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Il segmento testuale Segre è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 27Analitici , di cui in selezione 1 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Alfonso Paolella, Varietà e documenti. Semiologia, narratologia e retorica. Una rassegna bibliografica 1975-1979 in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - maggio - 31 - numero 3

Brano: [...]i si trovano pure in Gambarara (1979). Nel 1979 Eco ha inaugurato una nuova collana, « Espresso Strumenti », di divulgazione scientifica e in cui finora sono apparsi diversi volumi. Un quadro sommario per argomenti riguardanti anche la letteratura, con esauriente bibliografia, si trova in Raimondi e Bottoni (1975). Un panorama internazionale relativo alle aree di ricerca, ai problemi e alle teorie semiotiche (i lavori italiani sono presentati da Segre) si può trovare in un recentissimo volume apparso in Belgio: Le champ sémiologique a cura di A. Helbo (1979). Esistono anche buoni dizionari, anche se qualcuno è ormai obsoleto come quello, non tradotto, di Morier (1961); ancora valido, anche se avverte per alcune voci il peso degli anni, è quello di Ducrot e Todorov (1972). Solo da pochi mesi è uscito in Francia Sémiotique: Dictionnaire raisonné de la théorie du langage di Greimas e Courtés che presenta tuttavia notevoli lacune bibliografiche per la non motivata decisione degli autori di operare un appiattimento cronologico del materiale esa[...]

[...]postulava una scienza generale, comprensiva della stessa linguistica, che studiasse la « vita dei segni nel quadro della vita sociale » (p. 26). Le idee di Peirce sono state successivamente sviluppate da Morris (1939, tr. it. 1954 e 1946, tr. it. 1949); eredi della tradizione saussuriana sono il ben noto Circolo fonologico praghese, il Circolo danese (Hjelmslev), Buyssens, Prieto. In Italia, di stretta osservanza saussuriana possono considerarsi Segre, Avalle e Corti; Eco (1975) invece opera, spesso con esiti convincenti, lucidi tentativi di conciliazione e di amalgama delle due tendenze, miranti ad una dottrina unificante del segno.
Oggetto della semiotica è qualsiasi segno di qualsiasi natura che abbia funzione significativa e/o comunicativa. Questa affermazione non sembri priva di problemi poiché ad una tendenza che analizza solo i segni con valore intenzionalmente comunicativo, si oppone un'altra, di ascendenza peirciana, che esamina qualsiasi tipo di segni, indipendentemente dall'intenzionalità dell'emittente. Sono di pertinenza dell[...]

[...]he lo studio della significazione, del linguaggio come capacità espressiva e, quindi, del codice, dei modelli culturali e sociali che lo determinano. Numerosi sono i lavori teorici ed applicativi in questo ambito di studi: basterà sfogliare qualche numero di « Strumenti critici » per rendersene conto.
Lo studio del testo letterario come oggetto semiotico, ossia come sistema di segni polivalenti, è stato il tema dell'ultimo volume miscellaneo di Segre (1979) che prende a prestito, elaborandoli, alcuni concetti di linguistica testuale, i « modelli culturali secondari » della scuola di Tartu (uxss), sistematizzandoli nel discorso filologico che è l'unico punto di ancoraggio per qualsiasi analisi testuale: « la filologia aiuta a superare il soggettivismo e il solipsismo di certe posizioni moderne della critica e, ahimé, della semiotica » (p. 20). La partita quindi si gioca sul testo, il solo punto di incontro e terreno valido per verificare qualsiasi modello teorico. Nella tesi proposta da Segre il formalismo si innesta
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[...] culturali secondari » della scuola di Tartu (uxss), sistematizzandoli nel discorso filologico che è l'unico punto di ancoraggio per qualsiasi analisi testuale: « la filologia aiuta a superare il soggettivismo e il solipsismo di certe posizioni moderne della critica e, ahimé, della semiotica » (p. 20). La partita quindi si gioca sul testo, il solo punto di incontro e terreno valido per verificare qualsiasi modello teorico. Nella tesi proposta da Segre il formalismo si innesta
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su una base storica piú robusta, per la quale i modelli semiologici, che sono anche storici e culturali, subiscono una verifica rigorosa su un supporto piú concreto: il testo filologicamente corretto. La presenza di tali modelli non deve spingere il semiologo a prestare fede cieca alla loro validità assoluta ed oggettiva nonostante la loro articolazione e complessità perché « occorrerà tener conto... che ogni lettura è una forma di `esecuzione' e che nessuna lettura è esente dall'intervento dei codici, linguistici e culturali, del lettore » ([...]

[...]logicamente corretto. La presenza di tali modelli non deve spingere il semiologo a prestare fede cieca alla loro validità assoluta ed oggettiva nonostante la loro articolazione e complessità perché « occorrerà tener conto... che ogni lettura è una forma di `esecuzione' e che nessuna lettura è esente dall'intervento dei codici, linguistici e culturali, del lettore » (p. 37). Coerente al principio della verifica sul testo delle posizioni teoriche, Segre inserisce in tutti i suoi volumi, da I segni e la critica (1969) a Le strutture e il tempo (1974), una elaborazione teorica ed una parte applicativa. Sulla stessa linea di fusione dei modelli culturali con l'opera letteraria, ma a carattere esclusivamente teorico, si pone anche Semiotica, storia e cultura (1977)
Altri lavori di applicazione alla letteratura dei metodi semiologici sono quelli di Avalle datati fin dagli anni Sessanta: critico acuto, Avalle applica con rigore sistematico le tecniche semiotiche soprattutto a testi medievali (1975 e 1977); mentre la Corti nei Principi della comun[...]

[...] forma logica » di un testo identificabile con la sua struttura profonda e da una microstruttura, formata da n frasi che è la struttura superficiale. La nozione empirica di « coerenza » globale del testo serve a legare saldamente questi due livelli. Essa è stabilita, naturalmente, dalla dimensione referenziale, semantica e pragmatica del discorso.
Una sintesi ragionata e critica, con lucidi presupposti logici e linguistici, è stata elaborata da Segre (1974): essa può essere considerata fondamentale e punto di partenza per chi voglia interessarsi a questa problematica.
Il contributo italiano in questa area di ricerca e nel periodo qui esaminato, e quantitativamente molto scarso: ai due volumi di Ruffinatto sul Lazzarillo de Tormes (1975 e 1977) si aggiunga il volume di Avalle (1977a) che analizza il tema della « fanciulla perseguitata » attraverso la vita di Santa Uliva, la novella n, 7 del Decameron fino alla Justine di Sade. Nel 1975 esce Semiotica, storia e cultura di Segre che mette a punto delle intuizioni già accennate nel 1974. Seg[...]

[...]ia interessarsi a questa problematica.
Il contributo italiano in questa area di ricerca e nel periodo qui esaminato, e quantitativamente molto scarso: ai due volumi di Ruffinatto sul Lazzarillo de Tormes (1975 e 1977) si aggiunga il volume di Avalle (1977a) che analizza il tema della « fanciulla perseguitata » attraverso la vita di Santa Uliva, la novella n, 7 del Decameron fino alla Justine di Sade. Nel 1975 esce Semiotica, storia e cultura di Segre che mette a punto delle intuizioni già accennate nel 1974. Segre propone di ridurre le complesse analisi dei formalisti russi e della scuola francese e suggerisce una lettura del testo almeno secondo quattro tagli descrittivi: il discorso, l'intrigo, la fabula, il modello narrativo cui corrispondono rispettiva
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mente: la lingua (retorica, metrica ecc.), tecniche dell'esposizione, materiali antropologici, concettichiave e logica dell'azione.
Per Segre questi tagli « hanno un grado di mobilità e di complessità decrescenti. Uno stesso sistema, concettuale e logico si realizza attraverso molteplici temi, miti, stereotipi, i quali a loro volta possono esprimersi con una gran varietà di modi di narrazione, sino alla lingua, cosí sensibile alle correnti culturali e alle mode, cosi infinitamente plasmabile da istituirsi in tanti `idioletti' quanti sono i parlanti » (pp. 3435). Tuttavia (cito dalla voce Discorso dell'Enciclopedia Einaudi) « tra intreccio e fabula da un lato, e modello narrativo dall'altro, sussiste una differenza fondamentale: nel[...]

[...]e: nell'intreccio e nella fabula le azioni vengono indicate metalinguisticamente con termini generali sullo stesso asse semantico di quelli usati nel discorso; nel modello narrativo le categorie coinvolgono campi semantici vari, comprendenti azioni diverse che possono svolgere la stessa funzione entro un modello già definito di narrazione » (vol. Iv, p. 1072). Siamo ancora lontani dal postulare una grammatica generale del racconto, ma questo, di Segre, forse è già un tentativo apprezzabile.
Anche l'ultimo volume di Eco (1979) affronta queste problematiche. Il discorso di Eco è piú complesso perché si pone al crocevia di diversi settori di indagine, proprio perché un testo, essendo un ipersegno polivalente, può essere analizzato su molteplici livelli. Eco infatti considera il testo narrativo come un insieme di blocchi semantici, linguistici, logici, pragmatici, retorici ecc. che devono essere analizzati dagli strumenti delle discipline corrispondenti. Il nodo centrale ed anche il punto di partenza del discorso di Eco è che il testo, per es[...]

[...]. II. La fabula. Il modello trasformazionale, Torino, Giappichelli.
SAUSSURE, Ferdinand de 1916: Cours de linguistique générale, publié par Ch. Bally & A. Sechehaye, Paris, Payot (19312), tr. it. Corso di Linguistica generale, a cura di T. De Mauro, Bari, Laterza, 1967 (19702); SEBEOK, Thomas 1976: Contributions to the doctrine of signs, Indiana University, Bloomington, tr. it. Contributi alla dottrina dei segni, Milano, FeltrinelliBocca, 1979; SEGRE, Cesare 1969: I segni e la critica. Fra strutturalismo e semiologia, Torino, Einaudi; 1974: Le strutture e il tempo. Narrazione poesia modelli. Torino, Einaudi; 1977: Semiotica storia e cultura, Padova, Liviana; 1978: Discorso, « Enciclopedia Einaudi », Vol. Iv: CostituzioneDivinazione, Torino, Einaudi; 1979: Semiotica filologica. Testo e modelli culturali, Torino, Einaudi; SKLOVSKIJ, Viktor 1925: 0 teorii proxy, Moskva, tr. it. Una teoria della prosa, di M. Olsoufieva, Bari, De Donato, 1966; Teoria della prosa, trad. di C. De Michelis e R. Oliva, Torino, Einaudi, 1976; 1959: Chudozestvennaja[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Segre, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Academiei <---Academiei R S <---Afanasjev <---Aggiungerò <---Akademisk <---Algirdas <---Algirdas Jules <---Alphonse Allais <---Analyse <---Anatomia <---Aspects <---Aspetti <---Atti del I Convegno <---Atti del in Convegno <---Avalle <---Bachtin <---Bally <---Barthes <---Bayerischer <---Benveniste <---Bertinetto <---Bettetini <---Bibliografia <---Bloomington <---Bompiani <---Bonvesin <---Bottoni <---Brace <---Bremond <---Bressanone <---Bruxelles <---Bucuresti <---Bulzoni <---Buyssens <---Calabrese <---Caprettini <---Ceccato <---Centro Internazionale di Linguistica <---Charles Morris <---Charles Sanders <---Charles W <---Chomsky <---Chudo <---Chudozestvennaja <---Circolo <---Circolo di Mosca <---Circolo di Praga <---Clefs <---Colecchia <---Collected Papers <---Communications <---Complexe <---Congresso di Studi Semiotici <---Contributions <---Corti nei Principi <---Courtés <---Criticism <---De Donato <---De Michelis <---Di Girolamo <---Di Salvo <---Dictionnaire <---Discipline 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