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Il segmento testuale badogliana è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 21Entità Multimediali , di cui in selezione 11 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 59

Brano: [...]ngedato nel

1937, venne nuovamente richiamato nel 1939, per essere inviato in Albania e, successivamente, in Jugoslavia; sotto le armi, svolse propaganda contro la guerra.

Rimpatriato nel 1942 con la divisione « Sassari », stabilì contatti con gli internati jugoslavi nel campo di Nereto (Abruzzo), prestando loro aiuto. L’8.9.1943 lo trovò a Teramo, alla testa dei popolani manifestanti al grido di «via i tedeschi »; fu fermato dalla polizia badogliana. Quattro giorni dopo, con un gruppo di giovani e di soldati sbandati, prese la via della montagna. Partecipò alla battaglia di Bosco Martese (v.); dopo la repressione tedesca non abbandonò l’Abruzzo, ma, legatosi ai contadini, si diede a distribuire alla popolazione affamata le scorte degli ammassi conquistati con i suoi uomini, e organizzò una delle più forti formazioni partigiane della regione, nota appunto come Banda Ammazzalorso.

II 15.9.1944, prima dell'arrivo degli Alleati, alla testa dei suoi uomini liberò Teramo, ma venne subito arrestato per avervi innalzato la bandiera rossa. Ria[...]



da Contro ogni ritorno : dal fascismo alla Costituzione repubblicana : Provincia di Firenze, 2 giugno 1972 / \a cura di Claudio Galanti, Paolo Tinti, Giovanni Verni!, p. 73

Brano: [...]e che si faccia appello al popolo per liberare

l’Italia dagli occupanti nazisti. Questi anzi rafforzano la propria posizione, mentre Badoglio vieta la ricostituzione dei partiti democratici e trattiene in galera migliaia di provati antifascisti.

La commedia del mantenimento dell’alleanza con la Germania e la contemporanea congiura per conseguire, segretamente, una pace separata con gli angloamericani, che dovrebbe garantire la casta monarcobadogliana dalle rappresaglie tedesche con la preventiva occupazione di Roma, culmina l’8 settembre 1943 con la rivelazione di Eisenhower che l’armistizio con l’Italia è già stato siglato.

Vistisi scoperti e terrorizzati dal pensiero della reazione nazista, il re, il governo Badoglio e i capi militari fuggono precipitosamente a Pescara e a Brindisi, già occupate dagli alleati, abbandonando senza ordini, alla mercè dei tedeschi, esercito e popolo. Badoglio ha calcolato e comunicato ai suoi collaboratori che l’“ operazione ” potrà costare all’Italia mezzo milione di uomini; eil conto dei deportati mort[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 631

Brano: [...]i Giovanni fu Prospero abitante in Casalpusterlengo in viale Cesaris (casa Montani) è elemento da denunciare all’ufficio competente del Comando germanico per i seguenti fatti: già diffidato come elemento sovversivo fin dalla marcia su Roma, dal 25.7.43 esplicò la sua attività come capo cellula organizzando squadre d’azione comuniste e assumendo la direzione della colonia elioterapica in sostituzione di elementi fascisti allontanatisi dalla canea badogliana.

Si immischiò in questioni amministrative del comune assumendone con il beneplacito del podestà la direzione.

Dal 9.9.43 si mise a capo del movimento partigiano e si adoperò anima e corpo per sabotare [in] ogni maniera tanto il movimento fascista repubblicano quanto le truppe germaniche, distribuendo manifestini ba

631



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 257

Brano: Faenza

// 25 luglio

Il 25.7.1943 non trovò impreparato l’antifascismo faentino. Mentre l’Azione Cattolica rientrava nell’arengo politico con il suo settimanale Il Nuovo Piccolo, dibattendo su una linea particolarmente avanzata que, stioni economicosociali, tanto da vedere « imbiancato » dalla censura badogliana un commento al Vangelo, il Partito comunista orientò subito gruppi antifascisti alla rivolta armata.

« Il 26 luglio — si legge in una relazione della Sezione comunista di Faenza — dopo una grande dimostrazione popolare contro j| caduto regime, in un assalto alla milizia asserragliata dentro la propria sede avemmo il compagno Ghirlandi ucciso e altri due compagni feriti [...]. Per circa un mese i compagni tennero saldamente la piazza nonostante la decisa opposizione del locale Presidio militare e delle autorità filofasciste. In questo tempo a nessun fascista fu permesso di circolare, sotto [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 287

Brano: [...]gno e luglio 1944).

Attività politica

Movimento di élite e di transizione, il P.I.L. si impegnò soprattutto su un programma di formazione sociale e civile che però lo tenne lontano, specialmente in alcune fasi, dalla lotta aperta e armata, nel tentativo di raggiungere così più direttamente e radicalmente l’obiettivo repubblicano di non compromettersi al fianco del Partito comunista e di evitare ogni collaborazione con la parte monarchica e badogliana. In una fase più avanzata della Guerra di liberazione talune di queste posizioni furono tuttavia parzialmente rimosse, per cui si stabilirono alcuni collegamenti col C.L.N. e con gli altri partiti antifascisti. Alla fine del 1944 il Consiglio centrale del P.I.L. (nell’Italia liberata) era costituito da Tolloy (Mario Tarchi], segretario della «comunità» di Forlì; da Ernesto De Martino e



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 753

Brano: [...]comunisti, socialisti e azionisti, che pubblicò un appello invitante tutti i modenesi alla « ricostruzione di un ordine sociale degno di un popolo civile ». Il 31 luglio il Comitato riuscì a stabilire un prhno contatto con elementi cattolici (avvocato Alessandro Coppi).

Il 4 agosto cominciarono ad arrivare a Modena i reparti tedeschi. Mentre gli operai delle fabbriche entravano in sciopero contro il proseguimento della guerra e la repressione badogliana era molto attiva nell’arrestare indiscriminatamente gli antifascisti, i comunisti fecero immediatamente presenti le necessità di lotta e, forti dei venti anni di azione ininterrotta, si dimostrarono pronti ad assumere la guida delle masse. Ma gli altri par

titi, rifiutando questo appello alla azione unitaria immediata, preferirono impegnarsi nei rispettivi lavori di partito per costituirsi quella base politica e ideologica di cui erano in gran parte privi dopo tanti anni di inattività. Le repressioni badogliane continuavano intanto a imperversare, provocando il 9 settembre nuove vittime tr[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 463

Brano: [...] e della « Garemi » congiuntamente firmata da Vero e Alberto.

La Missione fìye

Operava intanto clandestinamente nella città di Verona la Missione militare Rye, collegata via radio con

lo Stato maggiore italiano ai di là del fronte. Essa era costituita pre

valentemente da ufficiali, con compiti di informazione e, anche, di promozione di formazioni partigiane esplicitamente al di fuori dell’organizzazione dei C.L.N.. Superata la fase « badogliana » (con quanto di dinamicamente unitario essa aveva rappresentato), si profilava al vertice militare, con il noto appoggio degli Alleati, l’indirizzo alla restaurazione che anche nell’attività della Rye ebbe un suo sintomo, periferico e minore ma preciso.

Dopo alcuni contatti, alla fine di luglio del 1944 venne stipulato tra il Comando della Rye e Marozin un accordo, secondo il quale la Brigata « Vicenza » avrebbe assunto il nome di Brigata « Pasubio » a partire dal 6 agosto e sarebbe entrata a far parte del « Movimento Armato di Liberazione, unico approvato dal Comando Supremo Italiano per[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 818

Brano: [...], nel laboratorio di sarta della moglie Rina, fedele compagna di ogni rischio, organizzò riunioni nonché un centro di stampa clandestina. Questa attività fu individuata dall’Ovra che procedette a vari arresti senza però mai riuscire a localizzare il centro di produzione, grazie al silenzio mantenuto dagli arrestati.

Il 26.7.1943, mentre agli antifascisti stava riaprendosi il carcere, Quadri fu costretto a nascondersi per sfuggire alla polizia badogliana. Dopo T8.9.1943, costretto a una clandestinità ancor più rigorosa, abbandonò ogni attività professionale e si trasferì con la famiglia a Imola, dove entrò a far parte del locale C.L.N. come rappresentante del Partito d’Azione.

Iniziò così per Quadri un periodo di febbrile attività, collegata alle esigenze delle prime formazioni partigiane alle quali forniva stampa, carte topografiche, documenti falsi ecc. e con le quali sceglieva i punti idonei a ricevere i rifornimenti lanciati dagli aerei angloamericani, con i cui Comandi era in contatto.

La sua attività venne interrotta il 26.8.1944 [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 16

Brano: [...]T.L.N., che tenne fino alla primavera successiva, quando venne nominato sottosegretario di Stato. Successivamente fu eletto consultore nazionale nelle liste del P. d’A.. Dopo lo scioglimento del partito si dedicò ai suoi studi di storia dell’arte.

G.Ve.

Raggruppamento Italiano Motorizzato

1° Raggruppamento Motorizzato “Savoia". Unità militare costituita nel settembre 1943 dal governo Badoglio nell’Italia del Sud. Quantunque l’iniziativa badogliana fosse più che altro una contromossa politica all’indomani deH’ingloriosa “fuga di Pescara” (v.), i combattenti del Raggruppamento scrissero una pagina importante nella storia della Guerra di liberazione, come primo nucleo di forze regolarmente inquadrate a fianco degli Alleati contro i tedeschi.

L’8.9.1943 si trovavano nell’Italia meridionale e in Sardegna circa 420 mila uomini inquadrati in vari reparti che non si dissolsero all’annuncio dell’armistizio. Su queste forze il governo Badoglio insediato a Brindisi (v.) pensava di poter fare affidamento per costruire un esercito, riprendere in[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 239

Brano: “Roma”, Corazzata

scisti accettarono il compromesso, adeguandosi all'atteggiamento dominante.

Un ultimo colpo venne inferto all’organizzazione badogliana dall'arresto di Amadasi, incaricato della stesura di un proclama militare alla popolazione. Il 25 maggio furono catturati i generali dei carabinieri Filippo Caruso (v.) e Lorenzo Caratti insieme al loro collaboratore capitano Giorgio Geniola. Caddero nella rete poliziesca anche il generale Angelo Odone e il suo aiutante colonnello Carlo Scalera.

Mentre il C.C.L.N., come pure le direzioni dei partiti, erano latitanti, il 2 giugno, in occasione del suo onomastico, parlando ai cardinali Pio XII lanciò un nuovo appello affinché la città fosse preservata dal divenire teatro di guerra. Già il 27[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine badogliana, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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