Brano: [...]prietà privata, la quale aveva portato alla divisione degli uomini « in due classi: da una parte capitalisti e proprietari, dall'altra operai e fittaiuoli. Queste due classi sono in una evidente e continua opposizione, quella prospera al deperire di questa ».

Dato l’accentuarsi di tale squilibrio, il futuro della società per Pisacane non poteva essere che « libera associazione » (ovvero « socialismo, raggiunto attraverso la rivoluzione»), o « despotismo militare» imposto dalle forze della conservazione. Per trasformare radicalmente la società e per rendere stabile la trasformazione, la rivoluzione doveva nascere dal basso, e non essere imposta dal l'alto o da forze straniere: primo obiettivo doveva essere la conquista della nazionalità. La società futura era prefigurata secondo una forma di anarchismo di stampo proudhoniano: soppressione della proprietà privata e nazionalizzazione della terra, delle fabbriche e delle abitazioni, democrazia diretta, rifiuto di qualsiasi dittatura rivoluzionaria e di ogni forma di delega, revocabilità degli in[...]