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Il segmento testuale fascismi è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 87Entità Multimediali , di cui in selezione 6 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 336

Brano: [...] coscienze: cosicché lo stesso fenomeno letterario non può non risentire di un clima di odio di parte e di una contingenza tragicamente caratteristica, estranea in parte alla stessa Francia di Pétain. E se, all’estero come del resto in Italia, finisce per riuscire sempre più ardua una classificazione precisa della produzione letteraria che debba le proprie ragioni alla Resistenza (se non come moto e impulso morale verso una libertà formale che i fascismi sorti dalla borghesia medesima avevano conculcato, piuttosto che come mera questione di contenuti), si può dire, tuttavia, che un filo sotterraneo legasse durante gli anni delle dittature mussoliniana e hitleriana l’intellettualità europea più avanzata. Solo tenendo conto di questa realtà (e malgrado le chiusure provinciali e la ottusa verbosità del regime) si potrà correttamente individuare il senso di nausea e di disperazione che anima le opere letterarie italiane più significative dell'epoca: e che, a ben vedere, hanno il loro comun denominatore nell'opposizione sorda alla stupidità e al c[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 837

Brano: [...] d! Mounier scritto pochi giorni dopo il tradimento perpetrato a Monaco dalle democrazie occidentali succubi di fronte a Hitler. Riferendosi al carattere fascistizzante di gran parte della borghesia francese, Mounier affermava tra l’altro: « Tutto il loro pensiero internazionale si è esaurito nello scavare una linea Maginot (v.) inviolabile contro i dinamismi rivoluzionari. Essi si sbagliarono probabilmente in modo assoluto riguardo al senso dei fascismi, che si servono della forza borghese solo come di una piattaforma girevole. Ma essi pensano di aver ragione, come quello di loro che, cinquant’anni fa, disse di sentirsi più vicino a un signorotto prussiano che a un operaio francese. Non si capirà niente del comportamento di questa parte della borghesia francese se non si sente come mormora a mezza voce "Piuttosto Hitler che Blum” ».

Sospesa negli anni dell’occupazione tedesca, « Esprit » riprese le pubblicazioni dalla fine del 1944, facendosi portavoce di un dinamico « comuniSmo cristiano » e giungendo alle soglie di una « convergenza tra[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 115

Brano: [...]to di forma, quanto di sostanza e di metodo. Si tratta infatti di individuare alcune fasce problematiche e comuni poli d’interesse su scala europea. Comunque ogni meccanica sommatoria di dati come ogni interpretazione dicotomica risulterebbe contraddittoria e controproducente.

Da questo punto di vista conviene sia non ignorare le peculiarità e anche i contrasti fra le “resistenze europee” (così come non si ignora e si indaga la pluralità dei “fascismi”) sia cogliere in tutto il suo spessore la problematicità delle interazioni fra più resistenze e un’Europa composita e lacerata. Lo stesso Michel, perentorio sul primo aspetto (« Non si può dunque parlare di una Resistenza europea»), riapre il discorso su « La Resistenza matrice di una nuova Europa », senza separare l’Ovest dall’Est, attribuisce all’esperienza antihitleriana la portata di un « poderoso detonatore » capace di parlare agli stessi popoli colonizzati o sottosviluppati e di rappresentare, nell’epoca in cui viviamo, « la parte più carica di significato presente, sé non la più gravi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 149

Brano: [...]ginalità, nemmeno in fatto di orientamenti ideologici o di elaborazione ideale. Nazionalista, ma senza troppe accentuazioni patriottiche, dato il carattere composito della nazione belga, il rexismo non cercò neppure di avviare un discorso per superare la divisione tra fiamminghi e valloni, per tentare una cucitura fra le comunità linguistiche francese e fiamminga. Né sul piano

sociale ebbe un’ideologia autonoma e peculiare rispetto agli altri fascismi: mirò alla « conciliazione delle classi », ritenendo che i conflitti economici e sociali si sarebbero risolti con l’instaurazione di un regime corporativo in Belgio. Mirava, semmai, a una conquista delle masse diffondendo una serie di postulati che non si discostavano poi molto dai temi fondamentali della dottrina sociale cattolica né da un idealismo quanto mai fragile e impotente. Affermava la necessità di portare alla massima fioritura la vita dei lavoratori, ma parlava anche del loro rendimento; teorizzava la necessità di elevazione della dignità delle classi più umili, ma indicava anche c[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 611

Brano: [...], per la cui costituzione fu determinante l’impegno di Vittorio Vidali (v.). La difesa di Madrid rappresentò così un’epopea, percorsa da innumerevoli episodi di eroismo e sostenuta dall’incitamento costante della presenza e dell’oratoria di Dolores Ibérruri (v.).

In ogni caso la guerra di Spagna rappresentò per l’antifascismo internazionale un luminoso punto di riferimento, un grande momento di entusiasmo e di speranza; il ciclo espansivo dei fascismi e della repressione sembrava essersi arrestato e sembrava possibile sconfiggere il fascismo spagnolo, dando così inizio alla sconfitta del fascismo internazionale. La parola d’ordine di Carlo Rosselli (v.) « Oggi in Spagna, domani in Italia » sembrava esprimere tutto ciò, come sembrava esprimerlo l’accorrere dei volontari che spesso mostravano un impegno antifascista che non era

manifestato dai rispettivi governi. Particolarmente significativa, a tale proposito, fu la presenza del Battaglione Lincoln (v.).

La presenza dell’antifascismo italiano fu particolarmente vivace sin dai giorni i[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 634

Brano: [...]il 16 agosto, votò un ordine del giorno in cui si respingeva il patto e si richiedeva la convocazione del Congresso nazionale del P.N.F.. Mussolini rispose due giorni dopo, dando le dimissioni dalla Commissione esecutiva dei fasci.

Bologna diventò da quel momento la capitale del movimento intransigente, di cui Balbo e Dino Grandi (v.) erano gli animatori.

La frattura all'interno dei fasci fu così netta, che Gramsci arrivò a individuare due fascismi: uno “parlamentare” e uno “squadrista”, distinti per base sociale e obiettivi.

I capi provinciali temettero però di resistere isolati, specialmente dopo l’esito negativo ottenuto da alcuni loro passi tentati verso D’Annunzio. Si giunse così a un Consiglio nazionale fascista, svoltosi a Firenze il 2627.8.1921, che respinse le dimissioni di Mussolini ma lasciò libera iniziativa ai fasci locali.

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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine fascismi, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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