Brano: [...]rlarvi molto seriamente della faccenda dei mustacchi e della barba dai vostri artisti”, scriveva sempre a Draneht. “In Francia, dove si bada molto ai colore locale... in ogni contratto c’é una clausola che obbliga gli artisti a tagliarsi la barba quando sia richiesto. Ma io temo che non sia lo stesso con i vostri artisti italiani, perché so par esperienza che in Italia non ci si preoccupa d’una gran esattezza nel costume... Ve 1 immaginate fl re d'Egitto con Ì mustacchi all Insù e la barbetta? Andate al Museo e mettete, con la mente, questa appendice a una dafla nostre statue. Vedrete l’effetto che farà.’* L’effetto che vide poi Filippi e che gli sembrò negligenza solenne.

Brano: [...]onesi attaccano la flotta americana di Pearl Harbour, facendo così precipitare l'intervento degli Stati Uniti nel conflitto.

Malgrado tale smisurato allargamento dei fronti di guerra, nell'estate del 1942 le armi dell'Asse e del Tripartito

(Germania, Giappone e Italia) sembrano raggiungere l'apogeo del successo: l'Europa è interamente occupata e sottoposta allo sfruttamento e al terrore nazistg; l'Afrika Korp di Rommel punta su Alessandria d'Egitto; le decine di divisioni tedesche impiegate sul fronte orientale stringono d'assedio i caposaldi della resistenza sovietica e si propongono come obiettivo gli Urali; l'Inghilterra è martellata notte e giorno dagli Stukas e dai primi missili telecomandati, i “ Vau 1 nel Pacifico i giapponesi sono all'offensiva e occupano le Filippine, l'Indonesia, centinaia di isole e di atolli di quegli arcipelaghi, infliggendo forti perdite alle forze americane.

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Brano: [...] G. Bentini, Una pagina di martirio, Bologna, 1946.

Emigrazione

L'emigrazione, ossia l’abbandono della madrepatria per la ricerca di una possibilità di vita e di lavoro all'estero, è per il popolo italiano un fenomeno di massa da tempi lontani: già nel primo censimento generale del regno (1861) si potè accertare l’esistenza di consistenti colonie italiane in Francia (77.000),

in Germania (14.000), in Svizzera

(14.000), ad Alessandria d'Egitto

(12.000), a Tunisi (6.000), nelle due Americhe (100.000, di cui la metà negli Stati Uniti). Tra il 1869 e il 1887 la media annuale degli espatri si aggirò intorno ai 130.000 e nei tredici anni seguenti (18871900) salì a 269.000. L'attività dei governi italiani dell’epoca fu caratterizzata da una quasi assoluta assenza di regolamentazione legislativa. La prima legge contro gli abusi degli incettatori di mano d'opera per l'estero risale al 30.12.1888, ma si dovrà arrivare al 31.1.1901 per avere una legge organica sull’emigrazione, l'istituzione di un Commissariato generale, l'avvio di una tu[...]