Brano: [...]azione con la casa editrice Ricordi. Oggetto: un pubblico dibattito con l'ausilio di un'orchestra
e di due cantanti, sull'ormai annosa questione delle divergenze fra le partiture autografe delle opere di Verdi
e di Puccini, e quelle attualmente in circolazione nelle edizione ricordiane. L'idea, l'iniziativa, era tutt'altro che cattiva, tanto più che a sostenere la tesi dell'infedeltà fra originale e co pie, era stato invitato lo stesso maestro australiano Denis Vaughan che nella querelle fu l'iniziatore e, dopo anni, è ancora l'instancabile agitatore. Si sa come sono andate le cose: tempo fa il Vaughan s'accorse di una quantità enorme di differenze, varianti o talvolta anche errori, presenti nelle partiture a stampa verdiane e pucciniane messe a confronto coi rispettivi manoscritti. Con pazienza di certosino passò pagina per pagina, contò le differenze, fece scoppiare la « bomba » scrivendo in Italia e all'estero una serie di articoli dai quali la Casa Ricordi usciva a pezzi per due ragioni: primo, perchè veniva accusata di mettere in circolaz[...]
[...]irezione di Vaughan stesso. Vale a dire . Vaughan avrebbe fatto sentire a sostegno delle sue tesi, e Confalonieri avrebbe contestato secondo le proprie. Ma, in più, a spal leggiare il critico di Epoca c'era anche il maestro Flavio Testi della Ri cordi, la cui presenza era giustificata anche dal fatto — così egli stesso la spiegò — d'avere per mesi e mesi esaminato con rigore di musicista e di studioso la questione posta dal direttore d'orchestra australiano. In più, ancora, c'era una giuria di professori del Conservatorio milanese, concordata a quanto sembra con Vaughan stesso, ma nella quale spiccava il maestro Antonio Votto, direttore d'orchestra, già resosi noto per essere intervenuto sulla rivista ricordiana Musica d'oggi a difesa della casa editrice, sostenendo che le edizioni critiche sono inutili perchè Verdi e Puc cini gli italiani l'hanno nel sangue e a eseguirli a dovere basta dunque il sangue loro. Come, però dovessero, comportarsi, poniamo, olandesi o sve desi privati di simile privilegio sanguigno essendo sprovvisti di globuli appar[...]
[...]fensivo altresì per il tono e i modi da moschettiere della regina assunti anche con gesti come lo scagliarsi a pugno chiuso verso il tavolo dove impassibile siedeva l'avversario, o come quello di venire in proscenio, a gambe larghe e testa alta, a sfidare anche il pubblico che intanto s'era cavallerescamente rivoltato a così scoperto e parrocchiale zelo ricordiano: spinto al punto da far sì che una platea evidentemente partita avversa al maestro australiano, insorgesse in crescendo a suo favore. Il pubblico protestò anche per un intervento del maestro Votto che si scagliò contro il Vaughan per aver lasciato sfuggire nell'esecuzione di un brano qualcosa come un la naturale invece di un la bemolle. Fu a questo punto che scattò giustamente e fra il consenso pressoché generale, un critico serio e stimato, che espresse il pensiero comune: ci troviamo di fronte a un linciaggio organizzato, organizzato a favore di un monopolio editoriale che domina la vita musicale italiana imponendole largamente una cappa di conservatorismo, incapace di adempiere ai s[...]