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Il segmento testuale Trattato di Versailles è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 26Entità Multimediali , di cui in selezione 17 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 361

Brano: [...] quale vennero fissate le condizioni di pace.

I termini del trattato erano stati stabiliti nel corso di una conferenza iniziata a Parigi il 19.1.1919 e alla quale i paesi vinti, convocati solo all'ultimo momento per apporre la loro firma sui documenti elaborati, non avevano partecipato. Inoltre, dei 32 paesi partecipanti a quella conferenza, soltanto quattro (Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Italia) avevano avuto poteri decisionali.

II Trattato di Versailles fu il primo firmato con una delle nazioni vinte nel corso della guerra e la sua impostazione servì poi da modello per le condizioni imposte all'Austria (Trattato di Saint GermainenLaye, 10.9.1919), all'Ungheria (Trattato di Trianon, 4.6.1920), alla Bulgaria [Trattato di Neuilly, 27.11.1919) e alla Turchia [Trattato di Sèvres, 11. 4.1920).

Sotto questo profilo, il Trattato di Versailles costituì quindi il documento più importante della conferenza di pace, quello che fissava criteri e princìpi cui informare le future relazioni internazionali, al punto di comprendere come preambolo il patto istitutivo della Società delle Nazioni (v.).

Le conseguenze della Prima guerra mondiale

Il modo in cui la guerra era stata

condotta e si era conclusa aveva apportato profonde modifiche non solo alla geografia d'Europa, ma anche nella coscienza e negli atteggiamenti delle popolazioni; quattro grandi imperi erano scomparsi (Austria, Germania, Russia e Turchia); i sentimenti nazionali[...]

[...]el Sudest europeo, di un'area a forte frammentazione etnica con conseguenti diversità culturali, politiche, religiose, economiche e sociali, rischiavano di accentuare l'instabilità di quella parte del continente, sollevando alle frontiere orientali dell'Italia un’imprevista “questione slava” che rendeva assai problematica l'applicazione del Patto di Londra. Di conseguenza, crebbero divisioni e dissensi.

Le condizioni per la Germania

Con il Trattato di Versailles furono imposte alla Germania durissime condizioni: essa doveva restituire alla Francia l'Alsazia e la Lorena; inoltre cedere al Belgio due piccoli distretti di frontiera (Eupen e Malmédy) ; alla Danimarca lo Schleswig settentrionale; alla Polonia la Posnania e, per di più, un “corridoio” che assicurasse ai polacchi uno sbocco nel mar Baltico (v. Danzica). Danzica stessa venne dichiarata “città libera” sotto controllo internazionale. Le colonie tedesche furono praticamente spartite tra Gran Bretagna, Francia, Belgio, Giappone e Australia, ricorrendo come s’è detto aH’ambigua forma dei “mandati[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 573

Brano: [...] Gran Bretagna si oppose a tale proposta, probabilmente per il timore di vedere affermarsi una egemonia di Parigi, tramite l'azione del maresciallo Foch.

Wilson presentò un proprio progetto, per certi versi di ispirazione inglese e che, con leggere modifiche, costituì la base del Patto della Società delle Nazioni. Il documento finale, adottato all'unanimità il 28.4. 1919 in una seduta plenaria della Conferenza, venne poi incluso nel testo del Trattato di Versailles (v.) firmato il 28 giugno, così come nei successivi trattati di SaintGermain, Neuilly, Trianon e Sèvres. Dopo la ratifica del Trattato di Versailles da parte della Germania e dei tre principali associati, la Società delle Nazioni potè essere considerata una realtà (10.1.1920).

Sei giorni più tardi, il presidente Wilson convocò a Parigi la prima riunione del Consiglio della Società delle Nazioni, nel quale erano rappresentati Francia, Gran Bretagna, Giappone, Belgio, Grecia e Brasile, ma non gli Stati Uniti che, all’ultimo momento, avevano deciso

di astenersi dalla partecipazione alla nuova organizzazione internazionale (v. Isolazionismo).

Struttura e compiti

Sotto il profilo giuridicoorganizzativo erano membri della Società de[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 362

Brano: [...]gimi reazionari, affermatisi in paesi a cui era stata affidata una funzione di “cordone sanitario” intorno all’Unione Sovietica, fecero del revisionismo la base della propria politica estera nel vecchio continente, destabilizzandolo sempre più. E quando, il 30.9.1938,

con il Patto di Monaco (v.) venne sancito lo smembramento della Cecoslovacchia, parve davvero che il revisionismo stesse spazzando via l’ordine politicogeografico fissato con il Trattato di Versailles.

S.BI.

Versari, Iris

Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. nel 1922 a Portico San Benedetto (Forlì), m. il 18.8. 1944 a Cornia di San Valentino (Forlì).

Figlia di contadini, dopo l’8.9.1943 entrò nella Resistenza romagnola e, a fianco di Silvio Corbari (v.), combattè in una attivissima formazione partigiana. Dopo aver preso parte a numerose azioni di guerriglia distinguendosi per il suo coraggio, rimase ferita a una gamba e dovette curarsi rifugiata in una casa colonica. Qui, a seguito di una delazione, venne sorpresa da tedeschi e fascisti con altri membri del Comando[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 590

Brano: [...]ania nazista, autorizzandola di fatto a riarmarsi, in funzione antisovietica e velatamente anche antifrancese, in risposta a un trattato di alleanza che, sempre nel 1935, la Francia aveva firmato con l’U.R.S.S..

Nel marzo 1936, evidentemente sentendosi abbastanza forte sul piano militare e diplomatico per sfidare

la Francia, Hitler unilateralmente decise la militarizzazione della Renania (che dal 1919 era smilitarizzata in applicazione del Trattato di Versailles). Pochi mesi dopo aveva inizio la guerra civile in Spagna e, mentre le potenze occidentali assumevano l’ambigua posizione del «non intervento» (v.), Germania e Italia intervennero con aerei, corpi di spedizione e forniture belliche in appoggio a Franco (v,) favorendone la presa del potere. Sempre nel

1936 Germania e Giappone firmarono in funzione antisovietica il Patto Anticomintern (v.), ai quale nel

1937 aderì anche l’Italia.

Ad aggravare ulteriormente questo panorama contribuì la mancanza di reazioni delle democrazie occidentali di fronte all’invasione giapponese della Cina (19353[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 613

Brano: [...]inistero alla Conferenza della pace di Parigi, ma lo stesso anno si dimise dall’incarico non condividendo i criteri troppo punitivi adottati dai vincitori nei confronti dei paesi sconfitti.

Tornato a Cambridge, scrisse due libri (The Economie Consequences of thè Peace e A Revision of thè Treaty), nei quali espose pubblicamente le sue critiche, sostenendo attraverso convincenti argomentazioni la necessità di rivedere le clausole economiche del Trattato di Versailles (v.). Raggiunta una notorietà internazionale fin da queste sue prime opere, cui si aggiunsero ulteriori studi sia in campo economico che letterario (Essays in Biography), nel 1936 portò a termine quel

lo che viene unanimamente considerato come il suo più importante lavoro teorico: The General Theory of Employment, Interest and Money, che lo avrebbe collocato fra i più famosi economisti del secolo. All'inizio della Seconda guerra mondiale fu chiamato dal premier Winston Churchill come consulente finanziario presso il governo britannico. Nominato Pari d'Inghilterra nel

1942 e ricevuti alt[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 574

Brano: [...]rica Latina. L'opposizione angloamericana impedì che avesse luogo la conferenza per il disarmo e rese evidente l’incapacità della Società delle Nazioni a svolgere pienamente il proprio ruolo.

Negli anni seguenti, la S.d.N. si trovò sempre più esposta a colpi traumatici: il governo tedesco, entrato a farne parte nel 1926, ne uscì alla fine del 1933, dopo l’ascesa di Hitler che non voleva ostacoli di sorta alla propria politica di revisione del Trattato di Versailles e di riarmo della Germania. D’altra parte, già nel 1931 il fallimento della mediazione nel conflitto fra Cina e Giappone per la Manciuria (v.) aveva lasciato intendere la debolezza della Società delle Nazioni, la sua incapacità di imporsi di fronte a paesi aggressori decisi e molto potenti. Inoltre, il diffuso anticomunismo contribuì largamente a mantenerne fuori l'U.R.S.S. fino al 1934. La politica francoinglese di appeasement (v.) verso la Germania nazista accentuò l’inveterata tendenza delle maggiori potenze a preferire, per la soluzione dei contrasti internazionali, trattative dirette fra[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 554

Brano: [...]lovacco e il governo nazionale slovacco (a parte il governo federale cecoslovacco che siede a Praga, capitale dello Stato) costituiscono i due massimi organi legislativi e rappresentativi della nazione che, nel complesso, è omogenea pur tenendo conto della cospicua minoranza ungherese (circa 500.000 persone), presente soprattutto nelle zone di frontiera sudorientali.

Cenni storici

Per oltre 900 anni, cioè dall'inizio del X secolo e fino al Trattato di Versailles del 1918, le terre slovacche furono occupate dagli ungheresi, il cui dominio assolutista, unitamente alle miserabili condizioni di vita dei contadini asserviti a una nobiltà locale rozza e incolta impedì per molti secoli contatti e scambi culturali con i popoli vicini più progrediti. Austriaci e ungheresi tentarono con vari mezzi di negare l'identità nazionale negli slovacchi e soltanto nel periodo dell'illuminismo potè affermarsi l'esigenza di un’autentica lingua comune a tutti gli slovacchi. Ma solo nel secolo XIX, soprattutto grazie al patriota e letterato Ludovit Stur (18151855), si giuns[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 715

Brano: [...]al primo ministro Poincaré rispose agli interessi della grande industria e diede al paese, per qualche anno, un premio di svalutazione che determinò l’afflusso di notevoli capitali. Ma il punto più instabile di equilibrio era la Germania, la cui classe dirigente, soffocati i moti rivoluzionari con l’aiuto della socialdemocrazia, dapprima adoperò l’arma della inflazione fino all’annullamento della moneta (per non pagare le riparazioni imposte dal Trattato di Versailles, annullare il debito pubblico, spogliare i risparmiatori e, impoverire la piccola borghesia, fomentare il nazionalismo e lo spirito di rivincita) per poi attuare col risparmio forzato a suo vantaggio e con l’aiuto del capitale straniero (specialmente americano), una grande opera di espansione e di razionalizzazione industriale che concorse a determinare una vasta disoccupazione permanente, ma rinsaldò la struttura capitalistica e il potere del capitale finanziario più retrivo, legato agli Junkers (grandi proprietari terrieri) e ai militaristi.

Gli sviluppi all’estero e in Italia

Lo scop[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 101

Brano: [...] in atto e le vicende politiche locali. Si doveva giungere alla rivoluzione russa del 1917 e alla successiva Costituzione sovietica del 1924 (modificata nel 1936) per assistere all'affermazione di un nuovo rivoluzionario progresso dei diritti umani e civili ispirato al socialismo, quindi alle esigenze della totalità della popolazione e non di una sola classe.

Con la graduale unificazione del mercato mondiale, al termine della guerra 191418 il Trattato di Versailles e poi la Società delle Nazioni (v.) dedicarono una particolare attenzione alla regolamentazione internazionale dei diritti dell’uomo, soprattutto in ordine a taluni problemi specifici (divieto della schiavitù, lotta contro l’alcoolismo e il traffico dell’oppio, tutela dei diritti delle minoranze) e, in seguito alle pressioni delle organizzazioni operaie, per una legislazione inter

101



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 287

Brano: [...]ovani avanguardisti di tutta Italia, portati a Roma per prendere parte al Campo DUX, sfilano davanti a Mussolini.

8.10: La Gazzetta Ufficiale pubblica

il decreto relativo al giuramento di fedeltà al fascismo imposto ai docenti universitari: 1.200 professori giurano; 13 si rifiutano e perdono la cattedra.

25.10: Parlando a Napoli, Mussolini lancia lo slogan « Andare verso

il popolo». Si accentua la politica tendente alla revisione del Trattato di Versailles.

7.11: Iniziano i lavori per la bonifica dell’Agro Pontino.

29.11: Arnaldo Mussolini inaugura a Milano la « Scuola di mistica fascista ».

7.12: Achille Starace è nominato segretario del partito.

31.12: Bilancio di attività del Tribunale speciale nel corso dell’anno: 519 antifascisti condannati complessivamente a 2.061 anni di reclusione. 1 condanna a morte (eseguita).

1932

9.1: Per i suoi meriti politici Mussolini riceve dal Papa lordine vaticano dello « Speron d’oro ».

10.2: Alla conferenza di Ginevra per il disarmo, il ministro degli Esteri fascista Dino Grandi propone [...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Trattato di Versailles, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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