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Il segmento testuale deologico è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 26Entità Multimediali , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 66

Brano: [...]do sulla concezione dell’arte e della letteratura proletaria quell’intransigenza burocratica che raggiunse forme aberranti soprattutto a partire dal 1934.

L’arte del regime

Nel volgere di pochi anni vennero infatti condannate anche le posizioni moderate come quelle di Gorkij, al quale fu presto impedito di esercitare ogni tentativo di mediazione, e il concetto di realismo socialista divenne uno degli elementi fondamentali deH’armamentario ideologico dell’età staliniana.

Per queste ragioni, certa pubblicistica occidentale ha spesso considerato il concetto di “realismo socialista” come una trovata di Stalin per assoggettare i letterati sovietici e i comunisti in genere alla sua dittatura. In realtà, il sistema ideologico dello stalinismo fu qualcosa di più complesso di quanto tale pubblicistica abbia saputo mettere in luce. È vero che lo scrittore francese e Premio Nobel André Gide (che partecipò come osservatore straniero al Congresso del 1934), pur riconoscendo lo stato di necessità e di autodifesa in cui si trovava in quegli anni l’Unione Sovietica, si pronunciò decisamente contro i pericoli di una letteratura asservita e avvilita da una nuova forma di conformismo comunista, ma non si deve dimenticare che l'affermarsi in Unione Sovietica del concetto di “realismo socialista” segnava anche una presa di posi[...]

[...]ietico nel vicolo cieco della critica accanita verso ogni aspetto dell’arte e della cultura dell’Occidente: la falsa alternativa posta da Radek condusse non soltanto a ignorare in U.R.S.S. l'esistenza di Joyce, ma anche quella di Kafka, di Sartre e, via via, di gran parte della cultura filosofica, artistica e letteraria del mondo europeo ed americano.

Il rifiuto aprioristico di ogni proposta culturale proveniente dall’estero trovava sostegno ideologico nella coincidenza con la lotta che il mondo del “socialismo realizzato” stava conducendo a ogni livello contro il mondo capitalistico, dal quale si sentiva assediato. Fu a partire da tali considerazioni che il realismo socialista giunse ad individuare come qualità più importante e più preziosa, anzi come unica qualità indispensabile a un’autentica arte rivoluzionaria, il contenuto ideologico esplicito dell'opera stessa. La priorità di questo contenuto ideologico esplicito condusse sempre più gli artisti sovietici a considerare il proprio impegno solo come uno strumento al servizio di una trasformazione della società verso il comuniSmo.

Il risultato inevitabile di tale operazione, assolutamente contraddittoria con il concetto stesso di arte, fu che la quasi totalità della produzione artistica sovietica del periodo staliniano fu incanalata entro rigide regole formali, richiamantesi a un’esigenza di “concretezza” e di “veridicità” del messaggio artistico. Ogni deviazione dal più stretto e oleografico verismo descrittivo veniva quindi a essere letta c[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 263

Brano: [...]one antifascista in Germania, una sollevazione a Vienna, a Milano... ».

Allorché, morti Turati e Treves, nel 1933 la Concentrazione antifascista entrò in crisi e, di lì a poco, si sciolse, Rosselli così commentò l’avvenimento: « È cessato un equivoco e il processo interno della rivoluzione antifascista fa un passo avanti. Sono proba* bilmente queste le fondamenta del grande partito socialista di domani ».

Per sviluppare la lotta sul piano ideologico, a partire dal gennaio 1932 Rosselli pubblicò una serie di “Quaderni” (continuata fino al gennaio 1935) e, dal 18.5.1934, un settimanale cui diede lo stesso nome del Movimento (v. “Giustizia e Libertà” settimanale) e nel quale apparvero, sotto altro nome, suoi scritti. Di Carlo Rosselli sarà anche l’articolo pubblicato nel numero di venerdì

11.6.1937 per ricordare il tredicesimo anniversario dell’assassinio di Matteotti. (In quel medesimo giorno saranno scoperti, nella foresta di Bagnolesdel'Orne, i cadaveri dei due fratelli Rosselli).

Il distacco dalle masse

Uno dei punti su cui Car[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 476

Brano: [...]cista ». Contro questo rischio individuava tre obiettivi principali: accentuare il processo di democratizzazione dell’isola; risolvere il problema della terra; affrontare la dilagante disoccupazione.

Non si può dire che nei quarant’anni trascorsi da allora (e nel corso dei quali la questione separatista non è stata più sollevata) gli obiettivi indicati da Togliatti siano stati raggiunti. Anche ciò dimostra il carattere strumentale, puramente ideologico del separatismo siciliano: una bandiera alzata dalle classi dominanti quando si tratta di assicurarsi, nelle fasi di transizione storica, la continuità di potere; uno slogan obsoleto, quando questa continuità sia stata infine riconosciuta e garantita, si intende a spese delle classi subalterne.

G.Ca.

Sequi, Eros

N. il 15.10.1912 a Possagno (Treviso) ; docente universitario. Laureato in Filologia classica all 'Università di Pisa nel 1934, residente in Jugoslavia dal 1942, ai primi di ottobre del 1943 fu arrestato e internato per alcune settimane dagli ustascia. Riacquistata la libertà[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine deologico, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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