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Il segmento testuale T.S. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 51Entità Multimediali , di cui in selezione 23 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 285

Brano: [...] ordina ai ministri che, negli atti ufficiali, alla data del calendario venga aggiunto l’annuale delI’« Era fascista ».

1927

4.1: Viene sciolta la Confederazione generale del lavoro.

7.1: La Carta del lavoro è presentata al Gran Consiglio del fascismo (sarà approvata il 22 aprile).

9.1: È proibita ogni forma di organizzazione giovanile non fascista.

1.2: Il Tribunale speciale inizia la sua attività.

7.3: Prime dure condanne del T.S. (28 comunisti toscani sono condannati a pene da 1 a 14 anni di reclusione) .

25.3: Il ministro della Pubblica istruzione (Pietro Fedele) illustra alla Camera il programma fascista per la scuola (« Fascistizzare la scuola [...] è il mio compito»).

5.5: Il Consiglio dei ministri delibera la riduzione della indennità di carovita agli impiegati statali.

7.5: Vengono ridotti gli stipendi a tutti i dipendenti degli enti locali. 24.5: I sindacati fascisti decidono e ottengono una riduzione generale dei salari del 10 per cento.

26.5: Mussolini pronuncia alla Camera il discorso cosiddetto [...]

[...]li. 24.5: I sindacati fascisti decidono e ottengono una riduzione generale dei salari del 10 per cento.

26.5: Mussolini pronuncia alla Camera il discorso cosiddetto « dell’Ascensione ». Riaffermando la propria dittatura personale, enuncia il programma: sviluppo demografico della popolazione, messa a punto delle forze armate (« Bisogna poter [...] mobilitare cinque milioni di uomini»), creazione dello «Stato fascista ».

23.7: Condannati dal T.S. 19 comunisti imolesi a pene fino a 12 anni.

1.9: Nomine di nuovi prefetti. Si completa rapidamente il processo di fascistizzazione della pubblica amministrazione.

17.10: 9 dirigenti comunisti vengono condannati dal T.S. a pene sino a 17 anni di reclusione.

21.12: Con decreto ministeriale viene « rivalutata e stabilizzata » la lira a « quota 90 » (90 lire per 1 sterlina). La politica di deflazione si ripercuote duramente sul livello di vita dei lavoratori.

31.12: Bilancio di attività del Tribunale speciale nel corso dell’anno: 219 antifascisti condannati complessivamente a 1.371 anni di carcere.

1928

Ai primi di gennaio, all’inaugurazione dell’anno giudiziario, l’avvocato generale dello Stato (Giovanni Santoro) esalta le leggi liberticide fasciste.

6.1: In tutta Italia viene organizzata la prim[...]

[...]ri.

31.12: Bilancio di attività del Tribunale speciale nel corso dell’anno: 219 antifascisti condannati complessivamente a 1.371 anni di carcere.

1928

Ai primi di gennaio, all’inaugurazione dell’anno giudiziario, l’avvocato generale dello Stato (Giovanni Santoro) esalta le leggi liberticide fasciste.

6.1: In tutta Italia viene organizzata la prima « Befana fascista » per i figli dei lavoratori in miseria.

31.1: Sono condannati dal T.S. 11 comunisti fiorentini.

7.2: In seguito alle sevizie subite muore nel carcere di Perugia il comunista Gastone Sozzi.

13.2: Sono condannati dal T.S. 7 comunisti veneti.

16.3: La Camera approva (senza discussione e con soli 15 voti contrari) la nuova « legge elettorale » fascista (votazione di una lista unica compilata dal Gran Consiglio del fascismo).

19.3: Condannati dal T.S. 28 comunisti del Meridione.

29.3: Si stabilisce per legge che gli iscritti al Partito fascista abbiano la precedenza nelle liste di collocamento al lavoro.

6.4: Renato Ricci, comandante generale dell’Opera Balilla, con una circolare rende obbligatorio il saluto romano e vieta ia « stretta di mano » come manifestazione « estranea e contraria al perfetto carattere del fascista ». 3 comunisti vengono condannati dal T.S..

12.4: Attentato al re in piazzale Giulio Cesare a Milano, durante

285



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 286

Brano: F

Fascismo

l’inaugurazione della Fiera Campionaria.

30.4: Condannati dal T.S. 16 comunisti pugliesi.

4.5: Condannati dal T.S. 11 comunisti messinesi.

8.5: Condannati dal T.S. 14 comunisti di Taranto.

12.5: Il Senato approva con 161 voti contro 46 contrari la nuova legge elettorale fascista.

.4.6: Si conclude con 19 condanne

il processo del T.S. contro la direzione del Partito comunista. Tra i condannati Antonio Gramsci.

8.6: Condannati dal T.S. 12 comunisti di Varese.

22.6: Condannati dal T.S. 6 comunisti romani.

25.7: Il Consiglio dei ministri approva l’abolizione dei Consigli provinciali. I membri dell’amministrazione provinciale verranno nominati direttamente dal governo.

17.10: Il T.S., a Lucca, pronuncia la sua prima sentenza di morte contro il comunista Michele Della Maggiora (fucilato il giorno dopo). 30.10: Il governo propone una legge, in virtù della quale il Gran Consiglio del fascismo si assicura

il monopolio politico e diventa l'organo più importante del Paese.

8.12: Ultima seduta della Camera eletta nel 1924. L’assemblea si apre al canto di « Giovinezza », intonato dal presidente (Antonio Casertano) quando Mussolini entra in aula. Si approvano la legge che istituzionalizza il Gran Consiglio del fascismo e quella che autorizza il governo a emanare provvediment[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 18

Brano: [...]ano a Parigi e, di ritorno in Italia, partecipano attivamente alla riattivazione della rete comunista napoletana, ottenendo larghe adesioni degli stabilimenti metallurgici e tra il personale dell’Osservatorio di economia rurale di Portici ». Sono accusati di « costituzione del P.C.I. e propaganda ». Si tratta di Emilio Sereni, condannato a 15 anni, e Manlio Rossi Doria, condannato alla stessa pena. Arrestati, tengono un comportamento tale che il T.S. li considera, come dice testualmente la sentenza n. 44, « individui irriducibili, ormai perduti per la causa della patria ». Il processo era avvenuto in seguito a delazione di un certo Senese.

Numerosi furono poi gli operai dell’Ilva e di altri grandi fabbriche mandati al confino, ammoniti e diffidati. Tra questi: Ciro Picardi, che passerà ben 12 anni al confino; Giovanni Marino, Gennaro Musto, Salvatore Serio, Giuseppe Elucardone, Arturo Picariello, Andrea Putignano.

Il 22.12.1930 l’ex segretario del Partito liberale, il napoletano Mario Vinciguerra, scrittore e giornalista, si trovò i[...]

[...]no, ammoniti e diffidati. Tra questi: Ciro Picardi, che passerà ben 12 anni al confino; Giovanni Marino, Gennaro Musto, Salvatore Serio, Giuseppe Elucardone, Arturo Picariello, Andrea Putignano.

Il 22.12.1930 l’ex segretario del Partito liberale, il napoletano Mario Vinciguerra, scrittore e giornalista, si trovò implicato a Roma in un processo per la stampa e diffusione di un giornale illegale, YAIleanza nazionale (v.), e viene condannato dal T.S. a 15 anni di reclusione.

Con sentenza n. 3 del 27.1.1932 vennero condannati il funzionario del Centro del Partito Gino Menconi (a 17 anni), Eugenio Reale (a

10 anni), il tornitore Gennaro Rippa (a 8 anni), jl medico Vincenzo Catalano (a 5 anni). Furono assolti Alfonso Del Prete, Luigi Russo, Sisto Romano, Francesco Vitale e Giorgio Quadro. Il 22.5.1933

11 T.S. condannò a 8 anni di reclusione Clemente Maglietta (v.) sotto l'accusa di essere un « funzionario della Federazione giovanile comunista » e di aver compiuto « lavoro di riorganizzazione in Umbria e in Abruzzo fino all’arresto», avvenuto nell’aprile 1932.

Il 9.12.1936, per « propaganda comunista e offesa al duce » a seguito della diffusione a Castellammare di Stabia di volantini dal titolo « A morte Mussolini, rinnegato e assassino », vennero condannati l’ebanista Guglielmo Perez (a

5 anni), il carpentiere Nunziante Martorano (a 6 anni), il metallurgico Luigi Di Martino (a 8 anni),

10[...]

[...]a e offesa al duce » a seguito della diffusione a Castellammare di Stabia di volantini dal titolo « A morte Mussolini, rinnegato e assassino », vennero condannati l’ebanista Guglielmo Perez (a

5 anni), il carpentiere Nunziante Martorano (a 6 anni), il metallurgico Luigi Di Martino (a 8 anni),

10 studente Francesco Marano (a

8 anni), e Giuseppe de Rosa (a 8 anni), tutti di Castellammare. Venne assolto Roberto Vingiano.

11 28.4.1938 il T.S. condannò un gruppo di antifascisti di San Giorgio a Cremano, perché trovati in possesso dell’opuscolo « Il Fronte antifascista ». Essi erano: Angelo Batocchi (a 4 anni), il pensionato Giorgio Barbieri (a 4 anni), Vito Camillo (a 3 anni), il contadino Bruno Conte (a 3 anni), Giuseppe Cocci (a 1 anno), lo stagnino Eduardo Di Dato (a 1 anno). Furono assolti il meccanico Giovanni Punzo, il pensionato Giuseppe D’Arienzo, il sellaio Giuseppe Radente.

Nel settembre 1938 passarono davanti al T.S., accusati di « costituzione del P.C.I., appartenenza allo stesso e propaganda », i « presunti membri d[...]

[...]Giorgio a Cremano, perché trovati in possesso dell’opuscolo « Il Fronte antifascista ». Essi erano: Angelo Batocchi (a 4 anni), il pensionato Giorgio Barbieri (a 4 anni), Vito Camillo (a 3 anni), il contadino Bruno Conte (a 3 anni), Giuseppe Cocci (a 1 anno), lo stagnino Eduardo Di Dato (a 1 anno). Furono assolti il meccanico Giovanni Punzo, il pensionato Giuseppe D’Arienzo, il sellaio Giuseppe Radente.

Nel settembre 1938 passarono davanti al T.S., accusati di « costituzione del P.C.I., appartenenza allo stesso e propaganda », i « presunti membri del Comitato Federale » responsabili della diffusione di « Stato Operaio », de « l'Unità », del « Fronte antifascista » e de « Il grido dei disoccupati ». Essi erano: il meccanico Salvatore Cacciapuoti (a 9 anni), l’artista Carlo Rossi (a 20 anni), il verniciatore Carlo Alpi (a 8 anni), il pittore Bernardo Pecherat (a 4 anni), il sarto Raffaele Crisilli (a 5 anni), il muratore Pasquale Donadio (a 9 anni), il fruttivendolo Valentino Ventura (a 8 anni). Vennero assolti i fratelli Gregorio e Vito[...]

[...]atore Carlo Alpi (a 8 anni), il pittore Bernardo Pecherat (a 4 anni), il sarto Raffaele Crisilli (a 5 anni), il muratore Pasquale Donadio (a 9 anni), il fruttivendolo Valentino Ventura (a 8 anni). Vennero assolti i fratelli Gregorio e Vito Nunciante che già nel 1930 erano stati implicati in violenti incidenti all’Università di Napoli in occasione della nomina del nuovo rettore, il fascista Bruschetti ni.

Un altro processo si svolse davanti al T.S. nel luglio 1942, a seguito dell’attività di propaganda contro il fascismo svolta nello stabilimento Industrie Meccaniche Aeronautiche Meridionali di Napoli. Accusati di « disfattismo, offese al duce, ascolto di radio nemiche », vennero condannati a pene varie da 2 a

4 anni Nicola Acquino, il falegname Gaetano Arienzo, gli elettricisti Ciro Pucci, Salvatore De Sivo, Ernesto Mobilio, Vincenzo Caronte e Giuseppe Petrosino. In altri processi vennero imputati e condannati, in quegli stessi anni, Iffrido Scaffidi, Antonio Cafasso, Eugenio Mancini, Antonio De Ambrosio e Ugo De Feo (quest’ultimo, [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 17

Brano: [...]Mancini (di tendenza trotzkista) e i bordighiani, raccolti intorno a Lodovico Tarsia e Antonio Cecchi.

I contatti col Centro furono ripresi solo nel 1941. Tra il marzo e l’aprile 1943 venne ricostituito il Comitato federale. Tra le più vivaci esperienze di quegli anni va segnalata la pubblicazione del foglio clandestino II proletario, per iniziativa di Corrado Graziadei e del pittore Paolo Ricci.

Arresti e processi

I processi davanti al T.S. in cui vennero coinvolti militanti napoletani furono complessivamente 21.

II primo fu quello del 7.5.1927, svoltosi a Roma. Imputato insieme a Giuseppe Di Vittorio, Giovanni Fornari, Ottavio Pastore e Felice Platone, il giornalista napoletano Eduardo Peluso vi fu condannato a

12 anni di reclusione.

L’ultimo processo fu quello del 5.6.1943, nel quale il sergente Pancrazio Porcelli venne condannato a 8 anni per « offese al duce e denigrazione della guerra ».

In questi processi, i condannati napoletani furono complessivamente 57, per un totale di 386 anni di reclusione. Altri 18 anti[...]

[...]otale di 386 anni di reclusione. Altri 18 antifascisti napoletani, processati dalla magistratura ordinaria, furono complessivamente condannati a 40 anni di reclusione.

II numero degli antifascisti napoletani colpiti da varie altre forme di repressione è assai superiore: a molte centinaia assommano gli arrestati, i confinati, gli « ammoniti » e i « diffidati ».

Il processo SereniRossi Doria

Tra i processi di maggior rilievo davanti al

T.S. per attività antifascista svolta a Na

Manlio Rossi Doria, Xenia (Marina) Sereni ed Emilio Sereni a Napoli nel 1930

17



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 178

Brano: [...] sarta.

Aderì all’organizzazione fiorentina del P.C.d’I. poco dopo la fondazione del partito e, nell’aprile del 1924, fu costretta dalla persecuzione fascista a espatriare in Francia insieme al marito Renato Bitossi, noto dirigente comunista.

Nel giugnoluglio 1927 era con il marito nell’Italia settentrionale, fra gli organizzatori dell’attività clandestina nelle province di Milano e Varese. Arrestati entrambi dall’Ovra, vennero deferiti al T.S. che, il 7.8.1928, condannò Dina a 3 anni di reclusione (suo marito era già stato condannato in altro processo).

La Nozzoli fu una delle prime donne condannate dal T.S.. La sua fotografia, con un articolo che ne evidenziava il ruolo svolto nella battaglia contro il fascismo e le non buone condizioni di salute provocate dalla carcerazione, apparve sul periodico antifascista Solidarietà, pubblicato a Parigi il 30.10.1928.

Scontata la pena, Dina Nozzoli si stabilì per qualche tempo a Firenze, dove si guadagnò da vivere facendo la sarta. All’inizio della Seconda guerra mondiale potè raggiungere il marito nel luogo dove questi si trovava confinato, a Tricarico (Matera). Rientrata a Firenze dopo la caduta di Mussolini, partecipò alla Guerra di liberazione e, li[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 194

Brano: [...]cienza, Vicenza, 1965; A. Coletti, L'obiezione di coscienza, Milano, 1973.

Al. Co.

Obole, Vincenzo

N. a Torino il 26.4.1895; meccanico. Negli anni del regime fascista militò nell’organizzazione comunista clandestina di Torino. Arrestato durante i preparativi di* una manifestazione di disoccupati prevista per l’8.5.1930, fu deferito al Tribunale Speciale e condannato a 3 anni di reclusione. Nel 1934 fu di nuovo arrestato e condannato dal T.S. a 2 anni di reclusione. Il 22.2. 1938 subì un’ulteriore condanna del T.S. a 3 anni per aver partecipato alla campagna di reclutamento e di propaganda del P.C.I. in occasione degli avvenimenti di Spagna.

O.C.A.M.

Organizzazione comune africana e malgascia. Organizzazione comunitaria fra ex colonie francesi, fondata con la conferenza di Nouakchott (Mauritania) il 12.2.1965. Vi aderirono inizialmente i seguenti paesi, già membri dell 'Unione africana e malgascia (U.A.M.): Alto Volta, Camerun, Ciad, CongoBrazzaville, Costa d’Avorio, Dahomey (oggi Benin), Gabon, Madagascar, Mauritania, Niger, Repubblica Centroafricana, Ruanda, Senegai e Togo. L’O.C.A.M. si propone[...]

[...]tivi, ma anche perché l’O.U.A. non ha mai rappresentato quel centro di sovvertimenti sociali che molti temevano, e poi per il fatto che alcuni paesi aderenti all’O.C.A.M. avviavano qualche programma di trasformazione, si è registrato nell’organizzazione un avvicendarsi di adesioni e di ritiri, a testimonianza delle sue contraddizioni interne. Sin dal maggio 1965, ad esempio, l’ammissione dell’ex Congo belga (oggi Zaire) e il riconoscimento di M. Tshombe come capo di quel governo, provocavano l’uscita della Mauritania dallo O.C.A.M.. Nel 1970 vi aderiva, per contro, la repubblica di Maurizio, confortando le speranze di una apertura dell’O.C.A.M. verso i paesi di lingua inglese (mentre la denominazione veniva cambiata in O.C.A.M.M., Organisation commune africa ine, mal g ache et mauricienne). Ma nel 1972 si ritiravano dall’organizzazione lo Zaire e il Congo; nell’estate 1973 era la volta del Camerun, del Ciad e del Madagascar che giudicavano l’O.C.A.M. un semplice strumento nelle mani degli imperialisti e del neocolonialismo. Non ne ferma[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 2

Brano: [...]rovenienti dalla Francia. Si ignora il numero esatto dei morti, ma i sopravvissuti furono una esigua minoranza.

Nadalini, Romeo

N. a Carpi (Modena) il 30.11.1908, ivi m. nel luglio 1980; contadino bracciante.

Membro del P.C.I. dal 1927, contribuì all’organizzazione clandestina del Partito e alle lotte bracciantili a Carpi, Soliera e infine in Valtellina, dove si era trasferito per trovar lavoro.

Arrestato nel marzo 1931 e deferito al T.S., venne condannato a 4 anni di reclusione. Tornato in libertà nel novembre 1932 con l'amnistia detta « del Decennale », riprese la lotta e venne nuovamente arrestato nell’aprile 1935, subendo una seconda condanna del T.S. a

10 anni e 6 mesi di reclusione. Dopo 4 anni di carcere tornò libero, ma fu arrestato una terza volta nel novembre 1939.

Menomato nelle condizioni di salute, nel 1940 avviò una piccola officina di riparazioni che divenne poi punto d’incontro di antifascisti e, dopo I'8.9.1943, deposito di armi. Prese parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza modenese, raggiungendo il grado di comandante della Prima zona operativa.

Nagasaki

Grande porto commerciale giapponese, situato sulla costa occidentale deM’isola di Kyushu. Ha circa

430.000 abitanti.

Il 9.8.1945, nel[...]

[...]ere maggiore se parte della popolazione non fosse stata evacuata in precedenza. Un’altra circostanza che limitò le perdite fu dovuta al fatto che la bomba cadde sulla zona industriale, mentre il centro urbano e commerciale rimase protetto dal crinale del monte Hirogari.

Alla fine della guerra ebbe inizio la ricostruzione della città: grazie ai dollari americani sorsero via via raffinerie e depositi petroliferi, cantieri navali del monopolio Mitsubisi e industrie meccaniche, stabilimenti tessili e alimentari. Le officine Nagasaki Seuki, sono specializzate nella produzione di missili. Una rete ferroviaria congiunge Nagasaki con Sasebo, importante base navale sotto il controllo della marina U.S.A..

Non sono stati però cancellati i segni ancora brucianti del passato: i sopravvissuti conservano infatti sul loro corpo le terribili impronte della strage e gli ospedali registrano tuttora una elevatissima percentuale di malattie dovute alle radiazioni.

c. Gh.

Nagy, Imre

N. nel 1896, m. nel giugno 1958; esponente politico ungherese[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 275

Brano: Valdelsa

della guerra attraverso le radio clan* destine, gli antifascisti militanti non avevano dubbi sulla prossima caduta del regime, tanto che fin dal 22.

2.1943 sette comunisti di Castelfiorentino furono arrestati (e poi condannati dal T.S.) proprio mentre la festeggiavano con un certo anticipo. All'indomani del 25 luglio si poterono perciò costituire subito comitati cittadini variamente denominati e composti non tanto da rappresentanti ufficiali di partiti (poiché solo quello comunista aveva mantenuto un’organizzazione) quanto da persone di varia tendenza politica, ma accomunate dall’antifascismo. Questi comitati guidarono le spontanee manifestazioni popolari (fra cui va ricordata in particolar modo quella di San Gimignano del 26 luglio, per la liberazione dei detenuti politici, negata dal direttore del locale penitenziario) e,[...]

[...]io riservato” deiri 1 marzo: 300 donne, provenienti da tutte le frazioni del Comune e fra le quali si trovavano pure la moglie di uno squadrista e quella dell’ex federale fascista di Imperia, si recarono in Comune per reclamare le tessere annonarie dei renitenti, la cessazione delle loro ricerche e il rilascio dei giovani arrestati nel gennaio.

Intanto i C.L.N. e, al loro interno, soprattutto i comunisti e in particolare gli ex condannati dal T.S., gli ex combattenti di Spagna, riuscivano a indirizzare i renitenti, gli “sban

dati” e anche alcuni ex prigionieri di guerra alleati verso le formazioni partigiane che andavano sorgendo sulle colline circostanti.

Già verso la metà del settembre 1943 si era costituita la “Compagnia autonoma comunista”, formata da una trentina di ex militari (tutti contadini) che, attraverso contatti col C.L.N. Toscano, avrebbe poi dato vita alla 3a Brigata “C. Rosselli”, operante in una zona avente come epicentro Montespertoli. Nel dicembre, un gruppo di giovani di Vico d’Elsa e Certaldo, fra i quali alc[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 389

Brano: [...]ini, Armando Bientinesi, Pasquale Cacciari, Arrigo Catarsi, Mario Ceccarini, Mazzini Chiesa, Oberdan Chiesa, Lanciotto Corsi, Enzo Fantozzi, Egidio Fossi, Aladino Frangini, Menotti Gasparri, Romeo Landini, Ugo Lorenzini, Urbano Lorenzini, Oreste Marrucci, Guglielmo Nannucci, Rodomonte Nesi, Ovidio Pessi, Giulio Perini, Ettore Quaglierini, Dino Rabuzzi, Leonetto Santigli, Silvano Scotto, Giovanni Soldaini.

Antifascisti livornesi condannati dal T.S. dal 1927 al 1943 (tra parentesi, gli anni di carcere inflitti).

Alfredo Allegri (due condanne, ognuna a

5 anni), Alfredo Amorosi (6), Renato Andreucci (due condanne, la prima a 3 anni e la seconda a 8), Quintilio Arrighetti (1), Ferdinando Bacci (1 e 6 mesi), Bruno Bardini (1), Sirio Barghigiani (2), Giulio Bellucci (4), Garibaldo Benifei (due condanne, la prima a 1 anno e la seconda a 7), Ruggero Berretti (5), Antonio Bertelli (2 e 6 mesi), Ettore Borghi (2), Amerigo Bottai (1), Eustacchio Calvanico (due condanne, a 2 e a 5), Mario Camici (4), Silvano Carbonelli

(1), Mario Ceccarini[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 338

Brano: [...]lvezzi e G. Pirelli; e Lettere di condannati a morte della Resistenza europea, 1954, dovuto agli stessi curatori, opere per le quali Thomas Mann non ha esitato a parlare di monumento di umanità.

Dalla Spagna alTU.R.S.S.

Nella letteratura nata nel fuoco della lotta antifascista dalla guerra di Spagna in poi, vanno registrati i contributi di tutte le principali culture europee, a cominciare da

quella inglese (con un poeta della statura di T.S. Eliot, che in Four Quartets, del 1944, non rimase estraneo al moto di angoscia e di rivolta degli uomini liberi contro il fascismo), nonché di quella statunitense con opere di John Steinbeck e di Ernest\ Hemingway (v.): Quinta colonna; Per chi suona la campana.

Dai sovietici A. Fadeev [La giovane guardia, 1946) e A. Fedorov [Il Comitato clandestino al lavoro) al polacco Krzystof Baczynski, morto giovanissimo durante la tragica rivolta di Varsavia del 1944 e considerato il più tipico dei poeti resistenti polacchi della cosiddetta « generazione giovane », al greco Themos Cornaros (n. 1906 a Creta), al quale si deve una[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine T.S., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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