fascisti sorvolarono nuovamente il fronte repubblicano con innumerevoli squadriglie di Junker e Caproni, bombardando le linee. Al tempo stesso le fanterie di Franco scatenavano la loro offensiva, ma vennero respinte con forti perdite. Tornati all’attacco con truppe fresche, reparti africani e di legionari franchisti riuscirono infine ad aggirare a destra i difensori, le cui improvvisate linee di difesa finirono per crollare. Per non cadere in trappola, il Comando della Colonna “Libertad” incaricò Pavanin di portare al capocenturia Angelo Antonini l’ordine di ritirarsi, ma anche questa manovra di ripiegamento era difficile. In questa fase del combattimento caddero Vincenzo Ardizzone, Luigi Barisone, Giuseppe Beretta, Marino Basso, Luigi Cannonerò, Giuseppe Col ani, Giovanni Campo, Angelo Dabalà, Bernardo Falco, Cesare Gasparelli, Antonio Magoga, Giulio Pasini e Giovanni Zennaro.
Il 20 ottobre i superst[...]