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Il segmento testuale Tristano Codignola è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 29Entità Multimediali , di cui in selezione 10 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 355

Brano: Liberalsocialista, Movimento

dinelli, Lucio Lombardo Radice, Antonello Trombadori, Renato Guttuso, Gastone Manacorda, Furio Diaz, Walter Binni, Tristano Codignola, Enzo Enriques Agnoletti, Giorgio Spini, Piero Calamandrei, Carlo Francovich, Mario Delle Piane, Umberto Morra, Carlo Antoni, Norberto Bobbio, Carlo Ludovico Ragghianti, Ugo la Malfa, Federico Comandici, Tommaso Fiore, Bruno Zevi, Guido Dorso, Gianni Guaita e molti altri.

Il distacco dell’ala più avanzata, per meglio dire del gruppo dei giovani marxisti romani (v. Antifascismo giovanile organizzato) che, del resto, avevano dato un’adesione effimera, rimane un momento significativo anche per la successiva caratterizzazione e il successivo sviluppo del movimento che poi, più liberamente, and[...]

[...], edita da Parenti e diretta da Raffaello Ramat, pubblicò un articolo intitolato « Terra e contadini », in cui Ranuccio Bianchi Bandinelli, con lo pseudonimo di Filippo M. Paparoni, trovava modo di esporre pubblicamente le teorie del liberalsocialismo, sotto la finzione di una recensione letteraria. L’attività del movimento aveva allargato i contatti e i collegamenti con gli intellettuali antifascisti. Erano sorti numerosi comitati. A Firenze, a Tristano Codignola si erano uniti Luigi Russo, Piero Calamandrei, Ernesto Codignola, Enzo Enriques Agnoletti, Carlo Fumo, Luigi de Sar

10, Margherita Fasolo, Alberto Carrocci e Pietro Fossi. A Roma, attorno a Guido Calogero si raggrupparono numerosi giovani, tra cui Pilo Albertelli, Ugo Baglivo, Giorgio Candeloro, Vittorio Gabrieli, Carlo Muscetta, Paolo Alatri, Paolo Solari, Bastianina Musu, Giulio Butticci. Si differenziavano dal gruppo romano liberalsocialista Mario Alicata, Paolo Bufalini, Pietro Ingrao, Lucio Lombardo Radice, Antonello Trombadori, già orientati verso il Partito comunista. A Perugia oper[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 209

Brano: [...] Michele Cifarelli, era nata un’organizzazione sindacale distinta, debole soprattutto perché sostenuta dagli americani. D’altro canto, Lussu non riuscì a far accettare ai dirigenti della C.G.I.L. il principio di una rappresentanza distinta delle forze « azionista » nell’organismo sindacale nazionale.

/ Congresso nazionale

La liberazione di Firenze (agosto 1944) e l’arrivo a Roma di una delegazione del Partito d'Azione fiorentino guidata da Tristano Codignola, diede l'occasione per una grande e fervida assemblea di partito che parve rinsaldare i vincoli unitari. Così il discorso di Lussu al Teatro Brancaccio, il 19.9.1944, pur ispirato ai punti del programma di Cosenza, ma nello sforzo di far giungere compatto il partito al suo primo congresso nazionale, sembrò raccogliere il consenso di uomini, come ad esempio De Ruggiero, che erano sensibilmente lontani da posizioni socialiste.

Il I Congresso nazionale del Partito d'Azione, tenutosi a Roma dal 5 al 7.2.1946 (due mesi dopo la caduta del governo Parri) si aprì nel clima teso di uno scontro inte[...]

[...]izione di una direzione unitaria e Lussu potè presentare al Congresso la lista dei candidati al Comitato centrale, che vennero eletti alla unanimità. Alle correnti fu attribuita una rappresentanza proporzionale negli organi direttivi nazionali. Fernando Schiavetti, su proposta di Lussu, venire eletto segretario politico e direttore del quotidiano « Italia Libera », organo ufficiale del partito. Guido Calogero, Alberto Cianca, Federico Comandini, Tristano Codignola e Francesco De Martino furono chiamati a far parte dell'Esecutivo.

Lussu, ritenendo esaurito il proprio compito nel ministero ed al vertice del partito, ed essendo anche in precarie condizioni di salute, alcuni giorni dopo il congresso rassegnò le proprie dimissioni da ministro. Successivamente la segreteria del Partito d'Azione passò a Lombardi, con Garosci alla direzione del quotidiano ufficiale.

Epilogo

Ma intanto la compagine « azionista » aveva mostrato di non reggere ah confronto poli

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 88

Brano: [...] di riferimento all’editrice Laterza. Un analogo gruppo si era costituito nel 1937 a Siena, attorno a Mario Delle Piane, Michele Gandin, Leone Bortone, e aveva trovato un leader nello « schedato » politico Norberto Bobbio, al suo trasferimento in quella università. Nel 1940 Questo gruppo, tramite Ragghianti e Capitini, si collegò con gli emiliani e i fiorentini Giorgio Bassani, Antonio Sebastiani (Ferrara), Sergio Telmon, Cesare Gnudi (Bologna), Tristano Codignola, Cesare Luporini, Ranuccio Bianchi Bandi nel li (Firenze) .

Fino allo scoppio della guerra, una delle attività principali di questi

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 203

Brano: [...]ta fondato nel giugno del 1940 da Guido Calogero e Aldo Capitini con un ^programma di rinnovamento eticopolitico della vita nazionale e di ricerca di una sintesi fra istanze liberali e contenuti di avanzato riformismo sociale. Nel corso del 1942, i nuclei liberalsocialisti (v. Antifascismo giovanile organizzato) erano stati quasi decapitati dall’arresto dei loro massimi esponenti (Enzo Enriques Agnoletti, Butticci, Guido Calogero, Aldo Capitini, Tristano Codignola, Guido De Ruggiero, Tommaso Fiore, Carlo Ludovico Ragghianti, D’Amati, Nel

lo Traquandi). Alcuni di questi saranno liberati dal carcere soltanto dopo il 25.7.1943. E, prima di quella data, potrà uscire soltanto un secondo numero di « Italia Libera ».

In Francia, dove qualche copia dei « 7 punti » era arrivata ai primi del 1943, il programma ivi espresso venne inteso come quello di un partito che si proponesse soprattutto di rivolgersi ai ceti medi. Gli esuli di « Giustizia e Libertà » considerarono che, senza l’assoluta interruzione delle comunicazioni anche clandestine tra l’estero e l[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 205

Brano: [...]utto alla capacità e allo slancio di uomini come Duccio Galimberti, Dante Livio Bianco, Giorgio Agosti, Benedetto Dal mastro, Nuto Revelli, Ettore Rosa e Ada Gobetti in Piemonte; Massenzio Masi a e Mario Jacchia in Emilia; Poi do G aspa rotto, Albasini Scrosati e Riccardo Lombardi in Lombardia; Marchisio, Mario Celeri Negri e Mario Cassiani Ingoni in Liguria; Fermo Solari, Silvio Trenti n ed Egidio Meneghetti nel Veneto; Enzo Enriques Agnoletti, Tristano Codignola, Carlo Campoimi e Carlo Lodovico Ragghianti in Toscana. In secondo luogo, le Brigate « Giustizia e Libertà », nelle loro unità più politicizzate e direttamente legate ai quadri di partito, denotarono una forte tensione ideale e profonde aspirazioni al rinnovamento del Paese, ponendosi come tramiti fra il Partito d’Azione e i settori dell'opinione pubblica sensibili ai motivi repubblicani e di riscatto democratico e sociale della società italiana. Inoltre, al centro della stessa organizzazione unitaria della Resistenza al Nord, uomini come Ferruccio Parri (v.), vicecomandante del C.V.L. e coma[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 206

Brano: [...]la preparazione deH’insurrezione di Firenze, giustamente considerata da essi una tappa essenziale dell’opera della Resistenza, sia perché avrebbe messo gli Alleati di fronte alla prima, grande insurrezione partigiana e popolare, sia perché avrebbe affermato la posizione e l’autorità dei C.L.N. rispetto alla nuova realtà con la quale gli angloamericani si incontravano. In tal senso, il gruppo dirigente fiorentino del partito, con C.L. Ragghianti, Tristano Codignola, Enzo Enriques Agnoletti e Carlo Campoimi fu un elemento dinamico e propulsivo di tutta la vicenda insurrezionale del capoluogo toscano, talché gli Alleati dovettero riconoscere al C. L.N. regionale e alle forze partigiane un prestigio e un peso che fino

allora erano stati praticamente negati.

Ricostruzione di Stato e paese

Il problema istituzionale

Fin dal primo momento il Partito d’Azione prese chiaramente posizione contro la monarchia e il governo Badoglio (v.), in forma pregiudiziale e permanente, pronunciandosi per un governo di C.L.N. con tutti i poteri legislativi ed esecut[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 362

Brano: [...]ultimo proveniente da Bologna dove aveva organizzato i G.A.P.. Al momento della costituzione della Delegazione Comando Brigate Garibaldi, il Menconi fu trasferito in Emilia (qui, ferito, cadrà in mano ai nazifascisti e sarà arso vivo) e venne sostituito da Francesco Leone.

La direzione del Partito d’Azione a Firenze era affidata a uomini come Enzo Enriques Agnoletti e Carlo Ludovico Ragghianti (rappresentanti del partito in seno al C.T.L.N.), Tristano Codignola e Nello Traquandi, elemento prezioso per capacità ed esperienza di vita cospirativa. Anche il P.d’A. riuscì rapidamente a darsi un’efficiente struttura clandestina, stabilendo contatti con i maggiori centri della regione e organizzando un buon servizio stampa. La sua attività militare nell’ambito della provincia si sviluppò particolarmente intensa nel recupero di armi, nel settore informativo e nell’aiutare prigionieri alleati evasi dai campi di concentramento dopo 1*8 settembre.

Assai meno incisiva fu l’attività militare delle altre correnti politiche (P.S.I,, D.C. e P.L.I.); rispettivame[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 56

Brano: [...]partigiane, nei Consigli di fabbrica, nei comitati di scuola e in tutti gli enti collettivi. Esso ebbe così numerosi collaboratori, di varia estrazione sociale e diverso orientamento politico. Vi scrissero naturalmente anche noti esponenti della politica e della cultura, quali Piero Calamandrei, Eugenio Montale, Vincenzo Saba, Cesare Luporini, Giuseppe Rossi, Pietro Nenni, Attilio Piccioni, Renato Bitossi, Enzo Enriquez Agnoletti, Eugenio Artom, Tristano Codignola, Riccardo Bauer e altri. Direttore responsabile del quotidiano dall’11.8.1944 al 5.2.1947 fu Piero Compagno, con Romano Bilenchi redattore capo dal 2.10.1945. Sulle pagine del giornale venne quindi a dispiegarsi un impegno politico e culturale tutto proteso a sorreggere e a diffondere fra le masse la linea dei C.L.N.

Due giorni dopo la Liberazione del Nord, il giornale scriveva: « Il C.L.N. si è rivelato, come noi abbiamo sempre pensator l’organismo spontaneo più adatto a coordinare e ad organizzare le forze popolari. Esso è riuscito in tutti i campi in cui il fascismo e la monarchia erano[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 506

Brano: [...]ia (v.), nel luglio 1924 partecipò al congresso di Assisi nel quale fu tra i protagonisti della corrente antifascista con Bergmann, Sol eri, Zino e Pivano, concorrendo a dare all’Associazione un nuovo indirizzo politico.

Nel febbraio 1925, con provvedimento di polizia, venne rimosso dalla carica. Da quel momento, nonostante fermi e arresti, cominciò la sua attività politica clandestina, venendo a contatto con Ernesto Rossi, Piero Calamandrei, Tristano Codignola e altri dirigenti del movimento « Giustizia e Libertà », cui aderì.

Dal 1942, a Reggio Emilia, ebbe relazioni col gruppo di intellettuali comunisti che faceva càpo a Valdo Magnani e Aldo Cucchi.

Nel luglio 1943 fu tra i promotori del Comitato di intesa patriottica sorto a Reggio Emilia, divenendone presidente. Con la trasformazione di detto Comitato in C.L.N. provinciale, ne mantenne la presidenza, salvaguardandone sempre l’intesa unitaria fra i quattro partiti che lo componevano (P.C.I., P.d’A., P.S.I, U.P., D.C.).

Quando, alla fine del 1944, i componenti del C.L.N. vennero individu[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 373

Brano: [...]anizzazione comunista particolarmente introdotto alla Fiat, colpivano fra gli altri il falegname vicentino Agostino Girardin.

II Partito d’Azione

Le forze organizzate di partiti sorti negli anni della clandestinità o che non si erano mai sciolti stabilirono rapporti fin dal 1940, ben prima quindi della fase dei comitati interpartitici. Il gruppo vicentino del Partito d’Azione (v.) era già in contatto con quello di Firenze (Carlo Ragghiami, Tristano Codignola, Enzo EnriquezAgnoletti) e con quello di Bologna (Sergio Telmon, Massenzio Masia, Cesare Gnudi) tramite il professore Antonio Giuriolo (v.), un critico letterario e studioso di storia, con cui Ferruccio Par ri e Ugo La Malfa intrattennero rapporti fin dall’inizio della loro attività politica: collegamenti fra Vicenza e Milano vennero stabiliti particolarmente tra la fine del 1942 e i primi mesi del 1943. Il P. d’A. era formato nel Vicentino in preponderanza da ex repubblicani come Pino Ronzani e da “crociani” radicali come lo stesso Giuriolo, che aveva indirizzato verso un antifascismo maturo[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Tristano Codignola, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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