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Il segmento testuale antipartigiane è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 23Entità Multimediali , di cui in selezione 15 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 79

Brano: [...]sorgere e svilupparsi nel paese.

I congressi nazionali deH’A.N.P.I.

Nel dicembre del 1947 si svolse a Roma il I Congresso nazionale dell’associazione, nel corso del quale le correnti democristiane e liberali attuarono quella prima scissione della Resistenza che porterà, tre mesi dopo, alla nascita della Federazione italiana volontari della libertà (v. F.I.V.L.).

Nel 1948, alla vigilia delle elezioni politiche, iniziarono le persecuzioni antipartigiane, mentre di pari passo andava sviluppandosi, in taluni settori del paese, un’azione di aperta rivalutazione del fascismo. L'A.N.P.I. reagì prontamente e con il II Congresso, tenuto a Venezia nel marzo 1949, rafforzò la sua politica e la sua organizzazione, malgrado il

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 80

Brano: [...]o che questa azione ebbe facile presa sulle masse popolari a causa della delusione e del disorientamento politico provocati dalla mancanza di chiare prospettive. Ancora una volta (come era avvenuto in Francia e in Spagna negli anni Trenta) si dimostrava l’impraticabilità di una politica “frontista” nei paesi del mondo occidentale dominati dal capitalismo. Alla sconfitta elettorale seguiranno il già ricordato attentato a Togliatti, le repressioni antipartigiane, lo “scelbismo”, l'instaurazione di un regime incentrato sul monopolio politico della Democrazia cristiana, il sempre più marcato infeudamento dell’Italia nel blocco

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 659

Brano: [...]nte la conferenza dei responsabili dei Triumvirati insurrezionali, svoltasi a Milano nei primi giorni del novembre 1944, veniva comunicato che fra Emilia, Liguria, Lombardia, Piemonte e Veneto si erano costituite più di 50 Brigate S.A.P. (a fronte delle esistenti 120 Brigate d’assalto Garibaldi). “L’Unità” clandestina del 10.12.1944, registrando le crescenti difficoltà derivanti dalla dura stagione invernale e dall'imperversare delle repressioni antipartigiane, denunciando qualche segno di cedimento apparso [anche in seguito al proclama di Alexander (v.) del 13 novembre) in talune forze politiche, sottolineava per contro l’accresciuta importanza assunta in questa difficile situazione delle S.A.P.:

« I partigiani [...] hanno adottato le misure necessarie, hanno occupato nuove posizioni più favorevoli per lo sviluppo della guerriglia durante l’inverno, hanno esteso in pianura il loro fronte d’attacco, hanno esteso i collegamenti con le nuove decine e decine di Brigate S.A.P. che inquadrano e portano alla lotta armata decine di migliaia di nuovi co[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 190

Brano: [...]a), nel quale si insediò il reparto R1. Da quel giorno e fino al 30.4.1945 la Risiera divenne una stazione di smistamento per tutti gli ebrei rastrellati da Stangl nei territori del Litorale Adriatico e in quelli immediatamente confinanti, ma anche luogo di tortura e campo di sterminio per partigiani, patrioti antifascisti, ostaggi e gran numero di civili (uomini, donne, ragazzi e bambini) prelevati dai villaggi deH’interno durante le operazioni antipartigiane, nonché di persone arrestate senza alcun plausibile motivo dalle forze di occupazione. Inoltre alla Risiera affluirono numerosi precettati per il lavoro obbligatorio di guerra, una manodopera sfruttata senza risparmio che venne impiegata sia nella regione che oltre confine.

Passarono così per la Risiera migliaia di italiani, sloveni e croati, molti dei quali vi furono uccisi, altri deportati da qui nei lager tedeschi e altri ancora inviati al lavoro forzato sui fronti di guerra. Nelle segrete della Risiera si svolgevano anche feroci « interrogatori » con ricorso a varie tecniche di tortura[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 163

Brano: [...]la G.N.R. passò sotto il controllo dell’esercito. Poiché Ricci si oppose violentemente a tale misura, il 20 agosto venne destituito da Mussolini.

Scampato alla resa dei conti del 25 aprile, dopo la Liberazione fu arrestato e carcerato nel penitenziario di Procida. Fu sottoposto a processo, ma venne definitivamente assolto nel 1949, nel clima creato da un generale susseguirsi di sentenze assolutorie nei confronti degli autori delle repressioni antipartigiane (v. Processi ai fascisti).

D.Ca.

Ricci, Tommaso

N. a Cepagatti (Pescara) il 7.1.1888; contadino.

Appartenente alla setta religiosa dei Testimoni di Geova (v.), che si opponeva alla guerra e denunciava il regime fascista come « emanazione di Satana », nell’autunno 1939 fu arrestato insieme ad altri correligionari.

Deferito al Tribunale Speciale, il 2.4.1940 fu condannato a 6 anni di reclusione.

Ricci, Ugo

N. in provincia di Genova il 21.7. 1918, m. a Lezzeno (Como) il 2.10. 1944; ufficiale.

Durante la Seconda guerra mondiale fu mobilitato sul fronte occidentale e nell’A[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 97

Brano: [...]ualificavano ulteriormente la repubblica.

La pubblicistica fascista del dopoguerra tenterà di accreditare, in chiave giustificazionista, l’immagine di una R.S.I. tesa a limitare la volontà punitiva dei tedeschi. In realtà, non solo la presenza di Mussolini si dimostrò inutile in occasione di efferate stragi come quelle di Marzabotto (v.) e di Sant’Anna di Stazzema (v.), ma la “repubblica” si distinse per particolare ferocia nelle rappresaglie antipartigiane: torturatori come Koch, Carità, Franco Colombo, Finizio, Bernasconi ecc. misero in imbarazzo più di una volta gli stessi tedeschi che, peraltro, non si peritavano di usare questi autentici criminali per lavori di “manovalanza”; la Decima M.A.S. (v.) capeggiata da Junio Valerio Borghese (v.), le Brigate nere, le SS italiane (v.) e le altre innumerevoli compagnie di ventura che imperversarono in quei mesi in Italia non furono per niente inferiori ai nazisti nell'uccidere, nel torturare, nell’incendiare i villaggi indifesi e nel compiere ogni sorta di violenze sulle inermi popolazioni.

La R.S[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 124

Brano: Arditi Ufficiali, Reparto

all’ultimo respiro, fino all’ultima stilla di sangue ».

Confluirono nel R.A.U. circa 200 ufficiali, che furono poi impiegati in azioni antipartigiane nelle zone di Torino e di Vercelli. Nella notte del

29.3.1945, alcuni di essi catturarono

4 partigiani della Divisione Autonoma «Monferrato» (Mario Brusa Romagnoli, Francesco Bena, Giuseppe Gardano e Vittorio Suman), che avevano appena compiuto un sabotaggio contro un convoglio tedesco nel tratto BianzéLivorno Ferraris, sulla linea ferroviaria MilanoTorino. Il Brusa Romagnoli era rimasto gravemente ferito e i suoi tre compagni stavano cercando di metterlo in salvo. All'alba del 30 marzo, i 4 partigiani furono fucilati, sulla piazza principale di Livorno Ferraris, da un plotone del R.A.U[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 112

Brano: [...]el tipo leggero e medio (v. Ariete e Centauro) che i soldati sarcasticamente chiamavano « scatole di sardine ».

In nessun paese, compresa l’Unione Sovietica, i partigiani ebbero mai divisioni o anche soltanto brigate corazzate, anche se alcune formazioni (in U.R.S.S. e in Jugoslavia) disponevano di qualche carro armato e di mezzi blindati. Per contro, unità militari dotate di carri armati furono spesso impiegate dai tedeschi nelle repressioni antipartigiane.

Di Vittorio, Giuseppe

N. a Cerignola (Foggia) l’11.8.1892, m. a Lecco il 3.11.1957.

Figlio di braccianti, rimasto orfano a 8 anni fu costretto a lavorare nei campi, conoscendo assai precocemente la fatica, la fame, lo sfruttamento della condizione bracciantile. A 12 anni era già membro del sindacato dei contadini, a 13 faceva parte del comitato direttivo della Lega contadini e braccianti, a 16 fondò il Circolo giovanile socialista di Cerignola divenendone segreta

rio. Sotto la sua direzione, rapidamente il circolo assunse caratteri di massa raggiungendo i 600 iscritti, mentre alt[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 475

Brano: [...]Bassano » stabilì posti di avvistamento e sparuti nuclei di sicurezza nei punti chiave del confine che, data l’altitudine, era già abbondantemente ricoperto dalla neve. Ciò stava a significare la convinzione da parte nazifascista di non dover temere massicce pressioni alleate per i mesi invernali. L'autunnoinverno 194445 si profilava dunque con tinte assai fosche: sparsi in borgate da cui il maltempo rendeva improbo muoversi, braccati da squadre antipartigiane del « Bassano », tempestati dalla campagna propagandistica di Salò che inondava la montagna di volantini lanciati dagli aerei e invitanti alla resa, le formazioni partigiane rimasero compatte, ma a prezzo di duri sacrifici e con determinazione disperata. Il 10 novembre, il noto proclama del maresciallo Alexander (v.) diffuso dalla radio giunse come una mazzata su questi uomini che non avevano più mezzi per assicurarsi una difesa da eventuali

assalti prolungati, vestivano ancora i panni estivi, dovevano sfamarsi in un ambiente dove la stessa popolazione aveva appena di che sopravvivere.

[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 77

Brano: [...]uppo industriale del paese secondo le esigenze della Casa torinese, dell’industria di Stato e delle holdings internazionali a queste collegate.

Il patto D.C.Stato si concretizzò nell’ottenere la impunità politica per la burocrazia statale (civile e militare), bloccando tutte le pur possibili iniziative di epurazione. Come contropartita, la D.C. potè contare sulla più ampia collaborazione dello Stato per emarginare le sinistre. Le persecuzioni antipartigiane, il « vallettismo » nelle fabbriche (private e di Stato), lo « scelbismo » e tutta l’ondata reazionaria che caratterizzò la vita italiana negli anni Cinquanta fino al governo di centrodestra Tarn* broni, furono i frutti vistosi della

II Movimento sociale italiano (v.) non avrebbe avuto alcuna possibilità di affermarsi come forza parlamentare se non avesse potuto contare, oltre che sul consenso dei governi U.S.A. e sulle simpatie del Vaticano, sull’appoggio finanziario di gruppi industriali e sul sostegno dell’apparato statale. La legalizzazione del neofascismo rispondeva anche alle aspiraz[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine antipartigiane, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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