Brano: [...]tturali del fenomeno della depersonalizzazione, ' Rivista sperim. freniatr.', suppl. vol. 83 (1959), pp. 343519, e G. VELLA, Il concetto di depersonalizzazione, Roma 1960. In prospettiva psicoanalitica: M. BOUVET, Dépersonalisation et relation d'objet, Parigi 1960 e N. PERROTTI, Aperçu théorique de la dépersonalisation, Parigi 1960 (entrambi estratti dal 21° congresso degli psicoanalisti di lingue romanze). Sui vissuti deliranti primari (primäre Wahnerlebnisse), sulla disposizione delirante (Wahnstimmung) e sulla percezione delirante (Wahnwahrnehmung) si veda K. JASPERS, Allgemeine Psychopatologie, Heidelberg 1959 (7' ed.: 1' ed. 1913), pp. 82 sgg. e B. CALLIERm, Aspetti piscopatologiciclinici della Wahnstimmung, in H. Kranz (ed.) Psychopatologie heute, Stuttgart 1962, pp. 72 sgg. Sul «mutamento pauroso » nella schizofrenia: C. F. COPPOLA, I limiti della schizofrenia, in ' Ospedale psichiatrico ', 25 (1957), pp. 259 sgg. e A. RUBINO e S. Pmo, Il mutamento pauroso nella schizofrenia, ' Il Pisani' 83 (1959), pp. 527 sgg. Per quel che concerne più propriamente il Weltuntergangserlebnis schizofrenico sono da ricor
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calissi culturali nella loro concreta dialettica di rischio psicopatologico e di mediata reintegrazione. Lo storico della cultura e l'antropologo non pos[...]
[...]' Rassegna di Studi Psichiatrici', 58 (1954), fase. 1; B. CALLIERI, Contributo allo studio psicopatologico dell'esperienza schizofrenica di fine del mondo, 'Arch. di Psicologia Neurologia e Psichiatria', 16 (1955), fase. IV e V. La applicazione della Gestaltpsychologie nello studio della percezione delirante schizofrenica è stata tentata da P. MATUSSEK, Untersuchungen über die Wahrnehmung: Veränderung der Wahrnehmungswelt bei beginnendem primäre Wahn, 'Arch. Psychiatr.' 189 (1952), p. 279 e 'Schw. Arch. f. Neurologie u. Psychiatrie', 71 (1952), pp. 189 sgg. e da K. KONRAD, Die beginnende Schizophrenie, Stuttgart 1958. Per il vissuto catastrofico negli stati epilettici v. R. H. STAUDER, Zur Kenntnis des Weltuntergangserlebnisses in den epileptischen Ausnahmezuständen, Arch. f. Psych., 101 (1934), pp. 762 sgg. Per
il delirio di negazione » (sindrome di Cotard degli autori francesi) negli stati depressivi si
veda il testo e i dati bibliografici in H. EY, Etudes psychiatriques, II, Parigi, 1950, pp. 427 sgg. Sulla cosiddetta areazione di Sa[...]
[...]i cela la feticizzazione delle partizioni specialistiche del sapere e la congiunta tendenza a dimenticare che proprio dalle terre di nessuno da esse lasciate senza statuto scientifico possono talora provenire stimoli decisivi per riproporre in nuovo modo i problemi della comprensione dell'uomo da parte dell'uomo.
Il discorso comparativo, di cui viene qui posta l'esigenza, può prender le mosse dal concetto di «vissuti deliranti primari» (primäre Wahnerlebnisse), introdotto in psicopatologia dallo Jaspers, cioè di vissuti deliranti non ulteriormente derivabili con i quali si annunzia l'accadere psicotico (15). La crisi ha un inizio repentino, inaugurandosi con una semplice « disposizione delirante » (Wahnstimmung)'in cui tutto ad un tratto il mondo quotidiano dell'abitudinario e dell'appaesato, dell'ovvio e del familiare, diventa problematico, segnalando un mutamento oscuro di significato che si pone in modo non eludibile e che tuttavia resta senza soluzione. Una malata di Sandberg diceva al marito: «E' accaduto qualche cosa, dimmi che cosa ». E alla domanda del marito su che cosa le stava capitando, rispondeva: «Non so, tuttavia c'è qualche cosa» (16). Questo qualche cosa porta la connotazione fondamentale di un mutamento dello stesso fondo operativo domestico che rende possibile il normale o[...]