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Il segmento testuale Tasso è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 63Analitici , di cui in selezione 2 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Recensione di Riccardo Bruscagli a Giovanni da Pozzo, L'ambigua armonia. Studio sull'Aminta del Tasso in KBD-Periodici: Belfagor 1984 - 3 - 31 - numero 2

Brano: [...]irsi, come mi sento, sempre disposto ad indirizzare la vista ad altri segni che altri crede di poter additare e che rivelerebbero un altro mondo, un mondo al di sotto o al di sopra della storia e delPumanità. Le savant a Vesprit douteux ». Forse, in que&esprit douteux c’è un aspetto dell’insegnamento crociano che meriterebbe ancora di essere guardato con interesse.

Franco Martina

Giovanni Da Pozzo, L'ambigua armonia. Studio sull'Aminta del Tasso, Firenze, Olschki (Biblioteca dell,« Archivum Romanicum »), 1983, pp. 330.

Forse proprio perché enigmaticamente sigillata nella sua qualità di « portento », secondo la celebre frase carducciana tante volte replicata dal 1894 ad oggi, la « favola boschereccia » del Tasso sembra invitare senza soste a nuovi assaggi critici, compiuti con le più varie strumentazioni, al fine di carpirne lo sfuggente ‘ segreto \ Di recente ci si sono provati, fra gli altri, Varese, Fenzi, Della Terza, Guglielminetti, Mario Chieregato; dispiegando sul testo tassiano le risorse ora di una sottile ricognizione della fortuna critica, ora di un’articolata analisi interna, orientata prevalentemente in senso storicoideologico, ora di un rigoroso vaglio linguistico, e perfino statisticolessicale. È adesso la volta di Giovanni Da Pozzo, che, ricorrendo, nel corso di questo fitto volume, a[...]

[...]e di un’edizione critica delle Rime è reale e che, a posteriori, ad analisi 4 interna ’250

RECENSIONI

compiuta, si sente pur sempre la nostalgia dell 'altro lavoro che ancora attende, e che Caretti indicava come necessario fino dal 1942. Non a caso alcune delle pagine più convincenti del Da Pozzo sono proprio quelle sulla Circolazione interna ai testi tassiani, giacché non soltanto di utilizzare le Rime si tratterebbe, ma di fare luce sul Tasso, integralmente inteso, del 1573, ovvero su un delicato crocevia stilistico e formale si, ma poi anche intellettuale e poetico in senso largo. Allo stesso modo, è vero che si può legittimamente applicare un poco di sordina al lavoro sulle fonti, e che può essere lodevole resistere alla « tentazione di ripercorrere la folta rassegna delle pastorali che precedono nel tempo quella tassiana »; ma è anche vero che gli argini del genere letterario sono pur sempre praticabili con profitto, se non altro per la loro capacità di guidare alPinterno di almeno alcuni delicati congegni della favola tassiana[...]

[...]de di singole osservazioni che Passiduo lavoro sul testo riesce a spremere: e che, proprio in quanto miriade, sfuggono evidentemente al resoconto d’ogni più scrupoloso recensore. Ma, almeno, vanno qui ricordate le indicazioni circa la politica culturale di Alfonso n, « più attenta... alPeffimero che alPistituzionale », specchio di una corte non tanto in crisi, ma già quasi svuotata, calvinianamente ‘ inesistente ’; Pintuizione molto felice di un Tasso « intellettuale disorganico », fatalmente destinato ad uno scontro col duca proprio sul terreno dell'idea di corte, « fatta di pragma e di prestigio » per il principe, idea « assolutizzata » invece per il suo poeta; il rapporto istituito fra PAminta e le Conclusioni amorose, ovvero le postille che ad esse preludono, apposte dal Tasso in margine al Trattato dell3amore humano di Flaminio Nobili; le pagine assai convincenti sui virgilianismi e sui petrarchismi, oppure sulla funzionalità del settenario, legato si ai momenti di intensificazione dell’effetto lirico, ma anche visto nella sua ‘ teatralità ’, in rapporto ad « una varietà di ritmo e di movenze che segue l’alternarsi dei momenti della vicenda »; il paragrafo sulla Dispersività lessicale, che sembra fermare nel dato statistico la ricchezza di sfumature e di tonalità pur presenti nell’apparente semplicità della favola e del suo mondo ideologico. Si che non si può, all[...]

[...]suo mondo ideologico. Si che non si può, alla fine, non essere d’accordo con le conclusioni dell’autore, che per primo sentirebbe arrivato il momento, nel suo lavoro, di un « commento analitico e cursorio »: Punico che in effetti renderebbe giustizia alla sua assidua lettura, ricomponendo la varietà di una assai frastagliata proposta critica lungo il filo sinuoso, ma reso adesso forse più afferrabile, della portentosa « favola boschereccia » del Tasso.

Riccardo Bruscagli



da Recensione di Remo Ceserani su Francesco Orlando, freudiano del «misanthrope» e due scritti teorici, Torino, Einaudi, 1979, pp. 248 in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - maggio - 31 - numero 3

Brano: [...]to notevole, ma le applicazioni e le verifiche concrete non sono state per ora numerose. (Orlando ricorda, nell'Introduzione, pp. 389, quelle di Siti, Paduano, Zatti e Fiorentino.)
Per questo mi pare opportuno offrire qui un nuovo esempio di applicazione, che non può essere naturalmente la lettura freudiana di un testo — non ci sarebbe spazio per essa in una recensione — ma un'ipotesi di lettura, che potrebbe diventare freudiana: dell'Aminta di Tasso. Indico schematicamente alcuni punti da cui potrebbe partire e svilupparsi l'analisi.
1. I testi teatrali presentano un problema filologico particolare: ogni loro messa in scena è in realtà un'edizione e rappresenta un incontro tra la volontà dell'autore, le esigenze pratiche della compagnia, l'occasione particolare in cui viene allestito lo spettacolo, il rapporto con un pubblico delimitato e preciso. Ricostruire un testo — come ha fatto egregiamente per l'Aminta Bortolo Tommaso Sozzi —, cercando di risalire all'edizione a stampa o alla redazione manoscritta che meglio rappresentino l'ultim[...]

[...]sta doveva essere una spia — coloro che hanno tentato di farla rivivere sulla scena. Un colpo di timone risoluto l'ha dato Enrico De Angelis, applicando all'analisi del testo alcuni concetti adorniani. L'Aminta, egli scrive, « per definizione non può essere una tragedia, ma per la concezione che il poeta ha della sua materia, non potrebbe invece essere altro che tragedia. Ne nasce una tensione che è quanto mai ricca di risultati ». Nell'opera di Tasso entrano le contraddizioni oggettive della società del suo tempo, e in particolare la contraddizione fra una concezione dell'amore come felicità materiale e corporea e una dell'amore mistico che ha terrore del corpo. « Tutta la sensualità di Aminta è costretta ad esprimersi indirettamente, nei bellissimi versi fluidi, sensuosi, vera sublimazione di impulsi repressi. » La conclusione logica della storia sarebbe la tragedia e la morte di Aminta (finale dell'atto quarto), ma l'ideologia controriformistica e le esigenze della corte impongono un finale diverso: nell'atto quinto « l'azione riparte d[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Tasso, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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