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Il segmento testuale ebraismo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 106Entità Multimediali , di cui in selezione 10 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 97

Brano: [...]razza camita, semita e altre razze non ariane;

b) il divieto per i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici di contrarre matrimonio con donne straniere di qualsiasi razza;

c) il matrimonio di italiani e italiane con stranieri, anche di razza ariana, dovrà avere il preventivo consenso del ministero dell’interno;

d) dovranno essere rafforzate le misure contro chi attenta al prestigio della razza nel territorio dell’impero.

Ebrei ed ebraismo

Il Gran Consiglio del fascismo ricorda che l’ebraismo mondiale, specie dopo l'abolizione della massoneria, è stato l’animatore dell’antifascismo in tutti i campi e che l’ebraismo estero e italiano fuoruscito è stato — in alcuni periodi culminanti nel 192425 e durante la guerra etiopica — unanimemente ostile al fascismo. L’immigrazione di elementi stranieri, accentuatasi fortemente dal 1933 in poi, ha peggiorato

10 stato d’animo degli ebrei italiani nei confronti del regime, non accettato sinceramente perché antitetico a quello che è la psicologia, la politica, l’internazionalismo di Israele. Tutte le forze antifasciste fanno capo a elementi ebrei; l’ebraismo mondiale è, in Spagna, dalla parte dei bolscevichi di Barcellona.

11 divieto di entrata e l’espulsione di[...]

[...]tato — in alcuni periodi culminanti nel 192425 e durante la guerra etiopica — unanimemente ostile al fascismo. L’immigrazione di elementi stranieri, accentuatasi fortemente dal 1933 in poi, ha peggiorato

10 stato d’animo degli ebrei italiani nei confronti del regime, non accettato sinceramente perché antitetico a quello che è la psicologia, la politica, l’internazionalismo di Israele. Tutte le forze antifasciste fanno capo a elementi ebrei; l’ebraismo mondiale è, in Spagna, dalla parte dei bolscevichi di Barcellona.

11 divieto di entrata e l’espulsione di ebrei stranieri

Il Gran Consiglio del fascismo ritiene che la legge concernente il divieto d’ingresso nel Regno degli ebrei stranieri non poteva più oltre essere ritardata e che l’espulsione degli indesiderabili — secondo il termine messo in voga e applicato dalle grandi democrazie — è indispensabile. Il Gran Consiglio del fascismo decide che oltre ai casi singolarmente controversi che saranno sottoposti all'esame del l'apposita commissione del ministero deH’Interno, non sia applica[...]

[...]e scuole elementari si consenta l'istituzione di scuole medie per ebrei.

Immigrazione di ebrei in Etiopia

Il Gran Consiglio del fascismo non esclude la possibilità di concedere, anche per deviare la immigrazione ebraica dalla Palestina, una controllata immigrazione di ebrei europei in qualche zona dell'Etiopia. Questa eventualità e le altre condizioni fatte agli ebrei potranno essere annullate 0 aggravate a seconda dell'atteggiamento che l’ebraismo mondiale assumerà nei riguardi dell'Italia fascista.

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 94

Brano: [...]ti politici che fecero seguito a quelle tendenze furono recepiti nel bagaglio ideologico dei nazionalisti, dei sindacalisti rivoluzionari e dei fascisti: nacque così l’immagine della « banca ebraica », dell’ebreo anticristiano, massone, sanguisuga della ricchezza nazionale, dell’ebreo antinazionale e bolscevico. Tuttavia fino agli anni 193040 il problema non era mai stato considerato in termini razzisti, sebbene le manifestazioni più spinte dell’ebraismo (quali il sionismo, che raccoglie gli ebrei parteggianti per la presenza ebraica in Palestina) avessero incontrato un’aspra reazione anche da parte della stampa cattolica.

A partire dalla seconda metà del 1936, Mussolini comincia invece ad assumere posizioni antisemite, presumibilmente spinto da varie cause: 1) il dichiarato antifascismo di singoli ebrei e di organizzazioni ebraiche nel corso della guerra etiopica e dell’intervento in Spagna, da cui Mussolini credette di poter dedurre che l’« internazionale ebraica » fosse scesa in guerra contro di lui. Per di più, nel 1934 c’era stata la [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 95

Brano: [...] dell'ordinamento dello Stato fascista con leggi che vennero promulgate tra la fine del 1938 e i primi del 1939. Tali misure furono precedute da una pesantè campagna di stampa, alla quale parteciparono praticamente tutti i giornali italiani e nella quale si distinse in modo speciale

il direttore de « Il Tevere » Telesio ìnterlandi (che fonderà poi la rivista La difesa della razza). L'Acca

demia d’Italia elaborò uno studio sui riflessi dell’ebraismo nel paese attraverso i secoli e venne pubblicato un cosiddetto « manifesto degli scienziati » (al quale contribuirono anche i professori Pende e Visco), dove si sosteneva — tra l’altro — che « gli ebrei rappresentano l’unica popolazione che non si è mai assimilata in Italia, perché costituita da elementi razziali non europei ».

Dal censimento razzista del 1938 risulta che in quel momento gli ebrei italiani erano precisamente 47.252 e rappresentavano l’1,4 per mille della popolazione italiana. Gli ebrei dell’Etiopia erano circa 40.000; e circa 30.000 quelli delle altre colonie italiane. All[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 153

Brano: [...]alia); con medaglia di bronzo, il 35° Reggimento artiglieria « Friuli » (Corsica), il 155° Reggimento artiglieria (Bocche di Cattaro) e il 55° Reggimento artiglieria « Rodi >v

Artom, Emanuele

N. ad Aosta il 23.6.1915; m. nelle Carceri Nuove di Torino il 7.4.1944. Figlio del professore Emilio Artom (convinto interventista e combattente nella prima guerra mondiale), e appartenente a famiglia di intellettuali ebrei fedele alle tradizioni dell’ebraismo, aperta agli ideali di libertà e giustizia, sentì e seguì, insieme al fratello Ennio, sia le speranze sia le successive delusioni paterne, e approfondendo l’esame del mondo che lo circondava, passò alla decisa opposizione al regime fascista e all’aspirazione di un totale rinnovamento dei rapporti sociali e politici.

Quando gli eventi precipitarono con la campagna razziale e poi per lo scoppio della seconda guerra mondiale, E.A. — che come ebreo e antifascista era doppiamente in pericolo — rifiutò di rifugiarsi in Svizzera. Nel maggio 1943 si iscrisse al Partito d’Azione. Subito dopo l'armi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 161

Brano: [...]uenti provvedimenti: 1) confisca immediata di tutte le somme versate dalle società di assicurazione per risarcire le vittime delle distruzioni; 2) obbligo degli ebrei di restaurare immediatamente, a loro spese, case e negozi; 3) divieto di esercitare il commercio o di gestire aziende, anche artigianali; 4) segregazioni in luoghi di isolamento, per impedire i contatti con gli ariani; 5) imposizione di speciali contrassegni, per evitare che questo ebraismo proletarizzato suscitasse nuove forme di solidarietà.

Si trattò quindi non solo di un grave peggioramento, ma di una vera e propria svolta che forse non sarebbe stata attuabile se Hitler non si fosse allora trovato, dopo l’Anschluss e i successi internazionali suggellati dal Patto di Monaco, al culmine del suo prestigio politico. Ma fu quella una svolta determinante anche per la coscienza di una parte della borghesia intellettuale tedesca e in particolare per gli ambienti ecclesiastici, nei qua

li cominciò proprio allora, nei riguardi dei rapporti con Io Stato, « un ripensamento che nel[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 262

Brano: [...]ri lager. Oranienburg venne nuovamente utilizzato a partire dall’1.7,1943, come dipendenza del campo di deportazione di Sachsenhausen (v.). A.Bu.

Orano, Paolo

N. a Roma nel 1875, m. a Padula (Salerno) nel 1945; giornalista e scrittore.

Ancora studente pubblicò nel 1895 Il problema del cristianesimo e nel 1896 l’opuscolo La psicologia della Sardegna.

Con « Il problema del cristianesimo » « forniva un'interpretazione "psicologica" dell'ebraismo cercando di individuare e spiegare storicamente le "caratteristiche" ebraiche contrastanti con lo spirito cristiano e romano ». Con « La psicologia della Sardegna » « confermava la sua appartenenza alla scuola di quei sociologi positivisti (G. Sergj fu uno dei suoi maestri) che diedero una spiegazione razzistica dell 'inferiorità del Mezzogiorno». (Andreasi).

Aderente all’Unione socialista romana, agli inizi del secolo fece attiva opera di propaganda per i sindacalisti rivoluzionari. Nel 19041905 collaborò a\VAvanti!, allora diretto dal « rivoluzionario intransigente » Enrico Ferri, ma nel[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 516

Brano: [...]ione di Giovanni Roveda attuata dai Gap veronesi (1957); Incontro con Otto Pankok, con 26 riproduzioni di opere del pittore (1958); Begegnung mit Otto Pankok, edizione tedesca del medesimo saggio, con 60 riproduzioni (1959); Die Kristallnacht, edizione tedesca del dramma sul pogrom antisemita del novembre 1938 (1961); La problematica della gioventù tedesca fra letteratura e realtà, corso universitario dell’anno accademico 197172; I problemi dell'ebraismo nella letteratura tedesca, corso universitario dell’a.a. 197273; Tra littorio e svastica, esperienze dell’altro asse (1970); La notte dei cristalli, ricerca storica e testimonianze sul pogrom antisemita del novembre 1938 (1977).

Perotti, Giuseppe

Medaglia d'oro al valor militare alla memoria. N. a Torino il 16.6.1895, ivi m. il 5.4.1944; ingegnere, generale di brigata del Genio Ferrovieri. Figlio di un funzionario delle Ferrovie dello Stato, ottenuta la licenza fisicomatematica all’istituto tecnico fu ammesso aH’Accademia militare di Artiglieria e Genio di Torino, da cui uscì col grado [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 764

Brano: [...]ato a far parte di vari Consigli di amministrazione, tanto da essere ritenuto, dal 1923 al 1926, uno dei massimi esponenti del fascismo napoletano.

Teorico del razzismo

Quale direttore di « Vita Italiana », nel 1938 promosse la costituzione dei Centri Italiani per la Razza e ne divenne Ispettore generale. Da quel momento si dedicò ai problemi razziali, sviluppandoli a modo suo negli aspetti storici e politici, denunciando l’influenza dell’«ebraismo» sulla cultura, sull’arte, sull’economia, sul costume e sostenendo infine la tesi che bisognasse creare in Italia una coscienza « antiebraica » e « antimassonica », quale fondamentale salvaguardia della cultura della « razza » italiana. Si rese anche promotore della codificazione della dottrina razziale nella legislazione italiana.

Accanito persecutore degli ebrei e protetto dai nazisti, dopo l*8.9.1943 ebbe una parte importante nella costruzione della repubblica di Salò, assolvendo compiti di vero spionaggio interno a favore dei tedeschi, pressò i quali era riparato durante il periodo bad[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 543

Brano: Sionismo

lora occupata dai turchi; la richiesta di una porzione di territorio al governo turco; l'impegno di fondare in questo territorio uno Stato sovrano e indipendente.

Contro il piano politico di Herzi si levò il sionismo spirituale di Ahad Ha'Am (18561927), sostenitore della necessità di una rinascita morale laica dell'ebraismo prima ancora di quella politica. Una seconda tendenza, sostenuta da intellettuali come M.J. Berdicesvkij (18651921) e J.Ch. Brenner (18811921), negava addirittura la nozione di « continuità spirituale » del popolo ebraico e condizionava il successo del sionismo alla creazione di un popolo ebraico “nuovo”, cioè distaccato dal suo passato religioso. Una terza componente era quella del sionismo socialista, sostenuta da ideologi di fede tolstoiana come A.D. Gordon (18561922) che condizionava la rinascita nazionale alla purificazione della società attraverso il lavoro.

In seno al movimento si c[...]



da Contro ogni ritorno : dal fascismo alla Costituzione repubblicana : Provincia di Firenze, 2 giugno 1972 / \a cura di Claudio Galanti, Paolo Tinti, Giovanni Verni!, p. 62

Brano: 1

L'ANTISEMITISMO

... Ora la massoneria e l'ebraismo di tutto il mondo sono contro le dittature e quindi anche contro quella di Mussolini. Il Suo genio darà la battaglia decisiva agli ebrei Egli sa troppo bene che. dalVesito di questa lotta dipende il trionfo o la morte della civiltà; non solo di questa massa italiana coraggiosa che, da quando si sente sicura sotto la Sua guida, si batte e si avventa eroicamente, tutti i giorni, in cielo, in terra e sott’acqua, ma della civiltà di tutti i bianchi

Ora o mai più!

“ I gentili non hanno che una forma sana di governo: l’autocrazia ”. Così dicono i Protocolli (Prot. X).

È la forma di governo[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine ebraismo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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