Brano: [...]e intellettuali e operai.
Fin dal gennaio 1956 il prof. Fritz Behrens — che nel 1955, non dimentichiamolo, appariva come il teorico del cosiddetto corso « direttorialista », cioè di una tendenza che sottolineava, nell'impresa, l'importanza dei quadri dirigenti — prende posizione contro i metodi dei direttori d'impresa e nello stesso tempo contro il centralismo burocratico della pianificazione. I partigiani del regime, in seno all'Istituto delle Scienze Economiche diretto dal Behrens, sono visibilmente sulla difensiva. In aprile Behrens constata, in un articolo pubblicato nella rivista di teoria economica « Wirtschaftssenschaft », che le speranze poste in un modernizzamento della tecnica non sono fondate. « Man
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chiamo di carbone, di acciaio... Non potremmo modernizzare la tecnica con la rapidità che desideriamo anche se sfruttassimo tutte le possibilità, ciò che è ben lungi dall'essere il caso nostro ». Secondo F. Behrens, l'unico modo per elevare l'economia del paese è di utilizzare complet[...]
[...]assimo tutte le possibilità, ciò che è ben lungi dall'essere il caso nostro ». Secondo F. Behrens, l'unico modo per elevare l'economia del paese è di utilizzare completamente nelle imprese la giornata lavorativa: cosa che — come egli dimostra — dipende dalla organizzazione del lavoro, cioè in definitiva dalla coscienza operaia.
Nel corso dell'anno l'atteggiamento del prof. Behrens si precisa, mentre la maggioranza dei membri dell'Istituto delle Scienze Economiche evolvono nello stesso senso. Il prof. Behrens si dichiara per una larghissima libertà dell'impresa ma, nello stesso tempo, questa libertà per lui ha senso solo se l'iniziativa creatrice degli operai può espandersi. Egli afferma che la socializzazione della proprietà non è sufficiente e che è necessario passare alla socializzazione della amministrazione di questa proprietà: cioè, egli prosegue, bisogna passare alla gestione della economia da parte dei lavoratori. Behrens afferma che lo Stato deve cominciare a scomparire fin dal periodo di transizione, periodo nel quale si trova la Repubblica D[...]
[...] della legalità, non si pronuncia su questo problema. Ma il regime — per l'occasione Naumann, membro del comitato centrale — interpreta il suo silenzio in questo modo: se egli contrappone l'iniziativa operaia a ciò che chiama pianificazione burocratica significa anche che contrappone classe operaia a Partito, poiché pianificazione e Partito non sono che una sola cosa (18).
Un assistente del prof. Behrens, Arne Benary, membro dell'Istituto delle Scienze Economiche, mette in discussione le tesi di Lenin sul Partito. Lenin, fa presente Benary, affermava the la spontaneità operaia, abbandonata a se stessa, porta a un predominio dell'ideologia borghese fra gli operai. Senza mettere in dubbio le tesi di Lenin, Benary afferma che non possono però applicarsi alla situazione della Repubblica Democratica Tedesca, dove l'ideologia borghese non é ormai più predominante. La conclusione che ne trae Benary è che un partito fortemente centralizzato non é più necessario (19).
Nelle principali biblioteche pubbliche la lista dei libri messi all'indice é ancora rispetta[...]
[...]ellettuali e degli operai con le altre classi sociali continua ad essere aperto. Ciò resta vero sia per il regime che per l'opposizione.
Nel 1956 le campagne ed i ceti medi urbani stanno in una posizione di attesa. Ma non c'é dubbio che queste classi, per il fatto solo di esistere, hanno una importanza considerevole. Ciò é dimostrata dall'atteggiamento tenuto sia dall'opposizione che dal regime. Il prof. Viewieg, presidente dell'Accademia delle Scienze Economiche
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Agrarie e seguace di Fritz Behrens, si dichiara favorevole alla sop pressione delle aziende agricole collettivizzate. Quando a Harich, voleva che la piccola industria e il piccolo commercio tornassero in mano privata. Non é raro il caso, durante le discussioni che si svolgono nelle università, sentire questo studente o quell'intellettuale esprimere ammirazione per il liberalismo del mondo occidentale.
Orientandosi in primo luogo verso una intesa con l'impresa privata delle città — intesa che nello stesso tempo costituisce un tenta[...]