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Il segmento testuale arditismo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 24Entità Multimediali , di cui in selezione 15 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 125

Brano: Arditi del popolo

fare in campo politico. Alla violenza fisica di cui si facevano campioni gli arditi, corrispondeva il violento verbalismo dei futuristi, gli uni trovando negli altri chiara rispondenza e utile integrazione. Gli uni e gli altri andarono poi a ingrossare, com'è noto, l’ibrido schieramento fascista.

Retorica dell’arditismo

Nato tra le file dell'esercito come surrogato di quell’impeto fisico e psicologico che, secondo gli alti Comandi, non sempre era abbastanza sviluppato nei soldati italiani, lo spirito che ufficialmente si assumeva come proprio degli arditi, ossia l’arditismo, in effetti non era che un’espressione di acceso nazionalismo, tradotta nei vieti termini della retorica militaristica. « Essere arditi — si legge nella relazione di un tale colonnello Pinzauti, incaricato di reclutare uomini per il nuovo corpo — significa entrare in quella grande ed eroica dimensione dell’umano rappresentata dal sacrificio cosciente della propria vita in guerra, per il superiore ideale di Dio, della Patria e della Famiglia ». Per la sua stessa natura facilmente indotto a degenerare, e comunque incapace di affrontare, se non in termini di violenza, i problemi posti da Uà real[...]

[...]colonnello Pinzauti, incaricato di reclutare uomini per il nuovo corpo — significa entrare in quella grande ed eroica dimensione dell’umano rappresentata dal sacrificio cosciente della propria vita in guerra, per il superiore ideale di Dio, della Patria e della Famiglia ». Per la sua stessa natura facilmente indotto a degenerare, e comunque incapace di affrontare, se non in termini di violenza, i problemi posti da Uà realtà sociale e politica, l’arditismo, che durante il conflitto aveva goduto una certa popolarità, attirò su di sé, nel dopoguerra, più ostilità che simpatie, più diffidenze che adesioni, e finì per entrare a far parte del bagaglio « ideologico » e soprattutto del costume fascista. Il motto « me ne frego » venne stabilmente adottato dal fascismo, che inoltre fece propri molti altri elementi che caratterizzarono l’abito esteriore degli arditi: dal modo di abbigliarsi a un certo grossolano gestire; senza peraltro ereditare, mai, quel tanto che di positivo poteva esserci nell’effettivo coraggio fisico individuate, proprio a molti ar[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 22

Brano: [...]e Valli del Torre, Udine, 1985.

R.Pi.L.R.C.

Tarchi, Angelo

N. a Borgo San Lorenzo (Firenze) il 5.2.1897; chimico.

Dopo aver aderito a Fasci rivoluzionari d’azione interventista nel maggio 1915 si arruolò come volontario distinguendosi nei reparti d’assalto. Ferito e decorato, raggiunse il grado di capitano. Compagno d’armi di Cesare Maria De Vecchi, fu nel

1919 con questi a Torino, dove svolse un’intensa attività tra le file dell'“arditismo”. Tra il 1919 e il 1921 fu propagandista e squadrista nel Mugello e in vai di Sieve, dove fondò vari fasci di combattimento. Laureato in Chimica aH’Università di Firenze nel 1920, dal 1923 al 1926 fu assistente del prof. Rolla e, successivamente, ricoprì innumerevoli cariche nei sindacati fascisti e nelle organizzazioni corporative, distinguendosi come uno dei più zelanti mediatori fra le istanze del regime e i grandi gruppi industriali.

Uomo della grande industria

Dopo l'armistizio dell'8.9.1943 l’atteggiamento di Tarchi nei confronti del risorto fascismo fu piuttosto tiepido. In occas[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 371

Brano: [...]uro. Valentino Bonato, Domenico Marchioro (v.), Anqelo Pietrobelli, Adolfo Sartori e Riccardo Walter fv.).

Gli operai di Schio, decisi a impedire oqni tipo di truffa elettorale, stazionarono in permanenza, a centinaia. davanti alla sede mumcinale, attorniati da plotoni di soldati e poliziotti durante elezioni ripetute tre volte nel qiro di un anno e mezzo. Con l’avvento al potere del fascismo cili anarchici che avevano militato nelle file deH'arditismo popolare decisero di raqqiunqere i comoanni eminrati in Australia verso la ^ne dell'Ottocento: a molti di ouelli rimasti sul posto sarebbero toccate invece le condanne del Trihunale speciale o la scelta di un impegno clandestino.

Gli anni del regime Nell’applicazione della stretta re

371



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 632

Brano: [...]ione di propaganda, ma di combattimento ».

Dopo un iniziale periodo di isolamento vi confluirono i futuristi di

F.T. Mar inetti (v.) e gli arditi (v.) di guerra, l’anima culturale e la prima forza armata del movimento.

Va precisato che il fenomeno del combattentismo non fluì univocamente nel fascismo, anzi esso trovò un proprio spazio autonomo con la fondazione dell 'Associazione nazionale Combattenti.

Altra cosa era l’ideologia dell’arditismo, con il suo sprezzo del valore della vita, l’insofferenza alla disciplina e l’odio per il pacifismo (v.) propugnato dai socialisti, che si incanalava naturalmente negli atteggiamenti “scapigliati” e sovversivi del protofascismo, portandovi i suoi lugubri rituali di morte (teschi, pugnali, camicie nere ecc.). I battaglioni d’assalto degli arditi, aumentati di numero dopo la rotta di Caporetto (v.), avevano dato un importante contributo alle battaglie del Piave e di Vittorio Veneto. All’indomani della smobilitazione (gennaio 1919) molti exarditi si erano riversati nelle città, dove la disoccupa[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 167

Brano: [...]urante l’inverno del 1921. Date le caratteristiche economiche della regione, qui il fascismo fu tipicamente agrario, e i suoi maggiori propugnatori e finanziatori divennero i grandi proprietari terrieri che, sconfitti dalle lotte contadine dei due anni precedenti, si servirono degli squadristi come strumenti di repressione per riprendersi i loro privilegi.

La quasi completa mancanza di un sottoproletariato urbano e l’assenza del fenomeno dell’arditismo (v. Arditi) privavano il fascismo sabino di “manovalanza” locale e lo indussero a far compiere le violenze anticontadine a squadristi perugini o romani. Squadracce come La disperatissima, la Enrico Toti e la Fiume diventarono tristemente famose in tutta la Sabina per gli assalti contro le sedi delle leghe e per i pestaggi inflitti a diversi esponenti del movimento contadino locale.

A differenza di quanto avveniva nelle regioni del Nord, qui le organizzazioni contadine e le strutture politiche si sfaldarono quasi subito, anche perché il movimento contadino della Sabina non riuscì a esprimer[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 372

Brano: [...]ù tardi, dirigente nazionale del P.C.d’I.), si erano impegnati contro l’impresa fiumana.

Si passò quindi all’occupazione del Cantiere Navale e delI’Ercta, azioni cui il padronato rispose con l’assassinio di Orcel e con le serrate. Quella della Ferriera Ercta mise sul lastrico 400 operai.

Gli interessi della borghesia urbana vennero così a saldarsi con quelli degli agrari, in una situazione politica nella quale, sotto le sollecitazioni dell’arditismo dannunziano, si acuivano le tensioni nazionalistiche. Queste assunsero forma partitica a opera di Alfredo Cucco, portando il 23.1.1921 all’« adunata » del Teatro Utveggio di Palermo, cui seguì il 24 aprile quella del Fascio di combattimento. Quest'ultimo era stato costituito cinque mesi prima, in seguito a un’assemblea nei locali della Lega commerciale che aveva sottoscritto un « manifesto fascista », dando un ruolo di primo piano al segretario della sezione nazionalista palermitana Giuseppe Fiumara.

II 26 aprile sorse a Palermo la Lega nazionale contro \il bolscevismo e il comuniSmo; segu[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 719

Brano: [...]ncepito in termini di « pellouismo », di « boulangismo », oppure — specie dopo l’esperienza dannunziana — di « nazionalismo » e di « militarismo ». La guerra ( ha ingigantito questi pericoli e ha dato loro una base e una mobilitazione psicologica di massa, nell’una come nell’altra classe, per l’una come per l’altra politica; il fascismo ha il suo simmetrico nel bolscevismo e nella « ubriacatura » rivoluzionaria. « Molto leninismo nasce da questo arditismo », dice Turati alla Camera il 12.9.1919; e rivolge un appello al governo affinché «coadiuvi» la predicazione pacifica dei socialisti (10 settembre).

Quando il leader riformista si esprime in questi termini egli ha già dato un giudizio preciso della situazione e ne ha già inquadrato gli sviluppi lungo le tre linee alternative del leninismo, della democrazia e della « dittatura militare ».7tfmanendo ancora in ombra questa terza soluzione, tutti gli sforzi sono rivolti contro la rivoluzione, in nome di una democrazia conseguente (« democrazia e probità ») sostenuta dai socialisti riformisti. [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 24

Brano: [...]i modo, D’Annunzio rappresentò il simbolo di tutto l’interventismo (v.) di destra, in esso assommandosi e riassumendosi a sua volta l’intero movimento volontaristico, irrazionalistico, misticheggiante che nel primo quindicennio del secolo aveva trovato nelle sue parole in prosa e in poesia la più compiuta e affascinante espressione.

Tale ruolo D’Annunzio riprese all’indomani della vittoria, dopo aver rappresentato nei quattro anni di guerra l’arditismo temerario e indisciplinato che doveva poi costituire l’ideale umano dello squadrismo e del movimento fascista. Già il 24. 10.1918, a guerra non ancora ultimata, D’Annunzio pubblicava nella prima pagina del Corriere della Sera un poetico appello, il cui titolo era destinato a diventare lo slogan del nazionalismo e del fascismo: « Vittoria nostra non sarai mutilata ». E dal gennaio al marzo 1919, altri suoi messaggi incitavano alla « riscossa » per un programma di sfruttamento massimalistico della vittoria. D’Annunzio riprese allora le sue minacce contro gli uomini politici di governo, responsa[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 37

Brano: [...]e romano Junio Valerio Borghese (v.), comandante della X Flottiglia mezzi antisommergibili della Marina militare, si trovava nella base di questa fra Lerici e La Spezia; convocata l’assemblea degli equipaggi, annunciò la sua decisione di non arrendersi né agli angloamericani né ai tedeschi. Nacque così la nuoT va Decima M.A.S., che prestissimo rivelò le intime contraddizioni delle sue motivazioni sentimentali mostrando gli schemi tipici di quell’arditismo di « buona famiglia » che voleva conciliare la vocazione della violenza con l’ordine costituito: il 14 settembre Borghese stipulò un accordo con il Terzo Reich, mediatore il comandante di vascello Berninghaus. Al nucleo originario di cento marinai circa si aggiunsero un gruppo di sommergibilisti, poi veterani e volontari, e ben presto si raggiunse il numero di circa quattromila marò.

&X FLOTTKSUÀ NAS ò]

?ò mare I

non rendermi le mie navinon rendermi i miei morti ma rendimi la gloria

Propaganda della Decima dopo

I 8.9.1943

Fra le prime formazioni fasciste, la « Decima » ebbe [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 277

Brano: Fascismo

fondo, ma non ancora in tutti i suoi particolari. In una prima fase si passò dalla violenza antisocialista del 1919 (assalto al\’Avanti! del 15 aprile), cioè da un «arditismo civile» e di « rivoluzione preventiva » secondo alcune formule dell’epoca, all’azione contestativa e repressiva del movimento operaio (squadrismo vero e proprio); dall’« illegalismo » antidemocratico organizzato che fu la prassi costante del Partito fascista e della sua mano armata nel 192122, alla istituzionalizzazione (1923) , della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (v.) e a una speciale legislazione che, dietro la forma di un indirizzo preventivo, celava un contenuto repressivo, imposto ai ceti sociali subalterni, soprattutto operai e contadini e alle loro avanguardie politiche[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine arditismo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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