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Il segmento testuale dell'Esercito è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 58Entità Multimediali , di cui in selezione 25 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 227

Brano: [...]
In quegli stessi anni si diede l’avvio a una più ampia ristrutturazione delle Forze armate, anche se preminenti in essa furono i motivi propagandistici. Vennero compiuti i primi esperimenti di mobilitazione psicologica e organizzativa di massa alla guerra (legge dell’8.6.1925) e iniziò la politica di conquista ideologica dei quadri militari, specialmente delle nuove leve. Nel marzo 1926 venne emanato un complesso di 7 leggi, noto come « Statuto dell'Esercito » o « Ordinamento Mussolini », che ristrutturava le 30 divisioni su base ternaria (3 reggimenti di fanteria e 1 di artiglieria), articolandole in 11 corpi d armata, mentre la ferma veniva mantenuta in 18 mesi. Parallelamente venne compiuto un tentativo di adeguare l’Esercito ai livelli eu

ropei, sia pure in modo superficiale e limitatamente agli aspetti tecnici. Ma sin d’allora appariva evidente la mancanza di sintonia, rilevata dal Rochat, tra « l’ordinamento adottato e la propaganda sviluppata dal regime ».

Anche questo timido tentativo di accrescere l’efficienza dell’Esercito, se non[...]

[...] le responsabilità che questultima comportava.

Badoglio lasciò il governatorato della Libia a Balbo solo quattro anni dopo, quando Mussolini mostrò di volersi nuovamente interessare delle cose militari riprendendo nelle sue mani tra il luglio e il novembre 1933 i ministeri militari, nominando il generale Federico Baistrocchi sottosegretario alla Guerra e contemporaneamente Capo di stato maggiore il divisionario Bonzani.

La fascistizzazione dell'Esercito

Toccò precisamente a Baistrocchi

il compito di estendere capillarmente la fascistizzazione dell’Esercito determinando, a partire dal

1933, una svolta nei rapporti tra militari e regime. In quegli anni le concezioni strategiche, ancora ferme ai criteri della « guerra di posizione », vennero sostituite dalla concezione di una strategia offen

II generale Italo Balbo e il maresciallo Pietro Badoglio, rispettivamente ministro dell’Aeronautica e capo di stato maggiore deM’Esercito (1. 9.1931)

siva che avrebbe dovuto far perno su un’agile tattica di movimento. Le cariche di sottosegre[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 485

Brano: [...]r sottratto una grossa somma) operavano in perfetta autonomia e isolamento il Servizio informazioni segrete (S.I.S.) della Marina e il S.I.A., quest’ultimo al servizio dell’Aeronautica militare.

La confusione venne ulteriormente accresciuta da una serie di provvedimenti, rapidamente succedutisi l’uno all'altro e attraverso i quali fu disposto dapprima il passaggio del

S.I.M. alle dipendenze del Comando Supremo (anziché dello Stato Maggiore dell'Esercito) e, pochi mesi dopo, la creazione di un nuovo servizio informazioni (il S.I.E.) incaricato a sua volta di svolgere i propri compiti istituzionali a favore dell'Esercito. Dopo neppure un anno anche questa frammentazione venne annullata da una disposizione che soppresse il S.I.E., la S.I.A. e il S.I.S., facendo confluire gli organici di questi servizi nel S.I.M.. Il generale Amè, capo del S.I.M., ottenne che per l'intera durata della guerra fossero affidati alla sua organizzazione i compiti informativi riguardanti tutti gli scacchieri esteri, ma anche questo provvedimento cadde pochi mesi prima del 25.7. 1943.

Con I'8.9:1943 la dissoluzione di fatto di ogni autorità statale fece sparire formalmente ogni presenza istituzionale dei servizi di informazione. Le[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 525

Brano: [...], costituiva per taluni aspetti la ripresa di numerosi temi che avevano accompagnato la problematica maoista dai primi anni della formazione della personalità politica di Mao. Per altri aspetti, le masse dei giovani e soprattutto quelle degli studenti mobilitati per la rivoluzione culturale rivelarono tendenze allo spontaneismo e all’anarchismo che Mao aveva sempre condannato fin dall’inizio della sua milizia comunista.

D’altra parte le forze dell'Esercito popolare, che per decenni avevano grandemente contribuito alla lotta di classe entro la società cinese e anche alla costruzione del socialismo, nella loro azione a sostegno

che, più o meno coscientemente, più o meno radicalmente, si opponevano ai fini della rivoluzione culturale.

E.C.P.

Cenni biografici

N. il 26.12.1893 nel villaggio di ShaoShan da una modesta famiglia rurale, potè frequentare le scuole primarie negli anni in cui la Cina (v.), oppressa dalla dinastia dei Manciù e praticamente spartita fra russi, giapponesi, tedeschi e francesi, cercava di raggiungere l’indipendenz[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 462

Brano: [...]materiale, rappresentò un momento importantissimo nella resistenza. Particolarmente decisivo fu l’apporto deH’Unione Sovietica in armi e munizioni. Anche il governo del Messico contribuì aH’armamento dei difensori.

Tre anni dopo, il martedì 28.3.1939, alle ore 11 del mattino, le forze fasciste entreranno a Madrid senza incontrare resistenza. Ciò avverrà in seguito al tradimento di alcuni capi politici e militari spagnoli che, dopo la ritirata dell'Esercito popolare dalla Catalogna e in contatto specialmente con i) governo inglese (ma anche con il consenso di Parigi e di Washington), organizzeranno una congiura che porterà alla morte della Repubblica e alla resa incondizionata a Franco.

V.Vi.

Madrignani, Ercole

N.aSarzana (La Spezia) il 6.10.1909; fonditore. Membro dell’organizzazio

462



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 379

Brano: [...]tutti i reparti della Guardia nazionale repubblicana (trasformata in Milizia per la difesa territoriale, inglobante anche i collaborazionisti slavi e le Guardie civiche) e deM’Esercito repubblicano, con obbligo di giuramento al Reich;

3) arruolamento obbligatorio dei cittadini del Litorale per il « servizio di guerra » nella Wehrmacht, nelle S.S. tedesche e nell’organizzazione Todt, con una facoltà di opzione limitata al 5 per cento in favore dell'Esercito fascista repubblicano (come risulta da una circolare segreta citata in un rapporto fascista « riservato alla persona del Duce », inviato da Trieste il 31.12.1944);

4) proibizione di inalberare vessilli nazionali, sia italiani che slavi;

5) avocazione della nomina e dell'insediamento di prefetti e podestà, sia italiani che sloveni e croati, e conseguente ricusazione dei funzionari designati dal governo fascista di Salò (il prefetto Edoardo Salerno, nominato da Mussolini, venne infatti allontanato);

6) proibizione all’Esercito di Salò di inviare propri reparti nel Litorale (così la X M[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 201

Brano: [...]maggiore dei bersaglieri Adolfo Zanella,

subentrato al comando del « Matteotti »; i commissari politici delle

4 brigate Edoardo Suprani, Giuseppe Spampinato, Emilio Moschera, Umberto Corradini, Vincenzo Isceri.

Altre formazioni

Anche la presenza individuale di italiani nelle unità partigiane jugoslave fu numerosa e attiva. Numerosi tecnici, specialisti e medici, insieme a migliaia di altri volontari trovarono largo impiego nelle file dell'Esercito popolare. Non pochi furono, oltre ai citati, i battaglioni, le compagnie e le altre piccole unità direttamente inseriti nella lotta di liberazione jugoslava.

Tra questi, si ricorda il 5° Battaglione italiano inquadrato nella II Brigata dell’8a Divisione jugoslava: comandato da un croato, il Battaglione aveva come vicecomandante il siciliano Domenico Flores, poi caduto in combattimento. Comandavano le sue compagnie Arturo Calabria e due sottufficiali dell’esercito italiano.

Il 5° Battaglione « Antonio Gramsci », aggregato alla I Brigata Dalmata, in pochi mesi di lotta ebbe 300 caduti e f[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 186

Brano: [...]ttere nelle formazioni popolari naturalmente non furono accontentati. Analogamente, gli sloveni e i croati della Venezia Giulia, già appartenenti all’esercito italiano o internati nei campi dell'Italia meridionale, vennero inquadrati in reparti badogliani, comandati da quegli stessi ufficiali italiani che, un tempo fascisti, erano ora diventati alleati degli angloamericani. Quando questi combattenti chiesero a lor volta

di entrare a far parte dell'Esercito popolare di liberazione jugoslavo, gli Alleati non poterono ufficialmente disconoscere tale diritto, ma lo negarono di fatto creando grossi impedimenti burocratici alla loro partenza dall’Italia.

Basi jugoslave in Italia

Il primo raggruppamento di Jugoslavi decisi a continuare la loro lotta in patria fu insediato a Taranto, ma il campo si dimostrò subito troppo piccolo per contenere tutti i volontari. All’inizio di ottobre del 1943 fu così attrezzato a Carbonara un altro centro, denominato Camp 75. Tra i 2.800 combattenti qui ospitati, per lo più dalmati o montenegrini, vennero a trovar[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 122

Brano: [...]covich.

La Liberazione

Dopo alcuni mesi di intensificata attività repressiva da parte delle forze nazifasciste, durante i quali la maggior parte delle formazioni istriane dovette trasferirsi sul Gorski Kotar, la primavera del 1945 vide ovunque la piena ripresa dell’attività partigiana. Alla fine di aprile, questa culminò nelle insurrezioni popolari di Fiume, Pola, Rovigno e di tutta l’Istria. Contemporaneamente sopraggiunse la

IV Armata dell'Esercito di liberazione jugoslavo che, dopo 10 giorni di duri combattimenti, liberò l’intera regione sino all’isonzo, dove si congiunse con gli angloamericani.

Si calcola che, dal 1942 alla Liberazione, abbiano partecipato alla lotta antifascista, come partigiani

0 patrioti, non meno di 28.000 istriani delle due nazionalità. Circa 5.000 furono i combattenti caduti; 5.800, le vittime civili.

La questione dei confini

La guerra di liberazione condotta dalle popolazioni istriane (e giuliane) non poteva non risentire dell'influenza concomitante dei due movimenti, lo jugoslavo e l’italiano. Insi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 233

Brano: [...]tra questi,

21.000 caduti, 11.700 feriti, 19.200 dispersi. Aggiungendo a tali perdite i militari deceduti nei campi d’internamento (non meno di 30 mila), gli oltre 4.000 caduti della Marina (v.) e dell’Aeronautica (v.), risulta che nel corso della guerra contro i tedeschi le Forze armate italiane come tali ebbero più di

55.000 morti. Sono state conferite

10 medaglie d’oro a bandiere e 197 a singoli, di cui 162 alla memoria.

Ufficiali dell'Esercito nelle formazioni partigiane

Alcuni ufficiali di carriera presero parte alla Guerra di liberazione nazionale militando nelle formazioni partigiane con funzioni di comando o, più spesso, come consiglieri tecnici e collaboratori. Taluni Comandi regionali del Corpo volontari della libertà compresero anche ufficiali dell’Esercito. Il contributo di questi militari non fu sempre adeguato, per un complesso di cause e soprattutto per i limiti di questo personale che usciva da un ambiente profondamente corrotto dopo un ventennio di dittatura fascista. Non mancarono tuttavia esempi di nobiltà, di cor[...]

[...]Gritti, R. Lordi, Magliano, Sa

bato Martelli Castaldi, Martinengo, L. Masini, Oddone, Giuseppe Perotti, Rossi, M. Roveda, Simone Simoni, L. Sabatini, F. Vanetti; e i colonnelli G. Cordero Lanza di Montezemolo, G. Curreno di Santa Maddalena, E. De Michelis, Giorgio Ercolani, Fassimoni, Feruglio, Finzi, Fontana, Malgeri, O. Pompei, A. Pucchetti, Rossi, Ucci, Vigilerò.

Bibliografia: R. Cadorna, La Riscossa, Milano, 1948; E. Scala, La Riscossa dell'esercito, Roma, 1948; M. Torsiello, Settembre 1943, Milano, 1963; C. Primieri, Il Secondo Risorgimento, Roma, 1955; G. Zanussi, Guerra e catastrofe d’Italia, Roma, 1945; R. Zangrandi, 25 luglio 8 settembre, Milano, 1964.

P.Se.

Per l’Esercito della Repubblica Sociale Italiana si veda la voce Forze armate repubblichine.

Espressionismo

L’espressionismo artistico, fenomeno precipuamente tedesco, anche se la sua influenza si è diffusa ovunque, in Europa e in America, si presenta storicamente sotto tre aspetti fondamentali, enucleati in tre gruppi di tendenza: Die Brucke (« Il Ponte »), il Blau[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 104

Brano: [...]. Lo scioglimento si ebbe soltanto dopo la cacciata dell'ultimo tedesco dalla città e con una solenne cerimonia svoltasi in Firenze, alla For

tezza da Basso, il 19.8.1944. Nei mesi successivi, gran parte dei partigiani della « Potente » si arruolarono nei Gruppi di combattimento.

Disciplina, Compagnia di

Denominazione corrente del reparto che il regolamento militare chiama compagnia di correzione.

In base al Regolamento di disciplina dell'Esercito italiano (R.D. 25.7. 1907, riveduto il 24.6.1929, poi nel 1935 e infine il 23.9.1938) tuttora in vigore, il comandante del Corpo può proporre per il trasferimento a compagnie di correzione (per semplice punizione e non per reati incorrenti invece nei rigori del Codice militare) il graduato di truppa

o il soldato che: a) persista nella cattiva condotta; b) si macchi di colpe di carattere indecoroso; c) si renda colpevole di atti, propositi, propaganda o mene sovversive; d) dopo aver subito una condanna a pena detentiva, sia considerato immeritevole, per la natura del reato commesso, di rima[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine dell'Esercito, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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