Brano: [...] dalla stampa e dalle pubbliche dichiarazioni di . dirigenti arabi: il deteriorarsi della situazione mon
diale si riflette a chiare tinte nel Medio Oriente, nella zona non regna la pace e a questo incupirsi dell'orizzonte non possono non far riscontro appelli alla vigilanza e misure adeguate. Così, commentando le recenti sentenze del Cairo contro i membri dell'organizzazione clericale e terroristica della « Fratellanza musulmana », il giornale egiziano alMassa ha inquadrato in questo modo la situazione: « Non c'è bisogno di fare molti sforzi per stabilire una collusione tra le deviazioni dei Fratelli musulmani; i complotti imperialistisionisti nella regione e l'azione di re Feisal in vista della creazione d'una alleanza che si qualifica islamica, ma che non è suscettibile di servire che gli interessi della reazione, dell'opportunismo e del colonialismo ».
A questo punto, proprio perchè appare un poco il bandolo della matassa che egli stesso sta intrecciando, diventa utile tornare a seguire da vicino le mosse di re Feisal. Dopo aver visitat[...]
[...]guimento dell'indipendenza si allontana. In altre parole, se lo sviluppo « non capitalistico » dello Stato provocherà resistenze ed opposizioni tra i ceti della media e alta borghesia e tra le sopravvivenze feudali, diventerà indispensabile un corrispondente rafforzamento della coesione tra le forze autenticamente progressiste e rivoluzionarie.
In proposito degne di essere ricordate paiono le osservazioni formulate tempo fa dal noto giornalista egiziano Heikal. Poste in luce le caratteristiche della storia egiziana, egli rivendicava tuttavia il pieno diritto per i comunisti d'esprimere, come singoli, giudizi ed opinioni sui pro
blemi del paese, contribuendo secondo le loro forze alla vita nazionale. A condizione di non volersi costituire in partito indipendente o di non voler offendere la religione islamica, deve essere data facoltà ai comunisti, sosteneva Heikal, di dire quanto hanno da dire ed alla società nel complesso di respingere o accogliere le loro proposte. Come è noto circa un anno fa il partito comunista egiziano decideva di scio[...]
[...]'esprimere, come singoli, giudizi ed opinioni sui pro
blemi del paese, contribuendo secondo le loro forze alla vita nazionale. A condizione di non volersi costituire in partito indipendente o di non voler offendere la religione islamica, deve essere data facoltà ai comunisti, sosteneva Heikal, di dire quanto hanno da dire ed alla società nel complesso di respingere o accogliere le loro proposte. Come è noto circa un anno fa il partito comunista egiziano decideva di sciogliersi. Per venire ai nostri giorni, la nomina a primo ministro di Mohammed Sidki Soliman, direttore dei lavori della diga di Assuan, pare proprio indicare l'intenzione di puntare ulteriormente al rafforzamento della unità costruttiva tra tutte le forze valide.
Il clima politico diverso paragonabile a quello del pluripartitismo borghese — favorisce invece nella sinistra libanese un orientamento più elastico che merita segnalare anche per evidenziare il sussistere di elementi specifici e particolarità nel campo del progressismo arabo. In beve in Libano ' le sinistre puntano [...]