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Il segmento testuale fasciste è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 540Analitici , di cui in selezione 21 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Vezio Crisafulli, Un problema di diritto costituzionale in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 2 - luglio

Brano: [...]parlamentare, sicchè anche la dottrina fascisticamente più ortodossa aveva sempre ammesso che al re spettasse il supremo controllo sull'indirizzo politico del suo governo. Il re avrebbe pertanto ben potuto, molto prima del 25 luglio 1943,
i A RINASCITA 15
licenziare il suo primo ministro, ritenendone l'opera non più conforme agli interessi del paese, pur retendo, nella forma e nella sostanza, perfettamente nel quadro delle leggi costituzionali fasciste vigenti; se poi egli avesse anche la possibilità materiale di farlo, vale a dire, in ultima analisi, la forza nenessaria per l'esercizio del suo supremo potere, è questione schiettamente politica, che non deve essere esaminata in questa sede. Qui a noi basta costatare che, costituzionalmente, il re avrebbe potuto fare prima ciò che effettivamente si decise a compiere solo all'ultimo momento, il 25 luglio: anzi, non era nemmeno necessario l'intervento del Gran Consiglio, poichè nessuna norma di legge determi, nave in alcun modo le vie che aveva la Corona per formarsi un convincimento contrario[...]

[...]o non vincolato dalla lista di < papabili >, presentatigli dal Gran Consiglio, ma era comunque fuor di dubbio che la consultazione di tale organo fosse un niomento'necessario per la legittimità della nomina del nuovo capo del governa. Nessuna importanza ha in contrario la formula adoperata nel famoso ordine del giorno del Gran Consiglio, per la quale questo rimetteva al re la soluzione della crisi, poichè era appunto alla Corona che già le leggi fasciste, — segnatamente quella del 24 dicembre 1925 sulle attribuzioni e prerogative del primo ministro, — demandavano il controllo sull'indirizzo politico del governo, e pertanto quell' espressione non aveva che un valore genericamente politico, — si potrebbe dire: di retorica politica, ma non poteva assolutamente derogare alla procedura stabilita dal diritto positivo per la successione alla carica di capo del governo.
La formazione del primo governo Badoglio è dunque certamente avvenuta al di fuori dell'ordinamento costituzionale fascista, che era quello vigente in quel momento. Ed è naturale che[...]

[...]affatto a quanto si è detto più innanzi circa la possibilità che lo stesso diritto costituzionale fascista lasciava alla Corona di sindacare in ultima istanza la convenienza e la conformità all' interesse del paese dell' indirizzo politico determinato dal capo del governo in carica, ma soltanto ne limita la portata, mostrando al tempo stesso in quale aggrovigliata situazione fosse venuta a cadere l'Italia per effetto delle riforme costituzionali fasciste, accettate passivamente dal re. Giacchè resta perfettamente vero che questi avrebbe potuto legalmente licenziare in qualsiasi momento il suo troppo ingombrante primo ministro; ma è anche vero che, per uscire dal fascismo, sarebbe sempre stato necessario, — o prima o poi, — uscire dalla legalità, che era, infatti, una legalità fascista.
Ma torniamo al primo governo Badoglio. Esso non può dunque, per quanto si è detto, considerarsi costituzionale nella sua formazione alla stregua dell'ordinamento fascista. E poiché questo era, bene o male, il solo vigente e come tale aveva soppresso il precede[...]

[...]ssa non potra compiutamente e definitivamente saldarsi che attraverso l'opera della Costituente), d' altra parte un primo processo di legalizzazione si è ormai verificato, ferma restando la continuità dello Stato italiano espressa dal permanere dell'organo supremo (re e luogotenente, quest'ultimo regolarmente istituito dalla volontà, della Corona e del governo) e dal permanere dello Statuto albertino, liberato dalle deformazioni e sovrastrutture fasciste. E può aggiungersi, riassumendo il già detto, che le disposizioni statutarie hanno funzionato con l'integrazione sempre più attiva di un complesso di principi costituzionali, che informavano già l'ordinamento giuridico prefascista, tacitamente richiamati in vigore mediante l'abrogazione delle leggi costituzionali fasciste od applicati in via analogica alla complessa realtà di fatto del
momento storico che attraversiamo. /~
VEZIO l.. RISAFULLI



da Ercoli [Palmiro Togliatti], Classe operaia e partecipazione al governo in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 1 - giugno

Brano: [...] nelle regioni occupate del nostro paese, ma in Francia, in Jugoslavia e negli altri paesi invasi e soggiogati da Hitler, sono i lavoratori, gli operai, e in prima linea gli operai d'avanguardia, che combattono in prima fila per la difesa della nazione e per la sua libertà, ha dunque un profondo valore politico e storico, che darà
4 LA RINASCITA
una nuova impronta alla vita dell' Europa di domani. E inevitabile che là dove le caste reazionarie fasciste o semifasciste hanno abbandonato e tradito quelle posizioni nazionali che i gruppi dirigenti di borghesia progressiva tennero nel passato, ivi la classe operaia tenda a mettersi a capo di tutte le forze del popolo nella difesa degli interessi e della libertà della nazione. Tutto ciò che vi è stato di progressivo nello sviluppo della civiltà umana noi vogliamo infatti conservarlo e difenderlo, respingendo decisamente ogni rigurgito di barbarie e in pari tempo infondendo a tutta la vita sociale uno spirito e un Rontenuto nuovi, in cui si compendiano le nostre aspirazioni di libertà e di giustizia.
Quindi nes[...]

[...]stato una cosa troppo seria , ha significato una degenerazione troppo profonda, ed ha portato l' Italia a una catastrofe troppo grave perchè si possa pensare di potersene liberare con un volger di mano. Sino a cho non saremo riusciti a tagliare e distruggere le radici da cui esso è sorto, non potremo dire di aver assolto il nostro compito.
L' esperienza di alcuni mesi ha però già dimostrato che se nel momento attuale le forze democratiche e antifasciste avessero persistito, col pretesto di pregiudiziali diverse, nel rimaner fuori del potere, non soltanto la distruzione vera del fascismo non sarebbe stata nè iniziata nè condotta a termine, ma il fascismo stesso avrebbe a poco a poco rialzato la testa e ripreso terreno.
Il governo nel quale sono oggi entrati i rappresentanti dei partiti operai, mentre da un lato è un primo passo verso la creazione di un vero governo italiano di guerra fondato sulla unità di tutte le forze disposte alla lotta per la liberazione dall'invasione tedesca, dall' altro lato è un tentativo per affidare la direzione d[...]

[...]il fuoco contro ii.movimento d'avanguardia degli operai, — noi dirigiamo il fuoco contro le forze più nere della reazione, contro Hitler e Mussolini.
Mentre l'avvento al potere dei socialdemocratici significò in tutti i paesi un approfondimento della scissione in seno alla classe operaia e alle forze democratiche e progressive, — la nostra partecipazione avviene sulla base dell' unità della classe operaia e di tutte, le forze democratiche e antifasciste nel nostro paese.
Mentre la politica dei capi socialdemocratici opportunisti al potere si risolse nella difesa di interessi
e posizioni dei gruppi reazionari della società e'quindi sbarrò la strada al progresso ecbnomico, politico
e sociale, — noi, partecipando al potere e battendo i gruppi reazionari e fascisti, impieghiamo l'arme stessa della partecipazione non solo per soddisfare le giuste rivendicazioni dei lavoratori ma per assicurare che il loro movimento democratico e progressivo non debba mai più essere stroncato da una ondata di reazione e di barbarie. Noi assicuriamo al popolo la[...]



da Rassegna della stampa in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 2 - luglio

Brano: [...]ONNA CECOSLOVACCA. Durante gli anni della prima repubblica cecoslovacca {19181938) il popolo godette di alcuni diritti ma il' potere reale era nelle mani di un piccolo gruppo di grandi finanzieri, di grandi capitalisti industriali e di grandi agrari. Apparentemente era al potere una coalizione di partiti ma in effetti la cricca dei capitalisti faceva quel che voleva ed aveva a sua disposizione una notevole quantità di organizzazioni reazionarie, fasciste e semifasciste. Il vero carattere di questa banda di nemici del paese si rivelò durante la crisi di Monaco, durante l'interludio tra Monaco e l'occupazione totale da parte dei tedeschi nel marzo 1939, e durante l'occupazione stessa. Clemente Gottwald, membro del Parlamento cecoslovacco e segretario del Partito comunista ceco, dimostra che i rappresentanti di questi gruppi reazionari ebbero una parte preponderante nella capitolazione di Monaco (Nove Ceskoslovensko del 16 giugno 1944). e Il popolo ceco voleva battersi; ma la reazione ceca, con l'aiuto di Hitler, ebbe il sopravvento e consegnò la nazione nelle[...]

[...]izione del governo i fondi necessari. Quando il partito di Henlein cercò di provocare un putsch, il ministro dell' interno Cerny, uno dei capi del partito agrario, ordinò alla polizia di evacuare i, distretti dei Sudeti. La stessa ignobile funzione fu esercitata dalla reazione ceca durante la seconda Repubblica (da Monaco al marzo '39). I reazionari cechi priyarono il popolo di tutti i diritti democratici e consegnarono la Slovacchia alla banda fasciste di Hlinka. La Russia carpatira fu affidata alla Germania e all' Ungheria per facilitare e permettere i loro preparativi contro I' U. R. S.S. Venne finalmente la capitolazione totale del presidente Hacha che s'inchinò davanti alle esigenze di Hitler, fece occupare Praga dai tedeschi e formò un governo alla quisling sotto la a protezione . nazista a.
SAMOCRIT1CA. Il generale Umperto Nobile ha esaminato alcuni degli aspetti più caratteristici della vita sovietica (come
è noto, il Nobile ha soggiornaio a Mosca per quasi cinque anni dai primi del '32 al Natale del '36) in una serie di articoli c[...]



da Ai giovani in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 2 - luglio

Brano: [...]ontro di noi, e un'altra volta li vedremmo finire miseramente preda della menzogna imperialistica e fascista, strumento di nuove fatali avventure reazionarie.
Noi abbiamo fiducia nelle giovani generazioni italiane. L'esperienza tragica che tutto il paese ha compiuto e sta compiendo, non può non essere particolarmente feconda di insegnamenti proprio per quelli tra gli italiani che avevano in buona fede prestato orecchio alle demagogiche menzogne fasciste. I giovani non si lasceranno ingannare un'altra volta e l'amarezza profonda che il turpe inganno fascista ha lasciato in loro li rende particolarmente adatti a quella lotta intransigente contro tutti i residui del passato in cui sta la nostra salvezza. Per questo noi riconosciamo che spetta alle giovani generazioni una funzione particolare nel grande quadro della vita italiana, e da questo riconoscimento generale sapremo ricavare tutte le
necessarie conseguenze, nel campo politico, dell'organizzazione, della cultura. L'ingresso. tumultuoso dei giovani, come forza autonoma, nella vita politic[...]



da Velio Spano, La lotta per la libertà del popolo siciliano in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 1 - giugno

Brano: [...]sità prima era pur sempre la guerra, trovò già insediati i suoi prefetti, i suoi commissari di tutti i generi, i suoi amministratori. Il popolo conosceva questi uomini: alcuni di essi ritornavano a galla dopo venti anni durante i quali avevano comprato la loro quiete con baciamani e tributi prodigati ai gerarchi; altri riesumavano ardentemente un passato democratico vero o immaginario, ma comunque oramai sepolto sotto un bel fascicolo di tessere fasciste regolarmente pagate per molti anni; altri ancora—che avevano indossato vent'anni prima senza spiegazioni la camicia nera — si accontentavano di buttarla via senza maggiori spiegazioni. Ma a qualunque categoria appartenessero, i nuovi dirigenti avevano comunque, in generale, una caratteristica comune: essi erano gli esponenti delle eterne cricche locali raccolte intorno ai latifondisti e costituite in leghe dï difesa contro le rivendicazioni dei lavoratori. Avendo assunto in passato atteggiamenti diversi sulla base di diverse esigenze locali, queste cricche assumevano un colore politico divers[...]



da Boris Lavreniev, La vecchia in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 1 - giugno

Brano: [...]rande, Vinogradov disse per tutti: cPerdonaci, sorella ! ». Si sbattè in capo il berretto ed i marinai stentarono a riconoscere il loro allegro sergente. Era tanto pallido che il suo viso sembrava grigio, plumbeo. Scandendo le parole, come se pronunciasse una promessa solenne, come se formulasse un voto, Vinogradov soggiunse : ( Ebbene, amici, non potremo ritJrnare a casa finchè non avremo spazzato via questi fetenti e finchè tutte le loro cagne fasciste non si siano torte gemendo sulle loro carogne... Su, svelti, ragazzi, in marcia ~.
I nove compagni attraversarono la radura a capo basso, senza osare di voltarsi, per non rivédere la sorella desolata che rimaneva nella capanna.
BORIS LAVRENIEV



da Programma in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 1 - giugno

Brano: [...]vediamo anche che cosa può e deve significare una rinascita di pensiero e di attività che segua la grande corrente progressiva del marxismo. Come la rovina del nostro paese ebbe inizio il giorno in cui si volle spezzare con la forza del bruto fascista il movimento emancipatore del proletariato e delle masse lavoratrici, così il primo colpo di piccone per aprire la strada, nel campo del pensiero e della cultura, alla barbarie e alla degenerazione fasciste venne dato, in sostanza, da colui che proclamò che il marxismo era morto, qualunque fossero i motivi che lo spingevano a quell' affermazione boriosa, che oggi può 'venir ricordata soltanto per riderne. E come la rinascita del movimento operaio è inizio e sarà nei suoi sviluppi fonte sicura di rinnovamento di tutto il paese, così la ripresa di un mgvimento di pensiero marxista non può non significare inizio di rinnovamento in tutti i campi dell'attività nostra intellettuale e culturale.
Quest'affermazione, della cui verità siamo profondamente convinti, ci obbliga a molte cose. Prima di tutto [...]



da N. Talenskii (Maggior generale dell'esercito rosso), La battaglia di Stalingrado (parte prima) in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 1 - giugno

Brano: [...]seguenti : — calcolo basato sul!' assenza del secondo fronte in Europa, tentativo di vincere la guerra nel più breve tempo possibile e insufficienza di forze a questo scopo.
Le operazioni offensive dell'esercito tedesco incominciarono nelle zone di Kharkov, di IsiumBarvencovo e di KurskVoronesg, dirigendo lo sforzo principale su Voronesg, allo scopo di aprirsi immediatamente la strada verso le retrovie di Mosca e così guadagnar tempo. Le truppe fasciste arrivarono fino a Voronesg, ma qui furono arrestate dall'accanita, resistenza sovietica e costrette a passare alla difensiva. Allora il Comando tedesco spostò il suo sforzo principale in direzione di Stalingrado, e grazie a un notevole sopravvento di forze, soprattutto d'aviazione, riuscì, all'inizio d'agosto, a portare le sue truppe sino alla riva occidentale del Don, pure tra montagne di cadaveri. Le unità dell'Esercito rosso sostennero l'accanita pressione nemica sulla riva occidentale e nell'ansa del Don, guadagnando un tempo prezioso, che fu sfruttato per rafforzare le difese di Stalingr[...]



da L'Italia e il mondo in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 1 - giugno

Brano: [...]urre a termine la distruzione del fascismo e se procede per questo cammino senza esitazioni e superando ogni inciampo, segue la sola via che gli permetta, conquistandosi la fiducia del mondo democratico; di allargare il campo della propria azione in tutte le direzioni, e prima di tutto in quello dell' azione militare per la liberazione del nostro territorio, che è l'essenziale.
Quando avremo messo in prigione ed esemplarmente punito le canaglie fasciste ancora in circolazione; quando avremo spazzato i fascisti dall'apparato militare e dall'apparato governativo; quando avremo così dimostrato di schierarci davvero, senza riserve e senza mali di pancia, sul fronte su cui combattono le grandi nazioni alleate, allora tutto. ci sarà più facile e nulla potrà esserci negato.
La posizione dell'Italia nel mondo, oggi, dipende tutta dalla misura in cui sa dimostrare di avere non solo. ripudiato il fascismo a parole, ma di volere e di essere capace, con un'azione energica, di distruggere ogni aorta di residuo del regime che l'ha portata alla rovina.



da Ercoli [Palmiro Togliatti], Il 25 luglio in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 2 - luglio

Brano: [...]onseguenze esiziali, ha provocato nuove rovine immani che forse erano facilmente evitabili, ha disorientato forze nazionali importanti, ha introdotto la discordia là dove avrebbe potuto e dovuto esservi l'unità, e, soprattutto, ha aperto una delle fasi più complicate e dure della nostra esistenza, dalla quale è tutt'ora difficile prevedere come usciremo.
Internazionalmente, il 25 luglio, spezzando di fatto la resistenza dell' asse delle potenze fasciste è stato' una premessa essenziale dell' inevitabile crollo della Germania hitleriana. Nazionalmente, è stato un crollo e una liberazione ; non ancora un inizio di vera rinascita. Vi è da liquidare un passato di vergogna, altrimenti la lotta stessa per la nostra libertà viene a perdere il suo necessario rilievo ; vi sono da gettare le basi di una nuova politica italiana, veramente nazionale perché veramente popolare e democratica. Ma il passato am
morba ancora l'aria ; il morto afferra il vivo. Si sono fatti dei passi in avanti, dal 25 luglio in poi, sotto la spinta del, popolo e della realtà [...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine fasciste, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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