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Il segmento testuale africanista è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 19Entità Multimediali , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 11

Brano: [...] ad Algeri. Il 10 novembre la battaglia cessava anche a Orano e, 1*11, nel Marocco. Gli sbarchi continuarono anche nei giorni seguenti e le forze dell’ex esercito francese (150.000 uomini) si misero a disposizione degli Alleati.

Africanismo

Particolare indirizzo della politica estera italiana, inteso alla conquista coloniale dei territori africani, negli anni che vanno dal 1880 sino al crollo del regime fascista. Il fascismo giocò la carta africanista con particolare abilità, conquistando un « impero » e teorizzando il mal d’Africa (pungente nostalgia degli italiani verso « le mete che già furono delle legioni romane », secondo un’espressione mussoliniana).

L’A. può definirsi come l’ideologia che fu la molla di quel « colonialismo straccione » dello stato sabaudo. Sue principali tappe furono: 1) l’occupazione di Massaua del 1885, seguita dal massacro di Dogali del 26.1.1887. In questa avventura si lasciò trascinare il ministero Depretis, con la netta opposizione dei socialisti che avevano il loro rappresentante alla Camera in Andrea Cos[...]

[...]ogali del 26.1.1887. In questa avventura si lasciò trascinare il ministero Depretis, con la netta opposizione dei socialisti che avevano il loro rappresentante alla Camera in Andrea Costa; 2) la spedizione crispina del 18951896, culminata nel disastro di Adua dell’1.3.1896. Il Crispi puntava a distogliere, con l’impresa africana, l’attenzione dell’opinione pubblica dalle sue pesanti responsabilità nello scandalo della Banca Romana; 3) la ripresa africanista nel 1911, con Giolitti primo ministro, che si concretizzò nell’occupazione di Tripoli; 4) la guerra etiopica per la conquista deH’impero, promossa dal fascismo nel 1936.

Si veda la voce Colonialismo e anticolonialismo in Italia.

L’A., fin dagli inizi, fu un aspetto tipico dell’imperialismo italiano. Spronato e sorretto dalle ambizioni del re Umberto, si sviluppò parallelamente alla grande industria italiana che aveva bisogno di nuovi sbocchi economici, di un sempre maggiore ritmo di produzione. Illuminanti, in proposito, sono le considerazioni di Lenin. Egli scrisse:

« L'Italia democ[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 720

Brano: [...]i voglia o no, un eroe nel Malawi, anche sotto M. Banda, il solo uomo di stato africano ad avere rapporti diplomatici col Sudafrica) .

Nel 1887 l’“lmvo” scriveva: « Noi predichiamo la subordinazione ai superiori ». Nel 1888 J.L. Dube, fondatore del Congresso africano del Natal, si recò negli Stati Uniti, dove accettò la politica da “Zio Tom” di Booker T. Washington. Contro questa linea, nel 1892 l’ex metodista M. Makone fondò la Chiesa etiope africanista Pan.

Durante la guerra angloboera del 18991902 ST. Plaatje (più tardi autore di “Mhudi”, storia della lotta fra i matabele e i boeri, e di “Vita nativa in Sudafrica”, storia della rovina causata dal decreto sulla terra del 1913) fu un traduttore in mafeking per il Duca di Connaught. Nel 1912 egli fu tra i fondatori del Congresso nazionale africano.

Prima della unione delle quattro colonie, J.L Dube, direttore del llanga Lase Natal (“Il sole del Natal”) e Martin Luthuli fondarono nel 1904

I

f

John Chilembwe e la sua famiglia

720



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 616

Brano: [...]ntrali, furono costrette a sciogliersi. La reazione militare fu comunque determinante nella caduta del governo, avvenuta un mese più tardi. Si trattava di un esercito coloniale che, al suo rientro nella metropoli, era andato gradualmente trasformandosi in guardiano dell’ordine pubblico o in difensore di torbidi interessi economici nel Nordafrica (fino a far esplodere una guerra che dissanguò ed esasperò il paese) e a creare un gruppo [l’esercito africanista) molto incline all’intervento politico. Appunto questo gruppo comprendeva fra i suoi membri il generale Miguel Primo de Rivera, il cui partito [Union Patriótica) svol* gerà nel paese un ruolo importante, il generale Sanjurjo (18721936) e infine il giovane generale Francisco Franco (v.).

La crisi monarchica era ormai tale che a determinare la caduta della monarchia bastarono le elezioni municipali del 13.4.1931, nelle quali risultarono trionfatori i candidati repubblicani. Per salvare la corona, Alfonso XIII aveva già tentato di imporre nel 1923 la dittatura di Miguel Primo de Rivera.

Qu[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 135

Brano: [...]questa fase, a illuminanti intuizioni circa gli obbiettivi della lotta di liberazione, si unirono gravi errori politici che vennero via via indebolendo il suo potere e il suo prestigio, fino al colpo di stato del febbraio 1966 che rovesciò Nkrumah senza che nessuno nel Ghana si sollevasse a difenderlo.

Da allora Nkrumah visse in esilio nella vicina Guinea, dove si spense a 63 anni a causa di male incurabile.

Giudizi su Nkrumah

Secondo l’africanista Yves Benot, « rendere giustizia a una personalità come quella di Nkrumah non significa pesarla su una bilancia per calcolare e misurare ciò che egli ha fatto di bene o di meno bene; significa apprezzare, al di là degli errori commessi e delle sconfitte subite, ciò che di vivo rimane delle sue ideechiave che furono alla base di tutta la sua azione, ciò che rimane di un pensiero politico che è stato tra i più coscienti e rigorosi di tutta l'Africa nera contemporanea ».

Delle ideeforza di Nkrumah alcune restano intatte e di grande attualità. La prima è quella dell 'unità panafricana, da lui c[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine africanista, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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