Brano: [...]he nemmeno sei tornata? E ti credi di ritornare un'altra volta, che io ti faccio tornare? Uh, sporcacciona, vattene, vattene, vattene che t'ammazzo ».
LA PORTA 81
« Io l'ammazzo, a questa. L'ammazzo! » urlava.
«Ma non gliel'hai detto che andavo via? », disse mia sorella.
« Non m'ha fatto parlare » dissi. «Non m'ha dato il tempo ».
« Vado via» disse mia sorella. «Forse torno, tra... tra qualche anno;
forse non torno. Qui ci stanno un po' di soldi. La roba mia che ho
lasciato qui te la puoi vendere ».
Uscimmo prima che riprendesse fiato. Dalle scale la sentimmo che
strillava:
«Non ti crederai di avermi fatto l'elemosina, eh? Non ti credere
che ci ho bisogno dei soldi tuoi! Se me lo dicevi prima, che te ne an
davi, io avevo già trovato da affittare lo stanzino, avevo trovato! Ci
posso fare quattromila lire con lo stanzino... ».
Per strada pioveva. Camminavamo rasente al muro. Mia sorella
avanti, con la valigia piccola, io dietro.
« Almeno sei guarita bene? » dissi. « Se ti si complica, mentre stai
chiusa là dentro, come fai? ».
« No, ho fatto l'analisi » disse seguitando a camminare. « Dice che
sono guarita bene ».
Camminava svelta sui tacchi alti, saltando le pozzanghere. Ogni
tanto rallentava davanti a una vetrina.
« Penso se mi sono scordata [...]
[...]vetrina.
« Penso se mi sono scordata di comprare niente » disse.
« Possiamo vedere quando stiamo là » dissi. « Caso mai te lo vado
a comprare io ».
« A proposito » dissi, « ti volevo comprare qualche cosa, ma questi
giorni ci ho avuto delle spese... così non ho potuto ».
« Qualche cosa? » disse Adriana. « Che cosa? Un regalo? ».
« Beh, si » dissi. « Ma sai, le spese... ».
« Che spese? » disse. « Mi pare che é da parecchio che stai senza
soldi ».
« Beh, come ti pare » dissi. « Comunque bene o male tiro avanti,
non ti preoccupare ».
«Franco» disse.
Le caddi quasi addosso, inciampando nella valigia, perché s'era fer
mata all'improvviso.
« Ci prendiamo un caffè? » disse. « Aspettiamo dentro che spiove ».
Entrammo in una latteria vicino al Pantheon. Dentro c'erano un
82 FRANCO LUCENTINI
altro paio di coppie; gli uomini guardarono Adriana, mentre si toglieva l'impermeabile. Era bionda e portava un bel vestito elegante. Ordinai due cappuccini.
« Senti » disse mia sorella, « non ti potrei aiutare? Soldi non ce n'ho, lo sai, ma t[...]
[...] quasi addosso, inciampando nella valigia, perché s'era fer
mata all'improvviso.
« Ci prendiamo un caffè? » disse. « Aspettiamo dentro che spiove ».
Entrammo in una latteria vicino al Pantheon. Dentro c'erano un
82 FRANCO LUCENTINI
altro paio di coppie; gli uomini guardarono Adriana, mentre si toglieva l'impermeabile. Era bionda e portava un bel vestito elegante. Ordinai due cappuccini.
« Senti » disse mia sorella, « non ti potrei aiutare? Soldi non ce n'ho, lo sai, ma tutta quella roba che ho messo da parte ne ' potrei vendere un po'. Vuol dire che invece di durare tre anni durerà due, oppure me la faccio bastare lo stesso per tre, insomma si pub vedere. Di? ».
« No » dissi, « te l'ho detto. Io, questo progetto tuo dei tre anni là dentro, non so se sia buono e nemmeno l'ho capito bene; ma se ci hai penato tanto per metterlo su è meglio che lo fai come hai deciso, oppure( cambialo e stacci dieci anni, stacci un anno solo, non ci stare per niente, ma io non ti voglio levare niente. Io poi mi posso sempre arrangiare magnificamente, un[...]
[...].
« Pere)» dissi, « almeno sul letto, invece di una coperta americana
ce ne potevi mettere una damascata. Rossa o azzurra. Tutte le donne
ce l'hanno ».
« Tutte le puttane, vuoi dire » rise mia sorella. « Ma io tanto ci devo
dormire sola ».
Oltre alla coperta del letto, tutta la roba che c'era li dentro era
americana, comprese le latte di benzina che dovevano servire per il
fornello e per il lume. Lei non aveva aperto le gambe per quattro soldi.
Le casse dei viveri, in certi punti, arrivavano al soffitto.
«Ma é un deposito dell'UNRRA! » dissi.
« Sono stati gentili con me » disse mia sorella. « Le casse me le por
tavano direttamente qui con le jeep ».
« Dietro quella tenda che c'é? » dissi.
« Il bagno » disse. « Cioé, proprio il bagno non c'è; c'é il cesso e
un lavandino ».
«Insomma stai sistemata benino» dissi. «Peró... ».
«Peró? » disse.
S'era seduta sul letto e s'era tolte le scarpe bagnate. Si stava cam
biando le calze.
« Per') ? » ripeté.
« Ecco » dissi. « Ci sono diverse cose... Tutto questo sembra abba
stanza str[...]
[...]evo staccato dal muro per tirarglielo. Io l'avevo staccato per romperci certo pane secco che m'era rimasto dei giorni prima.
Alla punizione ci restai una decina di giorni e poi mi dovettero passare all'infermeria. Quando tornai al Braccio i due politici non c'erano piú; forse Sua Maestà s'era interessata. C'era uno per truffa e un altro per accertamenti. Quello per truffa ci aveva i parenti che gli portavano da mangiare e ci aveva pure parecchi soldi sul libretto. Quando veniva lo spesino, la mattina, ordinava una quantità di roba, ma non ci dette mai niente. Quell'altro mi faceva un mucchio di domande e dopo qualche giorno andò via. Credo che gli accertamenti non li dovevano fare a lui, ma che lui era venuto a farli a me.
Io ci avevo ancora la febbre di quando era stato alla punizione, ma in infermeria non mi ci vollero più rimandare. Tutto il giorno stavo steso sulla branda e guardavo l'ombra dell'inferriata che camminava sulla parete di sinistra, poi verso le tre passava sulla porta e la sera piano piano, a destra, finiva. La sera, st[...]
[...]perto entrai, chiesi un caffè doppio.
Mi accorsi che era il Caffè Notturno quando vidi quello appoggiato al banco che si alzava e mi veniva incontro.
« A questo, il caffè glie lo diamo noi » disse.
Quella notte non pare che avessero ammazzato nessuno, perché al carcere non ci restai nemmeno due mesi. Dopo però mi dovettero mettere all'ospedale per un altro po' di tempo e ci ebbi maniera di mandare avanti la domanda per la residenza, con certi soldi che m'aveva trovato mia madre.
Quando tornai da Adriana la cantina era piena di gente. Stavano seduti sulle casse svuotate o per terra, appoggiati al muro. Il prete e il dottor Micheli, con altri due, stavano al tavolino e pareva che ci avessero fatto una specie di ufficio. Mia sorella stava seduta pure lei sopra una cassa, con due americani. La strappai dalla cassa e andai dritto dal prete, tenendola per un braccio.
« Che le avete fatto? » dissi.
Agguantai il prete pel collo e li scrollavo tutti e due, lei e il prete. Il dottor Micheli s'alzò e se ne voleva andare.
« Stai li » dissi. « T[...]