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Il segmento testuale bresciana è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 87Entità Multimediali , di cui in selezione 23 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 120

Brano: [...]eguì il P.S.O.I.. Eletto deputato nel 1963 e nelle successive legislature, è stato sottosegretario agli Interni nel governo Colombo (1970) e nel secondo governo Andreotti, avendo poi altri incarichi ministeriali nei governi successivi.

Nicoletto, Italo

N. il 1571909 a Oberhanser (Germania), da genitori emigrati per ragioni di lavoro, nel 1924, a soli 15 anni e ancora studente, si iscrisse al P.C.I..

Attivo nella organizzazione comunista bresciana, nel 1927 fu arrestato e deferito con altri 34 compagni al Tribunale Speciale che lo condannò a 3 anni di carcere per ricostitu* zione del Partito.

Nel 1929 rifiutò di sottoscrivere la domanda di grazia e nel 1930, a fine pena, fu confinato a Lipari.

Nel 1931 si trovava al confino, quando venne inviato a prestare servizio militare a Milano e qui riprese l'attività politica clandestina Nel 1932, terminato il servizio militare, fu nuovamente arrestato e dovette subire altri 3 anni circa tra carcere e confino.

Espatriato clandestinamente in Francia nel 1937, lavorò per la Federazione gi[...]

[...]e del Raggruppamento Divisioni Garibaldi « Langhe », comprendente 4 divisioni. Nel febbraio 1945, dopo l’arresto del Comando Piazza di Torino, venne chiamato nel capoluogo piemontese come comandante di quella Piazza Militare. Nell 'aprile preparò e diresse i’insurrezione popolare, ordinando l’attacco generale, nonostante l’opposizione del colonnello Stevenson e dei Comandi Alleati.

Nel dopoguerra è stato segretario della Federazione comunista bresciana dal 1945 al 1947 e dal 1950 al 1954, nonché segretario della Federazione comunista di Mantova dal 1948 al 1950. Eletto deputato nel 1948, venne riconfermato nelle

4 successive legislature.

Nel 1982 ha pubblicato un libro autobiografico.

Nicoli, Carlo

N. il 19.8.1915 a Imola (Bologna); impiegato.

Sin dall’8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza imolese. Distintosi come esperto organizzatore nella 7a G.A.P., fu nominato comandante di battaglione della 36a Brigata

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 358

Brano: Brescia

per importanza economica, con circa 920.000 abitanti (di cui 195.000 nel capoluogo), conta numerosi stabilimenti industriali, tessili, meccanici, metallurgici e fabbriche d'armi; su una superficie di 4.749 kmq e comprendente 206 comuni, è per metà montana (valli Camonica e Giudicane), per circa un quarto collinare e per il resto pianeggiante. La pianura bresciana è stata notevolmente arricchita da bonifiche e da irrigazioni artificiali create alla fine del secolo scorso. L’industria locale, favorita nei trascorsi decenni dalle guerre e dalla politica autarchica del fascismo, è sostenuta anche da un artigianato locale. La fabbricazione delle armi impiegò durante l'ultimo conflitto oltre 30 mila addetti.

I cattolici bresciani

II Bresciano è sempre stato caratterizzato da una forte influenza cattolica è dall'azione di un clero tra i più attivi d’Italia, di tendenze innovatrici e riformistiche. A Brescia studiò Giovanni Battista Montini, l’attuale P[...]

[...]950 nel 1920), potè mandare due rappresentanti in Parlamento, per là prima volta, soltanto nel 1919. Si trattava di Giuseppe Bianchi (uno dei dirigenti della Confederazione generale del lavoro) e di Arturo Maestri, candidato locale, nativo di Calcinato, che ebbero circa 6.000 voti di preferenza ciascuno. Nel 1921 fu eletto Domenico Viotto, che il fascismo dichiarerà poi decaduto nel novembre 1926.

Nel febbraio 1919 si registrarono nella bassa bresciana imponenti scioperi di contadini, salariati e braccianti; e agitazioni di massa degli operai della città, contro il caro vita, per fronteggiare le quali le autorità inviarono reparti militari che fraternizzarono con i lavoratori. Nel 192021 il movimento socialista locale ricevette impulso e si estese uniformemente in tutta la provincia, quando vi confluirono folti gruppi di ex combattenti, delusi e amareggiati dall’inganno interventista. Nelle elezioni del 1919 i combattenti avevano ottenuto 11.978 voti, contro i 23.354 dei socialisti, i 44.818 dei popolari e i 18.210 dei democratici.

Il Pa[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 359

Brano: [...]ali », pur di spingere all’azione. Dalla metà di settembre, la Federazione comunista fu affidata alla direzione di Giovanni Grilli, appositamente inviato da Milano, dai Centro del partito, che si collegò subito con gli esponenti dei diversi partiti antifascisti. Il Grilli, dotato di lunga esperienza di lotta cospirativa, costituì un apporto prezioso, che ebbe riconoscimento unanime, e seppe imprimere slancio aH’organizzazione politica e militare bresciana. « Insieme con i giovani operai — egli testimonierà — entravano in lotta studenti e intellettuali; un ingegnere della Breda si collegò col Partito per mezzo degli operai del suo reparto e lottò sino agli ultimi giorni nella Resistenza; un commerciante benestante: Lottieri, più tardi fucilato, forniva mezzi all’organizzazione. Larghi ì nostri rapporti soprattutto col clero e con la D.C.. La loro vecchia diffidenza antisocialista e anticomunista pareva avere ceduto il posto, in parte, al desiderio di sapere e intendere quel che eravamo, ed impararono a conoscerci in quei mesi di battaglia. Noi [...]

[...]i « Tito Speri », sulle 6 brigate « C. Tosetti », « A. Schivardi » (alta valle Camonica), « G. Cappellini » e « F. Lorenzini » (media valle Camonica), « A. Lorenzetti » (bassa valle Camonica), « G. Perlasca » (vai Sabbia, vai Trompia e lago di Garda), per una forza complessiva di circa 1.400 uomini.

b) Il Divisione Fiamme verdi « Astolfo Lunardi », sulle 3 brigate « E. Margheriti» (Val Trompia), «X Giornate » (in città) e « T. Secchi » (bassa bresciana), per una forza complessiva di circa 1.400 uomini.

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 365

Brano: [...]dipendenza dal

C.L.N.; la necessità di accantonare ogni propaganda di partito in nome del programma nazionale « di ridare dignità, unità e libertà alla Patria »; il motto « Morte al fascismo — Libertà all’Italia »; la formula del giuramento. E affermava, da ultimo, la fusione del Comando delle « Fiamme verdi » con quello delle Divisioni « Di Dio », per costituire il Raggruppamento Divisioni Cisalpine.

1 primi reparti, sorti nella provincia bresciana, furono tre: i battaglioni « Valsabbia », « Valtrompia » e « Valcamonica »; nella città, vennero invece organizzate squadre d’azione « Tito Speri » che, più avanti, si sarebbero raggruppate in brigata. L’organizzazione scelse a proprio

La « Pietà » di Monte Berico, scelta come simbolo delle Brigate cattoliche

simbolo di riconoscimento la « Pietà » di Monte Berico, del pittore rinascimentale Bartolomeo Montagna. Furono inoltre cercati, in quel periodo, contatti diretti con i servizi alleati in Svizzera. Le formazioni ebbero un proprio giornale (Brescia libera), il cui primo numero uscì i[...]

[...]vani a disertare la chiamata alle armi: « Piuttosto la fame e i disagi che non la schiavitù. Le Fiamme verdi vi attendono per la difesa della Patria ».

Durante l’inverno del 1943 e nei primi mesi del 1944 le formazioni bresciane, e in particolare quelle della Valcamonica, dove i primi nuclei si erano formati dalla metà di ottobre, subirono resistendo i primi rastrellamenti. Nel febbraio 1944 Astolfo Lunardi, uno dei promotori della Resistenza bresciana, venne arrestato e fucilato insieme a Ermanno Margheriti. Nello stesso mese di febbraio, « Brescia libera» scomparve, sostituita da II Ribelle, foglio che avrebbe acquistato notevole prestigio, fino a rappresentare, nella letteratura cattolica resistenziale, quanto di più avanzato sul piano delle idee politiche e sociali. Teresio Olivelli (v.) sarà l’animatore del giornale, oltre che della lotta armata.

Nell’estate del 1944 le « Fiamme verdi » bresciane sostennero violenti attacchi del nemico. Agli inizi del luglio subirono il rastrellamento di Cevo e nell'agosto impegnarono combattimento [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 513

Brano: [...]a morte sopraggiunta alcune settimane dopo l’arrivo.

Alla sua memoria è stata conferita la medaglia d'argento al valor militare.

L.R.C.

Perlasca, Giacomo

Capitano Zenit. N. il 19.12.1919 a Brescia, ivi m. il 24.2.1944; studente. Iscritto alla facoltà di Ingegneria elettrotecnica presso il Politecnico di Milano, divenne sottotenente di artiglieria.

Dopo I '8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, nelle fila della Resistenza bresciana. Membro delle Brigate cattoliche (v.), gli fu affidata l'organizzazione delle prime formazioni partigiane in valle Sabbia. Accettato il difficile compito, ottenne presto validi risultati fin

ché, catturato con altri militanti delle Fiamme Verdi (Bettinzoli, Lunardi, Tita), fu condannato a morte e fucilato a Brescia, nella caserma del 3° Reggimento artiglieria (oggi caserma « Ottaviani »).

Il suo nome fu poi assunto da una Brigata delle Fiamme Verdi, operante con 280 uomini nelle valli Sabbia e Trompia.

Affrontò con serena fermezza il plotone di esecuzione. Poche ore prima, aveva scri[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 616

Brano: Pippan Ni co letto, Maria

costituito la Federazione provinciale del P.C.I..

Dopo l'8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, nelle fila della Resistenza bresciana.

Nel dopoguerra ha svolto attività nelle organizzazioni democratiche, membro della Segreteria dell’U.D.I. provinciale.

Piraino, Amedeo

Medaglia d’oro della Resistenza. N. a Ficarra (Messina) n.3.1905; medico.

Legato da vincoli di parentela a Cono Di Lena, primo amministratore de « La voce repubblicana », ancora sedicenne si orientò verso il repubblicanesimo. Studente liceale a Palermo, nel marzo 1922, durante una manifestazione per il cinquantenario della morte di Giuseppe Mazzini, venne aggredito dai fascisti. Nel 1923 partecipò alle prime manifestazioni del gruppo « Italia Liber[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 391

Brano: [...] sindacato fascista. Vennero subito arrestati 10 militanti della corrente massimalista della Sezione del P.S.I. di Cevo, con l’accusa di avere eseguito l'attentato e di averne quindi festeggiato la riuscita in un raduno conviviale al canto di “inni sovversivi”. Dopo due mesi di carcerazione preventiva si svolse il processo, ma questo si concluse con una sentenza di proscioglimento di tutti gli imputati per insufficienza di prove; la magistratura bresciana mostrava così di non voler avallare le direttive persecutorie impartite da Augusto Turati (v.) e dagli altri dirigenti fascisti della provincia di Brescia.

La repressione fascista

Nonostante il generale clima intimidatorio che caratterizzò in tutta Italia lo svolgimento della nuova campagna elettorale, alle elezioni del

6.4.1924, a Cevo e Saviore i socialisti ottennero la maggioranza assoluta dei voti, con 298 suffragi contro i 132 del Blocco Nazionale (capeggiato dai fascisti) e gli 89 dei popolari. Di fronte aH'ennesimo smacco, si scatenò la repressione fascista determinata ad abba[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 393

Brano: [...] insista, appoggiandosi a questo criminale piano, sull’invio di armi per mettere in condizione la 54a di evitare tale sciagura ».

Al dicembre 1944 gli effettivi della Brigata erano di 450 uomini, in larga maggioranza originari della vallata. Dal Comando di brigata dipendevano 6 Battaglioni, 5 Distaccamenti e 3 Gruppi. Nel frattempo, e precisamente il 19 novembre, si era costituito a Brescia il Comando autonomo della 54a Garibaldi per la Bassa bresciana.

Nell’autunno erano ripresi, con crescente frequenza, incursioni e rastrellamenti nazifascisti in Valsaviore: nel periodo compreso tra il 9 ottobre ed il 18 dicembre i partigiani dovettero affrontare 15 insidiosi attacchi da parte di reparti nemici.

Dal gennaio 1945 aumentarono le azioni partigiane aventi come obiettivo le postazioni tedesche negli stabilimenti industriali e nelle cit

tadine dell’Alta Valle. Tali incursioni si estesero via via, fino a culminare, nella seconda metà di aprile, nel completo controllo della vallata. Risale al 18 aprile l’assalto al presidio tedesco di Fo[...]

[...]uzionale del 2.6.1946.

Bibliografia: la documentazione sulla Resistenza in Valsaviore è custodita essenzialmente presso la Fondazione Luigi Micheletti a Brescia e neM’Archivio Storico di Valcamonica del Circolo culturale Ghislandi a Breno.

Principali fonti edite: Andrea Belotti, Gli inizi della Resistenza in Valsaviore e la costituzione della 54a Brigata Garibaldi e Le bande antiribelli in Valsaviore e !'incendio di Cevo, in “La Resistenza Bresciana”, nn. 4 e 5, Brescia, 197374; Wilma Boghetta, La Valsaviore nella Resistenza, Brescia, 1974; Ercole Verzeletti, Fazzoletti rossi, fazzoletti verdi, Milano, 1975; Storie di lotte e di coscienza, e altre ancora: Cevo di Valsaviore, Testi, interviste, materiali di Roberto Lorenzi, Giancarlo Maculotti, Franco Bontempi, Mimmo Franzinelli, Claudio Gasparotti, in “Periferia”, n. 9 1982, Brescia; Mimmo Franzinelli, La 54a Brigata Garibaldi e la Resistenza in Valsaviore, Brescia, 1984.

Mi.Fr.

Savli, Giuseppe

N. a Cai di Canale (Gorizia) il 2.1. 1901; operaio.

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 421

Brano: [...]a stato ricoverato.

Scardoni, Remo

N. a Bologna il 29.11.1911; fornaio. Membro dell'organizzazione comunista bolognese che nel 193637 sviluppò un’intensa attività a favore della Spagna repubblicana, nel novembre 1937 fu arrestato. Deferito al Tribunale speciale, il 7.4.1938 venne condannato a 5 anni di reclusione.

Scarmignan, Luigi

N. a Merlara (Padova) il 29.7.1900; operaio.

Attivo in seno all’organizzazione comunista clandestina bresciana, nel maggio 1927 fu arrestato. Deferito al Tribunale speciale, il 3.7.1928 ven> ne condannato a 7 anni di reclusione.

Dopo la scarcerazione si trasferì nel comune di Pernumia (Padova) e trovò lavoro presso le Officine Meccaniche di Battaglia Terme, dove continuò a svolgere attività antifascista. Dopo I'8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, come

patriota fiancheggiatore di una formazione partigiana garibaldina.

Nel dopoguerra svolse lavoro sindacale in seno alla FiomCgil.

Scarparo, Publio

N. a Monselice (Padova) il 17.6.

1905, m. a Genova; meccanico. Attivo fin dal[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 353

Brano: [...]ia e venne internato nel campo di Vernet. Nel

1940 fu consegnato dalle autorità francesi alla polizia italiana, ma durante il viaggio di traduzione in Italia, giunto alla frontiera, riuscì a fuggire. Rientrò quindi in Francia, dove combattè nella Resistenza diventando commissario politico e poi comandante della zona di Lione. Tornato in Italia nell’estate 1943, dopo la caduta del fascismo, fu attivo nella Resistenza piemontese e poi in quella bresciana, divenendo commissario politico della 54a Brigata Garibaldi in valle Saviore (v.), poi comandante della 122a Brigata Garibaldi.

Arrestato dai fascisti a Iseo il 24.

12.1944, fu lungamente torturato e infine ucciso a Lumezzane.

Alla sua morte, la 54a Brigata ne assunse il nome e, alla sua memoria, sarà conferita la medaglia d’argento al valor militare.

353


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine bresciana, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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