Brano: [...]conosciuto alla potenza occupante di un territorio il pieno diritto di dare disposizioni alla polizia locale per la repressio

ne di azioni militari « irregolari », qualunque esercito regolare risulta in grado di delegare in qualsiasi momento a collaborazionisti locali quei compiti di repressione nei quali non ritenga opportuno impegnarsi in prima persona. Di questo elementare espediente si è servito, per fare un solo esempio, l’esercito degli Stati Uniti in Vietnam. Si può quindi concludere che, allo stato delle cose, di nessuna reale tutela giuridica godono il combattente partigiano e i civili che ne favoriscano l’azione.

Partigiani e politica

Combattente irregolare in una guerra democraticoborghese, il partigiano si connota attraverso il suo rapporto con tre elementi obiettivi: un esercito nemico che occupa il territorio; un’autorità amica cui egli possa fare riferimento e la popolazione del territorio in cui opera, che lo riconosca come legittimo rappresentante di questa autorità. Quantunque ancora non riconosciuto seriamente dal diritto di gue[...]