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Il segmento testuale Unione nazionale è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 109Entità Multimediali , di cui in selezione 26 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 761

Brano: [...]ti tornati a casa, avevano visto aumentare regolarmente il loro elettorato. A partire dal 1927, l'abbandono della loro partecipazione al governo li aveva messi in grado di condurre una opposizione ancor più risoluta, fra l’altro sfruttando abilmente la sco

perta di grossi scandali bancari. Nel 1930 essi raggruppavano il 37% dell'elettorato ginevrino.

A Ginevra, parallelamente, si affermava col 10% dei voti un partito a carattere fascista [VUnione nazionale), beneficiando di simpatie e compiacenze negli ambienti spaventati dalla crescita socialista. Il 9.11. 1932 l'Unione nazionale organizzò una « messa in pubblica accusa » dei capi socialisti. Dopo aver vanamente chiesto che la provocatoria manifestazione venisse proibita, i socialisti cercarono di parteciparvi in massa, ma ne furono impediti dalla polizia, rinforzata da un reparto di giovani militari che, assurdamente mobilitati in una circostanza del genere, spararono con fucili mitragliatori e moschetti sulla folla, uccidendo ben 13 persone. Manifestanti e dirigenti socialisti vennero poi tradotti davanti al Tribunale federale e condannati a pene detentive. Un anno dopo, L. Nicole divenne capo del primo governo cant[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 435

Brano: [...]ssai ampie; lo sciopero dei portuali del 1956 nella stessa città, che costò la vita di 49 africani; la rivolta di Mueda del 16.6.1960, annegata nel sangue di circa 500 africani massacrati.

La repressione portoghese, particolarmente violenta, portò il movimento nazionalista a organizzarsi all'estero, nella forte emigrazione mozambicana. Nella Rhodesia venne costituita la Udenamo (Unione democratica nazionale del Mozambico), nel Malaxi la Mano (Unione nazionale africana del Mozambico) e, infine, I’ Unami (Unione africana del Mozambico indipendente), costituita nell'allora Tanganika. Dal canto loro gli studenti fondavano nel 1961 VUnemo (Unione nazionale degli studenti mozambicani).

La frantumazione deH’emigrazione e delle molte organizzazioni impedì in effetti lo sviluppo di una lotta nazionalista unitaria, finché la Conferenza delle organizzazioni nazionaliste delle colonie portoghesi, tenutasi a Casablanca nel 1961, decise la loro fusione in una unica organizzazione, il Frelimo.

Il primo congresso del Frelimo ebbe luogo a Dar es Salaam dal 23 al 28.9.1962. Nel corso di esso venne steso un programma fondato sull'organizzazione unitaria di un forte movimentò di massa e sulla costituzione di una rete organizzata clandestina aH'interno d[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 678

Brano: [...]divennero a lor volta veri e propri partiti. Il luxemburghiano S.D.K.A.P. e L. e il P.S.P.sinistra formarono un fronte comune, trascinando nella lotta, insieme agli operai delle città, i braccianti agricoli che incitavano le masse contadine a sollevarsi contro i grandi latifondisti.

Dopo la fallita rivoluzione russa del 1905 si ebbe anche in Polonia un riflusso del movimento operaio organizzato. La borghesia polacca promosse il sorgere di una Unione nazionale operaia che, da posizioni di destra, scatenò in tutto il paese una lotta fratricida, cui si aggiunsero numerose serrate padronali che provocarono raffamamento della popolazione per stroncare il movi' mento operaio. S.D.K.P. e L. e P.S.P.sinistra cercarono di sfruttare tutte le possibilità legali per svilupparsi e portare avanti azioni di massa, ma i due partiti erano ancora divisi da profonde divergenze ideologiche.

Negli anni che precedettero la Prima guerra mondiale si ebbe una ripresa del movimento rivoluzionario polacco, soprattutto dopo il massacro di oltre 500 operai avvenuto nelle m[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 31

Brano: [...]vo di lotta contro la dittatura.

Il fascismo vi si organizzò solo nel luglio 1922 e le tessere che vi vennero distribuite non superarono mai il numero di 800 all’anno. Molti furono gli alfonsinesi condannati dal Tribunale speciale; altri emigrarono; alcuni accorsero a combattere nelle Brigate Internazionali in Spagna, e uno nella colonna « Rosselli ».

Nella Guerra di liberazione

Nel 1943 si costituì ad A., fra i. primi, un comitato di « Unione nazionale », al quale aderirono comunisti, anarchici, repubblicani e socialisti. Quando, più tardi, questo si trasformò in Comitato di liberazione nazionale, vi parteciparono anche i cattolici. Dopo I'8.9.1943 A. diventò uno dei più impegnati centri di Resistenza, per l'ampiezza assunta dalla adesione popolare e dall’organizzazione partigiana, per la continuità delle lotte e per la vasta mobilitazione delle masse femminili. Tra le azioni più importanti sono da ricordare: alla fine del luglio 1944, la manifestazione di 600 donne guidate da Seconda Margotti, per salvare dalla forca il. gappista Bolognesi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 231

Brano: [...]anti!”. « Difendiamoci! », fu il drammatico appello del 27 aprile.

Durante la campagna elettorale si fronteggiarono aH’interno del partito gli astensionisti (Zerbini, Pulcini, Russo) e i fautori della partecipazione alle elezioni (Vernocchi, Velia, Bonelli). L’Unione socialista romana scelse l’elettoralismo, che era in maggioranza. Nonostante la eccezionale mobilitazione, con una media di sei comizi al giorno, il P.S.I., isolato di fronte all’Unione nazionale composta da liberali, riformisti, radicali e governativi (alla quale andarono 84.363 voti e 7 eletti), ottenne soltanto 50.635 voti ed ebbe 4 eletti (Monici, Velia, De Angelis, Sardelli). I popolari ottennero 44.712 voti e 3 eletti, i repubblicani 12.743 voti e 1 eletto, i comunisti 8.400 voti.

Prime lotte contro il fascismo

La risposta alla violenza fascista, che si moltiplicava a Roma e in provincia (a Monterotondo, a Viterbo) fu poco coerente, divisa fra chi pensava di proteggersi con lo scudo del Parlamento e chi invece proclamava la necessità dell’autodifesa. In quest'ottica più co[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 266

Brano: [...]eso patriottismo risorgimentale, non si lasciò invischiare nelle pastoie del nazionalismo e, mentre il fratello Carlo si orientava

verso il socialismo, egli rimase ancorato all’idea liberale. Non esitò tuttavia a criticare aspramente il liberalismo tradizionale, cui rimproverava l’iniziale condiscendenza verso il fascismo, così esiziale per le sorti della democrazia italiana.

Nel 1924 fu tra i firmatari del manifesto per la fondazione deH'“Unione nazionale delle forze liberali e democratiche”, promossa da Giovanni Amendola. L’anno successivo collaborò alla redazione del “Non Mollare!” (v.).

Arrestato a Firenze nella primavera del 1927, il 3 giugno fu assegnato per 5 anni al confino e inviato a Ustica.

Di fronte al fascismo — sosteneva Nello — nemmeno lo studioso più remoto da ogni interesse politico può mantenere o simulare un atteggiamento di indifferenza.

A chi, per incarico di Benito Mussolini, gli proponeva la libertà purché dichiarasse di rinunciare aH’impegno politico, rispose nei seguenti termini: « Rivendico da liberale convint[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 270

Brano: [...] che, il 19.12.1928, lo condannò a 5 anni di reclusione.

Rossi, Ernesto

N. a Caserta (Napoli) il 25.8.1897, m. a Roma il 9.2.1967; professore di economia.

Formatosi negli ambienti democraticoliberali fiorentini, fu interventista e volontario nella Prima guerra mondiale, dalla quale tornò ferito e mutilato. Nel primo dopoguerra, studioso di storia e di economia ispirato agli insegnamenti di Gaetano

Salvemini e Luigi Einaudi, aderì all’Unione nazionale democratica fondata da Giovanni Amendola (1924), mettendosi in luce con articoli pubblicati sulle riviste più avanzate dell'epoca (“La riforma sociale” di Einaudi, “Il Caffè” di Riccardo Bauer e Ferruccio Farri, “Rivoluzione liberale” di Piero Gobetti).

Lotta antifascista

Nel 1924, a Firenze, fu tra i fondatori deH'associazione segreta L’Italia Libera (v.) e nel 1925 redattore del “Non mollare!” (v.). Nel giugno dello stesso anno venne processato con Salvemini per articoli apparsi su quest’ultima pubblicazione e poco dopo, per sottrarsi alla caccia che gli davano i fascisti fiorentini, [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 286

Brano: [...]enuti.

Il 25.7.1959, cogliendo l’occasione della improvvisa morte del sovrano ruandese e della proclamazione del nuovo re tutsi, i circoli hutu reagirono, dando vita nel novembre a sanguinose lotte razziali e a un profondo sommovimento sociale. Sorse così il Partito del movimento di emancipazione hutu che ben presto, appoggiato dalla maggioranza della popolazione, realizzò la totale sostituzione del personale hutu a quello tutsi, raccolto neH’Unione nazionale ruandese.

Le autorità coloniali belghe si mantennero in questa circostanza al di sopra delle parti, accettando poi il nuovo regime che nel settembre

1961 si stabilizzò istituzionalmente con un referendum popolare che optò per la repubblica e per il distacco ufficiale dal Regno del Burundi. Le successive elezioni attribuirono la stragrande maggioranza al partito hutu e I'1.7.1962 una risoluzione dell’O.N.U. riconobbe l’indipendenza del paese, il cui leader incontrastato diventò il presidente Kaybanda, poi riconfermato per 3 legislature.

La repubblica indipendente

Durante il primo d[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 309

Brano: [...]l contenimento della spesa pubblica.

Nel 1932 assunse la carica di primo ministro e l’anno successivo abrogò la Costituzione portoghese del 1911, per dare vita a un regime dittatoriale ispirato al fascismo italiano, basato su princìpi “corporativi” e “cristiani” (v. Corporativismo fascista) : furono da lui aboliti il diritto di sciopero, le libertà di stampa, opinione e organizzazione; unico partito ammesso, dal 1934, divenne VUniao Nacional (Unione nazionale) fondata nel 1930 dal Salazar stesso. Nel 1939 strinse con il regime franchista spagnolo il cosiddetto Patto Iberico, allineandosi così anche in politica estera al totalitarismo fascista, ma non partecipò direttamente (al pari della Spagna) alla Seconda guerra mondiale. Nel dopoguerra si legò strettamente agli Stati Uniti e nel 1949 il Portogallo aderì al Patto Atlantico (v.). Nel 1956 Salazar firmò con gli U.S.A. un trattato di amicizia che praticamente poneva il paese compietamente alle dipendenze economiche e militari del governo americano. Alla fine degli anni Sessanta, essendo gravemente[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 333

Brano: [...]Roma dal 1917, nel 1921 assunse la condirezione de La Stampa di Torino, dove si legò con gli antifascisti della cerchia di Piero Gobetti. Repubblicano di orientamento liberalradicale, nel 1923 pubblicò un suo scritto sul Nazionalfascismo (edito da Gobetti), pungente critica del fascismo che gli attirò violente polemiche da parte dei fascisti, nonché l’impossibilità di riprendere la carriera universitaria.

L’8.11.1924 fu tra i fondatori della “Unione nazionale delle forze liberali e democratiche”, promossa da Giovanni Amendola nel tentativo di porre un argine unitario contro I ormai dominante dittatura fascista. NeH’aprile 1925 fu tra i firmatari della “Protesta contro il manifesto degli intellettuali fascisti” (v. Croce, Benedetto) e alla fine del 1927, con la rinuncia di Alfredo Frassati alla proprietà della “Stampa”, anche Salvatorelli ne venne estromesso.

Produzione storica

Da allora ebbe inizio una sua feconda attività di storico che, in due decenni, gli permise di dare alla luce una serie di opere importanti per la comprensione delle vi[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Unione nazionale, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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