→ modalità contesto
modalità contenuto
INVENTARICATALOGHIMULTIMEDIALIANALITICITHESAURIMULTI
guida generale
CERCA

Modal. in atto: CORPUS OGGETTOdisattiva filtro SMOG

Legenda
Nodo superiore Corpus autorizzato

NB: le impostazioni di visualizzazione modificabili nel pannello di preferenze utente hanno determinato un albero che comprende esclusivamente i nodi direttamente ascendenti ed eventuali nodi discendenti più prossimi. Click su + per l'intero contenuto di un nodo.

ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Il segmento testuale U.S.I. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 23Entità Multimediali , di cui in selezione 23 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 241

Brano: [...]guerra, più forte risultava ora la lotta contro la crisi economica e la disoccupazione. Già prima che sorgesse l'U.S.l., attraverso il Comitato delazione diretta i sindacalisti rivoluzionari avevano lanciato le parole d’ordine di mobilitazione antimilitarista e antiriformista, anche se non erano mancate nelle loro file teorizzazioni a favore dell’impresa libica, da parte di Arturo Labriola (v.) e di Angelo Oliviero Olivetti.

Costituzione dell’U.S.I.

Con il Congresso di Modena (2225.

11.1912) venne sancita, attraverso la costituzione dell’U.S.I., la frattura definitiva fra riformismo e sindacalismo rivoluzionario, rendendo vani gli sforzi per mantenere l’unità della C.G.L., compiuti da diversi sindacalisti e dalla stessa Direzione del P.S.I. che, dopo il suo 13° Congresso di Reggio Emilia (luglio 1912), era guidata dalla componente rivoluzionaria interna capeggiata da Costantino Lazzari e Benito Mussolini.

Un estremo tentativo per evitare la scissione si ebbe anche a Modena (relazione di Ines Bitelli), ma non servì: ormai si era giunti a incompatibilità strategiche di fondo e >non si trattava solo di “divergenze tattiche” come sos[...]

[...]u “Rapporti colla Confederazione del lavoro”, rispettivamente presentate da Ines Bitelli e Amilcare De Ambris (v.) ; quella su “Federazione e Camere del lavoro”, di Pulvio Zocchi; e l'ultima, su “Le organizzazioni degli addetti ai pubblici servizi”, di Livio Ciardi.

La discussione si incentrò essenzialmente sulle relazioni di Bitelli e De Ambris e fu appunto in seguito al dibattito su queste

che venne infine decisa la costituzione del

l’u.s.i..

Mentre la Bitelli considerava l'unità sindacale di tutto il proletariato condizione inscindibile per le oggettive possibilità di vittoria, De Ambris sottolineò l'insensibilità della C.G.L. alle sollecitazioni rivoluzionarie delle organizzazioni sindacaliste che, peraltro, in molte province si rifiutavano di entrare a far parte della Confederazione.

Il dibattito si concluse con la votazione sulle due relazioni: quella unitaria della Bitelli ottenne 28.856 voti; quella scissionista del De Ambris ne ottenne 42.114; 2.500 furono i voti di astensione.

Nata l’U.S.l., il giornale L'Interna[...]

[...] Riccardo Sacconi (Piombino), Agostino Gregori (Ferrara), Assirto Pacchioni (Genova) ; nonché da Cesare Rossi (Piacenza), Livio Ciardi (Milano) e Vittorio Brogi (Torino), che però si dimisero fin dalla prima riunione del Consiglio generale successiva a! Congresso (1617.12.1912). Dopo un’ampia discussione introdotta da Amilcare De Ambris, il Congresso approvò infine lo statuto del nuovo organismo.

La reazione della C.G.L. alla costituzione deH’U.S.I. fu molto dura, mentre il P.S.I. si mosse con cautela, anche perché consapevole del consenso e della forza che l’U.S.l. andava acquistando nel Paese. Durante la prima riunione del Consiglio generale, Tullio Masotti venne eletto segretario generale e fu inoltre decisa la costituzione di tre sindacati nazionali: quello dei Lavoratori della terra, con sede a Modena e con Amilcare De Ambris segretario; quello metallurgico, con sede in Milano e con Filippo Corridoni segretario; quello delle Costruzioni e deH’ammobigliamento, con sede a Bologna e con Ettore Guzzani segretario.

Fu infine deciso di[...]

[...] con Filippo Corridoni segretario; quello delle Costruzioni e deH’ammobigliamento, con sede a Bologna e con Ettore Guzzani segretario.

Fu infine deciso di lanciare un appello a tutte le organizzazioni per la preparazione di uno sciopero generale a favore delle vittime politiche, di preparare grandi agitazioni antimilitariste e di prendere gli opportuni contatti per sollecitare la costituzione di una Unione sindacale mondiale.

L'azione dell’U.S.I.

Durante il 1913 e nella prima metà

del 1914, l'U.S.l. promosse, organizzò e diresse le più incisive lotte sindacali, rafforzando le proprie Camere del lavoro e costituendone di nuove, dimostrando perciò la propria capacità di penetrazione, oltreché fra i contadini emiliani e i braccianti pugliesi, anche fra gli operai di Milano e Torino. Ma, dal giugno 1914, la delusione seguita alla “settimana rossa” che dimostrò l’inconsistenza delle speranze rivoluzionarie, il gruppo dirigente dell’U.S.l. si sfaldò: Alceste De Ambris cominciò a teorizzare l’opportunità di “obiettivi intermedi” (quali, ad esempio, la conquista dei Comuni) ; Pulvio Zocchi e altri dirigenti periferici tornarono al P.S.I.; gli interventisti (v.) teorizzarono, dopo lo scoppio della guerra mondiale, la possibilità di trasformare il conflitto in guerra civile e quindi in rivoluzione proletaria.

In occasione di una conferenza su “Il Proletariato e la guerra”, organizzata il 18.8.1914 nella s[...]

[...]inciò a teorizzare l’opportunità di “obiettivi intermedi” (quali, ad esempio, la conquista dei Comuni) ; Pulvio Zocchi e altri dirigenti periferici tornarono al P.S.I.; gli interventisti (v.) teorizzarono, dopo lo scoppio della guerra mondiale, la possibilità di trasformare il conflitto in guerra civile e quindi in rivoluzione proletaria.

In occasione di una conferenza su “Il Proletariato e la guerra”, organizzata il 18.8.1914 nella sede dell’U.S.I. milanese, Alceste De Ambris fu il primo tra i sindacalisti rivoluzionari a dichiarare apertamente la propria adesione all’intervento dell’Italia nel conflitto. Corridoni gli fece immediatamente seguito e, tra polemiche e contrasti profondi, il 1314.9.1914 si riunì a Parma il Consiglio generale che si concluse con la spaccatura dell’U.S.I..

Fra gli interventisti si schierò la maggior parte del gruppo dirigente: accanto ai fratelli De Ambris e a Corridoni, furono Tullio Masotti, Michele Bianchi (v.), l’anarchica Maria Rygier Corradi e molti altri. Armando Borghi (v.) riaffermò invece le posizioni di lotta contro la guerra. Un suo ordine del giorno raccolse le adesioni delle Camere del lavoro di Bologna, La Spezia, Piacenza, Modena, Carrara, Ferrara, Bergamo e Fano, mentre le sole organizzazioni di Parma, Milano e Castrocaro si dichiararono interventiste e votarono l’o.d.g. di Alceste De Ambris. In conclusione, quantunque il g[...]

[...]o Tullio Masotti, Michele Bianchi (v.), l’anarchica Maria Rygier Corradi e molti altri. Armando Borghi (v.) riaffermò invece le posizioni di lotta contro la guerra. Un suo ordine del giorno raccolse le adesioni delle Camere del lavoro di Bologna, La Spezia, Piacenza, Modena, Carrara, Ferrara, Bergamo e Fano, mentre le sole organizzazioni di Parma, Milano e Castrocaro si dichiararono interventiste e votarono l’o.d.g. di Alceste De Ambris. In conclusione, quantunque il gruppo dirigente dell’U.S.I. fosse, salvo poche eccezioni, interventista, le Camere del lavoro e I lavoratori che le seguivano si schierarono in maggioranza contro la guerra.

Nuovo segretario dell’U.S.I. venne eletto Borghi e l’associazione, sorretta dalla corrente del sindacalismo “puro” di Alibrando Giovan netti nonché da quella socialista rivoluzionaria di Nicola Modugno, Antonio Negro (v.) e altri, trasferì la sede a Bologna (da qui, dopo il Congresso di Parma nel dicembre 1919,

241



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 337

Brano: [...]agistrati ma tutti i giudici popolari per accertare la condotta seguita nello svolgimento del processo ». L’inchiesta venne infatti svolta e furono presi dei provvedimenti, non però nella 'direzione richiesta dagli interpellanti, bensì contro uno dei giudici popolari che, all’indomani del processo, aveva rivelato i vizi in base ai quali si era pervenuti alla sentenza: il giudice popolare Renato De Benedectis venne così condannato a 4 mesi di reclusione, col beneficio della condizionale, « per rivelazione di segreti d’ufficio ».

Borghese, Natale

N. a Palmi (Reggio Calabria) il 16. 1.1904; panettiere. Nel 1928 fu condannato dal Tribunale speciale a 10 anni e 8 mesi di reclusione per attività antifascista. Dopo T8.9.1943 ha partecipato alla Resistenza.

Borghesi, Fernando

N. a Galluzzo (Firenze) il 22.6.1904; verniciatore. Membro del l'organizzazione comunista clandestina, nel

1940 fu condannato dal Tribunale speciale a 6 anni di reclusione per attività antifascista. Dopo T8.9.1943 ha partecipato alla Guerra di liberazione, partigiano combattente nell'Appennino Pistoiese, poi comandante della Brigata « Gino Bozzi ».

Borghi, Armando

N. a Castel Bolognese (Bologna) nel 1882, m. a Roma il 21.4.1968. Proveniente da famiglia di tradizioni anarchiche, a 16 anni si trasferì a Bologna, dove lavorò come garzone, seguì alcuni corsi universi

tari e si dedicò alla propaganda anarchica. Le persecuzioni che seguirono all’attentato di Bresci a Umberto I (29.7.1900) lo costrinsero a ritornare al suo paese natale. Nel luglio 1902 fu [...]

[...]ato all’anarchico Masetti (che in quei giorni aveva sparato a un ufficiale), quindi contro la guerra di Libia, dovette riparare in Francia, dove conobbe e frequentò Amilcare Cipriani e donde potè rientrare in Italia solo nel dicembre 1912, in seguito a un’amnistia.

Poiché in quello stesso anno (1912) i sindacalisti rivoluzionari, sotto la guida del gruppo di Parma (diretto da Alceste De Ambris) avevano dato vita all’Unione sindacale italiana (U.S.I.), e gli anarchici (v.) vi avevano aderito, quando il De Ambris con i suoi passò all’interventismo, A.B. fu eletto segretario

generale deH’Unione. Con lo scoppio del conflitto accentuò la sua azione antimilitarista e, come segretario gènerale dell’U.S.I., con un manifesto invitò i lavoratori a « tenersi pronti a trasformare la odiosa guerra fra le nazioni nella liberatrice guerra civile ». Cercò inoltre di dare vita a un giornale deH’U.S.I., dal titolo Guerra di classe, ma venne ancora arrestato e internato all’Impruneta (Firenze).

Il conflitto mondiale disperse il movimento anarchico polverizzandone l’organizzazione, ma dopo il suo ritorno a Bologna A.B. si diede a ricostruire faticosamente le fila disunite e assottigliate dell’U.S.I.. Nel dicembre 1919 il congresso di Parma ló confermò segretario dell’U. S.l. e l’anno successivo egli si trasferì a Milano, ove collaborò al quotidiano Umanità Nova.

Nell’aprile 1920 si costituì a Firenze l’Unione anarchica italiana (U.A.I.), strettamente collegata con l'U.S.I., e nel luglio dello stesso anno Borghi venne invitato in Russia, a rappresentare l’U.S.I. al Congresso dell’Internazionale sindacale. In tale circostanza egli ebbe un colloquio con Zinoviev e illustrò al dirigente russo la necessità di creare anche in Italia « il corto circuito rivoluzionario prestissimo ». Le stesse cose ripetè a Lenin, ma poi non accettò

lo statuto deH’Internazionale sindacale e tornò in patria mentre stava assumendo slancio il movimento dell’occupazione delle fabbriche (v).

Appena rientrato in Italia, essendosi il dirigente anarchico rifiutato di avere un abboccamento con i rappresentanti del governo, fu reso operante un vecchio mandato di cattura e A.B. [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 242

Brano: Unione sindacale italiana

Il Comitato direttivo dell'U.S.I. nel 1919. Da sinistra: Nencini, De Dominici, A. Belli, Innocenzo Cicala, Mario Mari, Pietro Canastra, Alibrando Giovannetti, Armando Borghi, H. Eugenio Spagnolo, G. Sartini, Mei ed and ri

passerà a Milano). Inoltre in coerenza con il nuovo gruppo dirigente e con il segretario Borghi, di ispirazione anarchica, venne fondato come organo dell’U.S.I. il periodico Guerra di classe.

Nel 1918, gli ex interventisti espulsi daH’U.S.I. diedero vita alVUnione italiana del Lavoro, con Edmondo Rossoni (v.) segretario. Molti di essi confluirono poco dopo nel fascismo: Michele Bianchi fu addirittura il primo segretario del Partito fascista (192123) e Rossoni divenne capo dei sindacati fascisti. L’U.S.I. si dissolse nel 1923, dopo che le sue sedi erano state distrutte dai fascisti e il suo gruppo dirigente si era visto costretto a espatriare.

A.Ci.

Unità (L’), Periodico

Settimanale di politica e cultura fondato a Firenze da Gaetano Salvemini (v.), il cui primo numero uscì il 16.12.1911 e l ultimo il 30.12.1920. Vi collaborarono, tra gli altri: Giustino Fortunato, Benedetto Croce, Ugo Guido Mondolfo, Panfilo Gentile, Antonio De Viti De Marco, Rodolfo Savelli, Gino Luzzatto, Balbino Giuliano, Giuseppe Donati, Edoardo Giretti e Pietro Silva. “L’Unità” rappresentò un momento importante n[...]

[...]a nazionalisticoespansionistica e l'inclinazione dei suoi mentori a disertare, in fondo, gli impegni seriamente politici, la responsabilità di una « discesa sul campo ».

Le: polemica con il P.S.I. e con il "gioì itti smo"

Il 1911, anno di nascita del settimanale, fu anche significativamente l’anno in cui Salvemini abbandonò

il Partito socialista: in modo silenzioso, senza stracciare la tessera, ma sottintendendo con quel gesto la sua delusione per una forza politica che, a suo avviso, era prigioniera di oligarchie burocratiche, esposta a degradazioni di piccoli cabotaggi del «fare giorno per giorno» senza orizzonte unitario e obiettivi di ampio respiro per il movimento operaio, tanto meno per le sorti delle masse meridionali. Da quel momento la polemica salveminiana nei confronti del P.S.I. si farà implacabile, punteggiata di esasperazioni e denunce spesso fuori bersaglio, sostenuta da un « meridionalismo » che, a taluni, apparirà addirittura « ossessivo ». “L'Unità” divenne così lo specchio di queste convinzioni salveminiane e [...]

[...]onalista, spingendola aH’organizzazione autonoma della protesta contadina » (Cfr. La cultura italiana del '900 attraverso le riviste, Volume quinto “L’Unità”, “La Voce politica (1915)”, a cura di G. e A.G., Torino, 1962, Introduzione) .

Com’era nel suo costume, Salvemini ingaggiò una battaglia senza mezzi termini contro il clientelismo, l'aristocraticismo operaio, la corruzione del ceto di governo, le parole d’ordine che, accompagnando gli entusiasmi per l’impresa libica, sciorinavano le formule di un sorgente imperialismo d’accatto. In Salvemini (pignolissimo direttore della rivista, per la quale non esitava a compiere sacrifici personali gravosi e addirittura a compilare gli indici bibliografici di riferimento per i collaboratori ai quali affidava i saggi) crebbe sempre più l’insofferenza per lo stato di inadeguatezza, poi di crisi delle rappresentanze politi

242



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 67

Brano: [...]poveri, dei piccoli e medi produttori indipendenti rovinati e vessati dall’avanzata del capitalismo moderno.

In Italia gli anarchici rimasero nelle organizzazioni politiche operaie fino al Congresso di Genova (16.8.1892) che, dando vita al Partito Socialista Italiano, proclamò l’incompatibilità della permanenza degli anarchici nelle sue file: erano ormai trascorsi 16 anni dalla morte di Bakunin, dal

Alceste De Ambris parla a Milano, per la U.S.I., durante lo sciopero generale dell’agosto 1913

passaggio di Andrea Costa al socialismo, e Carlo Cafiero era tornato al marxismo. Col mutare delle condizioni sociali, con lo sviluppo del capitalismo e del proletariato industriale, il movimento anarchico andò rapidamente declinando, pur mantenendo alcune oasi d’influenza nelle Puglie, nella Campania, nella Lunigiana e in varie zone della Romagna.

L’anarcosindacalismo

Un ritorno di fiamma lo si ebbe con il sorgere del sindacalismo rivoluzionario (o anarcosindacalismo), espressione degli spostamenti di classe avvenuti nelle campagne, dov[...]

[...]e la lunga ed eroica lotta. Di ciò approfittarono tempestivamente i dirigenti riformisti della Confederazione del lavoro, ottenendo al congresso di Firenze (1908) l’espulsione degli anarcosindacalisti.

Questi ultimi decisero di tenere a loro volta un congresso (Bologna, dicembre 1910), al quale aderirono

10 Camere del lavoro e 19 sindacati di categoria, compreso quello dei ferrovieri, e nel 1912 diedero vita all 'Unione Sindacale Italiana (U.S.I.), dalla quale i ferrovieri si mantennero autonomi. Nel 1913, al congresso di Milano, l’U.S.I. contava 101.729 aderenti, ma esercitava indirettamente una notevole influenza anche su numerose leghe aderenti alla C.G.L. e non erano rari i casi di lavoratori che passavano da un sindacato all’altro.

11 7.6.1914, nel corso di un conflitto con la forza pubblica seguito a un comizio nel quale avevano parlato

67



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 530

Brano: [...]
intendevano presentare il sindacalismo rivoluzionario come un movimento limitato a settori agricoli arretrati o al sottoproletariato. D’altra parte, le divergenze emerse di fronte alla guerra di Libia avevano accentuato la spaccatura fra riformismo e sindacalismo all’interno della C.G.L. e, in occasione del Con^ gresso delle C.d.L. aderenti al Comitato nazionale dell’azione diretta riunito a Modena il 23.11.1912, i sindacalisti diedero vita all’U.S.I. rendendo definitiva la frattura con i riformisti (v. Unione sindacale italiana) .

Dal sindacalismo al fascismo

Al Consiglio generale delI'U.S.I., convocato a Parma il 1314.9.1914, questa organizzazione si spaccò in due correnti: quella interventista, di minoranza e capeggiata da Alceste De Ambris, Corridoni, Michele Bianchi (v.), Olivetti, Masotti e Cesare Rossi (v.) ; e quella maggioritaria, antimilitarista e dominata dagli anarchici, che si raccolse intorno ad Armando Borghi (v.), il quale venne eletto nuovo segretario generale delI’U.S.I.. Nel corso della guerra 191518 la componente anarchica, anche se con qualche defezione, rimase coerentemente su posizioni antimilitariste e, a essa, si affiancarono i socialisti rivoluzionari Giuseppe Di Vittorio (v.), Nicola Modugno, Antonio Negro (v.) e altri.

Nel novembre 1914 la corrente interventista fondò invece VUnione italiana del lavoro, con segretario Edmondo Rossoni. Ma la vera funzione dell’U.I.L., vicina a Mussolini che la sostenne su “// Popolo d’ItaHa”, emerse dopo la fine della guerra, quando ne divenne segretario Alceste De Ambris, sempre più strettamente legato a Mussolin[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 491

Brano: [...]tori immigrati dalla Romagna), in campo moderato nascevano associazioni “culturali” che organizzavano elementi del ceto medio, commercianti, impiegati e piccoli proprietari. Nel 1911 queste associazioni si schierarono a favore della guerra di Libia, in stretta alleanza con i moderati e con i pochi « riformisti di destra bissolatiani transfughi del Psi », ma anche con il gruppo dirigente sestese della anarcosindacalista Unione Sindacale Italiana (U.S.I.).

Dalle leghe di mestiere al sindacato

Fra il 1907 e il 1910, alla locale Delegazione sindacale, dipendente dalla Camera del lavoro di Monza (v.), aderirono la lega dei “nastrai” e quella dei “carpentieri e modellisti in legno”; ma già a partire dallo sciopero generale del 1904 i lavoratori sestesi avevano partecipato alle grandi battaglie sindacali delle rispettive categorie, e le loro leghe avevano via via perduto gli iniziali caratteri corporativi e aziendalistici. Protagonista maggiore di queste battaglie era la Federazione italiana operai metallurgici (F.I.O.M.), ma il binomio prof[...]

[...]asce più professionalizzate, costitui

te dalle élites delle acciaierie e della laminazione, dagli operai specializzati dei settori elettromeccanico, meccanico fine e del materiale mobile ferroviario. Questa egemonia venne rotta fra il 1912 e il 1913 dalril.S.I. che, forte specie alla Breda, organizzava gruppi consistenti di lavoratori anarchici, repubblicani e socialisti rivoluzionari su posizioni classiste più avanzate.

Banco di prova deH'U.S.I. fu lo sciopero generale dell’agosto 1913: iniziato come sciopero degli addetti alle costruzioni ferroviarie, si pose l’obbiettivo di ottenere aumenti diversificati e favorevoli alle categorie più dequalificate e di far entrare il sindacato in fabbrica con il riconoscimento delle “commissioni permanenti”. Il presidente del Consiglio Giovanni Giolitti sollecitò gii industriali a non cedere e si giunse al “lodo arbitrale” affidato all’industriale milanese ingegnere Salmoiraghi. Il “lodo” riuscì addirittura a dimostrare che, alla Breda, le paghe erano troppo alte e che gli operai dovevano restitu[...]

[...]onoscimento delle “commissioni permanenti”. Il presidente del Consiglio Giovanni Giolitti sollecitò gii industriali a non cedere e si giunse al “lodo arbitrale” affidato all’industriale milanese ingegnere Salmoiraghi. Il “lodo” riuscì addirittura a dimostrare che, alla Breda, le paghe erano troppo alte e che gli operai dovevano restituirne una parte per uniformarsi a quanto statuito contrattualmente. Questa sconfitta segnò a Sesto il declino deH’U.S.I. e la lenta ripresa della F.I.O.M..

In campo cattolico la realtà della grande fabbrica stentava a essere compresa. Tuttavia l'opera di Achille Grandi, a quel tempo dirigente della Lega del Lavoro di Monza, rendeva i “bianchi” maggioritari in alcuni settori con forte presenza di mano d’opera femminile (nastrifici, industrie alimentari e soffierie).

Prima guerra mondiale

Con l’“interventismo” nel conflitto mondiale e le “radiose giornate” del maggio 1915 si ricomposero le alleanze politiche nate a sostegno deM’avventura libica: le “estreme”, i partiti “borghesi”, le associazioni del cet[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 113

Brano: [...]i piede.

Nominato presidente del locale Comitato de\\'Alleanza del lavoro (v.), nel 1922 organizzò la celebrazione del primo maggio a Bari, ma nello

Giuseppe Di Vittorio nel 1914

stesso tempo promosse la costituzione dei gruppi locali degli Arditi del popolo (v.).

Quell’anno segnò il momento di un ripensamento critico e del definitivo distacco di Di Vittorio dal sindacalismo rivoluzionario; la Camera del lavoro di Bari si staccò dall’U.S.I., pur motivando tale decisione non con ragioni ideologiche, ma solo con la necessità dell’unità dei lavoratori per la lotta contro il fascismo.

« Fu anche l'anno — scrive Mario Assennato — nel quale Di Vittorio venne a trovarsi organizzativamente isolato: dopo una lunga azione di progrediente legame tra il proletariato delle campagne e quello delle città, pur divenuto ormài la figura nella quale più si impersonava tutta la cruenta lotta delle masse a difesa delle libertà democratiche in Puglia, Di Vittorio nel 1922, non militante socialista e non più aderente aH'U.S.I., si trovava senza vin[...]

[...]a contro il fascismo.

« Fu anche l'anno — scrive Mario Assennato — nel quale Di Vittorio venne a trovarsi organizzativamente isolato: dopo una lunga azione di progrediente legame tra il proletariato delle campagne e quello delle città, pur divenuto ormài la figura nella quale più si impersonava tutta la cruenta lotta delle masse a difesa delle libertà democratiche in Puglia, Di Vittorio nel 1922, non militante socialista e non più aderente aH'U.S.I., si trovava senza vincoli organizzativi formali con la classe operaia ».

Egli restava tuttavia il dirigente indiscusso dei lavoratori pugliesi. Il 31.7.1922 l’Alleanza proclamò lo sciopero generale nazionale; Caradonna mobilitò immediatamente le squadre fasciste che occuparono Andria e si accinsero ad attaccare Bari. Qui gli Arditi del popolo tennero saldamente il quartiere dove aveva sede la Camera del lavoro e ripetutamente respinsero gli squadristi nelle vie adiacenti. Di Vittorio, il tenente Aruzzolo e il giovane operaio Luigi Ottolino, insieme a una quindicina di compagni, riuscirono [...]

[...]il nome di Vindice. . L’indomani la Camera del lavoro venne occupata, ma non dai fascisti, bensì da reparti dell'esercito. Di Vittorio nel frattempo aveva lasciato la città.

Sotto la dittatura fascista

Forti pressioni furono esercitate su di lui perché aderisse ai sindacati fascisti, ma egli respinse sdegnosamente tali profferte. Quando, nel 1923, si costituì nel Partito socialista la frazione terzinternazionalista (v.) sostenitrice della fusione con i comunisti, Di Vittorio, superate le ultime riserve, vi partecipò e in quello stesso anno aderì al Partito comunista. Chiamato a far parte della Commissione agraria, con Ruggero Grieco promosse la costituzione dell'yAssoc/az/one nazionale dei contadini poveri e ne divenne segretario.

Rieletto deputato nel 1924, verso la fine del 1925 fu arrestato, malgrado l’immunità parlamentare, per la sua attività antifascista. Con lui fu arrestato Cesare Massini. Rilasciato nel giugno 1926, dopo la promulgazione delle leggi eccezionali fasciste del novembre dovette espatriare clandestinamente. [...]

[...]one nazionale dei contadini poveri e ne divenne segretario.

Rieletto deputato nel 1924, verso la fine del 1925 fu arrestato, malgrado l’immunità parlamentare, per la sua attività antifascista. Con lui fu arrestato Cesare Massini. Rilasciato nel giugno 1926, dopo la promulgazione delle leggi eccezionali fasciste del novembre dovette espatriare clandestinamente. Il 7.5.

1927 fu condannato in contumacia dal Tribunale speciale a 12 anni di reclusione.

Nell’emigrazione e in Spagna

Dal 1928 al 1930 risiedette a Mosca e partecipò alla direzione dell’Internazionale contadina. In seguito fu chiamato a Parigi per organiz

113



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 618

Brano: [...]partigiani italiani all’estero, segretario della Federazione comunista di Reggio Emilia dal 1947, deputato eletto nelle liste del P.C.I. dal 1948. Nel gennaio 1951, con Aldo Cucchi (v.), si dimise clamorosamente dal P.C.I. per la posizione da questo assunta contro il Partito comunista jugoslavo e diede vita, con altri intellettuali, a un gruppo dissenziente (Movimento dei lavoratori italiani, poi tramutatosi in Unione socialisti indipendenti). L’U.S.I. si presentò alle elezioni del 1953 in varie circoscrizioni, ottenendo circa

250.000 voti su scala nazionale e il 7,23 nella provincia di Reggio, che non le permisero di eleggere alcun deputato.

Nel 1957 Magnani confluì, con una parte deH’U.S.I., nel P.S.I. e vi militò per 4 anni, come membro del Comitato centrale e dell’apparato. Nel 1961, essendosi nel frattempo modificata la linea del P.C.I. nei confronti della Jugoslavia, chiese e ottenne di essere riammesso in questo partito, ottenendovi anche incarichi nel settore cooperativo.

Maierotti, Rita

N. a Castelfranco Veneto (Treviso) il 27.8.1876, ivi m. il 30.1.1960; maestra elementare.

Militante socialista, si diplomò maestra e insegnò a Spresiano (Treviso) dove a vent’anni si sposò. Rimasta vedova qualche anno più tardi, con due figli si stabilì a Milano, poi a Gonzaga (Ma[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 532

Brano: [...]roravano il superamento delle divisioni tra lavoratori cattolici e socialisti. La centrale sindacale di queste organizzazioni, la Confederazione italiana dei lavoratori (v.), sarà fondata nel 1918, alla fine della Prima guerra mondiale.

Negli anni che precedettero l’intervento in guerra dell’Italia, le organizzazioni sindacali socialiste e cattoliche non seppero dare voce all’opposizione largamente diffusa tra le masse lavoratrici; soltanto l’U.S.I. ebbe la forza di prendere posizione contro la guerra, fino ad espellere dalle proprie file nel 1914 gli interventisti (v.) che, da parte loro, fondarono una quarta organizzazione sindacale: VUnione italiana del lavoro (U.I.L.), destinata ad alimentare di quadri il fascismo.

Primo dopoguerra

All’indomani del sanguinoso conflitto mondiale il movimento operaio e quello contadino ebbero un impetuoso sviluppo e ottennero notevoli successi: aumenti salariali (peraltro rivelatisi nominali, a causa dell'inflazione) e giornata lavorativa di 8 ore; occupazione di terre incolte nel Meridione e lot[...]

[...]dri il fascismo.

Primo dopoguerra

All’indomani del sanguinoso conflitto mondiale il movimento operaio e quello contadino ebbero un impetuoso sviluppo e ottennero notevoli successi: aumenti salariali (peraltro rivelatisi nominali, a causa dell'inflazione) e giornata lavorativa di 8 ore; occupazione di terre incolte nel Meridione e lotte per l’imponibile di mano d'opera nelle campagne. Le adesioni dei lavoratori ai sindacati C.G.L., C.I.L. e U.S.I. aumentarono vertiginosamente e, fra le masse proletarie, cominciò a diffondersi la convinzione che « bisogna fare come in Russia », dove i bolscevichi avevano preso il potere.

Nell'estate del 1919, suM’esempio dei soviet russi, nacque a Torino il movimento dei Consigli di fabbrica (v.), organismi eletti da tutti gli operai (e non dai soli sindacalizzati), i quali impressero nuova forza alle Commissioni interne (v.) che gli industriali erano stati costretti a riconoscere in tutte le fabbriche nel febbraio 1919. Le lotte sindacali, rapidamente estesesi a tutto il Nord, sfociarono nel settemb[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 68

Brano: [...]rma, i moti (passati alla storia sotto il nome di settimana rossa) assunsero carattere insurrezionale e in alcuni centri la popolazione giunse sino a proclamare la repubblica. Con il ritorno alla normalità, Errico Malatesta dovette tornare in esilio a Londra.

Nel 191415 la campagna per l’entrata dell’Italia nella prima guerra mondiale portò, tra gli altri, Filippo Corridoni, Alceste De Ambris, Michele Bianchi e Edmondo Rossoni a rompere con l’U.S.I. per passare aH’interventismo. La maggioranza degli anarcosindacalisti, capeggiata da Armando Borghi (v.), che verrà internato per tutta la durata del conflitto, resterà invece su posizioni di lotta contro la guerra. Nel 1918 l’U.S.I. accentuò le caratteristiche di associazione anarchica, espulse i sindacalisti che erano stati favorevoli alla guerra e assunse il nome di Unione Italiana del Lavoro (U.I.L.).

Il dopoguerra e il fascismo

L’U.I.L. partecipò alle lotte operaie del dopoguerra e fu favorevole alla occupazione delle fabbriche (v.), pur dando una propria interpretazione ai Consigli di fabbrica. A Torino, alcuni noti anarcosindacalisti si unirono al movimento delOrdine Nuovo» (v.). Nel 1919 tra l'U.I.L., il Sindacato ferrovieri e la Confederazione generale del lavoro intercorsero trattative per arrivare alla fu[...]

[...]liana del Lavoro (U.I.L.).

Il dopoguerra e il fascismo

L’U.I.L. partecipò alle lotte operaie del dopoguerra e fu favorevole alla occupazione delle fabbriche (v.), pur dando una propria interpretazione ai Consigli di fabbrica. A Torino, alcuni noti anarcosindacalisti si unirono al movimento delOrdine Nuovo» (v.). Nel 1919 tra l'U.I.L., il Sindacato ferrovieri e la Confederazione generale del lavoro intercorsero trattative per arrivare alla fusione, ma le condizioni di « assorbimento » poste dai dirigenti della C.G.L. non vennero accettate dagli altri. Nel dicembre 1919 Errico Malatesta, tornato dall’esilio e accolto in alcune località con entusiastiche manifestazioni, fondò a Milano il quotidiano anarchico Umanità Nova. Sei mesi dopo, si tenne a Bologna il Congresso dell’Unione Anarchica Italiana (14.7.1920), che approvò il programma proposto da Malatesta. Dal 26 al 29 luglio 1920 gli anarchici parteciparono al grande movimento popolare di Ancona (v.) contro la partenza dei bersaglieri per l’Albania.

Il 23.3.1921 alcuni giovani anarchici individualisti fecero esplodere una bomba nel teatro Diana di Milano

durante una rappresentazione. L’atto terroristico provocò 21 morti e numerosi feriti tra gli spettatori;

ii gesto venne i[...]

[...]ilievo le responsabilità delle classi dirigenti per la situazione che esse avevano creato in Italia e le inevitabili conseguenze che ne scaturivano. ! fascisti, speculando sul tragico episodio, scatenarono un’ondata di violenze contro le organizzazioni dei lavoratori, invasero e distrussero la redazione di « Umanità Nova » impedendone l’ulteriore pubblicazione. Nei processo seguito all’attentato, la magistratura condannò a diecine di anni di reclusione, insieme ai rei confessi Giuseppe Mariani, Giuseppe Boidrini e Ettore Aguggini (che morirà il 13.3.1929 nel penitenziario di Alghero), alcuni giovani che nulla vi avevano avuto a che fare.

In generale gli anarchici parteciparono alla resistenza armata Contro il fascismo; molti di essi aderirono al movimento Arditi del Popolo (v.) e in diverse località (Parmense, Lunìgiana, Valdarno, Sarzana, Foiano della Chiana, Marche, Roma) si batterono a fianco dei comunisti e dei socialisti. Numerosi ne vennero arrestati e condannati. Il 28.10.1924 la Corte d’assise di Firenze condannò per i fatti d[...]

[...]esistenza armata Contro il fascismo; molti di essi aderirono al movimento Arditi del Popolo (v.) e in diverse località (Parmense, Lunìgiana, Valdarno, Sarzana, Foiano della Chiana, Marche, Roma) si batterono a fianco dei comunisti e dei socialisti. Numerosi ne vennero arrestati e condannati. Il 28.10.1924 la Corte d’assise di Firenze condannò per i fatti di Empoli (v.) 92 imputati. tra cui numerosi anarchici, complessivamente a 1.251 anni di reclusione. L’11.9.1926 il giovane anarchico Gino Lucetti, di Avenza (Carrara), lanciò a Roma una bomba contro l’automobile che portava Mussolini a Palazzo Chigi; fallito l’attentato, nel giugno 1927 Lucetti fu condannato dal Tribunale speciale a 30 anni di reclusione. Con lui vennero condannati altri due anarchici: Leandro Sorio (a 20 anni) e Stefano Vatteroni (a 18 anni e 9 mesi), che con l’attentato non avevano avuto nulla a che fare.

AI momento delle leggi eccezionali fasciste (novembre 1926), tra gli antifascisti arrestati e inviati nelle ìsole di confino non pochi furono gii anarchici. Tra questi: A. Badagli no, A. Preziosi, G. Tu rei, V. Messerotti, J. Russo, Pasquale e Zelmira Bìnazzi, L. Galleani, Ugo Fedeli, A, Failia, G. Boidrini, G.B. Domaschi, A. Belloni, G. Marchesi, G. Gervasio, Papini, Modugno. Come risulta, dalle sentenze, dal 1927 a[...]

[...] Tra questi: A. Badagli no, A. Preziosi, G. Tu rei, V. Messerotti, J. Russo, Pasquale e Zelmira Bìnazzi, L. Galleani, Ugo Fedeli, A, Failia, G. Boidrini, G.B. Domaschi, A. Belloni, G. Marchesi, G. Gervasio, Papini, Modugno. Come risulta, dalle sentenze, dal 1927 al 1943 il Tribunale speciale condannò come tali 31 anarchici: 2 a 'morte (Angelo Sbardellotto e Michele Schirru), per attentato a Mussolini; 29, complessivamente a circa 200 anni di reclusione, per attività contro il fa

scismo. A questi sono da aggiungere numerosi altri anarchici, condannati come antifascisti generici.

Anarchici italiani in Spagna

Alcune centinaia di anarchici italiani parteciparono alla lotta in difesa della Repubblica spagnola, come volontari combattenti in brigate autonome o nelle Brigate Internazionali. Numerosi i caduti in combattimento: il pugliese Michele Centrone, il salernitano Vincenzo Perrone e il toscano Fosco Falaschi nella battaglia di Monte Pelato; l’emiliano Mario Maggiolari sul fronte di Siguenza; Mario Giannotti e Giuseppe Barberis a H[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine U.S.I., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---fascismo <---socialista <---socialisti <---comunista <---fascista <---italiana <---P.S.I. <---fascisti <---sindacalisti <---fasciste <---Partito comunista <---comunisti <---interventisti <---italiani <---riformisti <---sindacalismo <---sindacalista <---socialismo <---Alceste De Ambris <---C.G.L. <---antimilitarista <---Comitato centrale <---antifascisti <---C.L.N. <---Edmondo Rossoni <---Umanità Nova <---antifascista <---riformismo <---riformista <---squadrismo <---Agraria <---Errico Malatesta <---La Voce <---P.C.I. <---U.I.L. <---dell'Italia <---interventismo <---interventista <---italiane <---italiano <---nazista <---socialiste <---squadristi <---A.N.P.I. <---Alberto Meschi <---Bibliografia <---C.G. <---Enrico Ferri <---F.I.O.M. <---Federazione del Partito <---Filosofia <---Giuseppe Di Vittorio <---Il P <---La prima <---Leonida Bissolati <---Pratica <---Scienze <---Tullio Masotti <---anarchismo <---antifascismo <---antifasciste <---antimilitariste <---calisti <---collaborazionismo <---cristiana <---emiliano <---giolittismo <---individualisti <---internazionalista <---massimalista <---nazionalista <---polemista <---progressisti <---sindacaliste <---A Mercore di Besenzoné <---A.B. <---A.G. <---Agronomia <---Aladino Bibolotti <---Aldo Cucchi <---Alessandro Ameli di Parma <---Alibrando Giovan <---Amilcare De Ambris <---Amilcare Denti di Fidenza <---Ancilla Contardo <---Angelo Battelli <---Angelo Olivetti <---Angelo Oliviero Olivetti <---Angelo Po <---Angiolo Cabrini <---Anita Di Vittorio <---Antonio Banfi <---Antonio Casaccia <---Antonio Cieri <---Antonio De Viti <---Antonio Gramsci <---Arditi del popolo <---Aristide Foà <---Arnaldo Dello Sbarba <---Aurelio Ronzoni di Salsomaggiore <---Aurora di Ravenna <---Azione Cattolica <---Bekennende Kirche <---Benedetto Croce <---Benito Mussolini a Bologna <---Biagio Riguzzì <---Bologna A B <---Bresci a Umberto <---Brigata Leone <---Bruno Rampini <---C.G.I.L. <---C.G.L <---C.I.L. <---C.L.N.A.I. <---C.N.A. <---Cacciatori delle Alpi <---Camilla Ravera <---Carascal di Huesca <---Carlo Andreoni <---Carlo Cafiero <---Carlo Cocco <---Carlo Conti a Huesca <---Carlo Traverso <---Carta del Lavoro <---Cattolica a Reggio <---Cattolica di Milano <---Cesare Massini <---Chiesa confessante <---Colonizzato dalla Gran Bretagna <---Comune di Parigi <---Comuni nel Trentino <---Comunità Carnica <---Congresso Nazionale Africano <---Congresso di Bruxelles <---Congresso di Modena <---Congresso di Parma <---Congresso di Reggio <---Consiglio Giovanni Giolitti <---Corghi di Reggio <---Cortile San Martino <---Cosmo Pi <---D'Annunzio <---D'Onofrio <---Dante Argentieri <---Dante Gorreri <---De Dominici <---Di Vittorio <---Diana di Milano <---E.N.A.L. <---Enrico Griffith <---Enrico Pea <---Entrò nel Comitato <---Eugenio Spagnolo <---F.F.S.S. <---F.G.C.I. <---F.G.S.I. <---FIAT <---Federico Cassiano <---Filippo Corrido <---Firenze da Gaetano <---Forno di Massa <---Fornovo Taro <---Foscari di Venezia <---G.A.P. <---G.B. <---G.L. <---G.U.F. <---Garcia Lorca <---Gazzetta di Parma <---Giannino Degani <---Gino Bozzi <---Giovanni Bitelli <---Giovanni Dettori a Teruel <---Giuberti di Golese <---Giulio Casiraghi <---Giuseppe Barberis a Huesca <---Giuseppe Caradonna <---Giuseppe Pensai di Rovigo <---Giuseppe Torto <---Giuseppe Zanardelli <---Gran Bretagna <---Guglielmo Jonna <---Hastings Banda <---Hi HI E UHI <---I Divisione Matteotti <---Il P C <---Il P S <---Il lavoro <---Jewish Prisoner Upri <---John Chilem <---L.P.F. <---L.R.C. <---La Fenice <---La Pietra <---La Proletaria <---La Spezia <---La cultura <---La lotta <---La notte <---La protesta <---La rivolta <---La vita <---Leandro Sorio <---Lega del Lavoro di Monza <---Lino Tansini nel Monticellese <---Livio Ciardi <---Livorno-Pisa <---Luigi G <---Luigi Longo <---Marcello Garosi <---Maria Rygier Corradi <---Mario Maggiolari <---Massimo Rocca <---Meccanica <---Merci F <---Merci F F <---Michele Centrone <---Michele Schirru <---Modenese-Rovereto <---Movimento dei Consigli di Gestione <---Mussolini a Palazzo Chigi <---Nazi Concentration Cam <---Oreno di Vimercate <---P.C. <---P.R.I. <---P.S.U. <---Parma L <---Partito Socialista Italiano <---Partito d'Azione in Francia <---Partito del Congresso <---Partito del Congresso Malawi <---Pianura Modenese <---Piazza del Gesù <---Pietro Ranieri a Ferlete <---Pietro Secchia <---Pietro Silva <---Prestrane di Postumia <---Puerta de Hierro <---Questura di Bari <---R.R. <---RIV <---Radio Londra <---Regno a Roma <---Renato De Be <---Renzo Ildebrando Bocchi <---Resistenza nel Modenese <---Rhodesia del Nord <---Rhodesia del Sud <---Riccardo Sacconi <---Rodolfo Savelli <---Ruggero Zangrandi <---S.G. <---S.R. <---S.R.I. <---S.S. <---SAN <---Sala Ba <---San Paolo <---Scalo Merci <---Scienze economiche <---Sesto Lavoratrice <---Sesto S <---Sesto S G <---Sette Comuni <---Settimana rossa <---Sgoverno Badoglio <---Sistematica <---Soccorso Vittime <---Soccorso di Sesto <---Società Idroelettrica Piemontese <---Società Operaia di Mutuo <---Società Tranvie Venete <---Spartaco Lavagnini <---Stefano Vatteroni <---Storia <---Torrino di S Rosa <---Trasferitosi a Bologna <---Trasferitosi a Roma <---U.A.I. <---U.F.O. <---U.R. <---U.S.A. <---U.S.L <---Ugo Fedeli <---Ugo Guido Mondolfo <---Umberto I <---Union Jean Jaurès <---Unione Italiana del Lavoro <---Unione Sindacale Italiana <---Valerio Borghese in Corte <---Varese I <---Vassili Petrov Ko <---Vernichtungslager in Spiegel <---Viti De Marco <---Vittorio Brogi <---Vittorio Golinelli di Mirandola <---Vittorio Ortore <---Zelmira Bìnazzi <---abbiano <---anarcosindacalismo <---anarcosindacalista <---anarcosindacalisti <---anticolonialismo <---antimilitarismo <---antinterventiste <---antiriformista <---artigiani <---ateismo <---attivismo <---azionisti <---bakuninismo <---bakuninista <---blocchismo <---calista <---capitalismo <---cialista <---classista <---classiste <---clientelismo <---collaborazionista <---collettivisti <---colonialisti <---concretismo <---corporativismo <---d'Azione <---deambrisiana <---dell'Azione <---dell'Internazionale <---dell'Ufficio <---dichiana <---emiliana <---emiliani <---gasisti <---gassisti <---giolittiana <---hitleriano <---ideologiche <---ideologico <---imperialismo <---indipendentista <---intellettualismo <---internazionalisti <---leninista <---lismo <---lista <---liste <---malatestiana <---marchigiano <---marxismo <---massimalisti <---meridionalismo <---meridionalista <---modellisti <---movimentismo <---nazionalisti <---nazismo <---nazisti <---neoimperialismo <---neutralista <---nìgiana <---opportuniste <---progressista <---propagandista <---quietismo <---revisioniste <---rhodesiane <---rismo <---ristocraticismo <---ritualismi <---salveminiana <---salveminiane <---scissionista <---semplicismo <---siciliani <---siciliano <---simaliste <---sovviettiste <---squadrista <---staliniane <---teologici <---terroristi <---terzinternazionalista <---tiste <---tripolismo <---turatiano <---velleitarismo <---vociana <---vociani <---vociano



Modalità in atto filtro S.M.O.G+: CORPUS OGGETTO

visualizza mappa Entità, Analitici e Records di catalogo del corpus selezionato/autorizzato (+MAP)




Interfaccia kSQL

passa a modalità Interfaccia kSQL