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Il segmento testuale dell'Armata è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 38Entità Multimediali , di cui in selezione 16 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 134

Brano: [...]iuolo tutte le forze fisiche, morali e tecniche della truppa e dei comandi. Nella battaglia il soldato italiano ha compiuto, con un’epica resistenza, gesta degne della sua gloriosa tradizione, ha nuovamente dimostrato le superbe qualità di combattente: tenacia, resistenza a tutte le fatiche e le avversità; sprezzo del pericolo; prontezza al sacrificio, ardimento e coraggio nei più duri momenti. Lo sfavorevole sviluppo degli avvenimenti nel campo dell'Armata va ricercato in un complesso di cause (totalmente estranee al valore del nostro soldato) essenzialmente di carattere operativologistico:

a) preesistenti alla battaglia: sproporzione tra fronte e forze; mancanza di riserve e scarsità di rincalzi; sistemazione difensiva lineare: deficienza di mezzi di trasporto, di carburante, di mano d'opera; rigida impostazione della difesa da parte del Gòmando Superiore germanico; rilevante prevalenza delle forze nemiche, specie di mezzi corazzati;

b) durante la battaglia:

persistere nel Comando Superiore germanico del concetto della difesa al Don p[...]

[...]e dello sforzo, delle possibilità e degli obiettivi nemici, che ritardò e frazionò le contromisure da parte del Co

mando germanico, così che alla massa nemica vennero opposte successivamente aliquote delle forze occorrenti. Le cause sopraindicate portarono, nonostante l'eroica resistenza delle nostre unità, alla rottura della difesa prima sul fronte del II C.A. e successivamente su quello del XXIV C.A.; all’accerchiamento successivo delle ali dell'armata; ad una grave usura delle forze attaccate sul fronte e, in particolare, sul tergo, senza una adeguata contropartita, almeno per queste ultime.

Alle predette cause fondamentali altre se ne debbono aggiungere di minor rilievo, ma che tuttavia concorsero ad aggravare le sfavorevoli condizioni nelle quali l'Armata ha dovuto operare:

a) di carattere organicoaddestrativo: deficiente armamento qualitativo e quantitativo della fanteria, specie contro carro, che ingenerò un senso di sfiducia di fronte alla potenza ed al numero dei mezzi nemici e in particolare di fronte alla invulnerabile corazz[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 270

Brano: [...]te l'occupazione tedesca Belgrado fu sede di tipografie e di uffici clandestini del Partito comunista e di altre forze della Resistenza, teatro di azioni di guerra partigiana e di rappresaglie naziste. Il locale campo di concentramento di Banjica vide ammassarsi tra i suoi reticolati 80.000 prigionieri, che per la maggior parte finirono poi fucilati nel vicino villaggio di Jajinci.

La liberazione

Nell’ottobre 1944, investita dall’offensiva dell'Armata Rossa e dell’Esercito di liberazione jugoslavo, la città fu al centro di una sanguinosa battaglia. Pur di mantenerne il possesso, i tedeschi vi impiegarono una cinquantina di battaglioni di fanteria, 4 battaglioni di carri e 17 gruppi di artiglieria, forze che tuttavia non furono sufficienti a fermare l’impeto del corpo blindato sovietico e delle unità partigiane jugoslave: il 20.10.1944, dopo dieci giorni che videro la città trasformata in fortilizio e costarono all’Esercito di liberazione jugoslavo

3.000 morti e 4.000 feriti, Belgrado fu libera. Ai combattimenti presero parte i volontari[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 490

Brano: [...]ria della Capitale, e diedero prova del loro coraggio in diverse azioni di sabotaggio. Tra essi si distinse Vasili Fiodorovic Efremov che, dal gennaio al giugno 1944, partecipò a imprese particolarmente rischiose nei Castelli, oltre che ai combattimenti per la liberazione di Roma sulla via Trionfale, suH’Aurelia, sulla Cassia e nella borgata Ottavia.

Il 7 giugno si sparse a Roma la voce che con gli angloamericani, era entrato anche un reparto dell'Armata Rossa: in realtà si trattava dei partigiani sovietici che, da Villa Thay (divenuta centro di raccolta di tutti gli ex prigionieri russi sparsi nei dintorni della Capitale), con una enormé bandiera rossa e guidati da un sacerdote del « Russicum », si erano portati in piazza San Pietro per essere ricevuti dal Papa. Durante il percorso furono oggetto di calorose manifestazioni di simpatia da parte della popolazione romana. Pio XII li ricevette in udienza ed ebbe per loro parole di ammirazione e di elogio (Osservatore Romano, 11.6.1944).

Dei gruppi di partigiani sovietici che parteciparono ai [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 195

Brano: E.I.A.R.

Corrispondente di guerra

Quando le truppe hitleriane attaccarono l'Unione Sovietica, Ehrenburg venne mobilitato come corrispondente di guerra e passò da un fronte all’altro. Fu tra i principali redattori di Stella Rossa, l'organo dell'Armata Sovietica. I suoi articoli

10 resero popolare e le sue trasmissioni radio furono tra le più ascoltate (gli uni e le altre vennero poi pubblicati nel volume La guerra 194345). Nel 1942 fu insignito del Premio Stalin.

Nel secondo dopoguerra fu uno degli esponenti del Movimento mondiale della pace e nel 1952 ottenne

11 Premio Lenin. Nel 1947 scrisse La tempesta, svolgendo il tema della seconda guerra mondiale; e nel

1955 il Disgelo, col quale si aggiornava al nuovo corso politico instauratosi in U.R.S.S. dopo la morte di Stalin. Una certa curiosità suscitarono le sue memorie Uomini, [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 601

Brano: [...]Chalov: portatosi sul fiume con l’apparecchio, picchiò troppo in basso e, non riuscendo più a mettere in linea l’aereo, andò diritto sul fondo della Moscova rompendosi le ossa e fracassando l'apparecchio. Uscito dall’ospedale fu punito, ma non guarì dalla sua temerarietà. Continuò a far parlare di sé per altre spericolate imprese finché con Chalov e altri popolari piloti che si erano fatti la nomea di * teppisti dell’aria » fu escluso dai ranghi dell'Armata Rossa.

I piloti così duramente puniti non si rassegnarono; si rivolsero a Stalin, si fecero l’autocritica e, dopo un’ennesima reprimenda, furono infine riammessi nell’aviazione. Ma in seguito ad altre sue imprese avventate, Gorelli non ebbe più il permesso di volare e venne incaricato, col grado di maggiore, di collaudare motori di aviazione.

In Spagna

Allo scoppio della guerra di Spagna, quando ci fu bisogno di volontari che accorressero in difesa della Repubblica, Gorelli fu tra i primi a partire, direttamente in volo. Con

il nome di Primo Gibelli, si distinse per le sue straord[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 71

Brano: [...]1928) venne difatti abbandonata la tattica delle alleanze con i partiti non proletari e, con una inversione totale di tendenza, si passò schematicamente a quella detta « classe contro classe »; la quale, confondendo più o meno volontariamente socialdemocratici e fascisti, qualche mese più tardi avrebbe dato origine alla formula del « socialfascismo ».

Il 19.1.1929 Stalin fece espellere Trotskij dall’U.R.S.S.. Alla fine di febbraio il creatore dell'Armata Rossa (v.) si stabilì provvisoriamente nell'isola di Prinkipo (Turchia). Alla fine dello stesso anno Stalin, sconfitta definitivamente l'Opposizione di sinistra ed eliminata l’ala destra del partito, rimase l'unico detentore del potere in Unione Sovietica. Cominciava l’era dello stalinismo.

Verso la Quarta Internazionale

L'espulsione di Trotskij dall’U.R.S.S. provocò notevoli ripercussioni tra i partiti comunisti in Europa, in America Latina, negli Stati Uniti, ecc.. Nel seno o ai margini di questi partiti andarono formandosi gruppi di opposizione, ma si trattava di forze numericamente [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 88

Brano: [...]differenti realtà nazionali alle quali i comunisti devono saper aderire se non vogliono essere emarginati e liquidati. Si tratta di questione non semplice, tuttora aperta al dibattito e al l'approfondimento teorico e politico tra i partiti e tra i lavoratori.

C.Gh.

Internazionaliste, Formazioni

Reparti volontari di combattenti originari di vari paesi che, dopo l’ottobre 1917, si formarono nella Russia sovietica e si impegnarono a fianco dell'Armata Rossa nella difesa delle conquiste rivoluzionarie. All’indomani della Rivoluzione di ottobre il giovane potere sovietico dovette affrontare l’aggressione delle spodestate classi dirigenti e delle potenze imperialistiche. Tre anni (dal 1918 al 1920) durò la guer

ra civile, combattuta in territorio russo tra l’esercito « bianco » e i corpi di spedizione dei paesi dell’Intesa da una parte, e l’esercito popolare dall’altra. Le forze controrivoluzionarie poterono essere sconfitte non solo per l’eroica resistenza degli operai e dei contadini russi, ma anche per la solidarietà internazionale del [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 195

Brano: [...] liberate, sorgevano i Comitati popolari di liberazione, nuovi organi del potere democratico. NeH’inverno 194142 i tedeschi, dopo aver accerchiato il territorio liberato, scatenarono un’offensiva generale per liquidare le unità partigiane, ma i reparti della 1a Brigata Proletaria ruppero l’accerchiamento, si spostarono a oriente ed entrano in Bosnia. Qui fu costituita la 2a Brigata Proletaria che, con la r, avrebbe formato il nucleo fondamentale dell'Armata popolare di liberazione nazionale jugoslava.

Una nuova offensiva, scatenata da tedeschi e fascisti dall’aprile al giugno 1942, obbligò i partigiani a ritirarsi combattendo nel Sangiaccato e nel Montenegro. Qui furono costituite 5 Brigate Proletarie che, nel secondo semestre dello stesso anno, passarono alla controffensiva. In altri settori i partigiani riuscirono a liberare molte zone della Bosnia, quasi tutta la Lika, Kordun e buona parte della Slovenia.

Nel corso della controffensiva, l’intera organizzazione partigiana fu potenziata con la costituzione di divisioni e corpi d’armata. T[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 239

Brano: [...]nel 1907 divenne redattore del giornale Elòre (Avanti).

Nella rivoluzione

Nel corso della prima guerra mondiale fu fatto prigioniero sul fronte russo e inviato in campo di prigionia a Tomsk; qui si iscrisse al Partito comunista russo, nel 1917 collaborò alla « Pravda » e quindi partecipò alla rivoluzione sovietica. Conobbe Lenin, se ne guadagnò la fiducia e divenne suo valente collaboratore.

Organizzò il primo battaglione internazionale dell'Armata Rossa. Trasferitosi a Pietrogrado, nel 1918 vi fondò la Federazione dei gruppi stranieri aderenti al P.C.R., costituita per lo più da ex prigionieri di guerra, e ne divenne presidente (v. Internazionaliste, Formazioni). Nel febbraio 1918 partecipò alla battaglia di Narva contro i tedeschi che minacciavano Pietrogrado. Comandò poi la III Armata Rossa in Siberia, contro Kolciak.

Rientrò in Ungheria nei novembre 1918, nei giorni in cui veniva fondato il Partito comunista ungherese. Nel gennaio 1919 fu arrestato dal governo di Karolyi, ma poi il 21 marzo, quando la rivoluzione proletaria divam[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 633

Brano: [...]ee. Durante i primi mesi le salme dei deportati uccisi venivano inviate per l’incenerimento a Mauthausen, poi divennero tanto numerose che venne costruito un apposito crematorio a Melk. Collaboratori del comandante Ludolf, noti ai deportati per la loro efferatezza, furono il sergente maggiore S.S. Otto Striegel e il comandante S.S. del revier Gottlieb Musi kant.

Il kommando di Melk fu evacuato gradualmente dal 5.4.1945 in seguito all’avanzata dell'Armata Rossa. Primi a partire furono i malati, avviati al Revier di Mauthausen e quindi a infoltire il numero dei destinati alla camera a gas. Altri furono mandati a Ebensee, dove i pochi superstiti furono liberati il 6.5.1945. Testimone della vicenda di quest’ultimo gruppo fu l’italiano Battista Ceriana.

Moosbierbaun: kommando impiegato presso una raffineria di benzina sintetica.

Schlier (Vòcklabruck) RedlZipf: il kommando fu costituito nell’agosto

1943 con 500 deportati agli ordini del sergente delle S.S. Hermann Pribyll, noto più tardi ai deportati italiani di Ebensee, dove divenne capo [...]


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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine dell'Armata, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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