Brano: [...] quale vennero fissate le condizioni di pace.
I termini del trattato erano stati stabiliti nel corso di una conferenza iniziata a Parigi il 19.1.1919 e alla quale i paesi vinti, convocati solo all'ultimo momento per apporre la loro firma sui documenti elaborati, non avevano partecipato. Inoltre, dei 32 paesi partecipanti a quella conferenza, soltanto quattro (Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Italia) avevano avuto poteri decisionali.
II Trattato di Versailles fu il primo firmato con una delle nazioni vinte nel corso della guerra e la sua impostazione servì poi da modello per le condizioni imposte all'Austria (Trattato di Saint GermainenLaye, 10.9.1919), all'Ungheria (Trattato di Trianon, 4.6.1920), alla Bulgaria [Trattato di Neuilly, 27.11.1919) e alla Turchia [Trattato di Sèvres, 11. 4.1920).
Sotto questo profilo, il Trattato di Versailles costituì quindi il documento più importante della conferenza di pace, quello che fissava criteri e princìpi cui informare le future relazioni internazionali, al punto di comprendere come preambolo il patto istitutivo della Società delle Nazioni (v.).
Le conseguenze della Prima guerra mondiale
Il modo in cui la guerra era stata
condotta e si era conclusa aveva apportato profonde modifiche non solo alla geografia d'Europa, ma anche nella coscienza e negli atteggiamenti delle popolazioni; quattro grandi imperi erano scomparsi (Austria, Germania, Russia e Turchia); i sentimenti nazionali[...]
[...]el Sudest europeo, di un'area a forte frammentazione etnica con conseguenti diversità culturali, politiche, religiose, economiche e sociali, rischiavano di accentuare l'instabilità di quella parte del continente, sollevando alle frontiere orientali dell'Italia un’imprevista “questione slava” che rendeva assai problematica l'applicazione del Patto di Londra. Di conseguenza, crebbero divisioni e dissensi.
Le condizioni per la Germania
Con il Trattato di Versailles furono imposte alla Germania durissime condizioni: essa doveva restituire alla Francia l'Alsazia e la Lorena; inoltre cedere al Belgio due piccoli distretti di frontiera (Eupen e Malmédy) ; alla Danimarca lo Schleswig settentrionale; alla Polonia la Posnania e, per di più, un “corridoio” che assicurasse ai polacchi uno sbocco nel mar Baltico (v. Danzica). Danzica stessa venne dichiarata “città libera” sotto controllo internazionale. Le colonie tedesche furono praticamente spartite tra Gran Bretagna, Francia, Belgio, Giappone e Australia, ricorrendo come s’è detto aH’ambigua forma dei “mandati[...]