Brano: [...] si è assunto un ruolo di mediatore fra le posizioni africane più estreme e quelle delle potenze ex coloniali. Fautore del nonallineamento, ha inoltre sempre evitato di schierarsi con l’Unione Sovietica, optando piuttosto per l’aiuto cinese.
C.Di.
Nyobè, Um Ruben
Dirigente politico africano, m. il 13.9.1958.
Il nome di Um Nyobè apparve tra i protagonisti del nazionalismo africano nel 1948, quando fondò VUnione dei popoli del Camerun [U.P.C.) che si distinse immediatamente nel panorama politico continentale per la nettezza delle sue rivendicazioni, la qualità popolare della sua organizzazione e le acute anticipazioni
sulle possibilità del neocolonialismo (v. C&merun). L’amministrazione coloniale francese se ne rese conto e, fin dal 1949, definì Nyobè e il suo luogotenente Félix Moumié (assassinato nel 1960) come due « pericolosi rivoluzionari », e I’ U.P.C. come la « forza politica più insidiosa » del Camerun, cui era necessario contrapporre un « diverso personale politico camerunese, disposto a un compromesso con la metropoli »,
L’indipendenza del Camerun
Fin dalla sua fondazione l’U.P.C. intraprese una vasta azione di massa per pervenire rapidamente all’indipendenza nazionale, esercitando un ruolo decisivo nel risveglio del paese. Come tutti gli altri movimenti nazionalisti africani, rU.P.C. basò la sua lotta per l’indipendenza e l’unificazione del Camerun su strumenti costituzionali e pacifici. Alla fine della Seconda guerra mondiale il Camerun era giuridicamente configurato come un territorio sotto tutela delle Nazioni Unite, ma di fatto le due potenze coloniali (Francia e Inghilterra, che erano succedute con la Prima guerra mondiale alla dominazione tedesca) continuavano a esercitarvi un potere coloniale. Particolarmente la Francia, che adottò una politica ferocemente repressiva culminata nei massacri del 1955: ordinati dal governatore Roland Pré, essi provocarono 5.000 morti [...]
[...]o tutela delle Nazioni Unite, ma di fatto le due potenze coloniali (Francia e Inghilterra, che erano succedute con la Prima guerra mondiale alla dominazione tedesca) continuavano a esercitarvi un potere coloniale. Particolarmente la Francia, che adottò una politica ferocemente repressiva culminata nei massacri del 1955: ordinati dal governatore Roland Pré, essi provocarono 5.000 morti e oltre diecimila feriti.
La violenza repressiva indusse l’U.P.C. a passare alla clandestinità. Mentre il nazionalismo moderato camerunese (organizzato nella Unione del Camerun) si schierava con l’amministrazione coloniale, l’U.P.C. decise il passaggio alla lotta armata, diretta da Nyobè e poi Félix Moumié. La guerra si prolungò sanguinosamente per qualche anno, con un carattere particolare: l’essere uno scontro non solo tra francesi e U.P.C. ma anche tra questa e i nazionalisti moderati.
Nonostante i numerosi appelli e le proposte avanzate dall’U.P.C. per un ritorno alla legalità, per il ritiro delle truppe francesi e per dar vita a un governo camerunese di coalizione nazionale, la guerra civile proseguì fino alle sue ultime conseguenze, con fasi incerte e alterne data la forza dell’U.P.C..
Assassinato dai colonialisti
Nel settembre 1958 Nyobè venne fatto prigioniero in uno scontro tra pattuglie e, due giorni dopo, passato per le armi. La scomparsa di un capo così prestigioso, che le tribù della foresta avevano mitizzato come « figlio di un leopardo », portò un grave colpo alla guerriglia. Il successivo assassinio, due anni dopo, di Félix Moumié e la liquidazione fisica della maggior parte dei militanti deH’U.P.C., soffocarono definitivamente la lotta. Domato per questa via il popolo camerunese nel 1960, la Francia concesse l'indipendenza e il 26.10. 1961 nacque, su basi moderate e neocoloniali, la Repubblica Federale del Camerun comprendente i due territori sotto tutela. La dimostrazione che le ragioni ispiratrici della lotta di Nyobè restavano tuttavia vive, si ebbe nel 1970, quando il regime neocoloniale, con uno spettacolare e arbitrario processo, condannò a morte l'ultimo presidente del rU.P.C. Ernest Ouandiè, impiccato il 15.1.1971 a Bofoussam.
Su Um Nyobè, il vescovo cattolico Engelbert Mveng[...]
[...] Domato per questa via il popolo camerunese nel 1960, la Francia concesse l'indipendenza e il 26.10. 1961 nacque, su basi moderate e neocoloniali, la Repubblica Federale del Camerun comprendente i due territori sotto tutela. La dimostrazione che le ragioni ispiratrici della lotta di Nyobè restavano tuttavia vive, si ebbe nel 1970, quando il regime neocoloniale, con uno spettacolare e arbitrario processo, condannò a morte l'ultimo presidente del rU.P.C. Ernest Ouandiè, impiccato il 15.1.1971 a Bofoussam.
Su Um Nyobè, il vescovo cattolico Engelbert Mveng significativamente scrisse: « Fu una forte personalità, e per molti dei camerunesi è il padre dell’indipendenza. I suoi collaboratori affermano che egli fu contrario alla violenza e la cosa è possibile. Si è unanimi sulla sua integrità. Noi non vogliamo oscurare la sua memoria né rinnegare ciò che gli deve il nazionalismo camerunese. Um Nyobè voleva un Camerun indipendente e unito e il tempo gli ha dato ragione >».
Bibliografia: Engelbert Mveng, Storia del Camerun, Presence Africaine, 1[...]