Brano: [...], a cura di A. Porta, Milano, Feltrinelli, 1979, prendo qui spunto come da quello recentemente piú discusso, ma sono ora usciti anche: Nuovi poeti italiani. 1, curatori vari, Torino, Einaudi, 1980; Poesia uno, a cura di M. Cucchi e G. Raboni, Milano, Guanda, 1980, mentre al momento in cui scrivo non è ancora apparso l'Almanacco dello Specchio per il 1980, in cui Mondadori presenta annualmente un'ampia rassegna poetica. L'antologia curata da Pier Vincenzo Mengaldo che cito nel testo è Poeti italiani del Novecento, Milano, Mondadori, 1978; su di essa si possono confrontare gli interventi di R. Luperini e dello stesso Mengaldo in « Belfagor », 31 marzo e 31 luglio 1979.
NOTERELLE E SCHERMAGLIE 725
mediocrità o meno di ciò che si presenta, e importante è diventato il fatto stesso del presentare: tutti poeti, quindi.
C'è qualcosa di allegro e spavaldo, in tutto questo, che non può non suscitare simpatia, specie quando si pensi alla seriosità che molte volte aduggia il mondo della cultura; cosí come fa piacere pensare a questo largo interesse, a questo v[...]
[...] non poco a scapito di un sereno giudizio.
Troppo lungo sarebbe l'elenco dei volumi pubblicati in questi ultimi anni, e anche limitandosi alle antologie chi volesse aggiornarsi sul fenomeno della poesia attuale può sentirsi a ragione scoraggiato; basti dire che il volume Poesia degli anni Settanta, a cura di Antonio Porta, contempla 85 poeti per una decina d'anni (non solo giovani, certo), contro i 51 che leggiamo nella antologia curata da Pier Vincenzo Mengaldo e relativa a tutto il Novecento; cronaca e storia, naturalmente, ma il rapporto non pare comunque un po' sproporzionato? Ci sono fra questi poeti persone che a trent'anni hanno già pubblicato tanti versi quanti Ungaretti o Montale in una vita; se questo è anche un risultato di poetica (l'accumulazione, tanto piú se dell'informe, sembra essere diventata un preciso canone espressivo), bisogna riconoscere che non è estranea ad esso un'intenzione che non ha niente a che vedere con la poesia e che è appunto moda e volontà di presenza.
Ha scritto Sergio Antonielli in un saggio recente, e pur tra f[...]