Brano: Sesto San Giovanni
tolica che si autodefiniva “moderata”, cercando, in concorrenza con i socialisti, di assumere la medesima conformazione associativa.
Vita politica e amministrativa
Fra il 1903 e il 1910 la trasformazione di Sesto in centro industriale produsse notevoli mutamenti anche in campo politico. La componente “democratica”, già alleata dei socialisti, nelle elezioni del 1904 perse il Comune che aveva conquistato nel 1902. Legati agli interessi di alcuni industriali locali tepidamente progressisti, i “democratici” si spostarono su posizioni liberali, mentre i socialisti si rafforzav[...]
[...]Pagliai e il libertario Tranquillo Pusterla (v.) furono a Sesto protagonisti di queste dure battaglie. Quanto ai riformisti, guidati localmente da Carlo Borromeo e Umberto Comi, pur con riserva aderirono invece al “Comitato per l’assistenza ai richiamati”, confondendosi di fatto con lo schieramento interventista.
Durante gli anni della guerra entrarono in produzione per la prima vol
ta le donne, per sostituire gli uomini mandati al fronte. Sesto San Giovanni si trasformò in un immenso opificio militare, con una guarnigione di oltre 2.000 soldati incaricati di tenere lordine. La cosiddetta “mobilitazione industriale” comportava una durissima disciplina. Nel corso della guerra si verificarono agitazioni contro il rigoroso regime disciplinare e contro gli intensificati ritmi di lavoro, per il rispetto dei turni di riposo, per l’aumento dei salari e delle razioni alimentari. Nell’agosto del 1917 giovani e donne diedero vita, per più giorni, a manifestazioni contro la guerra e per ottenere maggiori approvvigionamenti. La repressione fu dura[...]
[...] contro il rigoroso regime disciplinare e contro gli intensificati ritmi di lavoro, per il rispetto dei turni di riposo, per l’aumento dei salari e delle razioni alimentari. Nell’agosto del 1917 giovani e donne diedero vita, per più giorni, a manifestazioni contro la guerra e per ottenere maggiori approvvigionamenti. La repressione fu dura: decine di arresti e violentissime cariche di cavalleria. In quegli stessi anni nella Sezione socialista di Sesto si rafforzarono le posizioni massimaliste e si delinearono influenze “prosovviettiste”. Al fondatore del socialismo sestese Carlo Borromeo si contrappose l’emiliano Guido Ceretti, abile polemista, collaboratore di giornali e riviste del partito.
Dopoguerra e fascismo
Alla fine del conflitto le aziende, private delle commesse belliche, licenziarono centinaia di lavoratori e il quadro politico sestese cambiò nuovamente. I giovani socialisti, i massimalisti e i terzinternazionalisti, alleati, assunsero la guida della Sezione socialista, già forte di
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[...]elle commesse belliche, licenziarono centinaia di lavoratori e il quadro politico sestese cambiò nuovamente. I giovani socialisti, i massimalisti e i terzinternazionalisti, alleati, assunsero la guida della Sezione socialista, già forte di
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Manifesto della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Sesto S.G. per l'inizio di un corso serale destinato agli edili (gennaio 1932)
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