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Il segmento testuale armisti è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 7Entità Multimediali , di cui in selezione 6 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 652

Brano: [...]osci, Storia dei fuorusciti, Bari 1953; Ch. Delzell, I nemici di Mussolini, Torino 1966.

D.Per

Mazzocca, Manfredi

Tordo. Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. il 23.11.1918 a Bologna, caduto il 23.3.1945 a Rovte (Slovenia) ; allievo ufficiale. Trasferitosi con la famiglia a Cividale del Friuli (Udine) e laureatosi giovanissimo a pieni voti, nel

1943 frequentava un corso per allievi ufficiali piloti. Alla dichiarazione deH’armistizio dell’8 settembre rientrò a Cividale, dove si diede subito a propugnare la lotta armata contro i nazifascisti.

Arruolatosi partigiano nella Divisione Garibaldi « Natisone », accettò gli incarichi più rischiosi, dimostrandosi sempre all’altezza dei compiti affidatigli.

Commissario politico del 3° Battaglione « Verruchi », partecipò alla battaglia di Faedis (20.9.1944) e alla difesa della « zona libera » del Friuli (v.). Nominato vicecomandante di brigata, partecipò alla lunga marcia di trasferimento della « Natisone » dal Friuli alla Slovenia, combattendo e operando con i suoi garibald[...]

[...]clesiastici nel seminario cremonese sotto l’episcopato di monsignor Bonomelli, Primo Mazzolari venne consacrato sacerdote nell’agosto 1914. Dopo brevissime esperienze pastorali a Spinadesco e a Boschetto come coadiutore di quei parroci, lo scoppio della Prima guerra mondiale e la conseguente mobilitazione lo videro soldato di Sanità nell’ospedale militare di Cremona e poi, dietro sua insistenza, cappellano nei reparti di linea. All’indomani dell'armistizio (1918) seguì il Corpo di spedizione italiano nell’Alta Slesia.

Contro il fascismo

Congedatosi nel 1921, Mazzolari venne inviato dal vescovo diocesano monsignor Giovanni Cazzani (succeduto a Bonomelli) in cura d’anime a Bozzolo e poi a Cicognara, una parrocchia sulla riva sinistra del Po, con popolazione bracciantile poverissima e in gran parte socialista. Qui Mazzolari assistè alle scorribande squadristiche capeggiate dal ras locale Roberto Farinacci, che determinarono in lui la più netta opposizione alla montante fazione fascista. Questa sua opposizione sarà da lui manifestata apert[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 570

Brano: Pianta, Francesco

jugoslavo. All’annuncio deH'armistizio, fece distribuire alla popolazione i materiali dei depositi {sussistenza, vestiario ecc.) e, con i reparti armati, rientrò in Italia pronto ad affrontare i tedeschi.

Sfuggendo aJfaccerchiamento, portò le sue truppe a Caporiacco (Udine), ma lì, resosi conto della situazione, fece distruggere le armi affinché non finissero in mano al nemico e, il 14.9.1943, ordinò ai suoi uomini di tornare alle proprie case. Dei 580 alpini e 30 ufficiali che erano con lui, non risulta che nessuno sia finito deportato in Germania. Arrestato ad Asti il 21.11.1943 quale presunto « ribelle », venne confinato [...]

[...]ortalata anche nell’inno patriottico scritto da E.A. Mario (pseudonimo del compositore Gioviano Gaeta, 18841961) ed entrata nella retorica nazionalistica del paese.

Piave, Brigata

Formazione partigiana operante durante la Guerra di liberazione, soprattutto nella zona di Conegliano (Treviso).

Le origini della Brigata « Piave » vanno ricercate nell’opera di quei gruppi di ufficiali del disciolto esercito che, non accettando passivamente l'armistizio dell’8.9.1943, vollero reagire all’invasione tedesca, rimanendo però fedeli al giuramento prestato al re.

La presenza di questi ufficiali fu un dato costante nelle origini della Resistenza veneta, in tutte le zone della regione. Essi trovarono un terreno di incontro con elementi antifascisti di estrazione politica moderata, volti sì alla creazione di un movimento resistenziale, ma nel contempo tesi a evitare che da questo potessero poi sortire effetti eversivi del sistema istituzionale e sociale esistente nel paese. In altre parole, mentre la sinistra dei futuri C.L.N. concepì fin dall’[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 563

Brano: [...]di liberazione, nelle file della Resistenza, commissario politico della Divisione Garibaldi « Adda ».

Cirino, Emilio

Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. a Montalto Uffugo (Cosenza) nel 1895, fucilato a Kucj (Albania) il 7.10.1943.

Volontario nella prima guerra mondiale, ferito due volte, nel 193536 partecipò alla campagna etiopica e nel 1942, promosso maggiore, fu inviato in Albania. Qui si trovò I’8.9.1943, al momento deH’armistizio, tenente colonnello al comando di un battaglione di fanteria della Divisione « Perugia ».

Pur manifestando la propria ostilità ai tedeschi e la piena adesione al movimento di liberazione locale, ebbe un durissimo scontro con i nazionalisti albanesi che pretendevano la consegna delle armi. Dopo essere riuscito, combattendo anche contro i tedeschi, a raggiungere con il suo reparto Santi Quaranta, fu designato a portarsi a Brindisi per prospettare al Comando Supremo la gravità della situazione. Espletata la missione, pur essendogli stato offerto di rimanere in patria volle ritornare presso[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 248

Brano: [...]ferite e una mutilazione, una medaglia d’argento e due croci di guerra al valor militare. Ricoprì successivamente vari incarichi di comando in Italia e

in Africa; nel 1939 fu nominato capo di stato maggiore dell’intendenza della I Armata e in seguito, col grado di generale di brigata, assunse il comando dell’intendenza della Quarta Armata (v.), comandata dal generale Vercellino.

IJ « tesoro della IV Armata »

L’8.9.1943, alla notizia deH’armistizio, i reparti della IV Armata che presidiavano con il grosso delle forze la Francia meridionale, furono affrettatamente e senza precise direttive degli Alti Comandi fatti ripiegare sul Cuneese, dove nel volgere di pochi giorni si dispersero. L’Operti sottrasse alle ricerche tedesche l’ingente fondo che costituiva la cassa della sua unità e, occultatosi con altri ufficiali nei centri minori della provincia, provvide a celare in vari nascondigli quello che fu poi definito il « tesoro della IV Armata ». Con parte di tali fondi, egli prese a sovvenzionare una rete di ufficiali, soprattutto dei gr[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 565

Brano: [...]fiutato di partecipare ai corsi premilitari, fu assegnato a 6 mesi di domicilio coatto. Chiamato alle armi nel 1941 e inviato nel 1942 in Sicilia, disertò. Arrestato e carcerato a Piacenza, dopo 3 mesi in attesa di processo fu trasferito per grave malattia all’ospedale militare di Baggio (Milano). Da qui, grazie all aiuto di alcuni ufficiali antifasci

sti, riuscì a farsi mandare a casa per 12 mesi di convalescenza. Subito dopo l’annuncio dell’armistizio dell’8.9.1943 fu tra gli organizzatori dell’evasione di numerosi militari alleati dal campo di prigionia di Crotta d’Adda. Costituì una formazione partigiana che nel marzo

1944 si trasferì sulle montagne del Piacentino, operando in particolare nei territori di Gropparello, Prato Barbieri e Bettola.

Nella primavera del 1945, quando le forze partigiane della zona assunsero il nome di Divisione “Val d’Arda”, la formazione comandata da Gaboardi divenne 1a Brigata di manovra Oltrepò “T. Vaccari”. Nei giorni della Liberazione la “Oltrepò”, dopo aver costituito una testa di ponte a San Rocc[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 597

Brano: [...] “battaglia d’Inghilterra” e continuata poi per tutta la durata del conflitto fino all’impiego, da parte te

desca, dei missili a reazione V, e V2 contro Londra nel 194445, questa condotta terroristica di guerra venne largamente praticata anche dagli inglesi e dagli americani. Dall’estate 1943 furono bombardate dagli angloamericani Roma, Milano e molte altre città senza validi motivi militari. I bombardamenti aerei vennero intensificati dopo l’armistizio dell’8.9.1943: nei soli primi quattro mesi del 1944 furono sganciate contro le città dell’Italia Centrosettentrionale molte migliaia di tonnellate di bombe che provocarono la morte di oltre 8.700 civili (secondo i dati ufficiali delle Prefetture), il ferimento di altre decine di migliaia e la distruzione di innumerevoli abitazioni, chiese, ospedali ecc., colpendo solo marginalmente impianti di interesse militare.

Ancor peggiore fu la sorte delle città tedesche: sul cielo di Dresda, famosa città d’arte divenuta rifugio di profughi e malati, dal 13 al 15.2. 1945 (quando ormai i tedeschi e[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine armisti, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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