Brano: [...] sera e tanti non mi guardano e vedo passare i fraticelli molto silenziosi nessuno mi rivolge la parola ed il Frate più vecchio parla col mio capo scorta per due minuti e i frati se ne vanno e piano
DESCRIZIONE DELLA MIA VITA 185
piano anche la gente va per i fatti suoi mi portano in fondo alla Stazione e la vi é la carozella si monta e via alle Murate che sarebbe il mio aloggio per la notte entro in questo stabilimento tutto é silenzio solo i tiracatenacci sono in servizio con le ciabatte di gomma per non disturbare gl'altri il capo mi consegna a loro dicendogli: questo domani mattina prosegue per Roma è politico — me ne accorgo che dopo aver detto quella parola politico il tiracatenacci cambia linguaggio si accomodi attendo circa un quarto d'ora e poi viene lo scopino con lenzuola e due coperte e cuscino eccovi signore e mi segna il numero della mia camera é il 13P una celletta piccola che serve come isolamento solo sono stanco mi faccio la branda e mi metto a dormire. Alla mattina sento ad aprire e io sono ancora a letto e una voce mi dice vestitevi adagio non fate rumore perché la sveglia non é ancora suonata ma voi dovete partire — grazie e gib dalla branda mi vesto in dieci minuti sono pronto mi accompagna in matricola metto la mia firma su quel libro dei passeggieri not[...]
[...] a l'altra abbiamo passata la giornata si arriva puntuali alla Stazione di Roma prima dél cadere della sera il capo scorta è pratico e con disinvoltura compie il suo servizio così lesto che quasi non abbiamo dato nell'occhio ai viaggiatori che erano sul treno con noi e andiamo verso l'uscita ma per noi ve ne è un'altra è quella di servizio. La troviamo la solita carrozella si monta e via al mio destino. I due carabinieri mi consegnano ai signori tiracatenacci colla solita frase domani mattina questo è diretto per Napoli e mi soggiungono arrivederci noi ora andiamo a dare un'occhiata alla città eterna — auguri io invece la guardarti da qui
186 ORLANDO P.
— e se ne vanno. Io tengo solo una piccola valiggetta dove ogni qual volta arrivo in questi alberghi la vogliono guardare cosa contiene e poi si deposita e alla mattina ti viene restituita fatta questa operazione mi consegnano ad altri suoi compagni Tiracatenacci aprono un cancello poi un'altro ed arrivo alla rotonda la vi è come un chiosco con telefono e una tastiera di numeri che da stare in qu[...]
[...]colla solita frase domani mattina questo è diretto per Napoli e mi soggiungono arrivederci noi ora andiamo a dare un'occhiata alla città eterna — auguri io invece la guardarti da qui
186 ORLANDO P.
— e se ne vanno. Io tengo solo una piccola valiggetta dove ogni qual volta arrivo in questi alberghi la vogliono guardare cosa contiene e poi si deposita e alla mattina ti viene restituita fatta questa operazione mi consegnano ad altri suoi compagni Tiracatenacci aprono un cancello poi un'altro ed arrivo alla rotonda la vi è come un chiosco con telefono e una tastiera di numeri che da stare in quel chiosco sbriga tutto il servizio perché da quel posto si vedono tutte le celle con le sue guardie di servizio e a me segnano una cella a pian terreno col numero 25 e una targhetta con la scritta camera transito un via vai di coelli vestiti da tigre con giornali e una voce calma si sente: giornali — ne passa un'altro ad ogni cella dice straordinario io comando una pasta asciutta e un quarto di vino che dopo un'ora mi viene portata. Qui non mi pare d'essere i[...]
[...]l mio destino dové la solita storia visto arrivare visto partire e quando siamo in carrozzella dico non farete conto da portarmi subito la dentro lasciatemi vedere un po la città e prendiamo la via Roma che é lunga 5 chilometri. La vedo questa gente vestita al suo costume con dei colori molto vivaci mi fa l'effetto d'essere in teatro é meraviglioso anche il clima è adatto e verso mezzogiorno mi portano al Lucerdone cosi é chiamato il mio albergo Tiracatenacci. Anche la rimango incantato mi pare di entrare in un paradiso terrestre un continuo di aiuole di fiori un profumo delirante e fra mezzo queste aiuole vi sono le sezioni che sarebbero i fabbricati dove rinchiudono gli esseri di questa terra dove regna il dolore dove mi assegnano me è la segregazione la non si sente una moscha a volare la mia solita celletta ora sono già abituato non ci fb più caso perché sento in me la prossima libertà. A mezzanotte vengono ad aprire e mi portano in direzione e poi messi tutti in camerone la ve ne sono un centinaio dei quali una decina sono dei politici dirett[...]