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Il segmento testuale dell'Appennino è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 21Entità Multimediali , di cui in selezione 8 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 486

Brano: [...]

di Anzio, s'appoggiasse su Velletri, Valmontone, Subiaco e Avezzano, e si prolungasse verso l’Adriatico seguendo ii corso del fiume Pescara.

^\ tedeschi avevano affidato il fronte principale alla X Armata che, nel settore dalla còsta tirrenica a Cassino, schierava il XIV Corpo corazzato su due divisioni di fanteria, con elementi della 15a corazzata e ‘due Gruppi di combattimento.

Il LI Corpo di montagna difendeva il settore di Cassino e dell'Appennino Centrale con la 5a Divisione alpina, la 44a Divisione di fanteria e la 1* Divisione paracadutisti.

Nel settore adriatico, la 305a e la 334* Divisione di fanteria con la 114* Divisione alpina^ costituivano il Gruppo Hauck. Infine gli effettivi di tre divisioni, ripartiti in due masse, erano dislocati in riserva d’armata, parte nella zona di Pontecorvo, parte tra Roma e Frascati, mentre nell’Italia Settentrionale il Gruppo d’armate von Zenger, con sei divisioni, si teneva pronto a scendere all'occorrenza verso la linea Caesar.

L'offensiva alleata ebbe inizio la notte dell’11 maggio. Alle [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 756

Brano: [...] sa

lirono a 4.800 uomini armati, assicurò fino alla Liberazione il controllo assoluto su gran parte del territorio della « repubblica di Montefiorino ».

Anche in pianura si intensificarono le azioni, giungendo addirittura alla temporanea liberazione di grossi centri abitati, come nel caso di Soliera, attraverso azioni militari e di considerevole importanza politica oltre che psicologica.

Nel novembre 1944 l’arresto del fronte a ridosso dell'Appennino Toscoemiliano e l’invito al disarmo lanciato da Alexander (v.) furono un duro colpo per i partigiani e per la popolazione stessa. Seguì una fase di ripensamento e di riorganizzazione, ma nemmeno in quei giorni mancarono episodi assai significativi, come Io scambio dei 200 prigionieri di Limidi (v.) il 20 novembre, il combattimento di Cortile (v.) dell’1 dicembre e la battaglia notturna di Gonzaga (v.) del 20 dicembre.

Dal 6.1.1945 le formazioni di montagna dovettero affrontare pesanti rastrellamenti di truppe speciali alpine tedesche, alle quali resistettero fino al 20 gennaio. Dopo un per[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 470

Brano: [...]N. a Reggio Emilia il 2.6.1904; muratore.

Militante nella Gioventù socialista e poi nel Partito comunista dalla fondazione, lottò contro le squadracce fasciste, rimanendo gravemente ferito. Per attività contro il regime, nel 1934 fu arrestato e condannato dal Tribunale Speciale a 10 anni di reclusione.

Dopo I '8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza reggiana. Fu organizzatore delle formazioni partigiane dell'Appennino reggiano, poi commissario politico della 145* Brigata Garibaldi.

Dopo la Liberazione è stato assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Reggio Emilia, nonché membro del comitato direttivo dell’A.N.P.I.

Paternalismo

Forma di potere autoritario mascherata da apparenze « paterne », ap

parentemente illuminata e comprensiva dei bisogni dei dominati, che in realtà vengono invece trattati alla stregua di persone immature. In politica, il paternalismo ha avuto la sua principale espressione storica in talune monarchie assolute del secolo XVIII, costrette a concedere diritti costituzionali [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 586

Brano: [...]to in una cava di pietra a trasportare massi, alla fine di settembre si ammalò di polmonite. Superò la crisi grazie alla fraterna assistenza prodigatagli dai compagni di prigionia, ma in dicembre fu impiegato in un’officina. Qui le sue condizioni fisiche si aggravarono nuovamente e nel marzo

1945, quasi agonizzante, fu riportato a Mauthausen (v.), dove sì spense pochi giorni dopo l’arrivo.

I.Bì.

Bibliografia: A. Curina, Fuochi sui Monti dell'Appennino toscano, Arezzo, 1957; Ventennale delia Resistenza, a cura del Consiglio provinciale di Arezzo, ivi, 1964; C. Francovich, La Resistenza a Firenze, Firenze, 1961; Roberto Veratti e Ottaviano Pieraccini (a cura del Comitato per le onoranze a), Martiri della libertà, Milano,

1946.

I. Biagianti, Gli agrari e il fascismo: lotta di classe nelle campagne aretine e avvento del fascismo (19191924), in « Quaderni Are

586



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 611

Brano: Piombino

Bibliografia: A. Curina, Fuochi sui monti dell'Appennino toscano, Arezzo 1957; Ventennale della Resistenza, a cura del Consiglio provinciale di Arezzo, Arezzo 1964; R. Sacconi, Partigiani in Casentino e Valdichiana, Firenze, 1975; I. Biagianti, Antifascismo e Resistenza nell'Aretino: I (autunnoinverno 1943), in « Quaderni Aretini », nn. 23, anno II, Arezzo 1977.

Piol, Agostino

Medaglia doro al valor militare alai memoria. N. nel 1924 a Limana (Belluno), m. a Giaveno (Torino) il 9.10.1944; operaio.

Meccanico negli stabilimenti « Giustina » di Torino, chiamato alle armi nel 1943 e assegnato al Battaglione « Exìiles » del 3° Reggimento alpini[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 708

Brano: [...]ocenti, che rimase gravemente ferita, e due suoi figlioletti miracolosamente scampati alle raffiche.

Allontanatisi da Moggiona, i tedeschi si imbatterono presso il Corniolino in altre otto persone e le trucidarono sul posto. Altri due abitanti, sorpresi in un bosco nei pressi di Moggiona il 17.9.1944, furono parimenti trucidati: Attilio Ballerini (di 54 anni) e Romeo Menchinì (di 29 anni).

I.Bi.

Bibliografia: A. Curina, Fuochi sui monti dell'Appennino toscano, Arezzo, 1957; G. Bozzo, Giorni di lacrime e di sangue [dai diario personale del tempo d'emergenza nell'alto Casentino), Firenze, 1946; A. Buffadini, Camaldoli nel Casentino in fiamme. Firenze, 1946; R. Sacconi, Partigiani in Casentino e Valdichiana, Firenze, 1975; I. Biagianti, Antifascismo e Resistenza nell'Aretino: I (autunnoinverno 1943), in « Quaderni Aretini », nn. 23, Anno II, Arezzo, 1977.

Poppi, Osvaldo

Davide. N. a Reggio Emilia il 13.3. 1908, m. nell’aprile 1980. Appartenente a famiglia di proprietari terrieri, nella sua formazione politica e culturale fu influenzato [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 321

Brano: [...]etti, Ricordi e lotte antifasciste, Reggio Emilia, 1971, pp. 37, 39 sgg.; Ferretti, Massenzatico nella Reggio rossa, Reggio Emilia, 1973, pp. 164 e 212214; Franzini, Storia della Resistenza reggiana, Reggio Emilia, 1966, ad indicem; O.B. Saltini, R. Delmonte, La tana della tigre, Reggio Emilia, 1983.

Il movimento operaio italiano. Dizionario biografico, Roma, Edit. Riuniti, 19751979, ad indicem.

A.Za.

Salto del Cieco

Località montana dell'Appennino Umbro, nel territorio del comune di Ferentillo (Terni). In passato vi era una dogana, i cui edifici sono ancora esistenti, che segnava il confine tra lo Stato della Chiesa e il Regno di Napoli.

Dopo T8.9.1943 venne qui costituita una delle prime basi della Resistenza ternana che, successivamente, divenne punto di appoggio costante della Brigata “Gramsci” (v.). Ciò

soprattutto per il sostegno attivo offerto non solo alle forze partigiane, ma anche a prigionieri alleati fuggiaschi, da due famiglie contadine del luogo: quella di Guerrino Pennacchi e quella dei coniugi Federico Bartoli e Lo[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 696

Brano: [...]l fine di insediare bande partigiane sulle montagne immediatamente sovrastanti Bologna (tanto che nuclei di partigiani vennero inviati nel Veneto e si formularono ipotesi di “impossibilità naturale” a condurre la guerriglia sull’Appennino), la formazione guidata da Lupo andò prendendo sempre più consistenza intorno a monte Sole, a « venticinque chilometri a sud delle vecchie mura di Bologna, quasi al limite settentrionale della dentellata catena dell'Appennino Toscoemiliano ».

I primi gruppi datisi totalmente alla macchia e quelli che si formarono nei mesi successivi prendendo il nome di “Stella Rossa”, si insediarono sulle montagne e i pendìi di un perimetro così delimitato: a est, dalla strada del Setta da Vado (Monzuno) a Rioveggio; a sud, da Rioveggio a Pioppe di Saivaro; a ovest, dalla Porrettana da Pioppe di Saivaro (Grizzana), a Marzabotto (v.) e a Sasso Marconi; a nord, da Lama di Reno a Vado. Come era nella logica della guerriglia, l'insediamento ebbe luogo sui monti, nei territori di Marzabotto, Monzuno e Grizzana, a cavallo di due str[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine dell'Appennino, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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