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Il segmento testuale Vittorio Foa è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 100Entità Multimediali , di cui in selezione 12 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 586

Brano: [...]io esistente in Italia, a Torino: vennero arrestati Sion Segre,. Leone Ginzburg, Barbara Allason, Carlo Mussa Ivaldi, Camillo Pasquali, Giovanni Guaita e molti altri. Il 6.11.1934 Segre e Ginzburg (che di fatto era l’esponente principale del gruppo) furono condannati a 4 anni di carcere ciascuno. Renzo Giua sfuggì all’arresto riparando in Francia. Ciò che rimaneva del gruppo torinese sopravvisse grazie all’attività di Michele Giua, Massimo Mila, Vittorio Foa, Alfredo e Giannetto Pere///, Vindice Cavali era, Piero Zanetti e pochi altri scampati alle retate fasciste, ma a loro volta individuati, arrestati e condannati poco più di un anno dopo.

Il principale strumento di propaganda del movimento divenne il settimanale Giustizia e Libertà.

« Giustizia e Libertà » settimanale

Il primo numero uscì a Parigi il 18.5.1934, dopo il fallimento di una pubblicazione dal titolo II giornale degli operai e dedicata ai problemi dei lavoratori, che Rosselli aveva iniziato nel marzo 1934, prima ancora di uscire dalla Concentrazione antifascista, suscitando[...]

[...]razione antifa

scista di assumere una più drastica iniziativa rivoluzionaria in Italia. Nel frattempo l’Ovra portava a compimento la nuova operazione, cui già si è fatto cenno, contro l’organizzazione giellista torinese. Con il concorso del noto scrittore alla moda Dino Segre [Pitigrilli], il 15.5. 1935 la polizia mise le mani sui superstiti esponenti del movimento clandestino. Deferiti al Tribunale speciale, furono condannati: Michele Giua e Vittorio Foa, a 15 anni di reclusione; Vindice Cavallera e Alfredo Perelli, a 8 anni; Massimo Mila, a 7 anni; Giannotto Perelli e Augusto Monti, a 5 anni. Oltre 200 persone furono coinvolte negli arresti e incarcerate per periodi più

o meno lunghi, tanto che l’operazione pose praticamente fine a quella che si può definire la « seconda organizzazione italiana » di G.L.. Da allora il movimento rimase confinato nei suoi nuclei all’estero.

Guerra di Spagna

La lotta armata antifascista in Spagna, provocata nel luglio 1936 dalla rivolta militare di Franco, riaccese in Rosselli e nei suoi compagni spera[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 221

Brano: [...]uturi capi della Resistenza giellista nel Pinerolese), Rollier prelevò armi dalle caserme della vai Pellice e contribuì all’organizzazione dei primi gruppi partigiani azionisti. Negli stessi giorni l’ospitale casa di Torre Pel

lice dei Rollier (il padre Enrico, Mario e Rita, il fratello Guido e Jaqueìine) fu il punto di riferimento del/ gruppo dirigente del Partito d’A^tóne piemontese (G. Agosti, Mmio Andreis, Sandro Delmastro, Giorgio Diena, Vittorio Foa, Carlo Mussa Ivaldi, F. Momigliano, F. Venturi), che vi prese la decisione di dare vita alle formazioni “Giustizia e Libertà”. Tra agosto e settembre casa Rollier accolse anche Altiero Spinelli, Michele Giua, Dante Livio Bianco, Leo Valiani, Guglielmo Jervis, Ada Gobetti; poi la direzione del Partito d’Azione piemontese tornò a Torino.

L’“ Unità Europea"

Nel primo inverno della Guerra di liberazione Rollier (che non aveva lasciato il suo lavoro al Politecnico) fu assorbito dall’attività politica e culturale. Il 19.12.1943 fu tra i protagonisti del convegno di Chivasso (v.), nel quale es[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 24Frontespizio ed avvertenze (Monografia/libro

Brano: V.Dep. Dott. Vittoria De Paima Pubblicista.

V.Fo. On. Dott. Vittorio Foa

Condannato dal Tribunale speciale. Durante la Guerra di liberazione, rappresentante del P.d’A. presso il C.L.N.A.I..

W.Fu. On. Valdo Fusi

Gài segretario della F.U.C.I. di Torino. Membro del Comando regionale militare piemontese. Vicepresidente dell’Associazione granatieri in congedo di Torino.

V.F.V. Dott. Valentina Fernàndez Vargas

Direttrice dell'istituto di Sociologia « Jaime Balmes » di Madrid.

V.Ge. Prof. Valentino Gerratana

Comandante di G.A.P. a Roma. Membro della segreteria dell’istituto Gramsci.

V.Ma. Vincenzo Marini

Comandante partigiano. Commissario del C[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 123

Brano: [...]e nuove ricerche documentarie a Washington e a Londra, rivelato operanti nel senso di una prevalenza conservatrice. Le nuove energie emergenti dalla società meridionale non poterono, cioè, controbattere l’influenza di quelle tradizionali, rafforzate dalia presenza in loco della monarchia, e ne venne un grande, se non decisivo, stimolo alla vittoria nazionale della continuità rispetto alla rottura. Già allora uno dei più acuti militanti politici, Vittorio Foa, l'aveva visto, e in un suo saggio fondamentale del 1947 lo aveva confermato, con una lucidità che il tempo non ha appannato. Non, dunque, le manovre regie intorno all’8 settembre, ma tutto il peso combinato delle forze economiche, sociali e politiche conservatrici del Sud e degli interessi e pregiudizi inglesi, nonché delle iniziative di inserimento nel governo dei comunisti (dall’interno, dunque, degli innovatori) minarono l'idoneità della Resistenza a portare i propri ideali al successo.

Comunità contadina e partigiani

Sulla bilancia sembrano pesare in senso inverso, per quasi tutto [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 88

Brano: [...]1927 i due coniugi furono rinviati con foglio di via obbligatorio a Cuneo, dove aprirono una bottega di legna e carbone, continuando la cospirazione antifascista.

In collaborazione con Carlo Bava e Giovanni Barale, per incarico del Partito comunista e del Soccorso Rosso Internazionale organizzarono l’espatrio clandestino di numerosi antifascisti, finché nel 1935 vennero arrestati con altri compagni comunisti e gi eli isti: Vindice Cavali era, Vittorio Foa, Massimo Mila ecc.. Dopo mesi di carcere a Roma (l’Aimo a Regina Coeli e Maria Renaudo alle Mantellate), furono deferiti al Tribunale speciale, ma entrambi furono assolti.

AH’indomani deU'8.9.1943 “Cloto” e Giasone (nome di battaglia di Giuseppe Aimo) parteciparono attivamente alla Guerra di liberazione, operando continuamente nel C.L.N. e a contatto con le formazioni garibaldine del Cuneese.

Dopo la Liberazione continuò a operare nel movimento democratico a Cuneo, a fianco del marito designato dal C.L.N. vicesindaco della città.

P.Bu.M.Ca.

Renaudo, Tommaso

Gino. N. a Borgo San[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 39

Brano: [...]mo, Benedetto Croce, Luigi Salvatorelli, Nello Rosselli. Nel 1929, avendo scritto una lettera di solidarietà a Benedetto Croce per il suo discorso in Senato contro i Patti Lateranensi, fu licenziata dall’insegnamento. Intanto, entrate in vigore le leggi eccezionali fasciste, partecipò attivamente all'opera clandestina del gruppo torinese di « Giustizia e Libertà», che fece capo successivamente ai suoi giovani amici Mario Andreis, Leone Ginzburg, Vittorio Foa.

Tra il 1930 e il 1934 la sua casa divenne abituale luogo di incontro di intellettuali antifascisti. B.A. ebbe incarichi cospirativi delicati: tenne il collegamento tra Milano e Torino; fu inviata a Chambéry per una missione segreta; a Piacenza per un tentativo, poi fallito, di fare evadere Ernesto Rossi dal carcere. Arrestata nel 1934 in occasione dei processo di Ginzburg e di Sion Segre, fu detenuta per alcuni mesi. Durante gli anni del fascismo trionfante mantenne integro il suo atteggiamento di ferma opposizione al regime. Le illusioni e le delusioni,

il pensiero e l’azione suoi e d[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 204

Brano: [...]e prive di legami; prive

perfino di quell’orientamento organizzativo embrionale e spontaneo che gli altri partiti potevano ritrovare nella loro vecchia struttura prefascista. Frattanto uscivano dalle carceri o rientravano dal confino i protagonisti dell’attività di « Giustizia e Libertà » condannati negli anni dal 1931 al 1936: Bauer, Rossi, Fancello, Michele Giua, Alfredo Pere///', Luigi Scala, Vindice Cavallera, Massimo Mila, Augusto Monti, Vittorio Foa. Altri, come Mario Andreis, Franco Venturi, Duccio Galimberti, Giorgio Agosti, lavoravano intensamente a ricucire la trama dei contatti.

Nella Resistenza romana

In tale groviglio di difficoltà andavano formandosi, nell’estate del 1943, le organizzazioni politiche che tendevano a costituire una rappresentanza unitaria deH’antifascismo, per i compiti che le nuove condizioni prospettavano. A Roma, dopo le intese e le consultazioni comuni avvenute tra il luglio e l’agosto, si arrivò a quel comitato che il 9 settembre potè costituirsi ufficialmente come Comitato di liberazione nazionale (C.L[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 209

Brano: [...]artino caldeggiò allora — e concluse — l’abbinamento della mozione di Lussu con quella di Codignola: la mozione, così unificata, ottenne 120.000 voti, contro

i 70.000 della mozione Lombardi e i 30.000 di quella formulata da Salvatorelli. Gli assenti e gli astenuti risultarono portatori di

67.000 voti, rilevando così lo stato di incertezza e di disorientamento del partito. Parri considerò di doversi dimettere dal Partito d’Azione. Lombardi, Vittorio Foa e Manlio Rossi Doria, aderendo all’invito di Lussu, aggiunsero i loro nomi alla lista di maggioranza, per « reagire alle tendenze centrifughe e per collaborare all’unità del partito ». Codignola si adoperò per facilitare la composizione di una direzione unitaria e Lussu potè presentare al Congresso la lista dei candidati al Comitato centrale, che vennero eletti alla unanimità. Alle correnti fu attribuita una rappresentanza proporzionale negli organi direttivi nazionali. Fernando Schiavetti, su proposta di Lussu, venire eletto segretario politico e direttore del quotidiano « Italia Libera », o[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 210

Brano: Azione, Partito d’

tict) net paese. Alle elezioni del 2.6.1946

il partito raccolse soltanto 333.758 voti, avendo eletti nei collegi circoscrizionali soltanto 2 deputati e precisamente i dirigenti del Partito Sardo d'Azione, Mastino e Lussu (quest’ultimo, dopo la sua uscita dal governo, si era dedicato in particolare alla organizzazione e alla mobilitazione delle forze sardiste); e altri 7 nel collegio nazionale: Vittorio Foa, Riccardo Lombardi, Fernando Schiavetti, Alberto Cianca, Tristano Codignola, Piero . Calamandrei, Leo Valiani. Anche 1 Ugo La Malfa — dimessosi dal governo — aveva abbandonato il partito e si era presentato in una lista del « Movimento Repubblicano Democratico », capeggiata da Ferruccio Parri.

Nel governo (ove Alberto Cianca e Marìò Bracci dal 20.2.1946 avevano sostituito rispettivamente Lussu e La Malfa era già in atto la crisi che avrebbe segnato — nel 1947 — la fine della coalizione ciellenistica. La caduta del governo Parrl, nel dicembre 1945, aveva accelerato lo sfaldarsi del Partito [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 815

Brano: [...]scismo

Nel 1923 fu trasferito al Liceo « Massimo D’Azeglio » di Torino. Qui strinse amicizia con Piero Gobetti, prese a collaborare a « Rivoluzione liberale » e al « Corriere della Sera » di Luigi Albertini. Antifascista e ottimo insegnante, seppe guadagnarsi l’affetto e la fiducia dei suoi

Augusto Monti in una foto segnaletica fattagli nel carcere di Civitavecchia (1.3.1939)

allievi, tra i quali si ricordano Leone Ginzburg, Renzo Giua, Vittorio Foa, Massimo Mila, Giancarlo Paletta, Giulio Einaudi, Cesare Pavese. Con alcuni dei suoi allievi aderì al movimento di « Giustizia e Libertà » (v.).

Allontanato dall'insegnamento nel 1932 per la sua aperta opposizione al fascismo, fu arrestato nel 1934. Nel maggio 1935 fu nuovamente arrestato e deferito (con altri compagni del movimento giellista torinese) al Tribunale speciale che nel febbraio 1936 lo condannò a 5 anni e 1 mese di reclusione. Fu detenuto nel carcere di Civitavecchia.

Scampato alle ricerche dei fascisti durante i venti mesi della repubblica di Salò, alla Liberazione fu desi[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Vittorio Foa, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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