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da Vittorio Lanternari, Religione, società, politica nell'Africa Nera avanti e dopo l'indipendenza in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1964 - 7 - 1 - numero 69

Brano: [...] lezione che viene per noi dall'Africa Nera specialmente oggi che molti dei paesi africani hanno raggiunto l'indipendenza, é d'incalcolabile valore. E' difficile misurare e apprezzare tutti gli aspetti possibili di questa lezione. L'Africa Nera, questo crogiuolo di stridenti contrasti fra arcaico e nuovo, questa «ambigua» terra d'incontri e di scontri
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tra forze e culture impari per sviluppo tecnicoorganizzativo (superiore nella civiltà euroamericana) ma impari anche per coerenza ideologica e sensibilità sociale (superiori nelle civiltà africane), offre, anche al visitatore fuggevole e superficiale, l'impressione sconcertante di un punto nodale dal quale si stanno elaborando in larga misura destini dell'umanità, anzi dell'umanesimo di domani. Destini tuttora incerti e fumosi, che volgeranno in senso progressivo se l'Africa saprà trovare il suo difficile equilibrio fra passato e futuro, fra un mondo di religione e un mondo di tecnica, ovvero potranno precipitare verso una crescente disgregazione e ve[...]

[...]a passato e futuro, fra un mondo di religione e un mondo di tecnica, ovvero potranno precipitare verso una crescente disgregazione e verso l'involuzione socialpolitica e culturale, se il mondo africano non saprà utilizzare fecondamente il suo corredo culturale plurimillenario.
Sono appena da ricordare i recenti sanguinosi conflitti etnici, degli Hutu contro i Tutsi; le lotte interne del Congo con i loro nazionalismi e i loro secessionismi rispettivamente legati all'anticolonialismo e al neocolonialismo, i recenti episodi di rivolta socialreligiosa nella Rhodesia settentrionale, oltre al tumore dell'apartheid, i tribalismi; gli enormi scompensi, anzi l'abisso sociale scavatosi fra — da una parte — un proletariato rurale « dei villaggi », che dei progressi tecnicoorganizzativi soffre (si pensi alla detribalizzazione e ai suoi effetti funesti!) più che godere e un sottoproletariato urbano figlio del primo, dall'altra parte alcune élites minoritarie per lo più così profondamente europeizzate, anzi « abbagliate dagli splendidi orpelli della civiltà occidentale... da essere del tutto stornate dalla tradizione come da una cosa perfettamente marcia e ,spregevo'le» (1): tutto ciò rischia — se non prevaranno le forze interne ed esterne più democratiche e sagge, che pure non mancano — di travolgere l'Africa sulla scia dei dispotismi coloniali, sulla via dello strumentalism[...]

[...]ncipali problemi, cioè : 1) i rapporti tra movimenti religiosi e sviluppo socioculturale; 2) il rapporto fra religioni nuove e movimenti politicosociali; 3) i rapporti fra politica e re
nei paesi di recente indipendenza.
La prima parte del nostro discorso riguarda sincretismi
e messianismi. Essa appare a suo modo più agevole e matura, perché la letteratura esistente è cosi vasta, sia per settori etnografici particolari sia per la parte comparativa, che ci sembra giunto il momento di trarre alcune conclusioni. La seconda parte riguarda il neotriadizionallismo d'età post,coloniale. Quest'ultimo presenta problemi complessi d'interpretazione sociologicostorica.
Precisiamo che per neotradizionalismo intendiamo convenzionalmente la tendenza a riprendere tratti della tradizione religiosa nativa in parte già abbandonati, indipendentemente da espliciti influssi delle grandi religioni occidentali. Il neotradizionalismo cosi inteso si distingue dal sincretismo, intendendo per sincretismo restrittivamente la tendenza a fondere con tratti religiosi nativi altri elementi religiosi di provenienza occidentale. Tali distinzioni, come tutte quelle di carattere terminologico, hanno un valore convenzionale e relativo: lato sensu non esiste alcuna religione che non sia sincretista, e cioè non possieda tratti d'origine più o meno eterogenea, cosi come per converso nessun tradizionalismo né neotradizionali
(2) TURNBULL, lOC. Cit.
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smo può escludere in maniera assoluta elementi innovatori e stranieri. Sottolineiamo che dunque sia il sincretismo sia il neotradizionalismo sono tendenze (e non formazioni rigide), tuttavia ben distinte sul terreno concreto dei dati. Esse possono coesistere nell'ambito d'una medesima società e simultaneamente, con significati socioculturali[...]

[...]rno alle tradizioni si accompagna, in questi casi, col rifiuto più o meno esplicito, e comunque con l'abbandono o l'offuscamento di numerosi elementi cristiani prece dentemente accettati sia in forme sincretiste sia per apparenti conversioni.
Sincretismo, messianismo, neotradizionalismo costituiscono importanti aspetti del multiforme panorama offerto dallo sviluppo delle religioni africane negli ultimi decenni. Un breve riesame storico e comparativo richiede che tutte queste manifestazioni vengano collocate entro il quadro più generale delle varie risposte — culturali, sociali, politiche oltreché religiose — che le società indigene hanno dato alla civiltà occidentale nella « situazione coloniale » che ha caratterizzato il corso della loro storia per lunghi decenni. Per quel che riguarda i più recenti sviluppi religiosi d'epoca postcoloniale, si richiede soprattutto un'analisi sociologica dei compor
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tamenti religiosi degli abitanti dei villaggi e della popolazione negra urbana, e d'altra parte un'analisi della p[...]

[...]te, i Senufo e altre popolazioni della Costa d'Avorio (11), presso i Kuba del Kasai (12), i Bemba della Rhodesia settentrionale (13), nonché nell'Africa centroorientale tra i Mawali, gli Ngoni etc. (14); tra i Fang (15).
Il processo che determina la nascita dei recenti movimenti magici e antistregonisti, è legato all'esperienza di un'aggravata paura e d'indefinibile insicurezza incombente sul gruppo a seguito dello scardinamento della cultura nativa operato dai bianchi e dei mali fisici e sociali da loro introdotti. In queste condizioni la fi ducia nella «potenza » della magia cresce, e la 'lotta antistregonista comincia. Questa processo è espresso in termini esemplari nelle parole di un capo ghanese. Come informa il Debrunner, costui cerca di giustificarsi per avere ordinato ai Cristiani del suo villaggio di sottoporsi all'ordalia del veleno. (( Che altro potevo fare? — egli dichiara —. Non c'è più felicità per il nostro villaggio. Noi lavoriamo duramente ma senza frutto. I1 suolo si fa sempre più sterile per l'accresciuta popolazione;[...]

[...]S 1957, 155158.
(12) VANSINA 1959.
(13) RICHARDS 1935.
(14) MARWICK 1950.
(15) FERNANDEZ 1961, 251252. Per altri culti magici, cfr. BOUCHAUD 1956, 9399.
(16) DEBRUNNER 1961, 6667.
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gena, per spiegare qualsiasi male o incidente, pertinente o meno — al lume della logica — alla presenza dei bianchi.
Dunque sia i culti nuovi antistregonisti, sia i movimenti sincretisti e messianici, sia infine la lotta attiva antibianchi, vanno posti tutt'insieme in una situazione coloniale caratterizzata, per l'Africa nera, da uno stato di oppressione politicasociale e da uno stato di inferiorità culturale, con il senso di frustrazione che ne consegue.
Talora anche il cristianesimo introdotto dai missionari, per quanto paradossale ciò possa sembrare, ha prodotto un incremento di fiducia nella magia e nei poteri magici. Tra i Fang del Gabon il caso studiato dal Fernandez è eloquente. I bisogni e le aspettative del processo di colonizzazione sono rimasti inappagati. ll cristianesimo, nel nome d'un nuovo organismo[...]

[...] una situazione coloniale caratterizzata, per l'Africa nera, da uno stato di oppressione politicasociale e da uno stato di inferiorità culturale, con il senso di frustrazione che ne consegue.
Talora anche il cristianesimo introdotto dai missionari, per quanto paradossale ciò possa sembrare, ha prodotto un incremento di fiducia nella magia e nei poteri magici. Tra i Fang del Gabon il caso studiato dal Fernandez è eloquente. I bisogni e le aspettative del processo di colonizzazione sono rimasti inappagati. ll cristianesimo, nel nome d'un nuovo organismo universale, la chiesa, ha sfaldato gli aggruppamenti sociali entro i quali ciascun individuo trovava per sé un equilibrio fra diritti e responsabi'l'ità, ma esso non ha sostituito quegli aggruppamenti e quelle solidarietà con altre altrettanto accettabili per i nativi. Disgregati in tal modo i puntelli dell'antica organizzazione sociale, gli indigeni si son dati con rinnovata fiducia ai culti magici, che però assumono una marcata tendenza antistregonista. La
potenza mgica (evus) col suo carattere semplice operativo ha
trionfato sull'idea di «anima» portata dai missionari e rimasta inaccessibile, non funzionale per i 'Fang. Senonché la maggior fiducia nella magia ha prodotto competizioni aggressive fra individui volti a impossessarsi dei mezzi di controllo del « potere» magico stesso. Questo processo culmina infine in una situazione di conflitto e tensione interna, nella quale lo stregone é visto come una minaccia per la società. E' interessante che proprio i Fang hanno elaborato simultaneamente da un canto nuovi culti magici (fino al culto « Ndembe » del 19571959), dall'altro un culto sincretistico, i[...]

[...]sono sopravvissuti a lungo, mentre questo é avviato a un crescente sviluppo, e si volge verso un complesso sincretismo autonomista, nucleo d'un vero rinnovamento religioso e sociale.Osservazioni analoghe sono state fatte dal Debrunner sui recenti culti magici del Ghana, anch'essi effimeri (18).
In genere i movimenti magici, neofesticisti, antistregonisti, insomma neotradizionalisti di età colonale non hanno mai preparato alcun rinnovamento effettivo della religione o della cultura tra
(18) DEBRUNNER 1961, 132133.
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dizionale. Essi sono prima o poi falliti, mentre i movimenti sincretisti hanno avviato, in . più casi, un rinnovamento non solo della religione, ma della cultura intera. Inoltre v'è un altro motivo che rende più efficaci i movimenti sincretisti rispetto a quelli neotradizionalisti. Le sette sincretiste soddisfano il bisogno nativo di ricostituire i piccoli aggruppamenti sociali in sostituzione degli antichi aggruppamenti distrutti dal cristianesimo delle missioni e dal processo di colonizzazione (19).
Dunque il differente destino culturale dei movimenti sincretisti e neotradizionalisti si giustifica storicamente. I culti asincretisti offrono una risposta inefficace e sterile ai nuovi bisogni delle società indigene. Di fronte a una situazione del tutto nuova, essi restano nel cerchio chiuso del magismo arcaico: sono socialmente improduttivi. Dunque l'asincretismo precede Storicamente il sincretismo. Si dà il caso, del[...]

[...]egli antichi aggruppamenti distrutti dal cristianesimo delle missioni e dal processo di colonizzazione (19).
Dunque il differente destino culturale dei movimenti sincretisti e neotradizionalisti si giustifica storicamente. I culti asincretisti offrono una risposta inefficace e sterile ai nuovi bisogni delle società indigene. Di fronte a una situazione del tutto nuova, essi restano nel cerchio chiuso del magismo arcaico: sono socialmente improduttivi. Dunque l'asincretismo precede Storicamente il sincretismo. Si dà il caso, del resto, di culti magici (asincretisti) formatisi indipendentemente dall'urto dei bianchi. E' il caso dei Tiv della Nigeria (20), degli Ascianti (21), di alcuni fra
i movimenti sopra accennati. Si tratta di movimenti religiosi sorti in seguito a tensioni, epidemie, crisi o trasformazioni interne.
Ma è ora di chiedersi quali siano i fattori che presiedono al sorgere del sincretismo distinto dall'asincretismo. Ed è bene osservare quanta varie manifestazioni si possano includere nel termine « sincretismo».
Si finirà per fraintenderne il significato, se si pensa al « sincretismo» come ad un «data» matematico di cui si possano ben misurare e pesare le componenti in maniera statica. Infatti il sincretis[...]

[...]sa al « sincretismo» come ad un «data» matematico di cui si possano ben misurare e pesare le componenti in maniera statica. Infatti il sincretismo in Africa é, e deve essere considerato una « tendenza dinamica» che nasce in una cultura indigena come reazione all'urto con una civiltà superiore nelle sue forme istituzionali del colonialismo e delle missioni, e si sviluppa nelle forme più varie. In esso si esprimono tre orientamenti della cultura nativa scanvolta dai bianchi:
(19) SCHLOSSER 1958; BAFFA 1961, 131.
(20) BOHANNAN 1958; LANTERNARI, 5MSR. 32.2.
(21) GODY 1957.
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1) riaffermare sé stessa revivificando la tradizione religiosa locale. E' questo l'elemento tradizionalecontinuativo.
2) rinnovarsi per salvaguardarsi dalla crisi indotta dal colonialismo, di fronte al fallimento del sistema religioso tradizionale che non è valso a (( salvare ». Perciò la tradizione é selezionata, in parte abbandonata, in parte sostituita. E' questo l'elemento tradizionalerinnovato. In realtà non v'è alcun movimento nativista che comporti una ripresa integrale e passiva della tradizione: questa, in virtù della selezione, é trasformata.
3) impadronirsi della «potenza» insita nella cultura cristiana a proprio vantaggio — secondo la filosofia della ((forza vitale» propria della tradizione —, per resistere all'egemonia europea, reinterpretando quei tratti esterni in senso pagano, nativista o — in altri momenti — autonomista. E' questo l'elemento rinnovatore esterno.
I sincretismi africani appaiono dunque, in origine, come altrettante manifestazioni particolari del ((nativismo », nel senso oggi comunemente ammesso, di o rivivificazione e rinnovamento polemico dei valori nativi di fronte agli Europei» (22).
Se queste sono le tendenze originarie dei sincretismi africani, i fattori storicosociali preposti alla loro genesi sono almeno tre, c'ioé:
1) un contatto non fuggevole con il cristianesimo come esponente d'una civiltà conquistatrice e deculturatrice, perciò superiore — in senso pratico — a quella nativa. I nativi non acquistano coscienza d'una superiorità spirituale del cristianesimo se non tardi, 'panda cioè società e cultura siano pervenute ad intense trasformazioni del proprio assetto, e bisogni « spirituali » di tipo cristiano possano allignare.
2) l'emergere d'una o più personalità carismatiche, come interpreti ed esponenti dell'intera cultura, sensibili, per 'la propria formazione culturale (contatto personale con missioni) ad
(22) Vedi ancho, per il nativismo, MÜHLMANN 1963, 165166.
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alcuni tratti cristiani ch'essi reinterpretano. E' vero: alcuni profet[...]

[...]quistano coscienza d'una superiorità spirituale del cristianesimo se non tardi, 'panda cioè società e cultura siano pervenute ad intense trasformazioni del proprio assetto, e bisogni « spirituali » di tipo cristiano possano allignare.
2) l'emergere d'una o più personalità carismatiche, come interpreti ed esponenti dell'intera cultura, sensibili, per 'la propria formazione culturale (contatto personale con missioni) ad
(22) Vedi ancho, per il nativismo, MÜHLMANN 1963, 165166.
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alcuni tratti cristiani ch'essi reinterpretano. E' vero: alcuni profeti hanno fondato culti asincretisti: ciò vuol dire che ad essi é mancata l'esperienza delle missioni, o personalmente l'hanno respinta. Altri culti asincretisti sono stati introdotti senza necessariamente l'azione di profeti. P. es. 'il culto asye dei Bete è stato acquistato per pagamento, ad opera d'un gruppo di esponenti locali, da un pruppo Baulé vicino. Si possono citare analoghi casi di culti nuovi introdotti per pagamento tra gli Ascianti e gli Akim (2[...]

[...]'hanno respinta. Altri culti asincretisti sono stati introdotti senza necessariamente l'azione di profeti. P. es. 'il culto asye dei Bete è stato acquistato per pagamento, ad opera d'un gruppo di esponenti locali, da un pruppo Baulé vicino. Si possono citare analoghi casi di culti nuovi introdotti per pagamento tra gli Ascianti e gli Akim (23). Ma i m.oviment+i sincretisti nascono sempre per l'azione individuale d'un fondatoreprofeta. Ciò comparativamente si comprende, perché solo una forte personalità carismatica, col suo prestigio di guaritoretaumaturgoindovino, é in grado di « rivoluzionare» la tradizione rendendo accettabile una via religiosa non più conformista.
3) scardinamento o sconvolgimento della cultura nativa operato dalle istituzioni occidentali. Questo punto é strettamente legato al I, ma in particolare si riferisce al crollo dei valori religiosi tradizionali e al bisogno di nuove « garanzie »religiose.
Tali i fattori generali di genesi dei sincretismi africani. Ma conviene guardarli, questi sincretismi, nel loro sviluppo concreto. Solo così si pub intendere quali trasformazioni essi subiscano nel loro corso, quali fattori storicosociali presiedano a tali trasformazioni, quale differente funzione le trasformazioni abbiano rispetto alla storia culturale.
Prendiamo l'esempio del Kimbangismo con[...]

[...] tali trasformazioni, quale differente funzione le trasformazioni abbiano rispetto alla storia culturale.
Prendiamo l'esempio del Kimbangismo congolese. Anzitutto ricordiamo le piú remote formazioni sincretiste dei Bakongo, quelle che seguirono i primi sforzi missionari dei secc. XVIXVII. Dopo due secoli di proselitismo cristiano ci si accorse, allorquando nei secc. XVIIIXIX si avviò il processo di colonizzazione del Congo, che il solo significativo elemento sincretista effettivamente assorbito dalle popolazioni indigene era il crocifisso e la croce cristiana. Ma di che sincretismi si tratta? Il crocifisso era usato come oggetto carico di potere magico, specialmente nelle cerimo
(23) WARD 1956, 53; GoonY 1957, 361; FIELD 1948, 77.
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nie nuziali. Anche la croce era usata come amuleto, fra .i Bakongo, in ispecie per la magia della caccia. Si tratta insomma di un vero a paganesimo » nel quale é entrato un simbolo cristiano, privato del suo contesto originale, ripaganizzato. In questa fase storica, nulla di veramente nuovo é entrato nella religio[...]

[...]ato nella religione dei congolesi. Il contatto coi bianchi non ha data risultati sensibili, il contatto col cristianesimo é fallito. Mancava, perché esso avesse effetto, un intero processo di trasformazione di fondo, che doveva cominciare due secoli dopo. Vediamo dunque, in questo caso, l'esempio di un sincretismo puramente «formale », che non interessa la sostanza delle idee religiose.
Nello stesso movimento Antoniano a carattere decisamente nativista, millenarista, antieuropeo, fondato da Donna Beatrice tra i Bakongo nel XVIII sec., la figura del santo che regge il bambino Gesù é reinterpretata in modo conforme a una religione magica di fecondità e fertilità: dunque si ha un elemento di sincretismo precisamente a formale », benché nel contesto di un millenarismo assai complesso (24).
Proprio due secoli dopo nasce fra i Bakongo il Kimbangismo. Il sincretismo kimbangista, di tutt'altra natura, rompe la tradizione religiosa e dà avvio ad un processo di rinnovamento generale. L'antifeticismo proclamato da Kimbangu, l'uso e la conoscenza [...]

[...]ando libertà d'interpretazione. La sua liturgia ha un tono severo e solenne, affine — come anche la dottrina — a quella della chiesa Battista: insomma l'Eglise appare un'organizzazione cristiana di tipo evangelico. Eppure permangono in essa tratti tradizionali che ne fanno una diretta emanazione del Kimbangismo: cosí il battesimo per immersione usato come tecnica magicomedica di guarigione dai mali (tratto comune alla maggioranza dei movimenti nativisti africani), la genuflessione rituale dinanzi ai «principi » o « saggi » dell'organizzazione, le danze serali, il tremito dei partecipanti, e — last but not least — il riferimento esplicito fatto in essa a Simon Kimbangu profeta dei negri.
Troviamo dunque nell'Eglise kimbangista un'altra fase ancor differente di sincretismo, non certo « formale » ma neppure « eman
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cipazionista ». Qui si ha un sincretismo « autonomista », o se si vuole « integrista », « d'aggiustamento», perché in essa i congolesi vogliono esprimere, senza aggressività, d'essere cristiani a proprio[...]

[...]tamento», perché in essa i congolesi vogliono esprimere, senza aggressività, d'essere cristiani a proprio modo, secondo criteri validi per loro e non per i bianchi. In una parola, vogliono serbare la loro (( autonomia culturale e religiosa» di fronte ai bianchi su un piano di mutua simbiosi.
Noi dunque scorgiamo nell'« autonomismo» l'espressione d'una coscienza dell'autonomia culturale, priva di quell'aggressività che caratterizza invece il ((nativismo» o (( emancipazionismo ». Alcuni autori, come D. Paulme (25), usano il termine «integrismo» per designare la fase autonomista dei movimenti religiosi. Con questa precisazione, tale termine può essere accettato.
C'è dunque una linea di sviluppo nel Kimbangismo, che corrisponde alla storia dei rapporti fra indigeni e bianchi nelle sue varie fasi. Questa storia segna le fasi di sviluppo del suo sincretismo, che via via si rinnova.
Venendo dopo la fase preliminare di sincretismo t( formale )) (o «convenzionale », o «fallito ») del movimento antoniano, nasce un sincretismo «emancipazionista»[...]

[...]i nelle sue varie fasi. Questa storia segna le fasi di sviluppo del suo sincretismo, che via via si rinnova.
Venendo dopo la fase preliminare di sincretismo t( formale )) (o «convenzionale », o «fallito ») del movimento antoniano, nasce un sincretismo «emancipazionista» il quale diviene, dopo il ((martirio » o la morte dei suoi fondatori, anche «messianico», e infine in una fase contemporanea si trasforma in un sincretismo «autonomista ». Rispettivamente, la fase di violenta persecuzione dei bianchi e di forzata clandestinità (ecco l'emancipazionismo) si maturò via via, in seguito alla tenace resistenza del Kimbangismo stesso, in un atteggiamento di tolleranza e di crecente liberalismo religioso pur sempre (( nazionale» a a etnico» (ecco l'integrismo, l'autonomismo, l'aggiustamento). Varie sono dunque le forme concrete del sincretismo, ed esse vanno storicamente concatenate fra loro in uno sviluppo coerente. Questo riflette e in parte determina altrettanti momenti storici ben differenti dei rapporti fra la civiltà indigena e quella occi[...]

[...] errore» primordiale che diede origine alla morte e alle malattie, insomma quasi d'un «peccato originale ». In ciò si può forse vedere una reinterpretazione della «situazione coloniale ». Georges Balandier ha sottolineato il significato ideologico e politico della mitologia sincretista (26).
Siamo in grado ora di trarre una conclusione. Vi sono autori, come il Guariglia, che seguono un metodo tipologico astratto, cioè uniscono e dividono comparativamente fra loro :i movimenti religiosi prendendoli in blocco senza distinguere fasi e sviluppi, a seconda che in essi sia presente od assente il «sincretismo»
sic et simp&iciter. autori, così facendo, non aiutano
a capire la storia di tali movimenti, ma confondono case ed idee. Con qual criteria si può infatti affermare, come fa il Guariglia, che i1 sincretismo in sé é «una tendenza appoggiata sul culto del passato? » (27). Ciò significa ignorare la continua dinamicità, la trasformabilità e l'ambivalenza stessa del sincretismo, situato tra passato e futuro, fra tradizione e innovazione. Il c[...]

[...]ma confondono case ed idee. Con qual criteria si può infatti affermare, come fa il Guariglia, che i1 sincretismo in sé é «una tendenza appoggiata sul culto del passato? » (27). Ciò significa ignorare la continua dinamicità, la trasformabilità e l'ambivalenza stessa del sincretismo, situato tra passato e futuro, fra tradizione e innovazione. Il caso surriferito del Kimbangismo è un esempio fra molti altri movimenti africani. Questi nascono come nativisti ed emancipazio
(26) BALANDIER 1961, 8990.
(27) GUARIGLIA, in: «Devant les sectes nonchrétiennes », p. 20.
VITTORIO LANTERNARI
nisti nella fase di più accesa tensione fra le due culture — quella indigena e quella occidentale —, ma poi man mano che questi rapporti progrediscono verso un regime di mutua simbiosi ed integrazione, i movimenti stessi si volgono verso un autonomismo non piú accesamente polemico, ma integrista e aggiustativo. E' il caso dei movimenti del Nyassa, delle chiese nativiste sudafricane che negli ultimi anni stanno trovando la strada di un'autonomia e d'una integrazione via via più moderna (28); in parte delle chiese dell'Africa occidentale. Lo sviluppo e l'intensificazione dei rapporti fra i due tipi di civiltà contrapposti creano il terreno per una progressiva integrazione anche nel campo religioso.
Sincretismo formale, nativista, autonomista: sono le fasi dei movimenti religiosi più durevoli e di cui conosciamo intera la storia. Ma conosciamo molti movimenti di breve durata, talvolta coevi e territorialmente vicini, altre volte successivi, indipendenti e fondati da personalità differenti. Come sempre, la tendenza fondamentale di ciascuno di questi è legata ai fattori storicosociali, cioè anzitutto alle condizioni dei rapporti fra indigeni e bianchi nel momenta in cui la nuova religione è fondata. Dall'altro lato dipende da un fattore di natura differente: la personalità del profeta. La quale ultima, specie nei mo[...]

[...]sso riducendo fortemente il loro contenuto cristiano. Questa recrudescenza di forme religiose neotradizionali in certi culti nuovi può anche presentarsi come un aspetto particolare e complementare di una situazione religiosa più complessa, nella quale trovano posto, accanto a un culto neotradizionale, movimenti cristianizzati d'adattamento. Nel Ghana stesso, in Nigeria, accanto a culti neotradizionalisti di guarigione fioriscono chiese o sette nativiste. Sarebbe importante stabilire se vi sia un qualche rapporto di complementarità fra gli uni e le altre, e quali siano le differenze d'ambiente (anche sociologico) che le caratterizza. Il culto Yakan o Dede fiori fra il Sudan e l'Uganda dal 1890 al 1920 sotto influenza mahdista. E' una religione di guarigione, per la quale bevendo un'acqua magica si guariva dalle malattie. Ma insieme, ad opera del profeta Rembe, il culto ha ricevuto un'impronta emancipazionista, gli iniziati al culto credevano di rendersi immuni, con quell'acqua magica, dalle pallottole nemiche; essi attendevano messianicam[...]

[...]l processo di modernizzazione delle strutture economicosociali e politiche. Il Sundkler ha dimostratò che il più recente sviluppo delle chiese indipendenti etiopiste e sioniste va di pari passo con un avanzato processo di ammodernamento e d'industrializzazione della società. D'altra parte le stesse chiese in questa fase di «sincretismo» particolarmente avanzato, divengono centri promotori di ulteriore sviluppo economico, tecnico, sanitario, educativo (35). La comparazione d'altronde indica ca me si formino prevalentemente culti neotradizionali o si ripaganizzino culti già sincretisti e nativisti fra le popolazioni in cui si ha ristagno della situazione economicopoliticosociale (p. esempio Melanesia, America meridionale). Al contrario dove é in atto un rinnovamento economicosocialepoliticoculturale, specie in ambiente urbano, (Africa meridionale e occidentale, Congo exbelga, Kenya, Uganda ecc.) aumentano di vigore le chiese separatiste e autonomiste, con un indirizzo sempre più integrista.
Messianismi.
Fin qui del sincretismo africano. Anche per il messianismo si dovrebbe ripetere un discorso parallelo, che accenno solo di
(34) SUNDILER 1961, 302.
(35) SUND%LER 1961, 307310.
[...]

[...]uolo di salvatore divino. E' il caso del Kimbangismo, della chiesa Nazarita di Isaiah Shembe, del movimento di J. Chilembwe nel Nyassa (36), dei gruppi messianici suldafricani. Talara si attende un'immediata salvezza ad opera del fondatoremessia: così nel movimento Lassyista (37) del territorio di Cabinda e del Congo nel 1946. Altre volte l'atteso salvatore è un condottiero politico perseguitato (Matsua) e mitizzato, o — in forma anonima e collettiva — l'insieme dei morti che verranno, apportatori di un'era di rigenerazione cosmica e umana. In quest'ultimo caso, come in altri casi, il messianismo ridà vita ad un vecchio fondo escatologico. In realtà si danno miti escatologici anche nelle tradizioni locali. Così fra i Lamba (Rhodesia settentrionale) l'EsSere supremo Lesa ÍLuchyele, già nei miti tradizionali spari dalla terra promettendo che sarebbe tornato. Presso i Babemba (Rhodesia settentrionale) i bianchi giunti nel territorio furono identificati con l'Essere supremo o eroe culturale della tradizione, Lesa Mukulu, ritornante come rinn[...]

[...]ibilmente se questo o quel tipo di messianismo corrisponda ad un terreno storicoculturale suo proprio differente dagli altri, e quale sia questo terreno. Per esempio in altra sede mi é parso d'identificare l'origine storicoculturale di quel tema messianico che si fonda sull'attesa dei morti tornanti in massa: il terreno d'origine di tale tema pare sia da individuare in un arcaico sostrato di religiosità agraria, che pone enfasi sul ritorno collettivo, periodico dei morti nel quadro d'una grande cerimonia di rinnovamento, il Capodanno. L'esperienza nuova e sconcertante dell'arrivo dei bianchi ha però riplasmato e trasformato in funzione messianica, escatologica, questo ritorno, che ormai avverrà non più periodicamente, ma una volta per sempre, per iniziare un'era definitiva (42).
Un altro particolare problema del messianismo africano é di determinare quali fattori ambientali e psicologicosociali avviino quel processo di mitizzazione della figura del profeta, per cui costui é trasformato in un messia che risorge. In altri termini, quando e perché un movimento sincretista diventa messianico? Infatti s'è visto che il messianismo é sempre secondario rispetto al sincretismo nativista. Al fondamento del messianismo c'é una esigenza di salvezza da realizzarsi tramite un ente ed un evento sovrannaturali: e perciò esso é carico di significato escatologico. Ora, la genesi del messianismo come fatto storicoreligioso sarà da porsi in rapporto con le esperienze esistenziali concrete e le esigenze che derivano dalla particolare situazione storica di un dato gruppo umano. Ma in particolare avranno importanza fat
(41) BASTmf 1952.
(42) LANTERNARI, Messianism 1962; La grande festa, Milano 1959.
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tori speciali come la personalità del profeta (p. es. Harr[...]

[...]'annuncio della propria immortalità (Masowe fonda il movimento Hosannah promettendo di essere immortale). Vi sono casi speciali: per Paulo Nzuza, il messia zulu morto nel 1959, l'annuncio della resurrezione é udito in transe da un fedele presso la sua tomba, e quel tale diventa il «testimone» del messia Nzuza. Tra i fattori d'ambiente e culturali, oltre l'esperienza d'insicurezza, di malessere, di frustrazione e oppressione, che sono comuni al nativismo (di cui il messianismo é una forma), é necessario considerare la presenza di eventuali elementi messianici nella mitologia tradizionale, per comprendere come essi si siano rinnovati ed abbiano assunto una nuova funzione. Infine é da valutare l'influenza del messianismo cristiano o islamico (mahdismo).
Questi vari elementi culturali, parte tradizionali, parte nuovi ed esterni (cristianoislamici), oltre ai vari fattori personali (la personalità, il martirio del profeta) nell'insieme potranno spiegare sul terreno della storia il nascere del messianismo africano, sul ceppo di movimenti profe[...]

[...] la forma e la dinamica dei rapporti tra l'aspetto religioso e politico sono varie caso per caso. E' da notare in proposito che la risposta africana agli sforzi missionari non poteva essere una risposta puramente religiosa, poiché la stessa azione missionaria si caricava di complessi significati e aspetti di natura politica (45). E' acquisito, specialmente dopo i lavori del Balandier (46), che la resistenza religiosa, e specialmente quella del nativismo nelle prime fasi, é un surrogato della protesta politica quando questa si dimostra impossibile. Tuttavia, se si considerano i movimenti religiosi nel loro sviluppo, i rapporti fra religione e protesta politica appaiono assai sfumati. V'é sovente, fra i due, integrazione piú che reciproca esclusione.
L'azione insurrezionale autonoma può essere lo sbocco finale d'un lungo processo di preparazione che si svolge su terreno religiososociale. Cosi il Kimbangismo alimenta e prepara i moti insurrezionali congolesi, mentre la setta Mau Mau scatena la rivolta sulla base d'una solidarietá socialrel[...]

[...]lazioni dialettiche fra un aspetto e l'altro, il loro variabile procedere in relazione alle condizioni sociali, ai fattori personali (profeti), alle differenti fasi di rapporti fra indigeni e bianchi. In senso assoluto, fra insurrezione e religione non c'é opposizione, ma interdipendenza. Alcuni dei movimenti insurrezionali più organizzati sono preparati da movimenti religiosi fra
i più elaborati e imponenti.
In concreto, la fase profetica e nativista dei movimenti precede, accompagna e alimenta l'azione irredentista. La fase ecclesiastica autonomista viene dopo la fase insurrezionale e comunque é aliena da atteggiamenti di rivolta, avviando un crescente processo d'integrazione. Ma di ciascuna azione insurrezionale bisogna considerare sia i presupposti sia le ripercussioni nel campo religioso. Considerandola solo in se stessa si finirebbe per falsarne il significato reale.
Quali sono i rapporti tra i movimenti religiosi e lo sviluppo socioculturale? E' questo un problema particolarmente attuale che non possiamo qui analizzare. Certo l[...]

[...], ancora una volta, qual'è la via scelta — almeno nel campo religioso — per l'integrazione: la via è quella di altrettante creazioni spontanee e autonome, di altrettante sintesi nuove fondate sulla tradizione e sul rinnovamento. In tal senso le nuove religioni indicano una scelta che vale sul piano dell'intera cultura. Tradizione e rinnovamento sono i poli su cui si reggerà ogni cultura africana: poiché tradizione è storia nel suo senso retrospettivo, rinnovamento é storia nel suo senso prospettico: e la storia passata non può essere rinnegata neppure nei momenti di massimo impegno rinnovatore (51).
Quanto alle nuove religioni in rapporto all'indipendenza politica, giova in conclusione ripetere — per ben porre il problema su cui torneremo — quel che osserva il BaStide, cioè che «le nuove éliteS non fanno altro che sostituire un colonialismo a un altro, il colonialismo culturale — quello delle idee occidentali — al colonialismo amministrativo... La vera funzione delle religioni sincretiste è di salvare le vecchie strutture etniche minacc[...]

[...]o: e la storia passata non può essere rinnegata neppure nei momenti di massimo impegno rinnovatore (51).
Quanto alle nuove religioni in rapporto all'indipendenza politica, giova in conclusione ripetere — per ben porre il problema su cui torneremo — quel che osserva il BaStide, cioè che «le nuove éliteS non fanno altro che sostituire un colonialismo a un altro, il colonialismo culturale — quello delle idee occidentali — al colonialismo amministrativo... La vera funzione delle religioni sincretiste è di salvare le vecchie strutture etniche minacciate dalle nuove forme politiche» (52). Dunque le religioni
(50) BASTIDE 1959, 435436.
(51) HERSKOVITS 1962, 451478.
(52) BASTIDE 1959, 440.
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sincretiste sono l'estremo rifugio di società che rischiano di perdere, nel processo d'europeizzazione, la propria identità culturale (53), la loro «personalità ».
A questo proposito ricordo che, oltre alle religioni nuove ed alla rivolta attiva, c'é un'altra possibile risposta delle culture native alla civiltà occidentale, la qu[...]

[...]re le vecchie strutture etniche minacciate dalle nuove forme politiche» (52). Dunque le religioni
(50) BASTIDE 1959, 435436.
(51) HERSKOVITS 1962, 451478.
(52) BASTIDE 1959, 440.
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sincretiste sono l'estremo rifugio di società che rischiano di perdere, nel processo d'europeizzazione, la propria identità culturale (53), la loro «personalità ».
A questo proposito ricordo che, oltre alle religioni nuove ed alla rivolta attiva, c'é un'altra possibile risposta delle culture native alla civiltà occidentale, la quarta risposta (54). Alludo ai movimenti d'imitazione indiscriminata della civiltà occidentale da parte indigena, con ripulsa della propria. Questa reazione, la più precaria di tutte, é anche la più perniciosa. Sekou Touré ha parlato, a questo proposito, di una « mentalità da colonizzati (esprit colonisé) e di perdita della personalità (55).
Il caso degli Anang della Nigeria sudorientale, studiato dal Messenger (56), é eloquente. Fra gli Anang (prov. di Calabar) si diffuse nel 1930 il movimento degli Spiritualisti, i quali, ispirati dallo (( Spirito Santo», ent[...]

[...]a parte i casi rari e transitori di « rigidità culturale», come quello dei Masai, dei Pakot e altri gruppi nilotici, che sono rimasti inerti di fronte alla civiltà occidentale, ligi alle loro forme di vita tradizionali (HERsxovrrs 1962, 477).
(55) S. TouRÉ 1959.
56) MESSENGER 1959; 1960.
RELIGIONE, SOCIETÀ, POLITICA ECC. 169
Imitavano fanaticamente la cultura occidentale, considerata co. me forma unica di civiltà; denigravano la tradizione nativa. Ora, se ben si guarda alle conseguenze di questo atteggiamento, il fanatismo filooccidentale fu l'inizio di una crisi fra le piú gravi e compromettenti. Infatti da allora fra i giovani crollò la morale tradizionale, mentre nessun elemento dell'etica cristiana sostituiva in realtà i valori respinti. La corruzione dei costumi, l'incremento dello scetticismo e della delinquenza completano il quadro di questa crisi. In particolare, l'idea introdotta dai missionari di un «Dio che perdona» ha mal sostituito l'idea tradizionale di un Essere supremo castigatore dei trasgressori. Infatti, convinti d[...]

[...] caso la società, per le condizioni generali dell'ambiente e della cultura, non è evidentemente matura a ricevere quell'idea o quel dogma senza falsarlo e senza farne perfino strumento di suicidio sociale (57).
Dunque la cieca ripulsa della cultura tradizionale e la incondizionata imitazione, puramente esteriore, di una cultura superiore, è una reazione possibile e reale delle culture negre africane al contatto europeo: ma è una reazione distruttiva ed effimera, perché in essa non v'é creazione « endogena » di nuovi valori. Oggi gli Anang aderiscono con uno spirito autonomo al cristianesimo dei missionari ed hanno le loro chiese autonomiste,
(57) Altri casi di disintegrazione socioculturale conseguente all'imitazione indiscriminata della cultura occidentale da parte di società o gruppi indigeni sono stati da me raccolti nella comunicazione presentata al VII Congresso Internazionale di Scienze antropologiche ed etnologiche, Mosca, Ago. 1964, col titolo: Crise et désintégration culturelle dans le processus d'acculturation.
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[...]del trionfo finale di Dio su Satana (Ata Abassi degradato), con liberazione dalla paura e dalla magia.
Si é visto fin qui qual'é il posto che i sincretismi occupano fra le risposte che le culture negre dell'Africa danno alla civiltà occidentale. In conclusione, gli asincretismi hanno un ruolo culturale conservatore ed effimero; i movimenti d'imitazione occidentale con disprezzo verso la tradizione un ruolo falsamente progressivo, ed anzi distruttivo. Solamente dai sincretismi prende avvio un reale rinnovamento della cultura in tutti i suoi aspetti: rinnovamento che assume anche aspetti insurrezionali.
I sincretismi insomma sono, nel senso adottato da Talcott Parsons e Sundkler (58), delle «adaptive structureS », ed hanno valore positivo perché esprimono una presa di coscienza religiosa e culturale di gruppi vissuti per l'innanzi nella condizione di « paria ».
Quanto ai fattori determinanti che sono alla base dei movimenti profetici, alcuni autori come Baeta (59) hanno sottolineato il carattere perenne del profetismo africano (estensibile, secondo noi, a tutti i popoli arretrati), e le origini soggettive nella vocazione profetica. Altri come la Mead hanno sottolineato la perenne capacità delle folle, o di una porzione di qualsiasi società, di farsi convertire e convincere da un leader religioso dalla forte personalità (60). In questo concetto però non si considera sufficientemente l'influenza della società sulla formazione e Sull'efficacia del leader, e si rischia di riavvicinarsi ad un determinismo psicologico generico. Tutto ciò non esclude che praticamente i movimenti profetici africani ed extraafricani che noi conosciamo sono in relazione con fasi di malessere particolare, di mutamenti p[...]

[...] personalità (60). In questo concetto però non si considera sufficientemente l'influenza della società sulla formazione e Sull'efficacia del leader, e si rischia di riavvicinarsi ad un determinismo psicologico generico. Tutto ciò non esclude che praticamente i movimenti profetici africani ed extraafricani che noi conosciamo sono in relazione con fasi di malessere particolare, di mutamenti profondi della cultura. Del resto la natura fortemente emotiva delle loro manifestazioni, con franse,
(58) SUNDKLBR 1961, 302.
(59) BABTA 1961, 4, 67.
(60) MBAs 1959, 326327.
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convulsioni, profezie, visioni, riti di possessione, glossolalia, é l'indice di un violento conflitto fra bisogni e realtà. Non si reclama salvezza se uno non si sente perduto. D'altra parte non si può pensare che delle crisi collettive di natura puramente « spirituale » nel senso modernocristiano, senza fondamento obiettivo, sorgano entro religioni cosí fortemente ancorate ai bisogni esistenziali più immediati.
Ora, fra i vari motivi di conflitto che entro le società illetterate abbiano generato nuove religioni, quelli dovuti all'occupazione dei bianchi, allo stato d'asservimento o al dislivello culturale di fronte alla supremazia occidentale, sono i più noti e diffusi. E' giusto chiedersi, a questo punto, quali siano i caratteri propri dei nuovi movimenti religiosi dell'Africa Nera, in relazione ai movimenti di livello etnologico in genere.
Attenendomi ai risultati del mio lavoro (61) nonché della abbondante letteratura apparsa in questi ultimi anni, ecco le principali tendenze. In primo luogo, un complesso religioso t[...]

[...]ello etnologico in genere.
Attenendomi ai risultati del mio lavoro (61) nonché della abbondante letteratura apparsa in questi ultimi anni, ecco le principali tendenze. In primo luogo, un complesso religioso tradizionale o precristiano, che comprende: la figura d'un Essere supremo identificato col dio giudiacocristiano; il tema del ritorno dei morti e il culto funerario, reinterpretati nel contesto di un rinnovamento escatologico e cosmico definitivo; il principio di guarigione magica; le pratiche taumaturgiche e di pos sessione che improntano sia l'azione dei profeti sia i servizi religiosi; inoltre vari elementi mitici particolari: il tutto riportato a fondamento d'una reinterpretazione più o meno «paganizzata » del cristianesimo. In secondo luogo, un complesso antistregonista e antifeticista che da un lato rompe la precedente tradizione, d'altro lato é legato ai culti neotradizionali paralleli o antecedenti, col medesimo scopo d'assicurare la salvezza dei proseliti contra ogni solta di mali e calamità. In terzo luogo, una tendenza aut[...]

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via contro delle opposte tendenze nazionali o tribali. In quarto luogo, v'è la tendenza a formare delle organizzazioni ecclesiastiche, come reazione alla segregazione subita, in sostituzione degli antichi aggruppamenti sociali sradicati, e come prodotto dell'autonomismo e insieme dell'istituzionalizzazione dei movimenti. Infine c'è i1 complesso giudaicacristiano, che viene ogni volta selezionato e reinterpretato in modo nativista o auto nomista. Fra le stesse componenti del cristianesimo missionario viene operata una selezione ed una reinterpretazione secondo una tendenza « giudaizzante»: il popolo negro s'identifica col popolo ebraico, sulla base d'una comune origine mitizzata e di analoghe persecuzioni subite. Ecco perché numerosi sono i movimenti « sionisti», «israeliti » presso le società dell'Africa nera (62).
Ora, se si guardano nel loro insieme le risposte dei negri africani ai richiami cristiani trasmessi dall'occidente, si deve tener conto anche di altri fatti: in particolare dell'entusiastica adesione d[...]

[...]si o nonconformisti, venuti tra loro dall'occidente, come i Testimoni di Geova (Watch Tower, Kitawala, Russellismo) (63), e l'Esercito della Salvezza (64). Si tratta di movimenti che predicano il ritorno alla morale cristiana fuori dalle sovrastrutture ecclesiastiche o (Russel'lismo) contro le chiese stesse e lo stato, intesi come istituzioni « sataniche». Nel medesimo quadro delle. risposte indigene ai richiami cristiani rientrano i movimenti nativisti, sincretisti, autonomisti di cui s'è parlato. All'infuori delle conversioni di élites inurbate e occidentalizzate e di altri casi individuali, il quadro dei comportamenti dei negri, e specialmente delle masse rurali di fronte al cristianesimo, deve completarsi considerando il ruolo dell'islamismo come religione autonomista e antioccidentale. Si pile. citare, al riguardo, il caso sconcertante e signi ficativo riferito da Père Gravrand, missionario cattolico al Senegal.
(62) SUNDKLER 1961, 323330, 350353; HUNTER 1961, 56365; LANTERNART, op. cit., 3748.
(63) DAUEECFUES 1961; TAYLORLEHMANN 1961, 227247; KAUFMANN 1964, 69101.
(64) LANTERNARI, Op. Lit., 2728.
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Il padre Gravrand c'informa che la predicazione cristiana, iniziata nel Senegal nel 1950, produceva l'effetto imprevedibile di far convertire via via all'islamismo tutti gli uomini maturi, mentre solamente i giovani aderivano al cattolicesimo. Perciò si produceva una preoccu pante frattura tra padri e fi[...]

[...]ersuasi che occorre avere una religione. Non si può morire senza religione. La via del cattolicesimo sarebbe la migliore, ma bisogna essere giovani per intraprenderla. Noi andremo a Dio per la via dell'Islam o (65). E' questo un modo particolare con il quale si esprime l'autonomismo indigeno — più forte presso gli anziani, detentori della tradizione — di fronte alla chiesa occidentale. La facilità d'adesione dei negri all'islamismo risponde a tnotivi ben noti, che riguardano la natura stessa dell'islamismo (66). Ma essa può a volte avere anche il valore di protesta autonomista. Tutti conoscono, dopo i lavori di K. Schlosser e Herskovits, i numerosi movimenti profetici e separatisti islamici dei negri africani (67).
Il panorama delle reazioni religiose dei negri alle grandi religioni portate dall'occidente varia seriamente se si considerano le città o i villaggi. In realtà — come diremo — si 'delinea una tensione sociale oltre e più che religiosa, fra ambienti urbani e ambienti rurali. Nelle città il panorama comprende; una ripresa di an[...]

[...]occidente. Tale resistenza ha le sue radici nelle precise esperienze che i negri hanno avuto dei portatori del cristianesimo, cioè nelle «contraddizioni fra il comportamento abituale dei cittadini bianchi e i principi cristiani predicati dai missionari; il blocco della colonizzazione con l'evangelizzazione,... il fatto che l'acculturazione della chiesa tende (o tendeva) a ottundere il senso dei valori autonomi » (69).
Ora, se ben si guarda, i motivi originari a cui s'ispirano molte sette moderne auroamericane (incluse quelle dei secc. XIX e XX, fra cui la Watch Tower) sono perfettamenti paragonabili a quelli dei movimenti religiosi africani, e cioè: superare le contraddizioni fra comportamento e principi, sgomberare la religione dagli interessi istituzionali, riguadagnare il senso di religiosità autonoma dell'individuo: tutto ciò mediante un «ritorno alle origini» variamente interpretato caso per caso.
C'è dunque, nella nascita dei movimenti indigenisti e delle sette moderne occidentali, un parallelismo di condizioni storiche. Sarebbe [...]

[...]o — scrive il Koebben — il
cristianesimo cominciò come movimento profetico» (70). E Norman Cohn aggiunge: «Per numerosi suoi primi seguaci, il cristianesimo era un movimento millenarista. Qualunque fosse il significato che Gesù poteva dare quando parlava di ' Regno di Dio', certo molti cristiani nei primi quattro secoli, compresi certi padri della Chiesa come Papia, Irene°, Lattanzi°, aspettavano una profusione di beni per cui la terra senza coltivarla avrebbe prodotto vino e grano e latte in una misura mai prima udita, e in cui gli infedeli sarebbero caduti in schiavitù dei fedeli» (71). D'altra parte a un osservatore attento appare che le grandi religioni moderne sorsero precisamente come movimenti prof etici di rinnovamento. In particolare il cristianesimo si fonda, alle origini, sulla protesta contro due principali istituzioni ufficiali, lo statismo romano e il sacerdotalismo giudaico, a nome dell'individualismo e dei bisogni religiosi popolari. E' una protesta che trova una corrispondenza precisa nelle sette millenariste come il Gi[...]

[...]che in clima cristiano sono salvaguardati vari tratti tradizionali. Per di più in genere si
(75) Per esempio, nel movimento Jamaa del Katanga (Ttrauws 1960).
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tratta d'un cristianesimo più apparente che reale, per ciò che riguarda specialmente le masse rurali.
In questo quadro di generico tradizionalismo ci pare bene esaminare alcuni episodi di natura socialreligiosa, che sembrano particolarmente significativi del clima postcoloniale. La chiesa matsuista di Kinzonzi nel Congo exfrancese continua, contro il governo indipendente indigeno del paese, la stessa politica di scioperi già adottata contro il governo coloniale francese, come se l'indipendenza non fosse reale. I fedeli della setta rifiutano di aderire al censimento, di pagare le imposte, di accedere agli ospedali. Il governo congolese si é visto costretto a prendere contro i « ribelli » le stesse misure (arresti, carcere) che già il governo coloniale francese prendeva contro i matsuisti (76).
E' una forma di resistenza socialculturale contr[...]

[...] cui é stata protagonista la setta Lumpa di Alice Lenshina, in questi ultimi mesi, nella Rhodesia settentrionale. Identica é l'ispirazione settaria e religiosa del movimento. Della setta Lumpa, André Retif nel 1959 affermava (77) ch'era in netto regresso, dopo una vita di 5 anni. Ma nel 1961 R. Rotberg v'intravvedeva una seria minaccia per i governi locali e per l'amministrazione centrale. Egli la definiva una potente centrale d'attrazione dei nativi contro il proselitismo missionario, ed una forte organizzazione religiosa.
Alice Lenshina Mulenga, della tribù Bemba, moglie d'un funzionario della missione presbiteriana, abbandonò la missione nel 1953 allorché, in seguito a una malattia, cadde in transe e ricevette la visione di Dio e degli angeli. Ella annunciò di essere morta e rinata. Iniziò poco dopo, come emissaria e interprete di Dio, la predicazione della nuova religione, e cominciò a «bat
(76) BASTIDE 1961, 8.
(77) RETIF 1959, 191. Il nome Lumpa può significare « che va lontano n, « l'eccellente a che salva * (TAYLORLEHMANN 1961[...]

[...], di odiare. Nelle prediche Si riferiva a episodi
e brani di una Bibbia che le era stata direttamente rivelata da Dio in visione, e che si distingue dalla Bibbia dei bianchi, la quale per la religione di Alice non ha valore. Derivano da influsso occidentale, oltre le pratiche del battesimo e della confessione, il titolo di « cristiana » dato alla setta, l'abolizione della poligamia, la lotta contra il fumo e l'alcool, l'abolizione di danze primitive nei riti nuziali, l'appello alla preghiera. Tali precetti sono raccolti come (( leggi » ufficiali, prescritte da Alice ai fedeli «cristiani ». Il rituale dá larga importanza al canto corale di inni creati da Alice su forme tradizionali: essi sono cantati durante il servizio religioso nelle apposite « cappelle » e nel corso delle processioni. Oltri i tratti d'influsso cristiano vi sono tratti di derivazione tradizionale e di significato autonomista. Deriva dalla tradizione l'elemento centrâle della nuova religione, cioè l'esperienza visionaria e liberatrice della profetessa; hanno sapore nati[...]

[...]rituale dá larga importanza al canto corale di inni creati da Alice su forme tradizionali: essi sono cantati durante il servizio religioso nelle apposite « cappelle » e nel corso delle processioni. Oltri i tratti d'influsso cristiano vi sono tratti di derivazione tradizionale e di significato autonomista. Deriva dalla tradizione l'elemento centrâle della nuova religione, cioè l'esperienza visionaria e liberatrice della profetessa; hanno sapore nativista l'esclusione della Bibbia dei bianchi e l'atteggiamento autonomista verso le missioni. In realtà, nonostante lo spirito moderato e per nulla antieuropeo di Alice e delle «leggi» da lei imposte ai fedeli, il movimento diventa ben presto fortemente antimissionario, xenofobo, emancipazionista; i proseliti attendono la liberazione dal giogo coloniale. Le missioni protestanti e cattoliche vedono passare alla setta la maggioranza dei negri già fedeli ad esse. E' una setta sincretista (78), volta con
(78) Anche nei nomi presceltisi Alice esprime il programma sincretista. Lenshina èla pronuncia [...]

[...]lloqui di Bouaké, che nella
(83) Rouca 1960, 7477; ID., 1958.
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nuova religione del profeta Atcho, nella Costa d'Avorio meridionale, il Presidente della repubblica locale, Houphouet Boigny, appare nel mito di fondazione del movimento profetico, come uno dei tre personaggi prescelti da Dio per la salvezza del popolo: lui é stato scelto per la cura delle cose politiche, il primo ministro per le cose amministrative, il profeta per la guarigione dei malati.
La tensione socialreligiosa che si va manifestando fra la «brousse » e la città, fra tradizione e europeizzazione, si esprime dunque in due tendenze distinte e contrapposte. Da un lato si ha un processo di «ruralizzazione» (cioè d'integrazione su un piano puramente mitologico e religioso) della civiltà urbana con i suoi esponenti più lontani e « distaccati ». D'altra parte, molti personaggi e gruppi politici dirigenti tendono a operare lo sfruttamento politico della religiosità della ` brousse » a sostegno del roprio potere. Nascono in tal modo dell[...]

[...]olitici dirigenti tendono a operare lo sfruttamento politico della religiosità della ` brousse » a sostegno del roprio potere. Nascono in tal modo delle vere «religioni di stato », formate da elementi delle religioni tradizionali mescolate con altri delle religioni superiori, intorno a figure individuali (presidente della repubblica, capipartito), oligarchie o partiti che hanno interesse a mobilitare le masse rurali e urbane valendosi anche di motivi religiosi (84). Giova ricordare che Patrice Lumumba nel 1959 lamentava di non avere un movimento messianico sul quale appoggiare la sua azione politica (85). Ma recentemente il Lumumbismo, aggregatosi alla setta religiosa Kitawala già diffusa dall'epoca coloniale, è diventato una religione messianica e antioccidentale. Il fondatore di questo movimento neonativista e violentemente xenofobo è Grenfell, expresidente della provincia dell'Alto Congo. Costui rinnegò il protestantesimo cui aderiva, dopoché ebbe una visione nella quale gli apparve Patrice Lumumba. Le visioni si ripeterono, ed egli ebbe l'incarico — dallo spirito di Lumumba — di scatenare la guerra santa contro le chiese protestanti e cattoliche, contro i bianchi tutti e gli Americani e Belgi in ispecie, nonché contro tutti i loro portati. Lumumba è divenuto una specie di profetamessia, per gli adepti. Il movimento politicoreligioso Kitawalolumumbista oc
(84) SHEPPERSON 1963, 150.
(85) RA[...]

[...]e la guerra santa contro le chiese protestanti e cattoliche, contro i bianchi tutti e gli Americani e Belgi in ispecie, nonché contro tutti i loro portati. Lumumba è divenuto una specie di profetamessia, per gli adepti. Il movimento politicoreligioso Kitawalolumumbista oc
(84) SHEPPERSON 1963, 150.
(85) RAYMAEKERS, in: LANTERNARI, 1963, 223.
182 VITTORIO LANTERNARI
cupa l'intera città di Stanleyville, ma la centrale da cui provengono le direttive sembra sia Léopoldville, e i proseliti sono diffusi tanto più nelle regioni più remote dell'Alto Congo. Il mito secondo cui Lumumba non è morto, ma sta per tornare come punitore dei colpevoli della nazione, si diffonde, ed é alimentato con l'aiuto di trucchi e di tecniche moderne, come registratori abilmente camuffati, disposti nella foresta. Si fa credere alle masse che la voce che parla sia quella di Lumumba, venuto ad apostrofare la popolazione (85).
Sono questi alcuni elementi di un tema — quello dei rapporti fra politica e religione — che andrebbe analizzato a sé (86).
Alle manifestaz[...]

[...]ontro gli anziani cristianizzati, il movimento di (( ritorno alla tradizione », di « ritorno alle origini ». Le pratiche antiche, i riti, i culti, i valori tradizionali sono ripresi disordinatamente, e intanto ((Si evitano i missionari, si ricorre al medicineman, si verifica una netta flessione della partecipazione dei giovani alla pratica cristiana ». Questo é il quadro della situazione denunciato dal missionario René Bureau: il quale nel tentativo di spiegare questo rigurgito di « paganesimo», questo neotradizionalismo inquietante, conclude col dire che «forse la massa era stata convertita, ma non la coscienza comane» (87).
Piú che ricorrere a distinzioni di quest'ultimo genere, é opportuno, per spiegare un fenomeno così caratteristico, riferirsi
(87) BUREAU 1964, 107112; BUREAU, in: LANTERNARI 1963, 225226.
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all'esperienza di vuoto creatosi nel dopoguerra e cresciuto dopo raggiunta l'indipendenza, fra le comunità dei villaggi — già integrate nel loro sistema socioculturale e religioso — e una classe dirigen[...]

[...]ontenuto cristiano e sono rimodellati in un senso del tutto magicomedico. Gesù non vi ha alcuna importanza; i riti sono basati Su pratiche di posses
(88) BUSHAYIJA 1961.
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sione, presiedute da un u profeta » che in realtà non é altro che un guaritore esorcista. Il nome stesso della setta, Water Carriers, sembra derivare dalla corruzione del nome dell'antico fondatore, Wade Harris. Con trasposizione significativa, il nome si riferisce all'uso di portare bacinelle d'acqua sul capo durante il rito, da parte dei praticanti (89). Anche il culto neoharrista del profeta Albert Atcho nella Costa d'Avorio è un culto di guarigione. Il centro cultuale di Bregbo é un santuarioospedale al quale si recano folle di pellegrini per ottenere la guarigione delle loro malattie. I tratti harristi sono ridotti a pochi, il simbolo della croce, il manto bianco del profeta e dei sacerdoti, il tempio d'ispirazione sincretista, il richiamo al fondatore Harris. Tuttavia il messaggio di tolleranza e di non violenza, il contenut[...]

[...]essaggio di tolleranza e di non violenza, il contenuto etico, l'attesa millenarista di salvezza che erano tratti tipici del messaggio che Harris predicò nel 1914, son in larga misura riassorbiti entro un culto magico mistico di guarigione, che riaccentua e risuscita elementi fondamentali della religione tradizionale (90). Il culto Yakan, di cui ho già parlato, è un altro esempio di culto già ricco di tratti cristiani, millenarista, messianico, nativista, ultimamente ridotto a un'espressione di religiosità magicomedica e neotradizionalista.
I vari tradizionalismi e neotradizionalismi d'età postcoloniale fin qui accennati vanno posti in un quadro comune con i sincretismi della stessa epoca e con le manifestazioni di rivolta socialreligiosa all'interno dei vari paesi contro le autorità indigene. In maniera diretta le rivolte, in maniera indiretta i tradizionalismi e i sincretismi; su un terreno politicoreligioso le rivolte e su un terreno religiosoculturale i sincretismi e i neotradizionalismi, tutte queste manifestazioni esprimono un comu[...]

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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Tiv, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---A.J.F. <---A.S.J. <---Accra <---Actes <---Aequatoria <---Africa South <---African <---African Abstracts <---African Affairs <---African Cultures <---African History <---African Studies <---Africanistes <---Afrika <---Afrikanisch <---Afrique <---Afrique Noire <---Agraria <---Ahamadyya <---Akim Kotoku <---Albert Atcho <---Alice Lenshina Mulenga <---Aliena <---Allah Walter Cult <---Altri <---Amakhehlane <---Anang <---Anang Ibibio <---André Retif <---Angola <---Annales Spiritaines <---Anomie <---Another <---Anthropological <---Anthropologiques <---Antoniens <---Antonier <---Antropologia <---Arathé <---Arbeiten <---Archives <---Archives de Sociol <---Archives de Sociologie <---Army Church <---Ascianti <---Ascianti del Ghana <---Ashanti <---Aspects <---Ata Abassi <---Atinga Cult <---Atti del I Congresso di Scienze <---Aufbruch <---Avventisti <---Babemba <---Baeta <---Bakongo <---Baoulé <---Bas-Congo <---Bascom <---Bastide <---Baulé <---Bemba <---Bete <---Bewegungen in Afrika <---Bibbia <---Bibliografia <---Bouaké <---Bregbo <---Bulletin <---Bulletin Inst <---Bureau <---Butcx <---Bwiti <---Bété <---C.R.I.S.P. <---Cabinda <---Cahiers d'Etudes Africaines <---Calabar <---Camerun <---Capodanno <---Centre de Recherche <---Changements <---Chicago II <---Chiesa Cattolica del Sacro <---Chilembwe <---Chiliasmus <---Chiliastische <---Chinsali <---Christ Army <---Christianisation <---Christianisme <---Christianity <---Christians <---Civilisations <---Ciò <---Conclusions <---Congo <---Congresso Internazionale di Scienze <---Congrès Intern <---Considerandola <---Continuity <---Copperbelt <---Così <---Courrier Africain <---Crise <---Cristiani <---Critique <---Cuore in Rhodesia <---Dahoméy <---Debrunner <---Deima <---Del resto <---Denise Paulme <---Devant <---Die Bewegung <---Die Rolle <---Dinamica <---Dinka <---Dio <---Dio che perdona <---Divinity <---Donna Beatrice <---E Norman Cohn <---East African <---Ecco <---Eglise Vivante <---Eingeborenenkirchen <---Ergebnisse <---Ernesta Cerulli <---Ethnologica <---Ethnological Sciences <---Ethnologiques <---Ethnologische Aspekte <---Etnography <---Etudes <---Europeans <---Extra <---Fang <---Fang del Gabon <---Filosofia <---Flux <---Folklore <---Foreign Bible Society di Londra <---Gabon <---Gals CH <---Georges Balandier <---Geova <---Ghana <---Giamaica <---Gli Hauka <---Gli Hauka dei Songhay <---Gold Coast <---Gravrand <---Grenfell <---Groupe <---Hauka <---Heilserwartungsbewegungen <---Herskovits <---Historique Belge <---History <---Horn-Wien <---Hosannah <---Houphouet Boigny <---Human Problems <---Hutu <---Hutu del Ruanda <---I Guerra Mondiale <---I Songhay del Niger <---Il Mulino <---Il Resto del Carlino <---Il suicidio <---Independent <---Indifférence <---Infine <---Iniziò <---International Archives of Etnography <---International Congress <---International Review <---Internazionale di Bouaké <---Isaiah Shembe <---J.R.A.I. <---Jamaa <---Jamaica <---Jamaican <---Janv <---Jean Rouch <---Jesus Christ <---John Middleton <---Juil <---Kankhomba <---Kasomo <---Kimbangi <---Kimbangismo <---Kimbangista <---Kimbanguisrne <---Kinzonzi <---Kitawalo <---Koebben <---Kuba del Kasai <---Kulturwandel <---Kune Tigare <---La Chiesa <---La Rhodesia <---Lakeside Tonga <---Lassyista <---Lattanzi <---Le Congo <---Le Courrier Africain <---Le Havre <---Le Kimbanguisme <---Le Kitawala <---Le Lumumbisme <---Le Mahdisme <---Le Missioni Cattoliche <---Le Monde <---Le Prophète Harris <---Leiden Bd <---Leone Bulletin <---Les Musulmans <---Les Senoufo <---Les Shakers <---Lesa Mukulu <---Libération <---Liminaire <---Logica <---Londra <---Lonely African <---Louvain <---Lugbara <---Lumpa <---Lumpa di Alice Lenshina <---Lumpisti <---Lumumba <---Lumumbismo <---Léopoldville <---Lésotho <---M.G.S. <---Malawi <---Masai <---Materiali di Storia <---Matsua <---Mau Mau <---Mawali <---Mead <---Medieval <---Messenger <---Messianisme <---Migrations <---Millennial <---Millennial dreams in action <---Millénarisme <---Miniamba <---Mission <---Missionary <---Missions <---Monde <---Nativismus <---Nazarita di Isaiah Shembe <---Ndembe <---Neue Folge <---Ngoni <---Niger <---Nigerian <---Nigerian Tribe <---Noire Chrétienne <---Nonggawuse <---Northern Rhodesia <---Nthusi <---Nuovi Argomenti <---Nyasaland <---Nyassa <---Nzema <---Nègre Brésilien <---Pakot <---Papia <---Paris-La <---Parole <---Patrice Lumumba <---Paulo Nzuza <---Practical <---Pratica <---Premières <---Presso <---Proceedings <---Prophetic <---Prophetism <---Prophetismus <---Prophétisme <---Présence Africaine <---Pullulement <---Père Gravrand <---R.P. <---Ras Tafari <---Ras-Tafari <---Reaction <---Regina Celeste <---Regno di Dio <---Reiche Kongo <---Reinterpretation <---Religion <---Religion in a Tswana <---Religions <---Religious <---Rembe <---René Bureau <---Republik <---Revue <---Revue Intern <---Rhodesia <---Rhodésie <---Rites <---Rivista <---Rivista Storica Italiana <---Rivista di Antropologia <---Roger Bastide <---Ronal <---Ronal J <---Rotberg <---Rouca <---Ruanda <---Russelli <---Rythmes <---Sahara <---Sapere <---Scenes <---Schlosser <---Sciences <---Sciences Sociales <---Scienze <---Search <---Searching <---Sectes <---Sekou Touré <---Sekten <---Selested Papers <---Senegal <---Senufo <---Shepperson <---Sierra Leone <---Simples <---Society <---Sociologia <---Sociologia religiosa <---Songhay <---Southwestern Yoruba <---Sozialstruk <---Ssrui <---Stanleyville <---Statica <---Storia <---Storia sociale <---Studi <---Studi Missionari <---Studienreisen <---Sudafrica <---Sudan <---Sundkler <---Sépt <---Talara <---Talcott Parsons <---Tanganyka <---Taylor-Lehmann <---Tendences du temps <---Terre <---The Atinga <---The Bantu <---The Church <---The Hague <---The Lonely <---The Yakan <---Thése <---Tokyo <---Tornano <---Touan <---Towards <---Travail <---Turnbull <---Tutsi <---Uganda <---Urbanization <---V International Congress <---Visage <---Vrrroiuo <---Vrrroiuo LANTERNARI <---Wade Harris <---Watch Tower <---Water Carriers <---Welbourn <---Witchcraft <---World Mission <---Yool <---York-London <---Zukunft <---abbiano <---animiste <---anticolonialismo <---anticolonialista <---anticonformista <---antifeticismo <---antifeticista <---antistregonismo <---antistregonista <---antistregonisti <---antoniano <---antropologia <---antropologiche <---asincretismi <---asincretismo <---asincretisti <---autonomismo <---autonomista <---autonomiste <---autonomisti <---cattolicesimo <---chimismo <---cipazionista <---classista <---classiste <---colonialismo <---colonialisti <---comparativismo <---conformista <---conformisti <---conservatorismo <---cretisti <---cristiana <---cristianesimo <---cristiani <---cristiano <---d'Africa <---d'Asia <---d'Avorio <---d'Etudes <---d'Information <---d'Ivoire <---d'Oro <---d'église <---d'études <---dell'Africa <---dell'Alto <---dell'Islam <---dell'Uganda <---dell'élite <---denunciano <---determinismo <---dispotismi <---dualismo <---emancipazionismo <---emancipazionista <---escatologica <---escatologici <---escatologico <---esorcista <---etiopiste <---etiopisti <---etnologia <---etnologiche <---etnologico <---fanatismo <---festicisti <---feticismo <---feticisti <---giudaismo <---harrismo <---harrista <---harristi <---ideologia <---ideologica <---ideologico <---immanentista <---indigenisti <---individualismo <---induismo <---integrismo <---integrista <---irredentista <---islamismo <---italiano <---kimbangista <---liberalismo <---lismo <---lumumbismo <---lumumbista <---magismo <---mahdismo <---mahdista <---materialista <---matsuisti <---messianismi <---messianismo <---millenarismo <---millenarista <---millenariste <---millenaristi <---mismo <---misoneista <---misoneisti <---mitologia <---mitologica <---mitologico <---narismo <---nativismo <---nativista <---nativiste <---nativisti <---nazionalismi <---nell'Africa <---nell'Eglise <---neocolonialismo <---nialismo <---nisti <---nologica <---nomista <---opportunismo <---paganesimo <---paganismo <---parallelismi <---parallelismo <---paternalismo <---precristiana <---presbiteriana <---profetismi <---profetismo <---progressisti <---proselitismo <---protestantesimo <---psicologico <---psychologie <---rhodesiano <---rischiano <---sacerdotalismo <---scetticismo <---schiavista <---secessionismi <---seminarista <---separatista <---separatiste <---separatisti <---siano <---sincretismi <---sincretismo <---sincretista <---sincretiste <---sincretisti <---sioniste <---sionisti <---socialismo <---sociologia <---sociologica <---sociologico <---spiritualista <---statismo <---stregonista <---strumentalismo <---suista <---teologico <---terminologico <---tipologico <---tradizionalismi <---tradizionalismo <---tradizionalista <---tradizionalisti <---triadizionallismo <---tribalismi <---umanesimo <---zionalismi <---zionista



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