Brano: [...]ontri con le formazioni partigiane e infine alla aperta collaborazione col nemico, il passo fu breve. La partecipazione di queste forze fondamentalmente collaborazioniste nella lotta partigiana contribuì a rendere questa ancora più sanguinosa, e nella fase iniziale fu anche motivo di confusione.

Nell'agosto 1941, sia a Mosca che a Londra, le informazioni sui movimenti di liberazione jugoslavi erano piuttosto nebulose: a sostegno dei movimenti attendisti operava il governo jugoslavo in esilio che, per acquistarsi benemerenze presso gli inglesi, mirava a monopolizzare la Resistenza e a sminuire l’importanza della lotta armata che stava svolgendosi sul territorio nazionale. A sentire il governo jugoslavo in esilio, il movimento di Draza Mihajlovic sembrava dovesse rappresentare tutta la Resistenza nel paese occupato.

La realtà era ben diversa: i successi militari conseguiti dai partigiani jugoslavi e l’estensione che andava assumendo la lotta misero presto in risalto l’opera del vero movimento di liberazione sostenuto dal consenso popolare e[...]

Brano: [...]osamente in vista dell’approssimarsi della stagione invernale: armamento, equipaggiamento, vettovagliamento, finanziamento. Il reclutamento di nuovi volontari (soprattutto contadini e montanari del posto, ma anche operai dei centri urbani e studenti) dava risultati soddisfacenti; fervevano nelle formazioni la discussione e le polemiche tra gli “attivisti” (elementi politicizzati, orientati verso il Partito comunista o il Partito d’Azione) e gli “attendisti” (elementi militari, orientati verso il Partito liberale, ma per lo più apolitici). Fin dall’inizio del movimento la tendenza attivistica prevalse però quasi dappertutto, in particolare nella media valle tra gli uomini delle bande di Carli e di Fontan. La situazione peggiorò verso metà novembre, allorché aH’improvviso una prematura e fortissima nevicata si rovesciò su tutta la valle.

Frattanto il Liberti era riuscito a ottenere una notizia importantissima da parte di un suo informatore personale: al Biancone (piccola frazione nei pressi di Villarfochiardo), en

tro la galleria di una vec[...]

Brano: [...]si contarono più e culminarono nell'autunno del 1920 con l’occupazione delle fabbriche. Nel 19211922 entrarono in azione gli Arditi rossi (come qui vennero chiamati) che seppero rintuzzare senza difficoltà gli attacchi delle squadracce fasciste. La difesa popolare mancò invece all’appuntamento dell’ottobre 1922, quando i fascisti fecero la loro “marcia su Roma”, e ciò per i contrasti interni sorti fra socialisti, comunisti e anarchici, ossia fra attendisti e “teste calde” (come vennero definiti coloro che volevano condurre contro i fascisti la lotta armata).

Gli anni della dittatura

All’indomani della presa del potere da parte dei fascisti, centinaia di “sovversivi” sciedensi dovettero e

migrare all’estero, ma i giovani rimasti mantennero i legami politici coi partiti della sinistra, in particolare i comunisti continuarono a lavorare nella clandestinità per conservare la loro organizzazione viva e operante.

Numerosi antifascisti sciedensi emigrati, soprattutto in Francia, mantennero con i compagni rimasti in patria rapporti politici[...]

Brano: [...]esempio di abnegazione che andavano offrendo: basti pensare che nei primi 8 mesi di guerriglia ne caddero in combattimento circa 3.000, tra i quali 20 membri del Comitato centrale del Partito.

Alla fine del 1941 partecipavano alla lotta armata 1 Brigata proletaria, 43 distaccamenti partigiani, 11 battaglioni autonomi e altre unità minori, per un totale di 80.000 uomini. Nel 1942, dopo l'afflusso di altri numerosi elementi (fino a quel momento attendisti o arruolati nelle formazioni collaborazioni

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