Il segmento testuale accademismo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti. Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 168Entità Multimediali , di cui in selezione 6 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali) |
da [Sinfonia in Si bemolle maggiore No 1 opera 1 / Igor' Fëdorovič Stravinsky . Sinfonia per piccola orchestra No 1, Le Printemps / Darius Milhaud. A Simple Symphony opera 4 / Benjamin Britten], p. 2Copertina (Disco vinile
Brano: [...]poca, piena di contraddizioni : e benché non si possa dire che egli abbia seguito il mutare continuo della moda, certamente egli ha lottato continuamente per la ricerca di un linguaggio sincero e questa ricerca lo rende diverso in ciascun periodo della sua attività creatrice.
In questa Sinfonia in mi bemolle maggiore è ancora chiara la derivazione da RimskyKorsakov e da Glozunov ma gli basteranno pochi anni per cancellare qualsiasi residuo di accademismo e per scrivere con tutta la forza del genio, L'Uccello di fuoco, Petruscka, e soprattutto la delirante Sagra della Primavera, che resta uno dei lavori più rivoluzionari della storia della musica.
Ma nulla di tutto questo o quasi nulla, si nota ancora in questo lavoro, che Stravinsky portò a termine nel 1907, a venticinque anni, mentre studiava uncora con RimskyKorsakov.
Il compositore francese Darius Milhaud è nato nel 1892 a AixenProvence. Fu uno degli enfants terribles della musica moderna, quando questa, dopo la prima guerra mondiale, entrò nella vita della cultura europea al seguito[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 116
Brano: [...]n’architettura in cui riconoscere e con cui simboleggiare il proprio potere. Il destino di una tendenza interclassista come il razionalismo è quello di trovare l’appoggio di una borghesia illuminata, senza avere poi lalleanza delle classi popolari quando la borghesia l’abbandona. In questo senso la colpa da addebitare all’Unionè Sovietica non è tanto quella di aver respinto l’architettura razionalistica, quanto quella di averla sostituita con un accademismo reazionario.
Un giudizio sulla vicenda dell’architettura moderna in Italia durante il fascismo e sul peso più o meno determinante che il fascismo stesso esercitò sul suo sviluppo, va espresso alla luce di queste valutazioni a scala europea del fenomeno. Da un bilancio sia pure sommario del confronto, si può concludere che il fascismo — come specifica vicenda storica di una ristretta élite totalitaria — ha costituito una componente secondaria di questo processo, che ritrova invece le sue ràdici più vere (che sono poi anche quelle del fascismo stesso) nell'arretratezza della situazione econo[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 551
Brano: [...]
(1904). Nel 1905 pubblicò Le Roi Bombance, una satira contro la democrazia, e in quello stesso anno fondò la rivista Poesia.
Dal romanticismo al futurismo
Nel 1908, giunto a Trieste per il funerale della madre di Guglielmo Oberdan, tenne un comizio irredentista e fu arrestato dalla polizia austriaca.
Il 20.2.1909 pubblicò sul quotidiano francese « Figaro » il primo Manifesto del futurismo (v. Futurismo), un grido di rivolta contro l’accademismo imperante in tutte le arti e soprattutto in letteratura.
Tutto il vecchiume, proclamava il manifesto, deve essere spazzato via per lasciare il posto a un’arte nuova che esalti il dinamismo della vita moderna nel mito della macchina: « Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli! Perché dobbiamo guardarci alle spalle se vogliamo sfondare le misteriose porte dell’impossibile? ».
È indubitabilmente a questa carica rivoluzionaria che Antonio Gramsci pensava quando scriveva suU'Ordine Nuovo del 5.1.1921, a proposito dei futuristi: « Hanno avuto la concezione netta e chiara che l’epoca nostr[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 490
Brano: [...]09; architetto. Nel 1928 si iscrisse alla Facoltà di Architettura di Milano con gli amici Gian Luigi Banfi (Milano 1910Mauthausen 1945), Enrico Peressutti (Pinzano di Tagliamento 1908Milano 1976) ed Ernesto Nathan Rogers (Trieste 1910Gardone 1968) con i quali, dopo la laurea conseguita nel 1932, diede vita allo studio B.B.P.R.. Durante gli anni difficili del periodo fascista il gruppo si impose per serietà di metodo e ri
gore formale contro l’accademismo e il monumentalismo dell’architettura di regime, rifacendosi alle voci internazionali più nuove e in particolare al razionalismo europeo (v. Architettura e fascismo).
Fin dal 1937 (allorché parteciparono al Congresso Internazionale di Architettura moderna, svoltosi a Parigi) Belgiojoso e Banfi subirono controlli da parte della polizia politica del regime e dopo T8.9.1943 Belgiojoso militò nel Partito d’Azione clandestino, partecipando alla redazione e alla diffusione del giornale “Italia Libera” e collaborando alla lotta partigiana. Arrestato il 21.
3.1944, dopo un mese nel carcere di S[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 258
Brano: [...]e nel 1913 esordì con una prima mostra personale a Firenze. Influenzato dai futuristi, fu interventista, volontario nella Prima guerra mondiale, ardito e decorato al valore. Nel 1920 pubblicò un diario [Il libro del teppista) .
Nell’immediato dopoguerra, superata l’infatuazione futurista, elaborò una propria originale visione pittorica (con elementi tratti sia da Cézanne che dal Quattrocento fiorentino) che lo portò a contrapporsi di fatto aN’accademismo e al monumentalismo fascista, facendolo cantore di una umanità povera e dolente, cronista di scene di vita popolana. Bene accetto da quei circoli intellettuali fascisti che si dichiaravano “antiborghesi” (v. Maccari, Mino) , venne chiamato a far parte della redazione di riviste come “Il Selvaggio” e “Il Bargello”. Pubblicò anche un libro di poesie [Via Toscanella) e uno di ricordi bellici
[Dentro la trincea, Roma 1934), raccogliendo numerosi riconoscimenti. Nel 1935 ebbe affidato l’incarico di decorare la nuova Stazione ferroviaria di Firenze con due murali, il che fece di lui uno dei più [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 173
Brano: [...]900 » tornò poi a circolare con periodicità mensile, per cessare definitivamente nel giugno 1929.
Elitaria e cosmopolita, la rivista presentò per prima in Italia Joyce e Virginia Woolf, proponendosi di sprovincializzare la cultura italiana e di far conoscere questa in Europa. Pur non criticando la politica fascista, polemizzò con la retorica dell’arte littoria e contrappose all’asfittico nazionalismo una modernità stilistica che, ripudiando l’accademismo della cultura ufficiale, cercava di collegarsi ai movimenti di avanguardia stranieri contemporanei.
Attribuendo al fascismo un valore di autentica rottura nei confronti degli schemi culturali ottocenteschi, nella « giustificazione » del primo numero della rivista Bontempelli poteva dichiarare che « nello stesso istante in cui ci sforziamo di essere europei ci sentiamo perdutamente romani ».
La sua libertà di posizione nei confronti del regime, col quale Bontempelli venne più tardi (193738) a trovarsi in contrasto, costò qualche noia alla rivista che però potè portare avanti abbastanza t[...]
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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine accademismo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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