Brano: [...]ti leve operative erano state dunque attribuite a Morandi e ad uomini del suo gruppo, tra i quali primeggiavano Lizzadri, Cacciatore e Tolloy, mentre Basso aveva avuto la responsabilità del lavoro ideologico di per sé importante, anzi fondamentale, ma che poteva essere facilmente ridotto ad una vuota accademia, se non congiunto ad un intenso lavoro politico e sostenuto da una comune volontà del gruppo dirigente. Del comitato esecutivo, per l'ala bassiana, oltre il suo leader, erano stati chiamati a far parte Bottai e chi scrive, ma senza incarichi di qualche rilievo. Tutti gli altri membri dell'esecutivo si riferivano a Nenni e Morandi ed a quest'ultimo in particolare. Vi era una evidente sproporzione di forza e l'equilibrio interno era tutt'altro che solido. Cosí venne sviluppandosi via via una tensione, che si accentuò con il passare del tempo. La nostra critica riguardava principalmente la scarsa democrazia interna ed i metodi che si andavano instaurando nel partito con la tendenza a far cadere la scelta su elementi sicuri e quindi con una[...]
[...]era il senso stesso della vita. Cosí dopo un colloquio privato con Morandi, i cui termini non mi furono resi noti, egli decise di abbandonare la lotta. Al Congresso l'intervento che egli pronunciò s non riprese i temi critici sui quali si era sviluppata la nostra azione né spiegò le ragioni del dissenso. In quei tempi duri gli interessi della lotta comune prevalevano sulle convinzioni individuali. Con questo si era sancita la fine della corrente bassiana, come gruppo ma non certo la fine delle idee che essa aveva rappresentato.
Prima del Congresso Basso inviò una lettera a Nenni, che è stata poi pubblicata da Bosio vari anni piú tardi 9, dopo una riunione con Basso ed altri compagni nel 1955. Anch'io conservo tra le mie carte una copia dattiloscritta di questa lettera, il cui testo corrisponde interamente a quello pubblicato da Bosio. Essa costituisce un documento importante per comprendere a pieno il clima del tempo, il senso profondo dei contrasti, il carattere degli uomini. I punti salienti consistono nella rivendicazione di una linea di [...]
[...] delle nostre decisioni » 11
Per la formazione della nuova Direzione, decisa l'esclusione di Basso, Pertini mi venne a chiedere, anche a nome di Morandi e degli altri, di entrare a farne parte. Ero incerto e dubbioso, perché non ero d'accordo con l'esclusione di Basso. Ne parlai con quest'ultimo, il quale non era entusiasta della proposta, ma non si sentí nemmeno di indurmi a respingerla. Allora io richiesi di non essere il solo dell'antica ala bassiana ad entrare nella Direzione e cosí venne scelto anche Matteucci. Nella prima riunione feci liberamente una dichiarazione, nella quale riconfermavo le posizioni assunte in precedenza. Cosí ebbe inizio un nuovo capitolo nella vita del partito, che fu caratterizzato dall'impegno e dal rigore, con il quale
lo Il socialismo italiano dal frontismo al centrosinistra, Roma, Lerici, 1969, p. 166.
11 « Avanti! », 29.1.1951. Lizzadri, che riproduce questo passo, commenta: « I congressisti scattarono in piedi e noi del gruppo dell'albergo Baglioni (quelli cioè che avevano costretto Nenni ad accettare l'[...]