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Il segmento testuale Vittorio Sereni è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 85Entità Multimediali , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 756

Brano: [...] strada l’intuizione che dietro il mito « rivoluzionario » fascista si nascondeva in realtà una dittatura capitalistica borghese (v. Antifascismo giovanile e studentesco).

« Campo di Marte »

Nel 1938, insieme ad Alfonso Gatto, Pratolini fondò la rivista Campo di Marte (edita da Vallecchi), che riuniva forze vive della cultura fiorentina e italiana. Ad essa collaborarono, tra gli altri, Giansiro Ferrata, Eugenio Montale, Carlo Emilio Gadda, Vittorio Sereni, Sandro Penna, Mario Luzi, Leonardo Sini sgalli, Piero Bigongiari, Carlo Bo.

In « Campo di Marte », Pratolini trasferì i motivi populistici già manifestati nel « Bargello », con in più il proposito di discutere a un livello più alto i problemi della cultura e dell’arte. In realtà, l’uso di un linguaggio prevalentemente ermetico vanificava in buona parte tali intenti, ma la rivista restava significativa testimonianza della situazione di isolamento e crisi in cui veniva a trovarsi quel gruppo di intellettuali sotto la soffocante cappa imposta dal regime. Per questo motivo le autorità fascist[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 707

Brano: [...]tri luoghi di lavoro, ma anche tra intellettuali e studenti: un gruppo di artisti si raccolse intorno a Vita giovanile, fondata da Ernesto

Il cardinale Schuster, arcivescovo di Milano, parla in piazza del Duomo durante una manifestazione fascista (28.10. 1935)

Treccani, una rivista che in seguito si chiamò Corrente di vita giovanile e infine Corrente (v.). Vi aderirono numerosi giovani intellettuali, tra cui Raffaele De Grada, Sergio Olmi, Vittorio Sereni, Giansiro Ferrata, Lucio Fontana, Alfonso Gatto ed Eugenio Curiel (che scriveva su «Corrente » con lo pseudonimo di Pangloss). Nel maggio 1940 la rivista venne soppressa dalla polizia.

Con l’entrata in guerra dell’Italia (giugno 1940) le manifestazioni spontanee di opposizione al fascismo si moltiplicarono. Il Tribunale Speciale comminò pene severissime a militari e a cittadini rei di aver espresso opinioni contrarie alla politica del fascismo, ma la crisi del regime era giunta a tale punto che né la sorveglianza poliziesca né la censura potevano soffocare il diffuso sentimento antifascist[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 332

Brano: [...]sare alle poesie 193746 di Giuseppe Ungaretti (Il Dolore, 1947); a Parole (193334) e Ultime cose (193543) e 1944 di Umberto Saba, appartenenti agli anni più duri del fascismo e della persecuzione razziale (e raccolte poi nel Canzoniere, 1945); alle poesie «civili» di Eugenio Montale degli anni Quaranta (in La bufera, 1946); a quelle di Salvatore Quasimodo e di Alfonso Gatto e di Cesare Pavese; o ad altre ancora di Sergio Solmi e Giorgio Caproni, Vittorio Sereni e Franco Fortini, Pier Paolo Pasolini e Roberto Rover si, ecc.

Il quesito, insomma, se e in che modo questi poeti « abbiano cantato la Resistenza », risulta assai scarsamente utile e produttivo. Le opere e gli autori che possono oggi autorizzare un discorso sui contenuti, sono da cercare semmai tra i minori, gli epigoni, i « neorealisti » nel senso più ristretto e limitativo della parola, che riempirono di sé e a suo tempo le antologie e le riviste e i premi di stagione (oltre a certi componimenti d’occasione che figurano anche, talora, nell’opera dei maggiori).

Meno arbitrario e meno i[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 684

Brano: [...]ente reazionaria, come qualcuno ha potuto credere.

Origini del gruppo

L’atto di nascita del gruppo può considerarsi una mostra di quattro artisti (Sassuxe Birolli, pittori, Giacomo Manzù e Luigi Grosso, scultori) alla galleria milanese delle Tre Arti (febbraio 1935). Erano tutti e quattro antifascisti. Nel caffè di San Raffaele, insieme allo scrittore Beniamino Joppolo, le tesi politiche e artistiche si intrecciavano. Con Luciano Anceschi, Vittorio Sereni, Giancarlo Vigorelli, negli studi e nelle case, l’informazione sui movimenti letterari (le riviste Soiaria di Firenze, e Circoli di Genova) si intrecciava con quella artistica (su Scipione, appena mancato, e Mafai, su Carlo Levi e il movimento torinese postgobettiano) e quella politica. I contatti si allargavano e si serravano. La politica antifascista diventò il cemento comune, anche se non tutti, pur partecipando di quelle idee, si impegnarono nell’azione clandestina. L’arrivo di Guttuso a Milano, nel 1935, impresse

slancio aH’impegno civile di quei giovani, che avevano ormai contatti co[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Vittorio Sereni, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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