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Il segmento testuale dell'Intesa è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 29Entità Multimediali , di cui in selezione 12 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 580

Brano: [...]i, fra il 1916 e il 1917, vennero avviate trattative diplomatiche in seguito a un’offerta di pace avanzata dagli Imperi centrali. Secondo tale proposta, i nuovi confini fra stati europei sarebbero dovuti coincidere con le linee segnate dai fronti di combattimento, il che di fatto avrebbe significato riconoscere come acquisiti da Austria e Germania i vantaggi territoriali ottenuti con le armi. Ovviamente lasciata cadere questa proposta, i governi dell'Intesa tentarono un accordo separato con la sola Austria, dove la morte di Francesco Giuseppe (22.11.1916) e l’ascesa del nuovo imperatore Carlo avevano modificato gli equi

libri interni a favore del personale politico, più incline di quello militare alla trattativa. Ma a tale accordo si oppose decisamente l'Italia che non riteneva di poter trarre sufficienti vantaggi da una pace separata con l’Austria.

Risultati altrettanto fallimentari ottennero i tentativi di mediazione posti in atto dal presidente statunitense Wilson (v.) e, più tardi dal papa Benedetto XV, sicché la soluzione dei problemi[...]

[...]arcosindacalisti e socialisti che vedevano nella guerra la miglior occasione per giungere a una rottura rivoluzionaria (furono interventisti, in tal senso, anche Benito Mussolini (v.), Antonio Gramsci e Pai miro Togliatti). Ma se nella sua fase iniziale si rifaceva a ideali risorgimentali o addirittura rivoluzionari, ben presto l’interventismo confluì nell’alveo dominato dalla destra nazionalista che, da parte sua, si era schierata con i fautori dell'Intesa in coerenza con le proprie mire espansionistiche verso Est (v. Nazionalismo italiano).

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 65

Brano: [...] presidente Carlo Legien.

Allo scoppio della prima guerra mondiale, gli uffici della F.S.I. vennero trasferiti da Berlino ad Amsterdam, con un ufficio di collegamento in Parigi. Seguendo le sorti della II Internazionale, i cui partiti si schierarono ciascuno « in difesa delia propria patria », l'Internazionale sindacale di Amsterdam cessò praticamente di esistere. Nel 1916 fu tenuta a Leeds (Inghilterra) una conferenza dei sindacati dei paesi dell'Intesa, che ebbe subito per contraltare un’analoga conferenza tenuta a Berna, nel 1917, dai sindacati tedeschi, austriaci e di alcuni paesi neutrali.

Terminata la guerra, nell’agosto 1919 si svolse ad Amsterdam un nuovo congresso il quale, dopo aver respinto una proposta sovietica mirante a creare un’organizzazione sindacale internazionale unitaria, decise di ricostituire la F.S.I.. Al momento del suo risorgere, la F.S.I. comprendeva 28 centrali nazionali, con circa 24 milioni di aderenti. Lo Statuto, approvato al successivo congresso di Vienna (1924), stabilì che la F.S.I. poteva accettare l’ade[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 523

Brano: [...] sul dilemma: potere ai Consigli o Costituente?

L’11.11.1918 il governo firmò con le potenze occidentali l'armistizio di Compiègne, che sanzionava il provvisorio mantenimento deH’esercito tedesco in funzione controrivoluzionaria e antisovietica. Nuove circostanze avrebbero avuto da quel momento un grande peso sullo sviluppo della rivoluzione tedesca: mentre, da un lato, la sconfitta in guerra comportava come automatica conseguenza l’ingerenza dell'Intesa negli affari interni della Germania, dall’altro il ricatto della fame e la minaccia di sospendere gli approvvigionamenti diventavano nelle mani dei governi occidentali una potente arma di pressione sul popolo tedesco, arma della quale il governo socialdemocratico si servì ampiamente contro la sinistra rivoluzionaria, anche ssagerando il pericolo. Oltre a ciò, lo stato maggiore tedesco potè continuare a negare la sconfitta e mantenere influenza e prestigio su larghi strati della popolazione. Infine la vittoria della rivoluzione in Russia, se fu un potente stimolo per le masse popolari tedesche[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 648

Brano: Grecia

facenti parte dell'impero Ottomano, uscito sconfitto dalla guerra in quanto alleato della Germania e delTAustriaUngheria. Non avendo la Turchia accettato il trattato di Sèvres, le potenze dell'Intesa diedero alla Grecia l'autorizzazione di annèttersi con la forza delle armi i territori che le erano stati assegnati. La nuova guerra si risolse in una disastrosa sconfitta per l'esercito greco. Alla disfatta seguirono enormi massacri e le comunità greche che, da secoli, si erano insediate sulla costa dell'Asia Minore, furono obbligate a evacuare; circa

1.500.000 profughi si riversarono così in territorio ellenico.

Tra le due guerre

La catastrofe del 192122 accrebbe l'opposizione interna alla monarchia, sempre più legata alla destra conservatrice e sciovinista. Contemporaneamente, lo [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 233

Brano: [...]in posizioni ideologiche contraddittorie. In contrasto con gli anarchici rimasti fedeli all'internazionalismo e all’antimilitarismo (come Errico Malatesta col quale era in rapporti), con altri intellettuali firmò un manifesto di appoggio alla guerra condotta dalla Gran Bretagna e dalla Francia contro la Germania. E nell’estate 1917 tornò in Russia per sostenere Kerenskij, schierandosi contro Lenin e la Rivoluzione d’ottobre. Quando però le forze dell'Intesa aggredirono la Russia, Kropotkin sostenne in campo internazionale la lotta contro l’intervento reazionario.

La morte Io colse, mentre nella Russia sovietica era molto aspra la polemica fra bolscevichi e anarchici. Nondimeno alle sue esequie parteciparono anarchici e comunisti insieme, tale era il suo prestigio di pensatore e di valoroso combattente per la causa proletaria.

Una via di Mosca è stata intitolata al suo nome. Le sue opere scientifiche di geografo sono tuttora apprezzate nell’U.R.S.S..

Krupp

Azienda e famiglia di industriali tedeschi. Oltre ad avere indissolubilmente le[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 854

Brano: [...]enza del margine estremo della Corrente del Golfo. Per la sua eccezionale posizione geografica ha avuto un particolare ruolo in varie circostanze storiche.

Nella Rivoluzione d'ottobre

Fondata nel 1915 per facilitare i collegamenti marittimi tra la Russia zarista e i suoi alleati anglofrancesi durante la Prima guerra mondiale, nel 1917 la città contava appena 3.000 abitanti. Nel 1918, dopo la Rivoluzione di ottobre, fu occupata dalle truppe dell'Intesa che la trasformarono in base di aggressione armata contro la repubblica dei soviet. Si installarono così a Murmansk (come pure ad Arcangelo) forze inglesi, francesi e anche italiane. Ma il 21.2.1920, diretta dai bolscevichi, la popolazione insorse contro gli invasori e il successivo 13 marzo l’Esercito Rosso entrò nella città. In seguito il potere sovietico ne determinò un grande sviluppo economico e industriale.

Seconda guerra mondiale

Nel 1941, dopo l’aggressione della Germania nazista, \l porto di Murmansk divenne l’unica via di comunicazione possibile tra l’U.R.S.S. e gli angloameri[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 683

Brano: Stati Uniti d'America

derenti alla Terza Internazionale) nonché alcuni raggruppamenti minori, notevolmente indeboliti in numero e forza.

L'intervento in guerra e più in generale nel sistema di equilibri politici europei garantì agli U.S.A. il diritto di plasmare il futuro politico del mondo. Dopo un primo periodo di neutralità, l'intervento militare a fianco delle forze dell'Intesa aveva avuto un peso determinante nel decidere a favore degli Alleati le sorti del conflitto. L’azione americana si era colorata di sfrenato idealismo: il paese all’avanguardia sul piano delle riforme democratiche aveva il dovere di aiutare il mondo a “correggersi”.

Di questo stesso idealismo apparve nutrito anche il programma presentato dal presidente W. Wilson (v.) al tavolo delle trattative per la pace nel 1918. I suoi famosi 14 punti ruotavano intorno al principio dell’autodeterminazione dei popoli, mentre la formazione di una Società delle Nazioni (v.) avrebbe dovuto imporre la giustiz[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 208

Brano: [...]oni e le occupazioni di romeni, jugoslavi e cechi, pose subito il governo in condizioni di debolezza. Incapace, dunque, di avviare una riforma agraria, mentre si accentuavano le contrapposizioni fra latifondisti e contadini nelle campagne e forte soffiava il vento rivoluzionario provocato dalla

Rivoluzione russa d'ottobre e dai primi provvedimenti economicosociali da questa approvati, il governo Kàrolyi dovette far fronte anche a un ultimatum dell'Intesa, in cui si minacciava di riaprire le ostilità se non si fossero eseguiti gli arretramenti di confine imposti.

Kàrolyi non ebbe neppure il tempo di avviare trattative con l’Intesa: il sopravvento dell’ala sinistra all 'interno del partito socialdemocratico provocò l’uscita di questo dal governo che, in tal modo, rimase privo dell’appoggio di masse organizzate. Il giorno dopo (21.3.1919) socialdemocratici e comunisti si fusero, formarono un Consiglio di reggenza rivoluzionario e proclamarono la Repubblica sovietica d'Ungheria. Così, sull’onda di una grande euforia che trovava la sua forza pr[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 224

Brano: [...]o parte di un governo, fu nominata commissario per l’Assistenza sociale.

La pace di BrestLitovsk

Subito dopo il suo insediamento il governo sovietico presieduto da Lenin cominciò a operare per far uscire la Russia dalla guerra mondiale sempre in corso. Il 14 novembre inviò una nota ai governi dell’Intesa con la proposta di iniziare colloqui di pace e, dieci giorni dopo, una seconda nota con l'invito a partecipare alle trattative. 1 governi dell'Intesa si guardarono bene dal rispondere.

Dal 20.11.1917 iniziarono a BrestLitovsk le trattative di pace fra la Russia sovietica (rappresentata da Trotzkij, all’epoca commissario agli Esteri) e i plenipotenziari della Germania guglielmina. Il governo tedesco presentò condizioni estremamente gravose, chiedendo i territori della Polonia, della Lituania, della

Lettonia, parte dell’Estonia e la Bielorussia, condizioni che Trotzkij si rifiutò di accettare. Ma Lenin insistè per la pace immediata, anche alle condizioni poste dalla Germania, fino a trovarsi in minoranza all’interno del partito. I “com[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 226

Brano: [...]e 1920 le forze sovietiche sottomisero definitivamente la Crimea, infliggendo alle truppe bianche una sconfitta definitiva.

Nell’Asia centrale erano intanto sorte tre repubbliche popolari: Turkestan, Chorezm e Buchara. Nel Caucaso sorsero tre repubbliche sovietiche: Azerbaigian, Armenia, Georgia. Nel 1920 i tre Paesi Baltici (Estonia, Lituania, Lettonia) ottennero l’indipendenza, mantenendo regimi capitalistici.

Nel gennaio 1921 le potenze dell'Intesa tolsero il blocco alla Russia

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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine dell'Intesa, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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