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Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 81Analitici , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da N. Talenskii (Maggior generale dell'esercito rosso), La battaglia di Stalingrado (parte prima) in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 1 - giugno

Brano: 22 LA RINASCITA
La battaglia
di Stalingrado
Il piano di Hitler, quando, egli nel giugno del 1941 attaccò a tradimento l'Unione Sovietica, era di condurre questa guerra
e di finirla come una e guerra lampo s ; — sbaragliare l'Esercito rosso in un mese e mezzo o due, conquistare i centri più importanti del paese, e in questo modo costringere il governo sovietico a capitolare completamente. Gli avvenimenti non si svolsero però come Hitler aveva s prestabilito s. Quantunque la potente e accuratamente preparata macchina di guerra del fascismo tedesco ai gettasse sull'Esercito rosso all'improvviso
e a tradimento, le eroiche truppe sovieti[...]

[...] luogo per la conquista delle risorse di prodotti alimentari e di materie prime, e della nafta del Caucaso. Se il piano fosse riuscito, i tedeschi si sarebbero create le basi necessarie Per le più grandi operazioni strategiche contro l'India.
Documenti caduti in mano del Comando sovietico attestano che le operazioni tedesche avrebbero dovuto svilupparsi con un ritmo impetuoso. Il 10 luglio era prevista la presa di Borissoglebsk, il 25 luglio di Stalingrado, il 10 agosto di Saratov, il 15 agosto di Kuibiscev, il 20 settembre di Arsamas, il 25 settembre di Baku. In ottobrenovembre avrebbero dovuto svolgersi le operazioni decisive contro la capitale sovietica.
Il compito più difficile per i tedeschi fu il concentramento delle forze e dei mezzi necessari per condurre queste enormi operazioni offensive. La soluzione venne trovata dal Comando hitleriano gettando sul fronte sovietico tutte le sue riserve strategiche. Su 256 divisioni tedesche, ne vennero concentrate su questo fronte 179, cioè il 70 Ve delle forze della Germania, con l'aggiunta di 11 [...]

[...]ito tedesco incominciarono nelle zone di Kharkov, di IsiumBarvencovo e di KurskVoronesg, dirigendo lo sforzo principale su Voronesg, allo scopo di aprirsi immediatamente la strada verso le retrovie di Mosca e così guadagnar tempo. Le truppe fasciste arrivarono fino a Voronesg, ma qui furono arrestate dall'accanita, resistenza sovietica e costrette a passare alla difensiva. Allora il Comando tedesco spostò il suo sforzo principale in direzione di Stalingrado, e grazie a un notevole sopravvento di forze, soprattutto d'aviazione, riuscì, all'inizio d'agosto, a portare le sue truppe sino alla riva occidentale del Don, pure tra montagne di cadaveri. Le unità dell'Esercito rosso sostennero l'accanita pressione nemica sulla riva occidentale e nell'ansa del Don, guadagnando un tempo prezioso, che fu sfruttato per rafforzare le difese di Stalingrado.
A metà agosto 1942 però, dopo lotte accanite, le truppe sovietiche furono costrette a' ritirarsi sulla riva orientale del Don, ad abbandonare la zona di Kotielnicovo. e prendere posizione lungo il fiume Niscovca e lungo i laghi a sud di Stalingrado. Da questo momento il comando tedesco cercò di
LA RINASCITA 23
spezzare la difesa sovietica cond ue cunei : — il primo a nord, con un gruppo d'attacco di due divisioni carrate, due moto
rizzate e sei di fanteria, in direzione di Vertiaci e dei sobborghi settentrionali di Stalingrado ; il secondo a sud, con un gruppo d'attacco di due divisioni carrate, una motqrizzata e tre di fanteria dalla zona a occidente di Abganerovo in direzione dei sobborghi meridionali. Tra questi due grandi cunei, uno più piccolo doveva avanzare da Kalatc direttamente sulla città (tre divisioni di fanteria). Negli altri settori del fronte di Stalingrado dovevano operare quindici divisioni di fanteria. Il piano era costruito secondo il solito schema applicato dai tedeschi dall'inizio della guerra.
Le forze sovietiche erano allora, su tutto il settore, relativamente limitate. Esse si riducevano all'eroica G2.ma Armata
e ad una serie di altre unità poco numerose. Queste forze avevano però dalla loro l' esperienza di molte lotte offensive
e difensive ; il loro armamento era in via di miglioramento continuo e da poco si era arricchito di un ottimo fucile anticarro. Dalla parte dell'Esercito rosso vi era, inoltre, l'eroismo impareggiabile e la [...]

[...]a
e ad una serie di altre unità poco numerose. Queste forze avevano però dalla loro l' esperienza di molte lotte offensive
e difensive ; il loro armamento era in via di miglioramento continuo e da poco si era arricchito di un ottimo fucile anticarro. Dalla parte dell'Esercito rosso vi era, inoltre, l'eroismo impareggiabile e la incrollabile volontà dei suoi soldati, decisi a morire pur di assolvere il compito posto loro da Stalin : — difendere Stalingrado e schiacciare il nemico.
Il 17 agosto incominciò il combattimento difensivo sulla riva orientale del Don. Il gruppo tedesco settentrionale riuscì, con l'appoggio di numerosa aviazione, e a prezzo di gravi perdite, a forzare il Don e a spezzare la linea di difesa sovietica nella zona di Vertiaci. Il 23 agosto, dopo lotte accanite, i tedeschi arrivarono sul Volga tra Rinok e Iersovca. Questo ingente successo tattico del nemico rese più complicata la difesa di Stalingrado, essendo costretto il Comando sovietico a rifornire la città e il suo fronte esclusivamente da oriente, attraverso il Volga.[...]

[...] il nemico.
Il 17 agosto incominciò il combattimento difensivo sulla riva orientale del Don. Il gruppo tedesco settentrionale riuscì, con l'appoggio di numerosa aviazione, e a prezzo di gravi perdite, a forzare il Don e a spezzare la linea di difesa sovietica nella zona di Vertiaci. Il 23 agosto, dopo lotte accanite, i tedeschi arrivarono sul Volga tra Rinok e Iersovca. Questo ingente successo tattico del nemico rese più complicata la difesa di Stalingrado, essendo costretto il Comando sovietico a rifornire la città e il suo fronte esclusivamente da oriente, attraverso il Volga. In pari tempo continuavano senza interruzione gli attacchi del gruppo tedesco di Kalatc, tanto che, nella seconda metà d'agosto, si riteneva inopportuno e pericoloso continuare la difesa sulle linee precedentemente stabilite e il 3l agosto le truppe sovietiche erano ritirate su una nuova linea di difesa lungo i fumi Rossosca e Cervliona. La difesa settentrionale di Stalingrado si stabilizzava lungo la linea SpartacovezOrlovcaNovaia Nadiesda.
L'attacco dei tedeschi, che[...]

[...]ifornire la città e il suo fronte esclusivamente da oriente, attraverso il Volga. In pari tempo continuavano senza interruzione gli attacchi del gruppo tedesco di Kalatc, tanto che, nella seconda metà d'agosto, si riteneva inopportuno e pericoloso continuare la difesa sulle linee precedentemente stabilite e il 3l agosto le truppe sovietiche erano ritirate su una nuova linea di difesa lungo i fumi Rossosca e Cervliona. La difesa settentrionale di Stalingrado si stabilizzava lungo la linea SpartacovezOrlovcaNovaia Nadiesda.
L'attacco dei tedeschi, che conservavano in questo momento la superiorità delle forze, si sviluppò in direzione della stazione di Bassarghino. Essi riuscirono a spezzare il fronte sovietico, il che costrinse le truppe sovietiche a ritirarsi su una nuova linea, negli accessi immediati di Stalingrado. Il 3 settembre la lotta si riaccese su questa linea e da questo giorno incominciò, si pub dire, la battaglia per la città.
Il Comando tedesco aveva bisogno, a ogni costo, di occupare Stalingrado. Questo era, infatti, il centro di gravità di tutto il suo piano strategico. Se la città non veniva occupata diventava impossibile sviluppare l'offensiva verso il nord. Per questo i tedeschi gettarono all'attacco divisione su divisione centinaia e centinaia di areoplani. Migliaia di granate si abbattevano ininterrottamente sulle posizioni sovietiche. I combattimenti aerei erano continui.
I1 14 settembre i tedeschi riuscirono a raggiungere il Volga nella zona di Elscianca e la posizione dei difensori ai fece ancora più difficile. Ma quanto più aumentavano le difficoltà tanto più aumentavano l[...]

[...]morire piuttosto che ritirarsi al di là del Volga. +Il tiratore scelto Saitsev espresse questa volontà comune quando, nel ricevere la decorazione conferitagli, dichiarò : c Chiedo a riferito al compagno Stalin, che per noi, combattenti e co mandanti della 62.ma Armata, al di là del Volga non vi è più territorio. Noi siamo rimasti e rimarremo qui fino alla
morte P.
Il 27 settembre la c New York Herald Tribune s così descriveva i combattimenti a Stalingrado : c In un caos indescrivibile di incendi che infuriano, di fumo soffocante, di edifici che crollano, di bombe che scoppiano senza interruzione, di fuoco e di cadaveri, i difensori della città resistono, decisi non solo a morire, se occorre, non solo a resistere a ogni attacco, ma a passare continuamente al contrattacco, senza tener conto delle perdite. Qui si combatte in modo che non si presta più al calcolo strategico ; qui si lotta con un odio,
con una passione che Londra non ha mai conosciuto Ma è proprio combattendo in questo modo che si vincono le guerre a.
Infiniti gli atti di eroismo[...]

[...]ccorre, non solo a resistere a ogni attacco, ma a passare continuamente al contrattacco, senza tener conto delle perdite. Qui si combatte in modo che non si presta più al calcolo strategico ; qui si lotta con un odio,
con una passione che Londra non ha mai conosciuto Ma è proprio combattendo in questo modo che si vincono le guerre a.
Infiniti gli atti di eroismo compiuti dai combattenti sovietici in queste epiche giornate. L' eroismo diventò a Stalingrado non piú un fatto individuale, ma di massa.
Durante i combattimenti alle porte della città, a una unità venne posto il compito di conquistare una biforcazione ferroviaria. Essa venne conquistata solo dopo il terzo attacco, nel corso del quale trovò la morte il minatore del Bacino del Doniez soldato Liachov. Egli lascio ai suoi compagni una nota scritta del seguente contenuto : c Per la terza volta riceviamo l' ordine di prender d' assalto la biforcazione ferroviaria. Questa volta la prendiamo o moriremo. Se muoio, vogliate considerarmi membro del Partito comunista. Fate sapere al compagna Sta[...]

[...]continuavano l'attacco. I mortatsti sovietici ave vano esaurite le munizioni. Essi non avevano però ricevuto l'ordine di indietreggiare, e fedeli al loro giuramento si gettarono all'attacco alla baionetta. Tutti furono falciati dal fuoco nemico, ma il giuramento di non indietreggiare venne mantenuto.
n geniere Kasaimbek Estaiev, ferito, si rifiutò di lasciarsi trasportare all'ospedale da campo dichiarando : ( Fino a che posso sparare non lascio Stalingrado s. Ferito una seconda volta, una seconda volta volle tornare al suo posto di combattimento e vi rimase fino all'ultimo.
L' istruttore politico Gorodilov, segretario dell'organizzazione di partito di un reggimento, fu circondato dal nemico a distan= di pochi passi. Presso di lui era l'apparecchio della radio da campo. Con esso egli diresse il fuocg.dell'artiglieria sovietica sopro di sè, e cadde in mezzo ai nemici che avanzavano contro di lui.
Il tenente d'artiglieria Solodkov, fu circondato dai tank e da mitragliatrici tedeschi mentre si trovava nel suo posto di osservazione. La situazione [...]

[...]ne alla sua batteria di far fuoco sul posto d'osservazione. Il comandante della divisione gli domandò se non s'era sbagliato, e il tenente ripetè l'ordine. La batteria fece fuoco. Due tank tedeschi furono distrutti, venti mitraglieri nemici furono uccisi; e il tenente riuscì a salvarsi.
E all'esercito si unì, animata dalla stessa volontà di vincere o di morire, tutta la popolazione della città, rinnovando le gesta del 1918, quando Zarizin (oggi Stalingrado) sotto la guida diretta "di Stalin respinse l' attacco degli eserciti controrivoluzionari, e salvò la giovane Repubblica dei Soviet.
Il 23 agosto 1942 la città fu bombardata per la prima volta, mentre i carri armati nemici si avvicinavano ai suoi sobborghi. Il Comitato cittadino di difesa, diretto dal segretario della organizzazione di partito compagno Ciuianov, si rivolse alla popolazione con questo appello
( Compagni, amici stalingradesi! Di nuovo, come 24 anni fa, la nostra città attraversa giornate dure. I sanguinari hitleriani si precipitano sulla nostra soleggiata Stalingrado, voglion[...]

[...]et.
Il 23 agosto 1942 la città fu bombardata per la prima volta, mentre i carri armati nemici si avvicinavano ai suoi sobborghi. Il Comitato cittadino di difesa, diretto dal segretario della organizzazione di partito compagno Ciuianov, si rivolse alla popolazione con questo appello
( Compagni, amici stalingradesi! Di nuovo, come 24 anni fa, la nostra città attraversa giornate dure. I sanguinari hitleriani si precipitano sulla nostra soleggiata Stalingrado, vogliono arrivare al grande fiume russo, — al Volga. Stalingra desi ! Non lasciamo che la nostra cara città sia insozzata dai tedeschi. Sorgiamo tutti, come un sol uomo, in difesa della città che amiamo, della nostra casa. della aestra.famiehs. Co priamo tutte le strade di barricate iasorrnontahili. Facciamo di ogni casa, di ogni quartiere, di ogni strada, una fortezz$ inespugnabile. Tutu a costruire le barricare ! Nessuna 30044 senza barricate Nel 1918 i nostri padri difesero Zarizin. P'. fendiamo noi nel 1942 Stalingrado. Chiunque è capace di par tare un' arma accorra alla difesa della sua[...]

[...] ! Non lasciamo che la nostra cara città sia insozzata dai tedeschi. Sorgiamo tutti, come un sol uomo, in difesa della città che amiamo, della nostra casa. della aestra.famiehs. Co priamo tutte le strade di barricate iasorrnontahili. Facciamo di ogni casa, di ogni quartiere, di ogni strada, una fortezz$ inespugnabile. Tutu a costruire le barricare ! Nessuna 30044 senza barricate Nel 1918 i nostri padri difesero Zarizin. P'. fendiamo noi nel 1942 Stalingrado. Chiunque è capace di par tare un' arma accorra alla difesa della sua città e della stie casa!,
Tutta la popolazione rispose a quest'appello. Decine di migliaia di lavoratori, uomini e donne, giovani e adulti, Senza sosta e senza ripose, di giorno t di notte, costruirono trincee, fosse, barricate, sotte i bombardamenti incessanti d'aviazione
e d'artiglieria. Le fabbriche lavorarono senza interruzione, abbandonando ogni altro genere di produzione, solo per il fronte ;
e quando il fronte giunse alla città, cittadini ed esercito si unirono in un sol blocco per abarrare la strada al nemico. Pi[...]

[...] officine vi arena, in riparazione, 60 tank, e gli operai, saliti su di essi insieme ai tankisti, passarono all'attacco. L'infiltrazione tedesca venne arginata.
E così la lotta continuo, senza posa, eroica, sulla scarsa striscia di territorio lungo il Volga dove è costruita la città, mentre giorno e notte, sotto il fuoco continuo, drappelli di eroici marinai c genieri assicuravano i rifornimenti, attraverso il fiume, ai valorosi che, difendendo Stalingrado, decidevano delle sorti di questa guerra.
Si arrivò al male di novembre. Le acque del Volga incominciarono a trascinare ghiacci nel loro corso lento e maestoso. Tutte le date prestabilite dai tedeschi erano passate. La battaglia per il tempo era stata guadagnata. Gli accessi a Stalingrado erano coperti da montagne di cadaveri tedeschi. Il 14 novembre 1942 la (Berliner Boersen Zeitung s scriveva : ( La lotta d' importanza mondiale, svoltasi attorno a Stalingrado, è stata una battaglia enorme, decisiva... I combattenti di questa battaglia non ne conoscono che i singoli particolari orribili, ma non possono giudicarlá in tutta la sua ampiezza
e prevederne la fine... Chi sopravviverà a questa battaglia, conserverà questo inferno in eterno nella memoria, come se fosse impresso in casa con un marchio rovente Le tracce di questa lotta non spariranno più. Solo più tardi ai registreranno i suoi lineamenti caratteristici, senza precedenti nella storia delle guerre, e si creerà la dottrina tattica di una battaglia di strada che non si era mai svolta con tali a[...]

[...]ca, non ha successo s.
Così pensava il nemico, mentre nelle file delle sue truppe si spargevano la sfiducia, la delusione, la stanchezza. Nelle file sovietiche, invece, si rafforzava di giorno in giorno la volonté di vincere. La città di Stalin non cedeva. Essa preparava la tomba al nemico che si era gettato su di essa.
Il sette novembre 1943 si diffondevano da Mosca le parole sicure e minacciose di Stalin : ( Il nemico é stato arrestato sotto Stalingrado.,. Esso ha già provato sulla sea pelle la forza di resistenza dell'Esercito rosso. Esso deve ancora conoscere la forza dei suoi colpi distruttivi s.
Stalingrado si preparava al decisivo contrattacco.
N. Twtzwsnt
Maggior generale dell'Esercito rosso
(Continuazione e fine al prossimo numero)



da N. Talenskii (Maggior generale dell'esercito rosso), La battaglia di Stalingrado (parte seconda) in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 2 - luglio

Brano: La battaglia
di Stalingrado
(Continuazione e fine v. numero precedente)
Mentre l'abile e ostinata difesa di Stalingrado esauriva il nemico, il Comando supremo dell'Esercito rosso preparava le forze per passare a un contrattacco decisivo. Il compito da risolvere era tra i più complicati: si doveva preparare un attacco mentre ancora durava una battaglia difensiva, in una Situazione operativa gravissima, e con una grande insufficienza di mezzi di trasporto, essendo nella regione di Stalingrado scarsissime le ferrovie. Notevoli erano le forze e i mezzi tecnici che occorreva concentrare, ma la loro concentrazione doveva aver luogo di nascosto, in modo che non tradisse al nemico le intenzioni del Comando sovietico e non gli permettesse, quindi, di preparare una contromanovra. Questo compito difficilissimo venne impostato e risolto in modo brillante.
Nel corso della battaglia difensiva, disegnandosi a poco a poco le grandi linee della futura manovra dell'Esercito rosso, già era apparsa l' importanza di alcune posizioni sulle riva meridionale del Don. Per questo il Comando sovietico fe[...]

[...]linee della futura manovra dell'Esercito rosso, già era apparsa l' importanza di alcune posizioni sulle riva meridionale del Don. Per questo il Comando sovietico fece di tutto allo scopo di mantenere nelle proprie mani il terreno a sud di Serafimovitc e a nord di Sirotinskaia, e una testa di ponte presso Kletskaia, e ci riuscì, grate all'eroismo delle sue truppe. rn pari tempo vennero inflitti ai tedeschi alcuni forti colpi successivi al nord di Stalingrado, tra il Volga e il Don. Essi non ebbero conseguenze territoriali, ma una grande importanza operativa, perchè non consentirono ai tedeschi di intraprendere qualsiasi manovra attiva al nord della città, mentre le loro forze decisive erano tenute incatenate dall'eroica resistenza delle 62.m armata.
A metà novembre l'ammassamento delle truppe e la preparazione dell' offensiva erano terminate. Il piano operativo era il seguente. Il primo obiettivo era di sfondare la difesa tedesca a nord di Serafimovitc sul fianco destro, e tra Stalingrado e il lago di Barmansciak sul fianco sinistro, sbaragliand[...]

[...]importanza operativa, perchè non consentirono ai tedeschi di intraprendere qualsiasi manovra attiva al nord della città, mentre le loro forze decisive erano tenute incatenate dall'eroica resistenza delle 62.m armata.
A metà novembre l'ammassamento delle truppe e la preparazione dell' offensiva erano terminate. Il piano operativo era il seguente. Il primo obiettivo era di sfondare la difesa tedesca a nord di Serafimovitc sul fianco destro, e tra Stalingrado e il lago di Barmansciak sul fianco sinistro, sbaragliando i due raggruppamenti di fianco del nemico. Quindi i due gruppi d'attacco sovietici, convergendo impetuosamente nella direzione generale di Kalatc, dovevano circondare le
23
LA RI NASCI TA
forze tedesche e creare in questo modo la principale condizione operativa per la loro capitplazione o per il loro annientamento.
Al nord, le forze d' attacco appartenevano all' ala sinistra del fronte sudoccidentale al comando del generale Varutin,
e in parte al fronte del Don, comandato dal generale Rokossovskii. Esse erano composte essenzialme[...]

[...]reare in questo modo la principale condizione operativa per la loro capitplazione o per il loro annientamento.
Al nord, le forze d' attacco appartenevano all' ala sinistra del fronte sudoccidentale al comando del generale Varutin,
e in parte al fronte del Don, comandato dal generale Rokossovskii. Esse erano composte essenzialmente da tre corpi corazzar e due corpi di cavalleria. Al sud (fianco sinistro) operava il fianco sinistro del fronte di Stalingrado al comando del generale Ieremenco, avendo a sua disposizione per l' attacco due corpi meccanizzati e un corpo di cavalleria. Le altre forze dei fronti del Don e di Stalingrado dovevano svolgere azioni sussidiarie allo scopo di incatenare le forze tedesche, impedir loro di muovere le riserve e non lasciarle sfuggire al colpo dei due gruppi d' assalto. Come si vede, il piano consisteva in una doppia manovra avvolgente a scopo di annientamento.
L'esito dell'operazione fu deciso per nove decimi dalla scelta della direzione d' attacco. Il mattino del 19 novembre 1942 sulle posizioni tedesche fronteggianti lo schieramento del gruppo d'attacco di destra si abbattè l'uragano dell'artiglieria sovietica. Dopo un'ora e mezzo s'iniziò l'attacco della fanteria, appoggiata Ball[...]

[...]sse un giorno dopo, il 20 novembre. La preparazione d' artiglieria, ritardata di ventiquattro ore per la nebbia, si iniziò nei singoli settori, non appena la nebbia fu dileguata. Alle 14 del giorno 20 l'attacco venne iniziato in tutti i settori, e alle 17 la difesa tedesca era sfondata. I tedeschi contrattaccarono con una divisione motorizzata e una divisione di fanteria rafforzata con 70 tank, ma vennero respinti e si ritirarono in disordine su Stalingrado. Il 22 le forze meccanizzate sovietiche raggiunsero il Lume Karpovca e stabilirono il contatto coi tank del gruppo settentrionale. II 6.0 corpo rumeno, due divisioni corazzate e una divisione di fanteria tedesche furono sbaragliate.
In questo modo, nel corso di quattrocinque giorni tl compito fondamentale dell' operazione era adempiuto. I fianchi delle forze tedesche sul fronte di Stalingrado erano disfatti,
e le forze principali del nemico sotto a Stalingrado erano completamente accerchiate. In questi pochi giorni l' Esercito rosso fece 72.400 prigionieri e catturò 134 areoplani, 1.792 tank, 2.232 cannoni, 7.306 automezzi e una enorme quantità di altri trofei. Le unità nemiche disfatte sommarono a 11 divisioni di fanteria, due di tank e una di cavalleria.
Il Comando supremo sovietico aveva tenuto conto, nel preparare l' operazione, che il nemico avrebbe cercato ad ogni costo di rompere il cerchio e venire in aiuto delle sue truppe accerchiate. Per questo aveva preso una serie di misure di caratiere'strategico, operativo e tattico. In esecuzione d[...]

[...]ueste misure, 'a metà dicembre 1942 le forze del fronte sudoccidentale e una parte di quelle del fronte di Voronesg passarono all'offensiva. L'obiettivo posto dal Comando supremo era di a spezzare il fronte della difesa tedesca nel settore Novaia KalitvaMonastirscina, sboccare sulle retrovie delle armate tedesche schierate nella grande ansa del Don, e in questo mododistruggere ogni possibilità di ritirata delle forze tedesche accerchiate sotto a Stalingrado, e ogni possibilità che venisse loro recato aiuto .. Questa offensive, incatenando le unità tedesche e fasciste del settore del medio Don impedì
al Comando tedesco ogni manovra con le riserve, e si sviluppò, quindi, assumendo un'importanza strategica autonoma, ma in collaborazione col fronte di Stalingrado.
In previsione di un contrattacco tedesco al sud di Stalingrado, il Comando sovietico aveva però anche ammassato in questo settore, — e precisamente là dove meno i tedeschi se lo aspettavano, e cioè al nord di Kotielnicovo, — forze ingenti. Una seria misura preventiva sovietica fu pure quella di far avanzare sui fianchi delle due masse di attacco dei corpi di cavalleria.
I tedeschi fecero quanto il Comando sovietico aveva preveduto. Essi organizzarono il loro contrattacco principale, in direzione di Stalingrado, partendo precisamente da Kotielnicovo, con due divisioni corazzate, quattro di fanteria e due di cavalleria, al comando del generale maresciallo di campo von Mannstein.
Il gruppo Mannstein cveva una superiorità numerica e tecnica sulle forze sovietiche, ma queste, indietreggiando lentissimamente, ne esaurirono le forze, fino al momento in cui le riserve fresche sovietiche, da tempo preparate, entrarono in campo, ristabilirono la situazione e sbaragliarono tutto il gruppo tedesco, togliendo così alle forze accerchiate sotto a Stalingrado ogni possibilità di ricevere un aiuto dal di fuori.
L[...]

[...]teria e due di cavalleria, al comando del generale maresciallo di campo von Mannstein.
Il gruppo Mannstein cveva una superiorità numerica e tecnica sulle forze sovietiche, ma queste, indietreggiando lentissimamente, ne esaurirono le forze, fino al momento in cui le riserve fresche sovietiche, da tempo preparate, entrarono in campo, ristabilirono la situazione e sbaragliarono tutto il gruppo tedesco, togliendo così alle forze accerchiate sotto a Stalingrado ogni possibilità di ricevere un aiuto dal di fuori.
L'offensiva sul fronte sudoccidentale e la disfatta di von Mannstein furono rispettivamente la seconda e la terza tappa del piano staliniano per la disfatta dei tedeschi a Stalingrado. Nel corso di queste due tappe furono disfatte 15 divisioni di fanteria, 4 divisioni corazzate, una motorizzata e 4 divisioni di cavalleria nemiche. L'Esercito rosso fece 65.250 prigionieri,
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Esclusa così ogni possibilità di rompere il cerchio attorno alle loro truppe prese in trappola sotto a Stalingrado, i tedeschi incominciarono a rifornirle e poi a tentare di evacuarle per [...]

[...]anteria, 4 divisioni corazzate, una motorizzata e 4 divisioni di cavalleria nemiche. L'Esercito rosso fece 65.250 prigionieri,
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e catturò 408 areoplani, 272 tank, 2.219 cannoni, 7.743 automezzi e una quantità colossale di altri trofei.
Esclusa così ogni possibilità di rompere il cerchio attorno alle loro truppe prese in trappola sotto a Stalingrado, i tedeschi incominciarono a rifornirle e poi a tentare di evacuarle per mezzo di areoplani, ma in questi tentativi perdettero in breve tempo pia di 600 areoplani da trasporto. La situazione delle trappe tedesche e rumene del fronte di Stalingrado, comandate dal generale maresciallo di campo von Paulus era, quindi, senza vie d'uscita. In considerazione di questo, il Comando supremo sovietico propose la capitolazione a condizioni onorevoli, che venne respinta. Si pose allora all' esercito sovietico il compito di distruggere le truppe accerchiate, compito difficile e complicato, poichè queste truppe erano assai numerose e disponevano di grandi mezzi tecnici e di ottime linee di difesa. Il compito venne adempiuto in un periodo relativamente breve, dal 10 gennaio al 2 febbraio 1943, con uua maestria pari a quella dimostrata nelle tappe pre[...]

[...]gettò nelle trincee tutti gli uomini disponibili ; promise che a presto sarebbero giunti soccorsi s (ordine di von Paulus del 20 gennaio), ma invano. Il 24 gennaio l'avanzata sovietica raggiungeva la linea GorodiaceOrlovka. jl nemico perdette ogni speranza di poter ancora ricevere aiuti e incominciò ad arrendersi a gruppi e unità intiere, con i Comandi e con gli Stati maggiori.
Tra il 24 e il 26 gennaio gli attaccanti raggiunsero i sobborghi di Stalingrado, si congiunsero con le forze dell'eroica 62.uas Armata e divisero i tedeschi in due gruppi, uno meridionale, uno settentrionale. La lotta continuò accanita per le vie della città per alcuni giorni. Infine, il 1.° febbraio il gruppo meridionale, con a capo von Paulus, si arrese. Il giorno dopo si arrese anche il gruppo settentrionale. La VI Armata tedesca aveva cessato di esistere. Erano stati completamente distrutti o in parte presi prigionieri 6 Corpi d'armata e 2 Corpi corazzati, cioè 22 divisioni, con un effettivo totale di 330 mila
uomini (di cui 91 mila fatti prigionieri, 24 generali e [...]

[...]trutti o in parte presi prigionieri 6 Corpi d'armata e 2 Corpi corazzati, cioè 22 divisioni, con un effettivo totale di 330 mila
uomini (di cui 91 mila fatti prigionieri, 24 generali e un maresciallo).
In questo modo si chiudeva con un trionfo per l' Esercito rosso la più grande battaglia che mai sia stata nella storia, e l'Esercito rosiso vinceva la seconda campagna della guerra iniziatasi il 21 giugno 1941.'
La disfatta dei tedeschi sotto a Stalingrado segna l' inizio dell'offensiva invernale sovietica, che si sviluppò da Rsgev al mar d'Azov per 4 mesi e 20 giorni, durante i quali l'iniziativa rimase nelle mani dell'Esercito rosso, che avanzò, in alcuni_ punti, da 600 a 700 chilometri, e liberò 480 mila chilometri quadrati 'di territorio, uccidendo 850 mila soldati e ufficiali tedeschi, e facendone prigionieri 343.525.
Questa grandiosa serie di vittorie segnò la svolta decisiva nel corso di tutta la guerra mondiale. L'Esercito rosso dette ancora una volta la prova della deficienza della strategia tedesca e della superiorità della strategia[...]

[...]so, che avanzò, in alcuni_ punti, da 600 a 700 chilometri, e liberò 480 mila chilometri quadrati 'di territorio, uccidendo 850 mila soldati e ufficiali tedeschi, e facendone prigionieri 343.525.
Questa grandiosa serie di vittorie segnò la svolta decisiva nel corso di tutta la guerra mondiale. L'Esercito rosso dette ancora una volta la prova della deficienza della strategia tedesca e della superiorità della strategia staliniana. L' operazione di Stalingrado dell' Esercito rosso superb, per la sua ampiezza, per il suo piano geniale e pet la realizzazione di esso, le più grandiose e famose operazioni militari della storia. Essa è un esempio classico di operazione moderns, fondata sulle `manovra e .con lo scopo dells distruzione del nemico. Un'operazione simile fu quells dei tedes.hi a Sedan .nel settembre 1870; ma ivi furono accerchiati solo 120 mils uomini, che capitolarono dopó breve resistenza, Nel corso di questa guerra, i tedeschi tentarono, s Dunkerque, l' accerchiamento e la distruzione di 300 mila anglofrancesi, ma non riuscirono a raggiun[...]

[...]ano di accerchiare e distruggere le forze del fronte occidentale sovietico sotto a Mosca nell' autunno del 1941. L'operazione di Stalingradu non ha quindi precedenti nella storia. I tre suoi momenti: lo sfondamento della difesa e l'accerchiamento del principale gruppo nemico, la liquidazione dei tentativi di rompere il cerchio dall'esterno e la distruzione delle forze accerchiate, vennero pianificati ed eseguiti alla perfezione.
L'operazione di Stalingrado dimostrò lo sviluppo dell'Esercito rosso, la maturità dei suoi quadri, la disciplina, la resistenza, la capacità combattiva dei suoi uomini, la maestria dei suoi generali.
Primo al mondo, vincendo due campagne successive non ostante l'assenza del secondo fronte in Europa, l'Esercito rosso inflisse disfatte gravissime a un nemico che non aveva ancora incontrato una resistenza seria. In questo modo esso facilitò agli alleati lo sviluppo delle loro operazioni offensive nell'Africa settentrionale e preparò le condizioni della disfatta definitiva della Germania hitleriana e dei suoi vassalli.
N.[...]



da Rassegna della stampa in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 1 - giugno

Brano: [...]mino alla gioventù sovietica permettendo l'illimitato sviluppo dei suoi talenti, delle sue forze, dei suoi ideali. Il maresciallo Vassilievsky è figlio di contadini del Volga. Il maresciallo Timoscenko è anch' egli figlio di contadini. Il generale Galitsky è stato ferroviere. Il generale Petrov è stato tornitore in un'officina di Omsk. Il generale Rodimtsev è stato pastore di pecore. Il luogotenente generale Vassily Ciuikov, uno dei difensori di Stalingrado, all'età di 12 anni era un fanciullo errante e guadagnava un rublo e mezzo al mese. I vittoriosi sono giovani anche sotto un altro rispetto. La Rivoluzione d' Ottobre ha destato nazioni che, oppresse sotto lo zarismo, non avevano avuto nessuna possibilità di svi luppo. Nel 1914, quando l' esercito zarista entrò in guerra, il ragazzo dodicenne Sabir Rahimov era un pastorello usbeco.
LA RINASCITA 29
Allo scoppio della Rivoluzione il ragazzo quindicenne si trasferi in città e divenne tessitore. La rivoluzione gli dette il diritto di frequentare una scuola serale. A vent' anni egli entrò nel['[...]



da Ercoli [Palmiro Togliatti], Il 25 luglio in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 2 - luglio

Brano: [...]tenuto a prezzo di una disfatta militare senza precedenti nella storia, e di una catastrofe paurosa, in cui è compromessa la vita stessa della nazione ; e questo sta ancora una volta a dimostrare quanto le caste dirigenti reazionarie italiane, oltre a tutto il resto, siano stupidamente ottuse. Fatto due anni prima, o anche solo un anno prima, il 25 luglio avrebbe ancora potuto essere un'operazione politica seria. Fatto nel 1943, dopo Mosca, dopo Stalingrado, dopo Tunisi, dopo la Sicilia, esso non fu più altro che la contrazione incomposta di un organismo già in decomposizione. Ai suoi organizzatori, a questi uomini che per quasi mezzo secolo avevano asfis
4 LA RINASCITA
siato l'Italia con le presuntuosissime elucubrazioni dei loro pennivendoli, — giornalisti, accademici o filosofi che fossero, — circa le forze e i destini degli Stati e degli imperi, era mancata ogni sia pur ridottissima capacità di analisi dei fatti reali e di previsione militare e politica. Ancora una volta le caste dirigenti reazionarie del nostro paese hanno fornito la prov[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Stalingrado, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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