Brano: [...]lo meno fermo e solido come le montagne delle loro vallate ». Il clero valdostano, geloso custode del patrimonio tradizionale della valle (che era anche uno dei fattori di più sicura stabilità della sua supremazia spirituale, politica ed economica), iniziò una sorda lotta contro queste tendenze « snazionalizzatrici » e appoggiò l’azione che un gruppo di giovani aveva intrapreso per difendere, assieme, il complesso di tali tradizioni e la volontà autonomistica popolare. Clandestinamente nacque perciò un movimento nello stesso tempo antifascista e autonomista, fondato nel 1925 dall’abate Joseph Trèves e da Emilio Chanoux (v.) con la denominazione di Jeune Vallèe d’Aoste. Il movimento si sforzava di studiare i problemi centrali della condizione valdostana, i suoi aspetti economici e sociali, le prospettive politiche idonee al suo futuro. Nell’azione di oppressione dell’« esprit valdòtain », la forte immigrazione e lo sviluppo forzato dell’industrializzazione ebbero un ruolo decisivo. Fra il 1930 e il 1935 ci fu un cospicuo trapianto di immigrati in[...]
[...] tale situazione. « Mais le peuple valdòtain sera ailleurs. Il frémira en silence. Et quand la liberté lui sera rendue, il saura faire son devoir », scriveva ancora diciottenne Emilio Chanoux, sulle' colonne de La Vallèe d’Aoste, organo degli emigrati valdostani a Parigi ed espressione dell’antifascismo in esilio di quella popolazione.
La Resistenza valdostana
Intorno a Chanoux, Lino Bine! ed Emilio Lexert (Milò), nel settembre
1943 gli autonomisti della «Jeune Vallèe d’Aoste » organizzarono le prime bande partigiane nei comuni di Arnaz, Fénis, Issogne, Perloza e St. Marcel. Sull’Alpe di Pila, il capitano Andrea Pautasso (Bert) costituiva la prima banda partigiana della Valdigne; Riccardo Joly (Riccardino) e Augusto Vallaise (Charles), con i primi nuclei di Arnaz, attaccavano il forte di Bard e le postazioni fasciste del fondovalle. Il 28 ottobre, Pierino Masquet (Piero) riuniva gli uomini di St. Marcel e di Brissogne e assaliva una colonna tedesca a Chambave, mentre Bono Badery (Bono), con i partigiani della valle del Lys, apriva il fu[...]
[...]di St. Marcel e di Brissogne e assaliva una colonna tedesca a Chambave, mentre Bono Badery (Bono), con i partigiani della valle del Lys, apriva il fuoco sulje forze di polizia di Pont St. Martin.
Mentre l’inverno 1943 coglie le bande in fase di organizzazione, sorge il Comité de Libération, diretto da Chanoux, Binel e Lexert; esso svolge un’intensa opera di discussione e di chiarificazione degli scopi della lotta e ne caratterizza gli aspetti autonomistici, i cui capisaldi sono tradotti da Chanoux stesso in una « Dichiarazione dei rappresentanti delle popolazioni alpine », formulata al convegno clandestino di Chivasso il 13.12.1943.
Nei primi mesi del 1944 le formazioni partigiane intensificano la lotta. Con il distacco di Celestino Perron (Tito), Silvio Gracchi ni (Silvio) e Giulio Bertoccino (Guerra) dalla banda di Lexert, sorgono il gruppo « Tito » a Pila di La Mag* daleine (Valtournanche), il 13° Gruppo « Chanoux » a Trois Villes e il gruppo « Edelweiss » nella conca di Fénis. Nella zona di Saint Vincent, Roberto Maquignaz (Robert) cre[...]