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Il segmento testuale dell'Esercito è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 144Analitici , di cui in selezione 11 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da N. Talenskii (Maggior generale dell'esercito rosso), La battaglia di Stalingrado (parte seconda) in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 2 - luglio

Brano: La battaglia
di Stalingrado
(Continuazione e fine v. numero precedente)
Mentre l'abile e ostinata difesa di Stalingrado esauriva il nemico, il Comando supremo dell'Esercito rosso preparava le forze per passare a un contrattacco decisivo. Il compito da risolvere era tra i più complicati: si doveva preparare un attacco mentre ancora durava una battaglia difensiva, in una Situazione operativa gravissima, e con una grande insufficienza di mezzi di trasporto, essendo nella regione di Stalingrado scarsissime le ferrovie. Notevoli erano le forze e i mezzi tecnici che occorreva concentrare, ma la loro concentrazione doveva aver luogo di nascosto, in modo che non tradisse al nemico le intenzioni del Comando sovietico e non gli permettesse, quindi, di preparare una contro[...]

[...]le ferrovie. Notevoli erano le forze e i mezzi tecnici che occorreva concentrare, ma la loro concentrazione doveva aver luogo di nascosto, in modo che non tradisse al nemico le intenzioni del Comando sovietico e non gli permettesse, quindi, di preparare una contromanovra. Questo compito difficilissimo venne impostato e risolto in modo brillante.
Nel corso della battaglia difensiva, disegnandosi a poco a poco le grandi linee della futura manovra dell'Esercito rosso, già era apparsa l' importanza di alcune posizioni sulle riva meridionale del Don. Per questo il Comando sovietico fece di tutto allo scopo di mantenere nelle proprie mani il terreno a sud di Serafimovitc e a nord di Sirotinskaia, e una testa di ponte presso Kletskaia, e ci riuscì, grate all'eroismo delle sue truppe. rn pari tempo vennero inflitti ai tedeschi alcuni forti colpi successivi al nord di Stalingrado, tra il Volga e il Don. Essi non ebbero conseguenze territoriali, ma una grande importanza operativa, perchè non consentirono ai tedeschi di intraprendere qualsiasi manovra attiv[...]

[...] generali e un maresciallo).
In questo modo si chiudeva con un trionfo per l' Esercito rosso la più grande battaglia che mai sia stata nella storia, e l'Esercito rosiso vinceva la seconda campagna della guerra iniziatasi il 21 giugno 1941.'
La disfatta dei tedeschi sotto a Stalingrado segna l' inizio dell'offensiva invernale sovietica, che si sviluppò da Rsgev al mar d'Azov per 4 mesi e 20 giorni, durante i quali l'iniziativa rimase nelle mani dell'Esercito rosso, che avanzò, in alcuni_ punti, da 600 a 700 chilometri, e liberò 480 mila chilometri quadrati 'di territorio, uccidendo 850 mila soldati e ufficiali tedeschi, e facendone prigionieri 343.525.
Questa grandiosa serie di vittorie segnò la svolta decisiva nel corso di tutta la guerra mondiale. L'Esercito rosso dette ancora una volta la prova della deficienza della strategia tedesca e della superiorità della strategia staliniana. L' operazione di Stalingrado dell' Esercito rosso superb, per la sua ampiezza, per il suo piano geniale e pet la realizzazione di esso, le più grandiose e famose o[...]

[...]le forze del fronte occidentale sovietico sotto a Mosca nell' autunno del 1941. L'operazione di Stalingradu non ha quindi precedenti nella storia. I tre suoi momenti: lo sfondamento della difesa e l'accerchiamento del principale gruppo nemico, la liquidazione dei tentativi di rompere il cerchio dall'esterno e la distruzione delle forze accerchiate, vennero pianificati ed eseguiti alla perfezione.
L'operazione di Stalingrado dimostrò lo sviluppo dell'Esercito rosso, la maturità dei suoi quadri, la disciplina, la resistenza, la capacità combattiva dei suoi uomini, la maestria dei suoi generali.
Primo al mondo, vincendo due campagne successive non ostante l'assenza del secondo fronte in Europa, l'Esercito rosso inflisse disfatte gravissime a un nemico che non aveva ancora incontrato una resistenza seria. In questo modo esso facilitò agli alleati lo sviluppo delle loro operazioni offensive nell'Africa settentrionale e preparò le condizioni della disfatta definitiva della Germania hitleriana e dei suoi vassalli.
N. TALE.NSktt
Maggior generale dell'[...]

[...]al mondo, vincendo due campagne successive non ostante l'assenza del secondo fronte in Europa, l'Esercito rosso inflisse disfatte gravissime a un nemico che non aveva ancora incontrato una resistenza seria. In questo modo esso facilitò agli alleati lo sviluppo delle loro operazioni offensive nell'Africa settentrionale e preparò le condizioni della disfatta definitiva della Germania hitleriana e dei suoi vassalli.
N. TALE.NSktt
Maggior generale dell'Esercito rosso



da N. Talenskii (Maggior generale dell'esercito rosso), La battaglia di Stalingrado (parte prima) in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 1 - giugno

Brano: [...]agliare l'Esercito rosso in un mese e mezzo o due, conquistare i centri più importanti del paese, e in questo modo costringere il governo sovietico a capitolare completamente. Gli avvenimenti non si svolsero però come Hitler aveva s prestabilito s. Quantunque la potente e accuratamente preparata macchina di guerra del fascismo tedesco ai gettasse sull'Esercito rosso all'improvviso
e a tradimento, le eroiche truppe sovietiche sostennero il colpo dell'esercito nemico. Incominciò una lotta senza esempio per la sua vastità, la sua tenacia e il suo accanimento.
Nella prima campagna estiva l'Esercito rosso ebbe a subire considerevoli insuccessi. Esso però si ritirò combattendo con ostinatezza, esaurendo il nemico, distruggendo i suoi uomini
e le sue armi.
Nell' autunno del 1941 il comando tedesco scagliò le sue forze principali contro la capitale sovietica. Nei mesi da ottobre a dicembre, in direzione di Mosca, fu combattuta quella battaglia che, secondo le parole del Comando hitleriano, avrebbe dovuto essere i l'ultima, grande, decisiva battaglia s[...]

[...]rico di eserciti di terra, la vittoria dei popoli amici della libertà sarebbe stata affrettata. I capi tedeschi, che lo comprendevano, non riuscivano a nascondere la loro preoccupazione. Ir un fatto, però, che il grave peggioramento della situazione strategica dei tedeschi, provocato dal fallimento dei loro propositi primitivi e dalla loro sconfitta invernale, non venne sfruttato nel piano generale strategico di tutta la guerra mondiale. I colpi dell'Esercito rosso non vennero appoggiati dall' apertura del secondo fronte in Europa ; nella primavera e nell' estate del 1942 le truppe hitleriane continuarono a combattere su un solo fronte, qùello sovietico, mentre le operazioni in Africa non distraevano da questo fronte forze significanti.
Il Comando hitleriano comprese quanto questa situazione gli fosse favorevole, e si affrettò a trarne profitto. Esso capì che il tempo lavorava contro di lui, poichè, prolungandosi la guerra, l'Esercito rosso avrebbe aumentato le sue forze e accresciuto la sua esperienza e capacità militare, e perciò si affrettò.
[...]

[...]st, su un fronte di 600 chilometri.
Stalin, Maresciallo dell'Unione sovietica e Comandante in capo dell' Esercito rosso, nel suo storico rapporto del 6 novembre 1942 ha definito le caratteristiche di questo piano strategico del nemico. Esse erano le seguenti : — calcolo basato sul!' assenza del secondo fronte in Europa, tentativo di vincere la guerra nel più breve tempo possibile e insufficienza di forze a questo scopo.
Le operazioni offensive dell'esercito tedesco incominciarono nelle zone di Kharkov, di IsiumBarvencovo e di KurskVoronesg, dirigendo lo sforzo principale su Voronesg, allo scopo di aprirsi immediatamente la strada verso le retrovie di Mosca e così guadagnar tempo. Le truppe fasciste arrivarono fino a Voronesg, ma qui furono arrestate dall'accanita, resistenza sovietica e costrette a passare alla difensiva. Allora il Comando tedesco spostò il suo sforzo principale in direzione di Stalingrado, e grazie a un notevole sopravvento di forze, soprattutto d'aviazione, riuscì, all'inizio d'agosto, a portare le sue truppe sino alla riva oc[...]

[...]ì guadagnar tempo. Le truppe fasciste arrivarono fino a Voronesg, ma qui furono arrestate dall'accanita, resistenza sovietica e costrette a passare alla difensiva. Allora il Comando tedesco spostò il suo sforzo principale in direzione di Stalingrado, e grazie a un notevole sopravvento di forze, soprattutto d'aviazione, riuscì, all'inizio d'agosto, a portare le sue truppe sino alla riva occidentale del Don, pure tra montagne di cadaveri. Le unità dell'Esercito rosso sostennero l'accanita pressione nemica sulla riva occidentale e nell'ansa del Don, guadagnando un tempo prezioso, che fu sfruttato per rafforzare le difese di Stalingrado.
A metà agosto 1942 però, dopo lotte accanite, le truppe sovietiche furono costrette a' ritirarsi sulla riva orientale del Don, ad abbandonare la zona di Kotielnicovo. e prendere posizione lungo il fiume Niscovca e lungo i laghi a sud di Stalingrado. Da questo momento il comando tedesco cercò di
LA RINASCITA 23
spezzare la difesa sovietica cond ue cunei : — il primo a nord, con un gruppo d'attacco di due divisioni c[...]

[...] solito schema applicato dai tedeschi dall'inizio della guerra.
Le forze sovietiche erano allora, su tutto il settore, relativamente limitate. Esse si riducevano all'eroica G2.ma Armata
e ad una serie di altre unità poco numerose. Queste forze avevano però dalla loro l' esperienza di molte lotte offensive
e difensive ; il loro armamento era in via di miglioramento continuo e da poco si era arricchito di un ottimo fucile anticarro. Dalla parte dell'Esercito rosso vi era, inoltre, l'eroismo impareggiabile e la incrollabile volontà dei suoi soldati, decisi a morire pur di assolvere il compito posto loro da Stalin : — difendere Stalingrado e schiacciare il nemico.
Il 17 agosto incominciò il combattimento difensivo sulla riva orientale del Don. Il gruppo tedesco settentrionale riuscì, con l'appoggio di numerosa aviazione, e a prezzo di gravi perdite, a forzare il Don e a spezzare la linea di difesa sovietica nella zona di Vertiaci. Il 23 agosto, dopo lotte accanite, i tedeschi arrivarono sul Volga tra Rinok e Iersovca. Questo ingente successo tatti[...]

[...]e truppe si spargevano la sfiducia, la delusione, la stanchezza. Nelle file sovietiche, invece, si rafforzava di giorno in giorno la volonté di vincere. La città di Stalin non cedeva. Essa preparava la tomba al nemico che si era gettato su di essa.
Il sette novembre 1943 si diffondevano da Mosca le parole sicure e minacciose di Stalin : ( Il nemico é stato arrestato sotto Stalingrado.,. Esso ha già provato sulla sea pelle la forza di resistenza dell'Esercito rosso. Esso deve ancora conoscere la forza dei suoi colpi distruttivi s.
Stalingrado si preparava al decisivo contrattacco.
N. Twtzwsnt
Maggior generale dell'Esercito rosso
(Continuazione e fine al prossimo numero)



da (Mito e civiltà moderna) Vittorio Lanternari, Frammenti religiosi e profezie di libertà fra i popoli coloniali in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1959 - 3 - 1 - numero 37

Brano: [...] religioso con il momento politico: perché al livello di queste culture l'esperienza sacrale tanto più insopprimibilmente accompagna le esperienze profane, quanto più queste ultime si rendono, per condizioni obiettive, angosciose e pungenti.
Nell'atmosfera messianica sviluppata nel Congo dal Kimbangismo con le sue varie emanazioni trova la sua giustificazione un particolare fenomeno che vale la pena di ricordare, promosso dall'arrivo, nel 1935, dell'Esercito della Salvezza (Salvation Army). Questa organizzazione laica avente scopi puramente umanitari, scevra da interessi istituzionali ed ecclesiastici, estranea ad ogni forma di proselitismo, si configuro ben presto all'occhio dei nativi come la controparte, sorprendentemente attraente, delle missioni cristiane. Quanto queste, per i sistemi coercitivi, l'intransigenza dei metodi, il rigorismo dottrinale riuscivano invise a gran parte della popolazione, altrettanto risultava affascinante e gradita l'organizzazione della Salvezza. I nativi ben s'avvedevano che, pur riconoscendo lo stesso Dio dei mis[...]

[...]di proselitismo, si configuro ben presto all'occhio dei nativi come la controparte, sorprendentemente attraente, delle missioni cristiane. Quanto queste, per i sistemi coercitivi, l'intransigenza dei metodi, il rigorismo dottrinale riuscivano invise a gran parte della popolazione, altrettanto risultava affascinante e gradita l'organizzazione della Salvezza. I nativi ben s'avvedevano che, pur riconoscendo lo stesso Dio dei missionari, i militanti dell'Esercito della Salvezza fornivano il modello di una morale religiosa infinitamente più accessibile e vicina alle loro esigenze, sostituendo p. es. al duro compito della confessione un semplice atto di contrizione. Per di più l'uniforme di tipo militare, le cerimonie che l'organizzazione indiceva tra canti battaglieri quasi di vittoria, al ritmo di tamburi e di altri strumenti di banda, fra bandiere spiegate, esercitavano sopra i nativi una suggestione di nuovo genere, per certa affinità con le loro feste pagane, e per lo spirito battagliero da cui si sentivano mossi nella loro nuova religione profetic[...]



da Federico Engels, lettera a Giuseppe Bloch del 21 settembre del 1890 "In ultima istanza" in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 3 - agosto

Brano: [...]ato Jossip Bros Tito, l'uomo che ha compreso a perfezione l'importanza e il senso della nostra evoluzione storica e incarna gli ideali di libertà e di fratellanza dei nostri popoli.
Di lui canta il nostro poeta nazionale Radovan Zogovic:
,Tito è sorto dall'odio e dalle pene
D'un popolo titano.
La lotta è la madre sua.
Tito siam tutti noi.
E' l'esercito — è il paese,
Sono le selve e le montagne nostre.
MILOVAN GINAS
dello Stato Maggiore dell'Esercito
di liberazione iugoslavo
In ultima istanza„
...Secondo la concezione materialistica della storia il fattore che in ultima istanza è determinante nella storia è la produzione e la riproduzione della vita reale. Di più non fu mai affermato nè da Marx nè da me. Se ora qualcuno travisa le cose affermando che il fattore economico sarebbe l'unico fattore determinante, egli trasforma quella proposizione in una frase vuota, astratta, assurda. La situazione economica è la base, ma i diversi momenti della soprastruttura, — le forme politiche della lotta di classe e i suoi risultati, le Costituzioni [...]



da lettera di Mario Colletti, Turchia: la logica della repressione in KBD-Periodici: Rinascita 1972 - 5 - 5 - numero 18

Brano: [...]cercano di mantenere in vita almeno formalmente una qualche opposizione.
In questo clima ed in questa cornice si possono intendere il rapimento e la morte dei tre inglesi (ma quanto misteriosa quest'ultima, se nonostante il terrore poliziesco si sussurra ad Ankara che essi siano stati uc
tisi dalla gendarmeria durante l'assalto al rifugio dei rapitori); l'uccisione deliberata, con l'impiego di tiratori scelti e di lanciabombe, dei dieci membri dell'Esercito popolare di liberazione turco: le condanne a morte di Deniz Gezmis, Yusuf Asian e Huseyin Inan, ormai san zionate dal presidente della Repubblica, accusati di tentativo di rovesciare il governo legale, prima che questo fosse effettivamente rovesciato dal colpo di Stato militare.
La disgregazione del mondo politico turco è la diretta conseguenza dell'attacco portato dalle forze reazionarie contro la democrazia, contro il pacifico sviluppo delle organizzazioni di massa, contro gli intellettuali progressisti, contro le giuste rivendicazioni delle grandi masse popolari. Ma aggredire non basta, e[...]



da senza firma, Turchia. Si prepara una giunta "alla greca"? in KBD-Periodici: Rinascita 1972 - 5 - 12 - numero 19

Brano: [...]e giovani patrioti turchi nella cupa atmosfera del totale coprifuoco instaurato dal governo militare nella capitale dà la misura della durezza della repressione scate nata nel paese e, insieme, della precarietà del potere che ha preso l'orrenda decisione. Più di otto mesi dopo la loro condanna i tre giovani sono saliti al patibolo non per espiare la loro pena ma soltanto perché il governo aveva bisogno di dare un esempio dopo le recenti attività dell'Esercito popolare di liberazione (rapimenti di tecnici e militari stranieri, dirottamenti di aerei, ecc.), che avevano duramente colpito la credibilità del potere militare al livello di opinione pubblica. Mostruosità giuridica, il processo si è così trasformato in mostruosità politica. Quando, nell'aprile scorso, si era discusso in Parlamento della orrenda strage di Kizildere — dove la truppa aveva ucciso dieci guerriglieri dell'ERP e i loro tre ostaggi inglesi e canadesi — il ministro degli Interni. Serit Kubat, aveva addirittura chiesto « la morte rapida ed esemplare di tutti gli oppositori del regi[...]

[...] arresti che porta nelle carceri più di quattromila democratici, alcune centinaia dei quali scompaiono senza lasciare traccia. La seconda ondata viene scatenata alcuni mesi dopo, prendendo a pretesto « le attività terroristiche » e colpisce non soltanto a sinistra ma gli intellettuali e soprattutto gli studenti. Vengono sciolte le organizzazioni socialiste e socialdemocratiche ma anche i consigli di alcune università e persino i quadri superiori dell'esercito vengono colpiti per impedire che rinasca « lo spirito di Ataturk » di coloro i quali rivendicano l'indipendenza del paese contro i nuovi padroni americani che ispirano e appoggiano la destra fascista.
Ma tutto questo, non è bastato ovviamente neppure a impostare su una base più reale i gravissimi problemi economici, sociali e di livello di esistenza delle grandi masse, che sono alla base del duro scontro in atto, ha anzi spinto i militari su un inarrestabile piano di violenza e di repressione brutale e senza freni.
Alcune settimane addietro i militari sono stati costretti a effettuare un nu[...]



da Milovan Ginas (dello Stato Maggiore dell'Esercito di Liberazione jugoslavo), Il Maresciallo Tito in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 3 - agosto

Brano: [...]ato Jossip Bros Tito, l'uomo che ha compreso a perfezione l'importanza e il senso della nostra evoluzione storica e incarna gli ideali di libertà e di fratellanza dei nostri popoli.
Di lui canta il nostro poeta nazionale Radovan Zogovic:
,Tito è sorto dall'odio e dalle pene
D'un popolo titano.
La lotta è la madre sua.
Tito siam tutti noi.
E' l'esercito — è il paese,
Sono le selve e le montagne nostre.
MILOVAN GINAS
dello Stato Maggiore dell'Esercito
di liberazione iugoslavo
In ultima istanza„
...Secondo la concezione materialistica della storia il fattore che in ultima istanza è determinante nella storia è la produzione e la riproduzione della vita reale. Di più non fu mai affermato nè da Marx nè da me. Se ora qualcuno travisa le cose affermando che il fattore economico sarebbe l'unico fattore determinante, egli trasforma quella proposizione in una frase vuota, astratta, assurda. La situazione economica è la base, ma i diversi momenti della soprastruttura, — le forme politiche della lotta di classe e i suoi risultati, le Costituzioni [...]



da Rassegna della stampa in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 2 - luglio

Brano: [...]amo da essa le sue colonie. Noi non sogniamo le sue materie prime nè i suoi mercati. Noi non pensiamo ad occuparci dei suoi affari interni. Noi vogliamo una sola cosa: che la Francia ridiventi la Francia, che essa sia grande, forte, indipendente. Noi non diamo dei consigli ai francesi. Noi non diciamo loro:—Attendete sulla spiaggia che faccia bello. Noi conosciamo le sofferenze della Francia. E noi sappiamo che cosa sono i tedeschi. Ogni soldato dell'Esercito rosso è fiero di contribuire alla liberazione della Francia. Ecco perche un giornale clandestino francese scrive : — Tutto il popolo ha due speranze : il suo .odio e l' Esercito rosso. Il riconoscimento del Comitato francese di Liberazione Nazionale da parte del governo sovietico è differente dai riconoscimenti inglese ed americano. La differenza non è nello stile. I francesi hanno compreso e non dimenticheranno s
II. KUOMINTANG E 1 COMUNISTI. Un lungo e documentato articolo apparso in Liberté del 15 giugno espone con grande chia rezza la situazione cinese nell'estate del '44 esaminando suc [...]



da Mario Montagnana, Il maresciallo Giuseppe Stalin in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 1 - giugno

Brano: [...]grandi aziende agricole
collettive, l'agricoltura più progredita del mondo?
Che sarebbero oggi i' U.R.S.S. e il mondo se, Stalin, îl Partito bolscevico e lo Stato sovietico non avessero schiacciato con una mano di ferro, nel 193538, la banda di agenti della c quinta colonna , che voleva vendere la patria ai suoi peggiori
nemici ?
Che sarebbero oggi l' U.R.S.S. e il mondo se Stalin non avesse riconosciuto e sottolineato che c il rafforzamento dell'Esercito Rosso e il suo perfezionamento sono uno dei compiti essenziali ,, e se con una politica audace, abile ed agile egli non avesse operato, sul terreno politico, diplomatico e militare in modo da difendere sino all' ultimo la pace, da ritardare il momento della vile aggressione tedesca al paese del socialismo e da trovarsi, nel momento in cui questa si realizzò, in condizione di poter resistere vittoriosamente alle enormi forze degli eserciti nazisti e, in un secondo tempo, di sconfiggerli ?
Che sarebbero oggi, infine, .1'U.R.S.S. e íl mondo se Stalin, con il suo esempio e con la sua opera di ca[...]



da Alberto L'Abate, Tre storie di emigrati in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1960 - 1 - 1 - numero 42

Brano: [...]iodo, faceva il contrabbando.
Di mestiere faccio l'alesatore, in una ditta che fabbrica macchine utensili. E da tre anni e mezzo che lavoro in Svizzera. Prima lavoravo a Modena, la mia città. Ho fatto fino alla quinta industriale poi sono entrato a lavorare alla FIAT. Ma dopo la guerra di Abissinia il lavoro diminuì, così mi licenziai ed andai a lavorare da un'altra ditta. Poi scoppiò la guerra ed andai militare. Ero in uno dei reparti pompieri dell'esercito e lavoravo nel carro attrezzi, ma non sono mai stato un buon militare. Ho sempre detto a tutti che facevo parte del battaglione « lepre » (o « scappa »). A quei tempi ero giovane, non pensavo che a mangiare, quando avevo la pancia piena ero contento. Mi ricordo che una volta, quando ci si trovava sempre in Sicilia, andammo ad aiutare un proprietario a fare dei lavori. Quando si ebbe finito ci portò un piatto grandissimo di tonno all'olio, del pane e del vino. Spazzolammo tutto, tanto avevamo fame. E facevamo spesso dei piccoli lavori usando gli utensili del carro officina: non chiedevamo sold[...]

[...]ra cui tutti i partecipanti dei consigli di gestione e tutte le persone che più o meno erano state attive nella vita interna della fabbrica. Tra i licenziati c'erano 500 comunisti e 250 socialisti: una vera e propria epurazione politica. Noi decidemmo l'occupazione della fabbrica, continuammo pure a mandare avanti la produzione, finché c'era materiale all'interno, e solo un mese dopo circa ci decidemmo allo sgombero. Era venuto un intero reparto dell'Esercito e Polizia, con carri armati, cannoni, e tutto il resto. Non potevamo resistere: o fare la guerra civile o cedere. E abbiamo ceduto v.
Da noi — riprende l'altro operaio — l'occupazione della fabbrica, per evitare i licenziamenti, è durata quasi tre mesi, ma poi anche noi abbiamo dovuto cedere ».
cc Altri licenziamenti furono fatti nel '51 — continua il primo operaio —. Ora la Breda fa solo materiale da guerra per la NATO, proiettili e simili. La ditta dove lavoro attualmente seppe dei licenziamenti e come aveva bisogno di operai venne a cercarci. Fummo in cento assunti dalla mia ditta. Ci fe[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine dell'Esercito, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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