Brano: [...]do loro ostilità, disprezzo e comportamenti persecutori nel caso ch’essi (penso in particolare a numerosi casi riguardanti gli Zingari) rifiutino d’integrarsi nella società borghese ufficiale (i nomadi come sedentari, i negri come proletari o borghesi tra i bianchi in usa, albanesi come italiani nel nostro Mezzogiorno).
Certamente nei tempi moderni, e sempre più negli ultimi decenni con l’aggravarsi di squilibri, conflitti e moti politici nel Terzo Mondo, con la nuova esplosione di conflittualità sociali, politiche e religiose all’interno dei paesi dell’area capitalista e socialista, è cresciuta la popolazione dei rifugiati. La disperata fuga dal Vietnam dei « BoatPeople » e la diaspora dei Palestinesi imposta da Israele con la guerra nel Libano sono segni d’una sempre più sconvolgente tragedia che investe le più diverse popolazioni. Il fenomeno di massicce fughe d’interi popoli s’è esteso a macchia d’olio soprattutto nei paesi africani, latinoamericani, asiatici, con ripercussioni immediate nei paesi europei, e comunque nei paesi occidentali[...]
[...]ali, politici, economici, religiosi e insomma modelli culturali impositivi, tali da mettere in crisi l’intero assetto delle società tradizionali; sia che si tratti dell’incontro non violento tra culture separate da un marcato dislivello e da radici storiche assolutamente eterogenee. Ricordo qui i più diversi casi d’incontro della civiltà occidentale, mercantile, industriale con le società tribali, preindustriali, prive di economia monetaria, del Terzo Mondo.
Conosciamo gli effetti di crisi psicosociale e di vuoto culturale che tali incontri o scontri producono a livello collettivo. Conosciamo anche i variabili processi di reintegrazione o di sintesi culturale con i quali le società già tradizionali hanno risposto e rispondono alla crisi che disgrega i sistemi eticosociali, religiosi, parentali, politici tradizionali, e che vanifica il sistema di valori198
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coesivi tramandati dagli antenati. Conosciamo d’altronde la situazione dei negri nelle homelands segregazioniste del Sudafrica, dove dominano malnutrizione e denut[...]
[...]ale originario, e pertanto in grado, per il vincolo che la lega alla sua terra e nella (malgrado tutto) perdurante unitarietà sociale, di opporre resistenza alle forze disgreganti. La forza della memoria ancestrale e della cultura tradizionale, condivisa comunitariamente, offre loro possibilità di rispondere e reagire positivamente alla crisi. È significativo che periodiche rivolte di negri si verifichino in Sudafrica, e che tutte le società del Terzo Mondo investite dall’ondata espansionista e prevaricatrice della civiltà occidentale abbiano elaborato, e continuamente elaborino vie nuove ed autonome da percorrere, secondo i criteri di un sincretismo culturale che volta a volta s’innesta alle tradizioni e alla cultura avita, senza mai rinnegarla, ma reinterpretandola in sintesi originali.
Ma i rifugiati, diversamente, sono stranieri in terra straniera. Sono sradicati dalle strutture territoriali, abitative, ambientali. Sono fisicamente strappati dalle tradizioni nei loro aspetti pratici, rituali, sociali. Essi subiscono una violenza fisica di[...]
[...]si, è contrastata e frenata da quel « nativismo » come noi lo chiamiamo che esprime l’esigenza di autoriconoscimento di sé, come gruppo distinto dagli « altri », e dunque dotato di un proprio sistema di simboli identificanti.
Il rapporto conflittuale tra la politica del paeserifugio e la resistenza dei rifugiati ha analogia con le innumerevoli situazioni di conflitto sorte, in un202
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contesto di enorme vastità, nel Terzo Mondo tra le più varie società tradizionali nel loro urtocontatto con modelli di cultura imposti o esportati dall’Occidente, sia in età coloniale che postcoloniale: benché in quest’ultimo caso il conflitto riguardi modelli ormai assorbiti e fatti propri da determinati strati borghesi (occidentalizzati) della popolazione locale. Parallelo a questo è anche il conflitto sperimentato e vissuto da varie minoranze etniche e culturali in Occidente, sulle quali si esercita una pressione assimilatrice e livellatrice da parte della società dominante, non senza tensioni e manifestazioni di ostilità. I rifugia[...]
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