Brano: [...]. Questi era orientato a favorire la fusione tra comunisti e socialisti italiani e, adottando questa linea, l'Internazionale sconfessò Bordiga (contrario all’unificazione col P.S.I.), includendo per contro nella Direzione del P.C. d’I. l’opposizione minoritaria di destra rappresentata da Angelo Tasca (v.) e Giuseppe Vota. In coerenza con la nuova linea politica Gramsci diede direttive a Togliatti, ma in quest'ultimo permaneva una forte influenza bordighiana che lo faceva dissentire dall’inclusione dei “destri” ai vertici del partito.
Il 16.7.1923, manifestando a Gramsci il proprio disaccordo riguardo alle direttive del
I Internazionale, Togliatti scrisse: « [...] io non ho ancora deciso se deciderò di far parte del nuovo organismo dirigente oppure no. Per ora sono più propenso al rifiuto che all'accettazione, anche a costo di incorrere
in una mancanza disciplinare ». E motivò: « Quello che i compagni della minoranza [di destra, cioè Tasca] vogliono liquidare è tutta la tradizione e l’esperienza del movimento politico proletario che ha p[...]
[...]stra. Al termine dei lavori congressuali, durante i quali aveva parlato sostenendo la necessità di fare del P.C. d’I. un partito di massa in grado di condurre una politica unitaria sotto la parola d’ordine del “governo operaio e contadino”, Togliatti venne eletto ne! Comitato esecutivo dell'Internazionale (da allora ne farà ininterrottamente parte, fino allo scioglimento decretato nel 1943).
Dopo il V Congresso dell’lnternazionale la sinistra bordighiana si trovò
esclusa dal vertice del partito e la Direzione del P.C. d’I. risultò composta: da Gramsci, Togliatti e Mauro Scoccimarro (v.) come rappresentanti della maggioranza (“cen^ tro”); dal rappresentante della “destra” Gustavo Mersù; e dal “terzinternazionalista” Fabrizio Maffi (v.). Membri supplenti per le tre diverse componenti della Direzione furono rispettivamente designati Egidio Gennari (v.) e Umberto Terracini, Angelo Tasca e Aladino Bibolotti (v.), Mario Malatesta, Giovanni Tonetti (v.).
Congresso di Lione
Appena rientrato a Roma, Togliatti intervenne con i suoi articoli su[...]
[...]e! Ili Congresso del P.C. d’I. (v. Lione, Congresso di), collaborando strettamente con Gramsci alla stesura delle tesi congressuali e partecipando ai congressi provinciali di Torino, Novara, Biella, Milano, Firenze, Roma (quest’ultimo, svoltosi sotto la presidenza di Gramsci in una vigna presso le Frattocchie). A Lione (gennaio 1926) Togliatti fu relatore sulle questioni sindacali.
In quel congresso venne definitivamente sconfitta la sinistra bordighiana e si affermò la linea di Gramsci e Togliatti, per la quale il partito si attribuiva « non più soltanto una funzione di classe, ma nazionale » (Togliatti), basata suH'alleanza tra gli operai e le popolazioni lavoratrici del Mezzogiorno per rinnovare la struttura dello Stato italiano.
Eletto membro del Comitato centrale e dell'Ufficio politico, aH'indoma' ni del congresso e dopo un breve rientro in patria Togliatti partì con la moglie e il figlio per Mosca, in
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